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    Vaccini, Giorgetti: occorre raggiungere l'autosufficienza nella produzione

    (Teleborsa) – Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che occorre garantire all’Italia un’autosufficienza sul fronte della produzione di vaccini. Intervenuto al convegno “VacciNation How to win the vaccines race?”, Giorgetti ha detto che l’Italia deve “fare tutti gli sforzi per essere pronta, nel futuro, a dare una risposta più efficace e tempestiva di quella di data oggi”.”In Europa – ha spiegato il ministro – il fatto di essere tanti paesi che si devono coordinare, sia nella fase di acquisto, sia nella fase di distribuzione e poi nella produzione, è un fattore che ha creato qualche problema, rallentamenti, ha creato difficoltà a rispondere tempestivamente rispetto ad altri”. Un ritardo che a livello si sta cercando di recuperare, anche coordinando le catene di produzione che legano i diversi Paesi. “Abbiamo anche la necessità, in proiezione, a livello nazionale e a livello europeo, di garantirci una autosufficienza in termini di produzione”, ha sottolineato.”Io credo che anche le case farmaceutiche, quelle che oggi detengono la licenza per la produzione di vaccini, debbano contribuire a questo sforzo”, ha detto Giorgetti. “Quello che noi chiediamo – ha precisato Giorgetti – é questo trasferimento tecnologico, che non significa liberalizzazione delle licenze, ma dar la possibilità, nei dovuti modi, di produzione di vaccini, anche in Italia e anche in Europa”. “Noi vorremmo ricreare un polo pubblico-privato relativo alla farmacologia biologica, un polo vaccinale”, ha detto. “Crediamo – ha spiegato il ministro – che una collaborazione sulla ricerca possa funzionare solo e semplicemente se, anche qui in Italia, c’è un supporto pubblico”. “Intendiamo cercare partner privati che condividano questo tipo di sfida”, ha aggiunto.In mattinata il ministro Giorgetti al Mise si è svolto il quarto incontro del tavolo sulla produzione in Italia dei vaccini anti-covid. Alla riunione, presieduta dallo stesso ministro, hanno partecipato per Farmindustria il presidente Massimo Scaccabarozzi e il direttore generale Enrica Giorgetti, mentre per AIFA il presidente Giorgio Palù. Presenti anche Giovanni Tria, consulente economico per il dossier vaccini, e il Gen. Antonio Battistini per la Struttura commissariale sull’emergenza Covid. LEGGI TUTTO

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    Covid, Pfizer-BioNTech: vaccino efficace al 100% sui ragazzi tra i 12 e i 15 anni

    (Teleborsa) – Il vaccino Pfizer-BioNTech è efficace al 100% nella fascia di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Lo hanno annunciato le due società presentando i risultati di uno studio di Fase 3 condotto negli Stati Uniti su 2.260 ragazzi. Nella nota si sottolinea che la dose è stata ben tollerata e le risposte immunitarie sono state robuste, “superiori a quella registrate in precedenza nei partecipanti vaccinati di età compresa tra 16 e 25 anni”.In particolare, nel corso dello studio sono stati osservati 18 casi di COVID-19 nel gruppo placebo (composto da 1.129 ragazzi) mentre nessuno nel gruppo di 1.131 ragazzi a cui è stato somministrato il vaccino. “Tutti i partecipanti allo studio continueranno a essere monitorati per la protezione e la sicurezza a lungo termine per altri due anni dopo la loro seconda dose”, è stato assicurato. Le aziende hanno dichiarato che prevedono di presentare questi dati sia alla FDA negli Usa che all’EMA in Europa per richiedere di estendere l’uso del vaccino negli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni “il più rapidamente possibile”.”Condividiamo l’urgenza di espandere l’autorizzazione del nostro vaccino all’uso nelle popolazioni più giovani e siamo incoraggiati dai dati degli studi clinici su adolescenti di età compresa tra i 12 e i 15 anni – ha affermato Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer – Abbiamo in programma di presentare questi dati alla FDA come emendamento proposto alla nostra Autorizzazione per l’uso di emergenza nelle prossime settimane e ad altri regolatori in tutto il mondo, con la speranza di iniziare a vaccinare questa fascia di età prima dell’inizio del prossimo anno scolastico”.“In tutto il mondo, desideriamo ardentemente una vita normale. Questo è particolarmente vero per i nostri figli. I primi risultati che abbiamo visto negli studi sugli adolescenti suggeriscono che i bambini sono particolarmente ben protetti dalla vaccinazione, il che è molto incoraggiante date le tendenze che abbiamo visto nelle ultime settimane riguardo alla diffusione della variante B.1.1.7 UK. È molto importante consentire loro di tornare alla vita scolastica di tutti i giorni e di incontrare amici e familiari proteggendo allo stesso tempo loro e i loro cari “, ha aggiunto Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BioNTech. Pfizer e BioNTech hanno aggiunto che la scorsa settimana sono iniziati i primi test anche per valutare ulteriormente la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità del vaccino anche nei bambini di età compresa tra i 6 mesi e gli 11 anni, i cui studi saranno divisi in tre fasce: da 5 e 11 anni, da 2 a 5 anni e da 6 mesi a 2 anni. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, oltre 128 milioni di contagi nel mondo da inizio pandemia

