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    Vaccini, inviate le prime due task force in Basilicata e Molise

    (Teleborsa) – Il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha predisposto l’invio delle prime due task force di supporto alle Regioni nella campagna vaccinale. Le squadre – composte da un medico e due infermieri da utilizzare principalmente per la somministrazione delle dosi nel Paesi e nei luoghi più isolati secondo quanto ha riportato Ansa – saranno operative in Molise e Basilicata.(Foto: EPA/Biontech) LEGGI TUTTO

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    Export vaccini, stretta UE: reciprocità e proporzionalità tra criteri per via libera

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha adottato una revisione del meccanismo per l’autorizzazione all’esportazione dei vaccini, aggiungendo la “reciprocità” e la “proporzionalità” tra i criteri da valutare per il via libera. Le domande saranno valutate caso per caso, ma l’obiettivo è che le richieste di export non costituiscano una minaccia per la sicurezza dell’approvvigionamento per i 27 Paesi dell’UE. L’iniziativa revoca l’esenzione per 17 Paesi, mentre i 92 Paesi a basso e medio reddito del Covax (il programma dell’OMS per l’accesso globale al vaccino anti-Covid, ndr) restano esclusi dal campo di applicazione dello strumento.Dall’avvio del meccanismo UE di autorizzazione all’export sono state accolte 380 richieste di esportazione verso 33 Paesi per un totale di circa 43 milioni di dosi. Una sola richiesta di esportazione non è stata accolta. Sono i numeri diffusi dall’Esecutivo comunitario. Le principali destinazioni di esportazione includono Regno Unito (con circa 10,9 milioni di dosi), Canada (6,6 milioni), Giappone (5,4 milioni), Messico (4,4 milioni), Arabia Saudita (1,5 milioni), Singapore (1,5 milioni), Cile (1,5 milioni ), Hong Kong (1,3 milioni), Corea (1,0 milioni) e Australia (1,0 milioni).”L’UE è l’unico grande produttore dell’OCSE che continua a esportare vaccini su larga scala in dozzine di Paesi. Ma le strade devono correre a doppio senso. Questo è il motivo per cui la Commissione europea introdurrà i principi di reciprocità e proporzionalità nel meccanismo di autorizzazione esistente dell’Unione. Dobbiamo garantire consegne tempestive e sufficienti di vaccini ai cittadini dell’Unione. Ogni giorno conta”, ha sottolineato la Presidente dell’Esecutivo comunitario von der Leyen.Le aziende dell’Unione “hanno esportato grandi quantità di prodotti coperti dal meccanismo di autorizzazione all’esportazione verso Paesi che hanno una grande capacità propria di produzione, mentre tali Paesi limitano le proprie esportazioni verso l’Unione per legge o tramite accordi contrattuali o di altro tipo conclusi con i produttori di vaccini stabiliti nel loro territorio. Questo squilibrio porta a carenze di approvvigionamento all’interno dell’Unione”, si legge nel regolamento appena approvato.”Inoltre – si spiega – i produttori dell’Unione hanno esportato grandi quantità” di dosi verso alcuni “Paesi privi di capacità di produzione, ma che hanno un tasso di vaccinazione più elevato rispetto all’Unione o dove la situazione epidemiologica è meno grave che nell’Ue. Le esportazioni verso questi Paesi possono quindi minacciare la sicurezza dell’approvvigionamento all’interno dell’Unione”. “Gli Stati membri dovrebbero rifiutare di conseguenza le autorizzazioni di esportazione” e “anche la Commissione prendere in considerazione questi elementi aggiuntivi” per le sue valutazioni.Nel frattempo, la Commissione europea accelera sull’autorizzazione dei vaccini Covid-19 adattati alle varianti. “Stiamo consentendo all’Ema di approvare più velocemente vaccini aggiornati per affrontare nuove varianti. L’approvazione più rapida significa più vaccini in circolazione e più europei protetti dal virus”, ha chiarito von der Leyen.Le “forti inadempienze” di AstraZeneca nella distribuzione dei vaccini nell’Unione europea sono state sottolineate dal vicepresidente della Commissione UE, Valdis Dombrovskis: “di 120 milioni di dosi” che avrebbe dovuto consegnare nel primo trimestre secondo il contratto, ha tagliato a “30 milioni ma non è nemmeno vicino a questa cifra”, ha evidenziato.AstraZeneca ha mantenuto “quasi integralmente” i suoi impegni “con la Gran Bretagna ma non con l’Unione europea” in materia di consegna dei vaccini ed è “una situazione completamente inaccettabile”: è quanto ha dichiarato, dopo il Consiglio dei ministri, il portavoce del governo francese Gabriel Attal. “L’Unione europea non sarà lo zimbello della vaccinazione”, ha chiosato. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, domani la stretta dell'Ue sulle esportazioni per chi ritarda le consegne

