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    Salute, ENEA: “Nuovo metodo per rigenerare le lesioni del midollo spinale”

    (Teleborsa) – Passi avanti nella cura delle lesioni del midollo spinale. Realizzare e validare un dispositivo per il trapianto e la stimolazione di due diversi tipi di cellule staminali per la rigenerazione delle lesioni del midollo spinale è, infatti, l’obiettivo del progetto europeo RISEUP che vede riuniti in un consorzio a guida Enea partner italiani (Università Sapienza di Roma e l’azienda veneta Rise Technology), spagnoli (Università Politecnica di Valencia e Centro Investigación Príncipe Felipe) e francesi (Cnrs).Il nuovo metodo – spiega Enea in una nota – consiste in un trapianto di cellule staminali su un supporto elettrificato, biocompatibile e biodegradabile, che vengono stimolate con impulsi elettrici a corrente continua o a corrente ultra-breve. Al fine di minimizzare l’invasività dell’intervento, gli stimoli elettrici saranno inviati tramite un dispositivo wireless. L’ipotesi alla base del progetto è che questi diversi tipi di stimolazione possano indurre il differenziamento delle cellule staminali in neuroni, determinando, in tal modo, la rigenerazione del tessuto lesionato.”Le lesioni del midollo spinale – spiega Claudia Consales, ricercatrice Enea del Laboratorio Salute e Ambiente – sono contraddistinte dall’arresto completo o parziale delle vie nervose dello stesso, con conseguente alterazione delle funzioni motorie o sensoriali. Attualmente non esiste alcuna terapia efficace per il ripristino di tali funzionalità, sebbene siano state proposte delle strategie terapeutiche che combinano diversi approcci. In prospettiva, – conclude Consales – RISEUP intende cambiare radicalmente l’approccio terapeutico delle lesioni del midollo spinale, grazie ad un impianto poco invasivo, che non prevede alcuna connessione cablata a stimolatori esterni e che assicurerà la rigenerazione del tessuto lesionato, migliorando notevolmente la qualità di vita dei pazienti”. LEGGI TUTTO

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    Covid, ISS: “RT sopra 1 in tutta Italia. Serve massimo livello mitigazione possibile”

    (Teleborsa) – “Si osserva un ulteriore aumento dell’incidenza a livello nazionale che impone il massimo livello di mitigazione possibile”. Questo l’avvertimento che arriva dal monitoraggio settimanale sulla pandemia effettuato dalla cabina di regia Iss-Ministero della Salute. “Nel periodo 12-18 marzo 2021 – si legge nel rapporto – l’incidenza è risultata di 264 per 100mila abitanti. Nel periodo 24 febbraio – 09 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02 – 1,26), sempre sopra uno in tutto il range”.A preoccupare è il tasso di occupazione nelle unità di terapia intensiva che a livello nazionale è complessivamente in forte aumento e sopra la soglia critica. Secondo quanto rileva l’Iss ha raggiunto infatti il 36%, dal 31% della settimana precedente. Il monitoraggio indica inoltre che il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è arrivato alla soglia critica (40%) con un forte aumento nel numero di persone ricoverate: da 22.393 del marzo scorso a 26.098 del 16 marzo. Complessivamente in una settimana sono aumentare da 11 a 13 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica del 30%. Continua, inoltre, ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (54.964 vs 50.256 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è 28,2%. Invece, il 37,2% dei casi è stato rilevato attraverso la comparsa dei sintomi e il 20,5% attraverso attività di screening (per il 14,1% dei casi non era disponibile l’informazione). Uno scenario in peggioramento che non lascia sperare in un allentamento delle restrizioni con attualmente – stando alle previsioni – solo il Molise verso l’arancione. Per la prossima settimana altre regioni potrebbero aggiungersi al rosso della cartina delle restrizioni. A rischiare più di tutte è la Toscana, che potrebbe unirsi alle dieci che già si trovano nella fascia delle misure più dure. Altre regioni in bilico, anche se lievemente meno a rischio, sono Calabria e Valle d’Aosta. Dovrebbe invece restare invariata la situazione della Sardegna anche se i nuovi dati la collocano al limite della fascia bianca. LEGGI TUTTO

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    Rezza: “Incidenza Covid elevata, accelerare ritmo vaccinazioni”

