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    Coronavirus, oltre 128 milioni di contagi nel mondo da inizio pandemia

    (Teleborsa) – Ha superato quota 128 milioni il numero di contagi da Covid-19 riportati in tutto il mondo da inizio pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I decessi sono stati quasi 2,8 milioni, le guarigioni 72,6 milioni.Il triste primato di Paese più colpito in termini assoluti restano gli Stati Uniti, con 30,3 milioni di casi e 551 mila morti su 328 milioni di abitanti. Seguono il Brasile (12,5 milioni, 313 mila), l’India (12 milioni, 162 mila) e il Messico (2,2 milioni, 201 mila).E proprio il Brasile continua a preoccupare: stando ai dati diffusi dal Ministero della Salute, nella giornata di ieri, infatti, si sono registrati 84.494 nuovi casi e 3.780 morti, stabilendo cosi’ un nuovo record giornaliero di decessi. Dal primo contagio, registrato il 26 febbraio 2020, e dalla prima morte, il 12 marzo dello scorso anno, entrambi a San Paolo, il Paese conta 12.658.109 casi confermati e un totale di 317.646 vittime. La Cina, intanto, ha segnalato 11 nuovi casi il 30 marzo, rispetto agli otto del giorno prima. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, l'Austria minaccia di bloccare 100 milioni di dosi Pfizer nel IV trimestre

    (Teleborsa) – L’Austria ha minacciato di bloccare 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer per i Paesi Ue per il quarto trimestre. Secondo quanto ha riportata Ansa citando fonti diplomatiche europee a Bruxelles, il Paese alpino avrebbe chiesto una consegna più massiccia dei 10 milioni di dosi che verranno anticipati dal lotto tra aprile e giugno, e che in parte dovranno andare ai Paesi più bisognosi.Nel frattempo, sono 16.017 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con poco più di 300mila tamponi totali. Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza sono più di 3,5 milioni.Sono 529 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a raggiungere quasi quota 109mila da inizio pandemia. Lieve decrescita del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 5 in meno, 3.716 totali), mentre cresce leggermente quello degli ospedalizzati con sintomi, 68 in più rispetto a ieri (sono 29.231 in totale). LEGGI TUTTO

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    Covid, Johnson e la politica dei “piccoli passi”: serve ancora cautela

    (Teleborsa) – Zero morti conteggiati per Covid ieri a Londra, come non succedeva da sei mesi: lo confermano i dati disaggregati diffusi da Public Health England ripresi dai media del Regno, dopo che le cifre nazionali diffuse domenica su un totale di decessi giornalieri ridotto a 19 in tutto il Regno Unito. L’indicazione si giova del ritardo statistico su parte dei dati del weekend, ma comunque conferma una tendenza al calo delle vittime ai minimi da inizio pandemia. I medici londinesi parlano di risultato “fantastico” notando la parallela riduzione dei ricoveri, con non più di una media di “1 o 2 morti ogni due giorni” nelle terapie intensive.Da oggi in Inghilterra torna in vigore la cosiddetta regola del 6, che allarga la possibilità dei contatti sociali fino a 6 persone di due nuclei familiari diversi, nell’ambito dell’allentamento graduale e a tappe del lockdown (in vigore da ormai tre mesi) annunciato da Boris Johnson nelle scorse settimane: allentamento che resta comunque cauto e condizionato all’andamento “dei dati, non a date” prestabilite, come ribadito nelle scorse ore dallo stesso premier Tory britannico, mentre il Regno Unito continua a correre sul fronte dei vaccini con quasi 34 milioni di dosi somministrate (oltre 30 milioni di persone sottoposte alla prima iniezione, secondo l’aggiornamento di ieri, e oltre 3 milioni e mezzo di richiami). Dopo la riapertura delle scuole d’inizio marzo, la novità di oggi riguarda la ripresa delle attività sportive individuali all’aperto (tennis o golf). Ancora chiusi negozi non essenziali, pub, ristoranti (salvo asporto), cinema, teatri, piscine e luoghi d’intrattenimento. Per negozi e parrucchieri la riapertura, se la tendenza al calo dei contagi da Covid proseguirà, è fissata per il 12 aprile, quando tornerà ad essere consentito anche il servizio solo all’aperto in pub e ristoranti; cinema, teatri e locali al chiuso dovranno aspettare la seconda metà di maggio, quando potrebbero essere riviste pure alcun vincoli sui viaggi interni. Per i viaggi internazionali, l’attività alberghiera e gli eventi pubblici collettivi una speranza di normalizzazione è indicata non prima del 21 giugno.LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI – L’alleggerimento dal lockdown iniziato oggi in Inghilterra “è un piccolo passo reso possibile da mesi di sacrifici” e permette di “sfruttare il bel tempo” per fare ad esempio più esercizio sportivo all’aperto. Lo ha detto Boris Johnson nel briefing di giornata, annunciando anche personalmente l’intenzione di tornare a giocare a tennis, ma non senza ammonire che il percorso avviato deve proseguire “con cautela”.Il Premier ha infatti notato che la seconda ondata di contagi è ancora in ascesa “nel continente”, mentre ha insistito sulla necessità “vitale” di continuare con i vaccini, inclusi i richiami e a partire dai “più vulnerabili”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, all'incontro governo-Regioni di oggi ci sarà anche Draghi

