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    Coronavirus, alto il numero di decessi. Ministero Salute: ancora nessuna criticità negli ospedali

    (Teleborsa) – “Sono ore frenetiche e intense”, ha esordito così Giovanni Rezza, Direttore Generale della prevenzione al Ministero della Salute, nella conferenza stampa sulla situazione epidemiologica in Italia.Oggi in Italia, ha dichiarato il dottor Rezza anticipando i dati forniti dal Ministero tramite il consueto bollettino, i casi sono stati 30.550 a fronte di quasi 212mila test eseguiti. Rapporto positivi/tamponi a 14,4%: il fatto che si mantenga sopra il 10% “non è un segnale positivo”, ha commentato i numeri il direttore generale. Resta alto anche il numero di decessi: 352 nelle ultime 24 ore (ieri 353).Da inizio pandemia i casi registrati di Covid-19 in Italia sono stati 790.377, 39.764 le vittime.Per ciò che riguarda il numero di ricoveri, il rappresentante del Ministero della Salute ha dichiarato che al momento “non si registra in nessuna area del paese ancora una fase di criticità”: oggi sono 67 per le terapie intensive in più rispetto a ieri e 1.002 i ricoveri con sintomi in area ospedaliera.Capitolo Regioni. La Lombardia resta quella con più casi (7.758), seguono Campania (4.181) e Piemonte (3.577), che mostrano “più o meno il livello della Lombardia in termini di incidenza del virus”. Al giornalista che chiedeva se queste fossero le “Regioni rosse”, Rezza ha risposto che è “ancora in fase di valutazione”, anche se ha aggiunto “i criteri li conoscete tutti”. Il dirigente del Ministero si è concentrato anche sulla situazione dell’Umbria, mentre è sembrata preoccupare meno il Lazio dove comunque si registra un “incremento graduale”.Tornando sul meccanismo inserito nel Dpcm per individuare le aree a maggior rischio, ha dichiarato che “l’automatismo è previsto, ma non vuol dire che sia tutto così facile”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, vaccino AstraZeneca: a dicembre al via sperimentazione a Modena

    (Teleborsa) – Il vaccino anti Covid-19 nato dalla collaborazione dell’Università di Oxford e la casa farmaceutica AstraZeneca entra in una nuova fase di sperimentazione anche in Italia.Si parte dall’azienda ospedaliera universitaria di Modena – il primo dei sette centri scelti nel Paese – dove le inoculazioni partiranno indicativamente per il primo dicembre. Nel corso di questo mese saranno arruolati 300 volontari maggiorenni che saranno sottoposti a sperimentazione a doppio cieco. Questo vuol dire che a 200 volontari sarà somministrato il vaccino, mentre ad altri 100 il placebo.”Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di come l’impegno serio e costante di professionisti della sanità venga premiato, e di come l’integrazione forte tra assistenza e Università sia sempre e comunque un valore inestimabile per un’Azienda di elevato livello come la nostra – ha commentato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Claudio Vagnini – La nostra struttura complessa di Infettivologia è stata selezionata non a caso, ma in seguito a una serie di pubblicazioni fatte nei mesi precedenti da cui è emerso il livello elevatissimo di qualità scientifica. L’agenzia che si occupa degli arruolamenti (Contract Research Organization, Cro) ha svolto diverse visite nei mesi scorsi, rilevando come qui sussistano tutte le condizioni per poter condurre uno studio così importante”.A breve sarà a disposizione un numero verde per informazioni e raccogliere le candidature: saranno scelti i primi 300 che ne fanno richiesta e che soddisfano i criteri.In settimana il direttore dell’area Ricerca e sviluppo oncologico della casa farmaceutica, Josep Baselga, ha dichiarato ad una radio catalana che la distribuzione del vaccino sarà già in fase avanzata entro la fine del primo trimestre del 2021, e che sarà venduto al suo prezzo di produzione, cioè 2 euro.AstraZeneca lo scorso agosto ha firmato un accordo con la Commissione europea che permetterà all’Ue di acquistare un vaccino anti-Covid 19 per tutti gli Stati membri, oltre che di donarlo ai paesi a reddito medio-basso o ridistribuirlo ad altri paesi europei. Grazie al contratto tutti i Paesi membri potranno acquistare 300 milioni di dosi del vaccino prodotto da AstraZeneca, con un’opzione per l’acquisto di ulteriori 100 milioni di dosi da distribuire in proporzione alla popolazione. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Conte: Ministero della Salute lavora a piano di distribuzione del vaccino