    (Teleborsa) – “Rinunciare ora ad una forte campagna vaccinale sarebbe estremamente rischioso”. Lo ha detto il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero Gianni Rezza, durante la conferenza stampa organizzata dal Ministero della Salute dopo il pronunciamento EMA sul vaccino AstraZeneca precisando che “la revoca della sospensione è un grande sollievo perchè dobbiamo dare accelerazione forte alla campagna vaccinale. A fronte dei rarissimi eventi avversi dobbiamo invece considerare che abbiamo ora incidenza elevata di Covid nel Paese con 150 casi per 100mila abitanti”. Imperativo, accelerare. “Eravamo a 200mila vaccinazioni al giorno e abbiamo avuto purtroppo una battuta d’arresto. Sappiamo che dobbiamo raddoppiare questo ritmo” dice Rezza che aggiunge: “La campagna di vaccinazione può ora entrare nel vivo anche perchè a metà aprile un nuovo quarto vaccino si renderà disponibile”. Presente alla conferenza stampa, il Presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli . “Abbiamo valorizzato il principio della massima precauzione arrivando alla sospensione temporanea del vaccino di AstraZeneca. E’ stato valutato che su 20 milioni di persone vaccinate in UE e GB non ci sono evidenze che il vaccino AstraZeneca, che copre al 100% per forme gravi, incrementi il rischio di complicanze tromboemboliche. In tutto ci sono 25 casi trombotici su 20 milioni di vaccinati e non è dimostrabile un nesso di causalità e ricordiamo che l’infezione Covid è assai più pericolosa anche per questo tipo di infezioni”.Per il Direttore generale di AIFA, Nicola Magrini: “la notizia principale da sottolineare è che i benefici del vaccino AstraZeneca superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l’uso. Non è associato ad un aumento del rischio trombotico, nè ci sono problematiche rispetto ai lotti”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus in Italia: quasi 25mila contagi, tasso positività sale al 7%

    (Teleborsa) – Secondo il bollettino diffuso dal Ministero della Salute, sono 24.935 i nuovi casi di coronavirus in Italia nel nostro Paese a fronte di circa 353 mila tamponi, con il tasso di positività che sale al 7% (+ 0,8 rispetto a ieri). Ancora alto, purtroppo, il numero delle vittime, 423, che portano il totale a 103.855 da inizio epidemia. “Tutti i numeri della pandemia sono in aumento”, evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, nella settimana 10-16 marzo. “Rispetto alla settimana precedente – rileva il rapporto – c’è un ulteriore incremento dei nuovi casi (157.677 contro 145.659) e dei decessi (2.522 contro 2.191).Nella giornata di oggi, Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato a Bergamo alla Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus.”Oggi è la giornata del silenzio e del ricordo. Nella giornata nazionale italiana dedicata alle vittime del Covid, i nostri pensieri vanno a tutti quelli che ci hanno lasciato in questo anno. La famiglia europea resta al fianco dell’Italia, ne usciremo insieme”. Lo ha scritto in italiano in un tweet la Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen.I farmacisti potranno effettuare direttamente la somministrazione dei vaccini anti-Covid, previa l’abilitazione con la frequenza di un corso: sono 5.174, secondo quanto apprende l’ANSA, i farmacisti già abilitati, mentre altri 2.800 stanno ultimando il corso. Il via libera sarà previsto in una norma nell’ambito del Dl Sostegni, che dovrebbe arrivare domani all’esame del Consiglio dei ministri. La Legge di Bilancio 2021 prevede inoltre la figura di medici supervisori di riferimento.Domani, venerdì 19 marzo, alle 14.30 si svolgerà la prima riunione del Comitato tecnico scientifico nella nuova composizione. Lo ha reso noto la Protezione Civile. Prima dell’inizio della riunione il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ringrazieranno gli esperti che fino ad ora hanno operato all’interno del CTS. LEGGI TUTTO

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    AstraZeneca, via libera EMA: “Vaccino sicuro ed efficace”

    (Teleborsa) – L’attesissimo verdetto dell’EMA sul vaccino AstraZeneca, sospeso in via cautelativa in diversi paesi europei dopo che erano state segnalate presunte reazioni avverse, è arrivato pochi minuti dopo le 17. “E’ un vaccino sicuro ed efficace”. Così Emer Cooke, Direttore esecutivo di EMA, argomentando il via libera al vaccino, precisando anche che saranno lanciati “ulteriori approfondimenti per capire di più” riguardo agli eventi avversi rari segnalati dopo la vaccinazione e approfondire “possibili legami”.Il Comitato per la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza dell’Ema “è giunto a una chiara conclusione scientifica che questo è un vaccino sicuro ed efficace e i suoi benefici e la protezione delle persone dal Covid-19 e dai rischi associati e ospedalizzazioni superano i possibili rischi”, ha ulteriormente dettagliato sottolineando che gli esperti hanno anche concluso che “il vaccino non è associato a un aumento del rischio di trombosi o coaguli di sangue”.”Molti Stati membri stanno aspettando il risultato di questa revisione sulla sicurezza” del vaccino AstraZeneca, “hanno indicato che ciò che l’Ema fa dal punto di vista scientifico è molto importante per loro per prendere una decisione su come continuare con le vaccinazioni. Oggi stiamo mantenendo la nostra promessa”, ha aggiunto Cooke. “La nostra responsabilità è di giungere a una conclusione circa il fatto che i benefici superino o meno i rischi in modo che possano prendere una decisione informata e aumentare la fiducia nel vaccino”, ha detto. “Fino a ieri sono stati segnalati sette casi di coagulazione intravascolare e 18 casi di trombosi su quasi 20 milioni di persone vaccinate”, ha detto la dottoressa Sabien Straus, presidente del Comitato per la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’Ema, sottolineando che i casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca “sono inferiori” a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata. I benefici del vaccino di AstraZeneca, dunque, continuano ad essere molto superiori ai rischi e la Commissione sulla sicurezza dell’Ema non ha trovato prova di problemi di qualità o sui lotti”. Straus ha anticipato che il foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca “deve essere aggiornato: è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali” LEGGI TUTTO