    (Teleborsa) – Oggi pomeriggio all’incontro tra governo e Regioni sul piano vaccinale parteciperà anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. Al fianco del capo del governo ci saranno la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. “È giusto che il governo, a fronte di una curva pandemica che pur in maniera timida sta cominciando a scendere preveda dopo Pasqua che fino alla prima media si possa tornare a scuola. Come peraltro faceva il governo Conte quando nelle zone rosse solo dalla seconda media in su si chiudeva”, è la posizione espressa dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ospite a Mezz’ora in più su Rai3. “Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – mi attengo a quel che ha deciso il Governo e in Emilia-Romagna dopo Pasqua riapriremo fino alla prima media”.In merito al tema vaccini, il presidente dell’Emilia-Romagna ha ricordato che “nessuna regione italiana può acquistare vaccini senza l’autorizzazione di Ema o Aifa”. Se poi cambieranno le regole, ha sottolineato, “ognuno di noi può darsi da fare”. Bonaccini si è detto favorevole all’introduzione di una norma per destinare ad altra mansione gli operatori sanitari che rifiutano di vaccinarsi, dicendosi “fiducioso” sulla possibilità che venga disposta a breve. “È scandaloso che chi deve tutelare oltre alla propria vita quella degli altri rimanga al proprio posto se non si vuole vaccinare”, ha detto. “Nessuno vuole riaprire il Paese a dispetto dei numeri. E tutti ci rendiamo conto che la situazione ancora oggi non è facile. Ma questo non può e non deve impedire di guardare al futuro: invece di dire ‘chiudiamo tutto e poi vediamo’ potremmo stabilire una serie di date, una road map, verso la ripartenza, sempre che i dati ci confermino via via la possibilità di farlo”, ha dichiarato Giovanni Toti, presidente della Liguria. “Perché non dire ai ristoranti che da tal giorno, dati permettendo, potranno accogliere prenotazioni anche per la sera? Perché non dare la possibilità, suffragata da date, di organizzare un meeting per fine giugno, o un matrimonio per luglio? O banalmente un torneo di calcetto a metà maggio? Lo ribadisco, dati permettendo, ma almeno riaccendiamo la speranza. Lo dico perché la pandemia sta seguendo un andamento simile a quello dello scorso anno”, ha aggiunto.Il presidente dell’unica Regione del nord in zona arancione ha sostenuto che “è possibile immaginare che, come già accaduto, nelle prossime settimane, con l’avanzata del caldo, della possibilità di stare di più all’aperto con le vaccinazioni che aumenteranno, i contagi diminuiranno più rapidamente dello scorso anno. Dunque, se lo scorso anno abbiamo cominciato a riaprire nel mese di maggio, forse potremmo anche anticipare un po’”. E ha concluso: “Perché non ci diamo da subito delle regole e delle date? Io credo che dopo la Pasqua si possa fare. Questo chiedo come amministratore e questo chiederanno i parlamentari di Cambiamo!”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Bonomi: con Confindustria possiamo raggiungere 12,5 milioni di persone

    (Teleborsa) – Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha dichiarato che con la campagna vaccinale promossa dall’associazione potrebbero essere raggiunte 12,5 milioni di persone. “Riteniamo di poter contare su oltre 7mila punti vaccinali”, ha detto ai microfoni di Rai Radio 1 Zapping. “È evidente a tutti – ha aggiunto Bonomi – che se vogliamo uscire da questa crisi dobbiamo accelerare nella campagna vaccinale e da qui è nata l’idea di mettersi a disposizione del Paese, nella tradizione che ha sempre avuto Confindustria, nei suoi 111 anni di storia, di essere pronta a rispondere quando il Paese e’ in difficolta’”.Tornando al quadro economico, il presidente di Confindustria ha lanciato l’allarme sulle materie prime. “Nei primi due mesi dell’anno abbiamo avuto un’impennata del costo delle materie prime mediamente tra il 30 e il 40%”. Inoltre, “inizia a scarseggiare la materia prima”, ha aggiunto, un fattore di preoccupazione “per un Paese trasformatore come il nostro”.Quanto al suo giudizio sul governo di Mario Draghi, il presidente di Confindustria ha affermato: “credo che il presidente si stia dimostrando molto pragmatismo e, soprattutto, stia dimostrando la capacità di ascolto di tutti”. “Oggi abbiamo alcuni provvedimenti che noi non riteniamo concreti – ha precisato – però iniziamo a intravedere una linea d’uscita solo da interventi prettamente emergenziali che non danno una direzione e un futuro al Paese”. Questo è infatti il rimprovero che ha rivolto al governo precedente: “si parlava solo di fase emergenziale”. LEGGI TUTTO