    (Teleborsa) – Ha superato quota 128 milioni il numero di contagi da Covid-19 riportati in tutto il mondo da inizio pandemia, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I decessi sono stati quasi 2,8 milioni, le guarigioni 72,6 milioni.Il triste primato di Paese più colpito in termini assoluti restano gli Stati Uniti, con 30,3 milioni di casi e 551 mila morti su 328 milioni di abitanti. Seguono il Brasile (12,5 milioni, 313 mila), l’India (12 milioni, 162 mila) e il Messico (2,2 milioni, 201 mila).E proprio il Brasile continua a preoccupare: stando ai dati diffusi dal Ministero della Salute, nella giornata di ieri, infatti, si sono registrati 84.494 nuovi casi e 3.780 morti, stabilendo cosi’ un nuovo record giornaliero di decessi. Dal primo contagio, registrato il 26 febbraio 2020, e dalla prima morte, il 12 marzo dello scorso anno, entrambi a San Paolo, il Paese conta 12.658.109 casi confermati e un totale di 317.646 vittime. La Cina, intanto, ha segnalato 11 nuovi casi il 30 marzo, rispetto agli otto del giorno prima. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, l'Austria minaccia di bloccare 100 milioni di dosi Pfizer nel IV trimestre

    (Teleborsa) – L’Austria ha minacciato di bloccare 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer per i Paesi Ue per il quarto trimestre. Secondo quanto ha riportata Ansa citando fonti diplomatiche europee a Bruxelles, il Paese alpino avrebbe chiesto una consegna più massiccia dei 10 milioni di dosi che verranno anticipati dal lotto tra aprile e giugno, e che in parte dovranno andare ai Paesi più bisognosi.Nel frattempo, sono 16.017 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con poco più di 300mila tamponi totali. Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza sono più di 3,5 milioni.Sono 529 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a raggiungere quasi quota 109mila da inizio pandemia. Lieve decrescita del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 5 in meno, 3.716 totali), mentre cresce leggermente quello degli ospedalizzati con sintomi, 68 in più rispetto a ieri (sono 29.231 in totale). LEGGI TUTTO

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    Covid, Johnson e la politica dei “piccoli passi”: serve ancora cautela