    (Teleborsa) – La Commissione europea è pronta ad annunciare domani un rafforzamento delle regole sul blocco delle esportazioni dei vaccini anti Covid delle case farmaceutiche in ritardo con le consegne e quelle dirette in Gran Bretagna e in altri Paesi con una più alto tasso di vaccinazione. È quanto ha riportato Reuters citando un funzionario dell’Ue.Il provvedimento riguarderà le aziende che hanno rivisto al ribasso le consegne di dosi e quindi, oltre ad AstraZeneca , potrebbe riguardare anche il vaccino monodose di Johnson&Johnson che nelle scorse settimane ha comunicato a Bruxelles le proprie difficoltà ad adempiere agli accordi sottoscritti per le forniture del secondo trimestre. Lo stesso funzionario ha però garantito che la misura verrà applicata a tutte le case farmaceutiche che non rispetteranno i tempi sottolineando che la volontà è quella di evitare situazioni simili a quelle già affrontate durante il primo trimestre dell’anno.Il meccanismo per le esportazioni in vigore ad oggi può essere attivato solo nel momento in cui le aziende non raggiungono gli obiettivi di consegna trimestrali stabili. Con le modifiche che verranno adottate domani, invece, l’Unione europea potrà bloccare le esportazioni delle case farmaceutiche che rispettano i loro contratti trimestrali ma che rimandano le forniture di vaccino alla fine del periodo, ha spiegato il funzionario a Reuters. Per attivare il meccanismo sarà sempre necessaria la collaborazione degli Stati membri. Le nuove regole inoltre permetteranno di bloccare il viaggio delle dosi verso Paesi con un tasso di vaccinazione molto più alto rispetto all’Ue, confermando quanto annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen la scorsa settimana.Nel frattempo a Londra il premier Boris Johnson nel corso di un briefing a Downing Street, sempre secondo quanto riportato da Reuters, avrebbe dichiarato: “In questo paese non crediamo nel blocco di alcun tipo di vaccino o materiale vaccinale, (non è) qualcosa in cui questo paese si sognerebbe di impegnarsi, e sono incoraggiato da alcune delle cose che ho sentito dal continente nello stesso senso”.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Covid, incontro Draghi-Speranza per fare il punto sul quadro epidemiologico

    (Teleborsa) – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro della Salute Roberto Speranza e i membri del Cts Franco Locatelli e Silvio Brusaferro.Secondo fonti governative citate da Ansa, al colloquio non si sarebbe parlato né di nuove misure anti contagio da Covid né della campagna di vaccinazione. Sul tavolo del presidente del Consiglio invece si è fatto il punto sul quadro epidemiologico in Italia con un’analisi delle curve di contagio. LEGGI TUTTO

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    Vaccino, USA: “Da Astrazeneca dati incompleti su efficacia”

    (Teleborsa) – Stando dati forniti da Astrazeneca il suo vaccino anti Covid ha mostrato un 79% di efficacia nella prevenzione della malattia sintomatica e una protezione totale nei confronti delle forme gravi o critiche, senza che si siano registrati rischi accresciuti di trombosi fra i pazienti. Tuttavia a un’analisi dell’Istituto nazionale statunitense per le allergie e le malattie contagiose (Niaid) questi dati – ricavati da un test clinico su larga scala condotto negli Stati Uniti, in Cile e in Perù – sono risultati incompleti e obsoleti. I dubbi espressi dal Niaid arrivano nel momento in cui le autorità sanitarie statunitensi stanno valutando l’autorizzazione di emergenza del vaccino di AstraZeneca. Una decisione in merito è, infatti, attesa nelle prossime settimane.Dopo che una commissione indipendente ha definito obsolete le informazioni inviate, AstraZeneca ha annunciato che, nel giro di 48 ore, fornirà agli Stati Uniti altri dati sul su vaccino anti coronavirus. In un comunicato la società farmaceutica ha spiegato di aver utilizzato dati risalenti a un periodo antecedente il 17 febbraio per risultati delle sperimentazioni cliniche negli Stati Uniti e di voler mettersi in contatto immediatamente per fornire al Data and Safety Monitoring Board “informazioni più aggiornate possibile”. I dati inviati si riferiscono al periodo antecedente alla sospensione delle vaccinazioni da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) e non terrebbero conto degli eventi avversi trombotici registrati. LEGGI TUTTO

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    Covid, Regno Unito: a Londra oggi il voto sul divieto di viaggi non essenziali all'estero