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    Speranza, fiduciosi vaccino Reithera da autunno

    (Teleborsa) – Quella sugli operatori sanitari non vaccinati “è una norma a nostro vaglio ma riconosciamo che l’adesione del personale sanitario è stata molto ampia, è la stragrande maggioranza e ha dato il buon esempio. C’è un pezzetto molto minimale, che stiamo quantificando, sul quale valutiamo un intervento con una norma”. Lo ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa con il Premier Mario Draghi. “Le misure – ha sottolineato il Ministro – ci hanno consentito di verificare i primissimi segnali di rallentamento del contagio. Oggi l’RT segna 1,08, la settimana passata 1,16 ed erano diverse settimane che cresceva. Il tasso di incidenza è sceso sotto i 250: c’è ancora una situazione delicata che va seguita con la massima attenzione ma possiamo consentirci in un quadro prudenziale una scelta di apertura della scuola”.Buone notizie per il Lazio che “ha avuto dati in miglioramento e nelle prossime decisioni il Lazio sarà arancione e questo avverrà a scadenza naturale dell’ordinanza vigente”. Speranza ha quindi aggiunto che “il vaccino sul quale stiamo puntando è Reithera, siamo fiduciosi che a aprire dall’autunno possa essere a disposizione”. Il Ministro della Salute ha anche riferito che “sono state 238mila le somministrazioni di vaccino due giorni fa e 243mila ieri. Sono dati in crescita significativa che tendiamo a migliorare ancora. Entro fine marzo attendiamo 4 milioni di dosi – ha aggiunto – mentre saranno 50 milioni le dosi attese nel secondo trimestre e 80 milioni nel terzo trimestre. Del vaccino monodose di Johnson&Johnson saranno consegnate 7,3 milioni di dosi nel secondo trimestre e 15,9 milioni nel terzo”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, EMA: via libera alla produzione AstraZeneca nel sito Halix e Pfizer a Marburg

    (Teleborsa) – L’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha autorizzato l’immissione in commercio nell’Ue delle dosi prodotte nello stabilimento olandese di Halix, subappaltatore di AstraZeneca, a Leida, nei Paesi Bassi. L’EMA ha sottolineato così che ora sale a quattro il numero totale di siti autorizzati per la produzione della sostanza attiva del vaccino. L’annuncio è arrivato attraverso una nota in cui vengono riportate anche alcune novità che riguardano la produzione dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna. Per quel che riguarda il primo, l’EMA ha informato di aver dato l’ok anche per un nuovo sito per la produzione del vaccino nella città di Marburg, in Germania – produrrà sia la sostanza attiva che il prodotto finito – che porta a tre i siti attivi dedicati alla produzione di principi attivi che riforniscono l’Ue. Via libera inoltre dal Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) al trasporto e alla conservazione delle fiale del vaccino Pfizer-BioNTech a temperature comprese tra -25 e -15 ° C (ovvero la temperatura dei congelatori per farmaci standard) per un periodo “una tantum” di due settimane. “Questa è un’alternativa alla conservazione a lungo termine delle fiale a una temperatura compresa tra -90 e -60 gradi centigradi in speciali congelatori. Si prevede che faciliti la rapida introduzione e distribuzione del vaccino nell’Ue riducendo la necessità di condizioni di conservazione a temperature estremamente basse lungo tutta la catena di approvvigionamento”, ha spiegato in una nota l’Agenzia.Per quel che riguarda Moderna, invece, l’EMA ha annunciato che sono state aggiunte delle nuove linee di produzione presso lo stabilimento di Lonza, situato a Visp, in Svizzera, insieme ad altre modifiche ai processi di produzione che sono state approvate dal Comitato con “lo scopo di aumentare la capacità di produzione e aumentare la fornitura del vaccino per il mercato dell’Ue”.”Aumentare la capacità di produzione di vaccini in Europa è la nostra priorità. Accolgo con favore le decisioni di oggi dell’EMA di approvare il sito di Halix per AstraZeneca e quello di Marburg per BioNTech-Pfizer – ha commentato la notizia su Twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – Più siti di produzione significano un accesso più rapido ai vaccini per gli europei”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini in azienda e più dosi, Governo prepara lo sprint