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    Vaccini, UE: lettera ad AstraZeneca per risolvere conflitto su dosi

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha annunciato oggi che invierà una lettera formale AstraZeneca, chiedendo di attivare la procedura di risoluzione delle controversie prevista dal contratto congiunto di fornitura anticipata dei vaccini anti-Covid, riguardo agli obiettivi mancati dall’azienda farmaceutica per le consegna nel primo trimestre, e considerando che si prevede non saranno rispettati neanche gli impegni del secondo trimestre. Lo ha riferito oggi a Bruxelles il portavoce capo della Commissione, Eric Mamer, durante il briefing online quotidiano per la stampa.”Abbiamo intenzione di inviare una lettera ad AstraZeneca nel quadro di una procedura di risoluzione delle controversie; è in preparazione e consulteremo gli Stati membri prima di inviarla, dunque prenderemo rapidamente delle misure”, ha detto il portavoce, e ha aggiunto: “Riguardo al timing non posso dire di più, ma cercheremo di finalizzare la lettera rapidamente”.”E’ una procedura prevista dal contratto con AstraZeneca all’articolo 18, paragrafo 5, secondo cui ciascuna delle parti può invitare l’altra parte a partecipare a una procedura, con un incontro che ha luogo 20 giorni dopo tra gli executive officer della Commissione e della società, per cercare di arrivare alla risoluzione delle controversie sulla base della buona fede”, ha precisato subito dopo, durante lo stesso briefing, dopo il portavoce per la Salute e Sicurezza alimentare della Commissione, Stefan De Keersmaecker.L’articolo del contratto relativo alla risoluzione delle controversie prevede, al paragrafo 5a, un primo tentativo di dialogo diretto fra le parti per tentare di risolvere “con negoziati in buona fede” le eventuali controversie, ma al paragrafo successivo precisa che le controversie (evidentemente non risolte col tentativo di dialogo) debbano essere sottoposte ai tribunali belgi di Bruxelles. La lettera puo’ essere vista, dunque, come il primo passo di una procedura che potrebbe finire con una causa in tribunale. Ma, rispondendo ai giornalisti, i portavoce non hanno voluto commentare questa possibilità.”Con la lettera, ha puntualizzato Mamer, “si formalizza un dialogo, dandogli più spessore, e lo spessore conta. Tutte le tappe seguenti le evocheremo se sarà necessario, al momento opportuno. Per ora dobbiamo ancora inviare la lettera e vedere se ci impegneremo in questo dialogo che diventerà più formale. E questo conta nelle relazioni contrattuali”.”Il nostro obiettivo è di assicurare che siano rispettate le consegne previste dal contratto e abbiamo intenzione di attivare uno degli strumenti che sono nel contratto”, ha sottolineato ancora Mamer. E poi, rivolto ai giornalisti, ha concluso: “Potete leggere il contratto come possiamo farlo noi; ciò che diciamo è solo che oggi facciamo questo passo specifico; vedremo dove ci condurrà”.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Banche, sindacati bancari e ABI aggiornano protocollo vaccini

    (Teleborsa) – I sindacati dei bancari italiani – Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin, con i rispettivi segretari generali Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Nino Baseotto, Fulvio Furlan ed Emilio Contrasto – hanno annunciato di aver condiviso con l’ABI il percorso di somministrazione dei vaccini ai dipendenti.Secondo quanto riferisce una nota, “ad esito della costante interlocuzione sullo sviluppo dello scenario pandemico nel Paese e alla luce delle raccomandazioni del ministero della Salute del 10 marzo in cui è prevista la possibilità di vaccinare all’interno dei posti di lavoro qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, le Parti nazionali hanno condiviso un ulteriore aggiornamento del Protocollo del 28 aprile 2020 con le misure di contrasto alla diffusione del virus covid-19 per il settore bancario”.Le Parti nazionali, si legge ancora, “sono consapevoli che dalla velocità di realizzazione della copertura vaccinale dipende il progressivo superamento dell’emergenza sanitaria e delle drammatiche conseguenze anche sul piano economico e sociale e si sono impegnate ad integrare prontamente il Protocollo con le indicazioni che saranno fornite dalle Autorità competenti”. LEGGI TUTTO