    (Teleborsa) – Zero morti conteggiati per Covid ieri a Londra, come non succedeva da sei mesi: lo confermano i dati disaggregati diffusi da Public Health England ripresi dai media del Regno, dopo che le cifre nazionali diffuse domenica su un totale di decessi giornalieri ridotto a 19 in tutto il Regno Unito. L’indicazione si giova del ritardo statistico su parte dei dati del weekend, ma comunque conferma una tendenza al calo delle vittime ai minimi da inizio pandemia. I medici londinesi parlano di risultato “fantastico” notando la parallela riduzione dei ricoveri, con non più di una media di “1 o 2 morti ogni due giorni” nelle terapie intensive.Da oggi in Inghilterra torna in vigore la cosiddetta regola del 6, che allarga la possibilità dei contatti sociali fino a 6 persone di due nuclei familiari diversi, nell’ambito dell’allentamento graduale e a tappe del lockdown (in vigore da ormai tre mesi) annunciato da Boris Johnson nelle scorse settimane: allentamento che resta comunque cauto e condizionato all’andamento “dei dati, non a date” prestabilite, come ribadito nelle scorse ore dallo stesso premier Tory britannico, mentre il Regno Unito continua a correre sul fronte dei vaccini con quasi 34 milioni di dosi somministrate (oltre 30 milioni di persone sottoposte alla prima iniezione, secondo l’aggiornamento di ieri, e oltre 3 milioni e mezzo di richiami). Dopo la riapertura delle scuole d’inizio marzo, la novità di oggi riguarda la ripresa delle attività sportive individuali all’aperto (tennis o golf). Ancora chiusi negozi non essenziali, pub, ristoranti (salvo asporto), cinema, teatri, piscine e luoghi d’intrattenimento. Per negozi e parrucchieri la riapertura, se la tendenza al calo dei contagi da Covid proseguirà, è fissata per il 12 aprile, quando tornerà ad essere consentito anche il servizio solo all’aperto in pub e ristoranti; cinema, teatri e locali al chiuso dovranno aspettare la seconda metà di maggio, quando potrebbero essere riviste pure alcun vincoli sui viaggi interni. Per i viaggi internazionali, l’attività alberghiera e gli eventi pubblici collettivi una speranza di normalizzazione è indicata non prima del 21 giugno.LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI – L’alleggerimento dal lockdown iniziato oggi in Inghilterra “è un piccolo passo reso possibile da mesi di sacrifici” e permette di “sfruttare il bel tempo” per fare ad esempio più esercizio sportivo all’aperto. Lo ha detto Boris Johnson nel briefing di giornata, annunciando anche personalmente l’intenzione di tornare a giocare a tennis, ma non senza ammonire che il percorso avviato deve proseguire “con cautela”.Il Premier ha infatti notato che la seconda ondata di contagi è ancora in ascesa “nel continente”, mentre ha insistito sulla necessità “vitale” di continuare con i vaccini, inclusi i richiami e a partire dai “più vulnerabili”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, all'incontro governo-Regioni di oggi ci sarà anche Draghi

    (Teleborsa) – Oggi pomeriggio all’incontro tra governo e Regioni sul piano vaccinale parteciperà anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. Al fianco del capo del governo ci saranno la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. “È giusto che il governo, a fronte di una curva pandemica che pur in maniera timida sta cominciando a scendere preveda dopo Pasqua che fino alla prima media si possa tornare a scuola. Come peraltro faceva il governo Conte quando nelle zone rosse solo dalla seconda media in su si chiudeva”, è la posizione espressa dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ospite a Mezz’ora in più su Rai3. “Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – mi attengo a quel che ha deciso il Governo e in Emilia-Romagna dopo Pasqua riapriremo fino alla prima media”.In merito al tema vaccini, il presidente dell’Emilia-Romagna ha ricordato che “nessuna regione italiana può acquistare vaccini senza l’autorizzazione di Ema o Aifa”. Se poi cambieranno le regole, ha sottolineato, “ognuno di noi può darsi da fare”. Bonaccini si è detto favorevole all’introduzione di una norma per destinare ad altra mansione gli operatori sanitari che rifiutano di vaccinarsi, dicendosi “fiducioso” sulla possibilità che venga disposta a breve. “È scandaloso che chi deve tutelare oltre alla propria vita quella degli altri rimanga al proprio posto se non si vuole vaccinare”, ha detto. “Nessuno vuole riaprire il Paese a dispetto dei numeri. E tutti ci rendiamo conto che la situazione ancora oggi non è facile. Ma questo non può e non deve impedire di guardare al futuro: invece di dire ‘chiudiamo tutto e poi vediamo’ potremmo stabilire una serie di date, una road map, verso la ripartenza, sempre che i dati ci confermino via via la possibilità di farlo”, ha dichiarato Giovanni Toti, presidente della Liguria. “Perché non dire ai ristoranti che da tal giorno, dati permettendo, potranno accogliere prenotazioni anche per la sera? Perché non dare la possibilità, suffragata da date, di organizzare un meeting per fine giugno, o un matrimonio per luglio? O banalmente un torneo di calcetto a metà maggio? Lo ribadisco, dati permettendo, ma almeno riaccendiamo la speranza. Lo dico perché la pandemia sta seguendo un andamento simile a quello dello scorso anno”, ha aggiunto.Il presidente dell’unica Regione del nord in zona arancione ha sostenuto che “è possibile immaginare che, come già accaduto, nelle prossime settimane, con l’avanzata del caldo, della possibilità di stare di più all’aperto con le vaccinazioni che aumenteranno, i contagi diminuiranno più rapidamente dello scorso anno. Dunque, se lo scorso anno abbiamo cominciato a riaprire nel mese di maggio, forse potremmo anche anticipare un po’”. E ha concluso: “Perché non ci diamo da subito delle regole e delle date? Io credo che dopo la Pasqua si possa fare. Questo chiedo come amministratore e questo chiederanno i parlamentari di Cambiamo!”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Bonomi: con Confindustria possiamo raggiungere 12,5 milioni di persone