    (Teleborsa) – Il Parlamento inglese sta valutando la possibilità di imporre per legge il divieto di viaggi non essenziali all’estero. Se la norma oggi verrà approvata, dal prossimo 29 marzo le multe per i trasgressori che usciranno dal Paese senza un valido motivo – necessità. salute o lavoro – arriveranno fino a 5mila sterline. La misura è inclusa all’interno di un pacchetto di provvedimenti anti Covid che dovrebbero essere attive nel Paese fino alla fine di giugno. Il divieto varrà solo per l’Inghilterra ma secondo quanto ha riportato Reuters anche Scozia, Galles e Irlanda del Nord potrebbero a breve accogliere misure simili.La notizia ha colpito in particolar modo le compagnie aeree che nella giornata di lunedì hanno perso terreno in borsa sia oggi in apertura che nella giornata di ieri quando la norma è stata presentata a Westminster. “Stiamo assistendo a questa terza ondata in crescita in alcune parti d’Europa e stiamo anche assistendo a nuove varianti ed è molto importante proteggere i progressi che siamo stati in grado di fare qui nel Regno Unito”, ha dichiarato il ministro della salute Matt Hancock a Sky News.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Agenas: ancora sopra la soglia critica ricoveri (42%) e terapie intensive (38%)

    (Teleborsa) – I dati pubblicati dall’Agenzia nazionale per i servizi regionali (Agenas) hanno segnalato che sia i ricoveri di pazienti Covid nelle aree non critiche degli ospedali – reparti di Medicina interna, Infettivologia e Pneumologia – sia quelli delle terapie intensive continuano a rimanere al di sopra delle soglie di criticità stabilite dalle autorità sanitarie – rispettivamente 40% e 30% – in crescita entrambe di un punto percentuale dopo una sostanziale stabilità registrata negli ultimi 3 giorni.Al 21 marzo i pazienti positivi al Covid-19 sono il 42% di quelli ricoverati in Medicina interna, Infettivologia e Pneumologia. In particolare, a livello locale sono 9 le Regioni o Province Autonome che si trovano al di sopra della soglia del 40% individuata dal Decreto del Ministero della Salute e oltre la quale diventa difficile la presa in carico degli altri malati: queste sono Marche (65%), Piemonte (59%), Emilia Romagna (55%), Lombardia (52%), Friuli Venezia Giulia (47%), Puglia (46%), Abruzzo (45%) e Umbria (43%). Il Lazio si attesta invece sul limite del 40%, mentre le situazioni migliori sono quelle riscontrate in Valle d’Aosta (10%) e Sardegna (11%).Per quel che riguarda le terapie intensive, invece, la media nazionale è risultata pari al 38%, da quasi due settimane oltre il livello d’allerta fissato. In questo caso sono 12 le Regioni e Province Autonome che hanno oltrepassato la soglia del 30%: si tratta di Marche (61%), Provincia Autonoma di Trento (58%), Lombardia (57%), Piemonte (55%), Emilia Romagna e Umbria (52%), Abruzzo (49%), Friuli Venezia Giulia (46%), Toscana e Molise (41%), Puglia (37%) e Lazio (34%), mentre la Provincia Autonoma di Bolzano si ferma al 30%. Anche in questo caso le situazioni migliori sono quelle registrate in Valle d’Aosta e Sardegna, entrambe al 10%. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, ripresa la somministrazione di dosi AstraZeneca in Italia

    (Teleborsa) – Dopo la sospensione degli scorsi giorni in attesa delle verifiche dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) in merito a una possibile correlazione tra il vaccino e le morti per eventi trombotici e la conferenza stampa di ieri della stessa EMA che l’ha esclusa, sono ripartite dai drive through della Difesa a Caserta, Cosenza, Milano e Roma le somministrazioni del vaccino di AstraZeneca in Italia.Come spiega in una circolare del Ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza, le vaccinazioni con le dosi anti-Covid della casa farmaceutica anglo-svedese “possono essere riprese con l’esclusione dei lotti al momento posti sotto sequestro, per i quali si resta in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria”. In Francia intanto le autorità per la Salute hanno raccomandato l’utilizzo del vaccino AstraZeneca solo per chi ha più di 55 anni. Lo stop dei giorni scorsi di diversi Paesi europei non ha invece influito sulla campagna vaccinale nel Regno Unito dove nella sola giornata di ieri sono state inoculate quasi 650mila dosi – tra Pfizer e AstraZeneca – un record assoluto dall’inizio delle vaccinazioni e che corrisponde all’1% dell’intera popolazione britannica stando a quanto ha riferito Sky News citando il servizio sanitario nazionale. LEGGI TUTTO