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    Vaccino, Oxfam-Emergency: “Sospensione AstraZeneca non drammatica con condivisione scienza e tecnologia”

    (Teleborsa) – Per l’82% degli italiani il governo dovrebbe chiedere alle aziende farmaceutiche di rendere pubbliche la formulazione e la tecnologia per sviluppare il vaccino anti Covid. Il 74% dei nostri connazionali ritiene, inoltre, che tale condivisione renderebbe più efficaci le campagne vaccinali, raggiungendo più velocemente un maggior numero di persone. È quanto emerge da un sondaggio realizzato da Yougov per Emergency e Oxfam, membri della People’s Vaccine Alliance. La maggior parte dei partecipanti all’indagine è convinta, tuttavia, che una minore circolazione del virus in Italia ottenuta con la campagna vaccinale non garantirebbe la sicurezza sugli effetti della pandemia: il 90% di chi ha risposto, infatti, pensa che la diffusione incontrollata del virus nel resto del mondo sarebbe un problema per l’economia del nostro Paese, il 76% per la propria salute. Il 68% ritiene infine che il governo dovrebbe impegnarsi di più, per fare in modo che tutti nel mondo ricevano il vaccino entro il 2021.”Il sondaggio ci dice chiaramente che la stragrande maggioranza degli italiani è a favore di una sospensione della proprietà intellettuale detenuta dalle aziende farmaceutiche – ha detto Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia –. A un anno dall’inizio della pandemia che ha sconvolto le nostre vite con 120 milioni di persone contagiate e più di 2 milioni e mezzo di morti, abbiamo l’arma del vaccino, che senza una produzione e distribuzione massicce, rischia di non essere in grado di fermare il virus e farci tornare presto alla normalità. Le varianti galoppano e possono compromettere quanto fin qui scienza e ricerca hanno raggiunto, grazie a un impegno straordinario di molti attori, anche pubblici”.Nonostante le enormi perdite economiche generate dalla pandemia che, secondo le stime dell’Ocse, entro il 2021 ammonteranno a 7mila miliardi di dollari (cifra paragonabile ai bilanci annui di USA (4.100 miliardi) e Cina (3.200 miliardi) sommati assieme) la campagna vaccinale – sottolineano Oxfam ed Emergency in una nota – va irresponsabilmente a rilento in molti Paesi, Italia inclusa, mentre in altri a basso e medio reddito non è neanche avviata. “La ragione principale – spiega Rossella Miccio, presidente di Emergency – sta proprio nella grande richiesta di dosi a fronte di una limitata capacità di produzione da parte delle case farmaceutiche. Secondo le stime, al momento è utilizzato solo il 50% della capacità di produzione delle case farmaceutiche che stanno sviluppando o hanno già sviluppato vaccini contro il Covid-19. Se poi consideriamo le case farmaceutiche che in tutto il mondo sarebbero interessate e avrebbero la possibilità di adattare i loro impianti alla produzione di vaccini anti Covid, stiamo utilizzando solo il 23% delle capacità produttive”.In Europa, – evidenziano Oxfam ed Emergency – la sospensione del vaccino AstraZeneca ha determinato una pesante battuta d’arresto della campagna vaccinale in atto, dovuta proprio al fatto che la produzione di tutti i vaccini approvati finora è insufficiente a coprire la richiesta o anche solo a rispettare gli impegni contrattuali. Nei Paesi più poveri, la situazione è ancora più drammatica con un’immunizzazione prevista non prima del 2023. Al momento in Guinea, ad esempio, sono state somministrate 0,06 dosi ogni 100 abitanti, contro le 11,22 dell’Italia.In tale scenario Oxfam ed Emergency chiedono al governo italiano di riconoscere il vaccino contro il Covid-19 come un bene pubblico globale e di sostenere le richieste di riforma dell’attuale sistema che tutela la proprietà intellettuale. “Solo così, – affermano Oxfam ed Emergency – ponendo fine al monopolio dell’industria farmaceutica sui vaccini almeno in questa fase di emergenza, chiunque, in ogni parte del mondo, potrà avere accesso al vaccino il più rapidamente possibile. In questo modo potremmo superare i limiti attuali alla produzione, che derivano dalle restrizioni della proprietà intellettuale, garantendo che i vaccini siano prodotti e venduti da più aziende in un mercato competitivo e che siano resi disponibili al pubblico al minor costo possibile. Il massiccio finanziamento pubblico per la ricerca, sviluppo e messa in produzione dei vaccini potrebbe essere così finalmente riconosciuto e ricompensato”. LEGGI TUTTO