    (Teleborsa) – Il Ministero della Salute è già a lavoro su un piano operativo per la distribuzione dei vaccini. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell’informativa al Senato sulle misure anti contagio da Covid-19 da inserire nel prossimo Dpcm.”Quando inizieranno ad arrivare le prime dosi così potremo procedere in modo organizzato secondo un piano prestabilito e ordinato”, ha dichiarato Conte aggiungendo che la previsione è quella di favorire “le fasce di popolazione più fragile e vulnerabili e gli operatori più esposti al pericolo”.Nel corso dell’informativa, oltre a elencare le misure che verranno inserite nel prossimo Dpcm, il presidente del Consiglio ha informato il Parlamento che il rapporto della cabina di regia sull’andamento del contagio – formata da Istituto Superiore della Sanità, Ministero della Salute e Regioni – sarà redatto due volte alla settimana con un appuntamento infrasettimanale che si aggiunge a quello del venerdì.Il presidente del Consiglio ha rilevato che al momento non si può ancora parlare di forte pressione sulle terapie intensive – a domenica 1 novembre al 21% se si calcolano quelle attivate, al 18% se si considerano anche quelle pronte ad essere attivate – ma “affollamento nelle aree di ricovero, soprattuto in quelle sub-intensive”. Per alleggerire il peso sostenuto dalle strutture sanitarie, ha aggiunto Conte, i medici di famiglia attraverso il Commissario Domenico Arcuri riceveranno nelle prossime settimane 10 milioni di test rapidi.Dal Ministero della Difesa sono in arrivo, infine, 1.300 unità tra medici e infermieri per far fronte all’emergenza. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus: altro balzo nei contagi, 4 Regioni già nello scenario 4

    (Teleborsa) – Al momento ci sono 11 Regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2. È quanto hanno illustrato nel corso della relazione settimanale sull’andamento dell’emergenza sanitaria in Italia il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e quello del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.Tra l’8 ottobre e il 21 ottobre 2020, secondo la relazione, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,70. Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane, con valori superiori anche a 1,5.Le Regioni a rischio alto indicato dalle due autorità sanitarie sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto. In quattro di queste si sarebbe giunti già allo scenario 4, cioè l’impossibilità di tracciare tutti i casi di Covid-19, un sovraccarico del sistema sanitario e una grande difficoltà a proteggere i soggetti fragili.”La percentuale dei positivi sui tamponi effettuati supera il 10% e non è un buon indicatore. Indica che l’epidemia galoppa, che il virus circola in maniera abbastanza veloce”. Così Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, al monitoraggio settimanale Iss-Ministero, esprimendo soddisfazione per la rapida crescita dei tamponi delle ultime settimane.In sintesi, il quadro delineato nel corso della conferenza stampa è quello di un’epidemia in Italia in “rapido peggioramento” e ancora compatibile con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4.Nel frattempo, il bollettino quotidiano pubblicato dal Ministero della Salute parla di un nuovo balzo dei contagi: sono poco più di 31mila nelle ultime 24 ore (ieri 26.831) a fronte di più di 215mila tamponi (ieri 201.452). In crescita il rapporto positivi/tamponi, 14,45% (ieri 13,31%).Sono stati registrati 199 decessi, che porta il conteggio da inizio pandemia a 38.321 vittime. Crescono ancora i posti di terapia intensiva utilizzati: sono 95 in più rispetto a ieri, per un totale di 1.746. I positivi con sintomi ospedalizzati oggi sono 16.994 (+1.030), mentre quelli in isolamento domiciliare superano quota 300mila (307.046, +25.470 rispetto a ieri).La Lombardia ha fatto registrare quasi 9mila casi, Campania e Veneto sopra la soglia dei 3mila casi giornalieri (rispettivamente 3.186 e 3.012). Tre le Regioni con più di 2mila casi giornalieri: Toscana (2.765), Piemonte (2.719) e Lazio (2.246). LEGGI TUTTO