    (Teleborsa) – “Avremo 4 milioni di dosi di vaccino già a fine mese e poi aspettiamo 50 milioni di dosi per il prossimo trimestre”. Lo avrebbe detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’incontro su vaccini e aggiornamento del protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro cui partecipano il collega di Governo Andrea Orlando e i rappresentanti delle parti sociali.Secondo fonti che partecipano all’incontro Speranza avrebbe sottolineato che tra i 50 milioni di dosi di vaccino nel secondo trimestre “ci saranno le prime dosi di Johnson & Johnson, che è un vaccino monodose che avrà sul piano della logistica un impatto non banale”.Speranza avrebbe aggiunto che nel nuovo piano presentato nella Conferenza Stato-Regioni le fasce anagrafiche saranno un elemento guidante nei prossimi mesi e che sei decessi su dieci riguardano la popolazione oltre gli 80 anni.Il Ministro ha anche detto che “ieri sono state somministrate oltre 230.000 dosi di vaccini. E’ un dato in crescita”. Imperativo categorico adesso, fare in fretta. “Adesso è fondamentale accelerare per completare la vaccinazione degli over 80 e dei soggetti più fragili – ha aggiunto – per i successivi passi della campagna vaccinale lavoriamo al coinvolgimento delle strutture produttive in grado di garantire i necessari standard di sicurezza”.Nel corso dell’incontro, il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha comunicato che nelle “prossime settimane saranno definiti i requisiti minimi essenziali per le vaccinazioni nei posti di lavoro”. “In seguito agli incontri tecnici tra Ministero della Salute, struttura commissariale e Inail possiamo riassumere alcuni punti – ha affermato – il quadro complessivo di riferimento sarà dato dal piano vaccinale che è coordinato dal Commissario straordinario Figliuolo. Noi stiamo pensando a come valorizzare le potenzialità del tessuto produttivo e dei luoghi di lavoro per consentire che siano utilizzati per la vaccinazione. E questo naturalmente, come è ovvio, per rendere il più possibile capillare la vaccinazione, rispettando le priorità che sono individuate dal piano strategico nazionale del Ministero della Salute. La prima questione che si è posta è quella di definire i requisiti minimi essenziali, che consentono di realizzare le condizioni di sicurezza, e che siano in coerenza con i requisiti che sono gia’ previsti per i percorsi ordinari”.Orlando ha poi sottolineato che “queste linee di indirizzo saranno oggetto di confronto con le Regioni e le Province autonome per arrivare a un documento condiviso e i criteri e le modalità di adesione delle aziende agli standard, devono invece essere definite in linea di diritto, da sottoporre alle parti sociali”.Il Ministro del Lavoro ha aggiunto che “abbiamo pensato a un meccanismo di adesione che consenta alla singola azienda, o più aziende assieme, di aderire senza prevedere il requisito minimo di carattere dimensionale. Tuttavia, la campagna potrebbe essere più agevole, articolandola per le aziende medie, quelle fra 50 e 249 dipendenti, e le aziende di grandi dimensioni, quelle fra i 250 e più dipendenti. Le ultime infatti essendo più strutturate, avrebbero una maggiore capacità di rispettare gli standard minimi di agibilità”.La campagna avrà un arco temporale molto ridotto, sulla base di un meccanismo adesione da parte delle imprese senza prevedere un requisito minimo dimensionale. Sarà definito uno standard per le adesioni, mentre per le piccole imprese si può immaginare forme di aggregazione, l’utilizzo spazi Inail e unità mobili. La priorità, tuttavia, resta la vaccinazione delle fasce di popolazione più a rischio in quanto più di otto decessi su dieci riguardano gli ultrasettantenni (6 su 10 oltre gli 80 anni e 2,5 su 10 nella fascia 70-79 anni).Quello di oggi è stato un “passaggio importante” verso la definizione di un protocollo che consentirà di fare le vaccinazioni sui luoghi di lavoro”, ha detto Orlando dando appuntamento al 6 aprile quando “ci rivedremo per iniziare questo percorso per attivare questo canale di vaccinazione che sarà parallelo a quello delle strutture territoriali e consentirà a milioni di lavoratori di accedere al vaccino e, quindi, di andare avanti con più speranza rispetto all’uscita dalla pandemia”. LEGGI TUTTO