    (Teleborsa) – Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha dichiarato che con la campagna vaccinale promossa dall’associazione potrebbero essere raggiunte 12,5 milioni di persone. “Riteniamo di poter contare su oltre 7mila punti vaccinali”, ha detto ai microfoni di Rai Radio 1 Zapping. “È evidente a tutti – ha aggiunto Bonomi – che se vogliamo uscire da questa crisi dobbiamo accelerare nella campagna vaccinale e da qui è nata l’idea di mettersi a disposizione del Paese, nella tradizione che ha sempre avuto Confindustria, nei suoi 111 anni di storia, di essere pronta a rispondere quando il Paese e’ in difficolta’”.Tornando al quadro economico, il presidente di Confindustria ha lanciato l’allarme sulle materie prime. “Nei primi due mesi dell’anno abbiamo avuto un’impennata del costo delle materie prime mediamente tra il 30 e il 40%”. Inoltre, “inizia a scarseggiare la materia prima”, ha aggiunto, un fattore di preoccupazione “per un Paese trasformatore come il nostro”.Quanto al suo giudizio sul governo di Mario Draghi, il presidente di Confindustria ha affermato: “credo che il presidente si stia dimostrando molto pragmatismo e, soprattutto, stia dimostrando la capacità di ascolto di tutti”. “Oggi abbiamo alcuni provvedimenti che noi non riteniamo concreti – ha precisato – però iniziamo a intravedere una linea d’uscita solo da interventi prettamente emergenziali che non danno una direzione e un futuro al Paese”. Questo è infatti il rimprovero che ha rivolto al governo precedente: “si parlava solo di fase emergenziale”. LEGGI TUTTO

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    Speranza, fiduciosi vaccino Reithera da autunno

    (Teleborsa) – Quella sugli operatori sanitari non vaccinati “è una norma a nostro vaglio ma riconosciamo che l’adesione del personale sanitario è stata molto ampia, è la stragrande maggioranza e ha dato il buon esempio. C’è un pezzetto molto minimale, che stiamo quantificando, sul quale valutiamo un intervento con una norma”. Lo ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa con il Premier Mario Draghi. “Le misure – ha sottolineato il Ministro – ci hanno consentito di verificare i primissimi segnali di rallentamento del contagio. Oggi l’RT segna 1,08, la settimana passata 1,16 ed erano diverse settimane che cresceva. Il tasso di incidenza è sceso sotto i 250: c’è ancora una situazione delicata che va seguita con la massima attenzione ma possiamo consentirci in un quadro prudenziale una scelta di apertura della scuola”.Buone notizie per il Lazio che “ha avuto dati in miglioramento e nelle prossime decisioni il Lazio sarà arancione e questo avverrà a scadenza naturale dell’ordinanza vigente”. Speranza ha quindi aggiunto che “il vaccino sul quale stiamo puntando è Reithera, siamo fiduciosi che a aprire dall’autunno possa essere a disposizione”. Il Ministro della Salute ha anche riferito che “sono state 238mila le somministrazioni di vaccino due giorni fa e 243mila ieri. Sono dati in crescita significativa che tendiamo a migliorare ancora. Entro fine marzo attendiamo 4 milioni di dosi – ha aggiunto – mentre saranno 50 milioni le dosi attese nel secondo trimestre e 80 milioni nel terzo trimestre. Del vaccino monodose di Johnson&Johnson saranno consegnate 7,3 milioni di dosi nel secondo trimestre e 15,9 milioni nel terzo”. LEGGI TUTTO