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    Coronavirus in Italia, contagi in calo ma anche tamponi. Ancora tante vittime

    (Teleborsa) – Sono 7.767 i nuovi casi di Coronavirus nel nostro Paese a fronte di “solo” 112.962 tamponi, tra molecolari e antigenici, con il tasso di positività del 6,9%. Ancora alto il numero delle vittime: 421. Questi i dati del bollettino di oggi, martedì martedì 6 aprile, sull’andamento della pandemia in Italia. La Regione in cui si registra il più alto numero di nuovi contagi su base giornaliera è il Lazio dove l’Assessore alla Sanità D’Amato esprime “forte preoccupazione per i tagli del 50% comunicati per le consegne di AstraZeneca del 14 aprile. Inoltre c’è una differenza di 97.898 dosi che risultano conteggiate nel contatore nazionale ma non effettivamente ricevute”. Oggi intanto il leader della Lega, Matteo Salvini, è tornato a chiedere la ripartenza di alcune attività al Presidente del Consiglio, Mario Draghi: “Riaperture in sicurezza, dove i dati lo consentono, e nuovi protocolli per rivedere il numero di accessi in teatri e impianti sportivi, senza dimenticare palestre, bar, ristoranti e negozi”.Giornata di protesta in tutta Italia. In particolare, tafferugli in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei deputati, tra manifestanti e polizia durante la manifestazione di commercianti e ristoratori che chiedevano la riapertura delle attività dopo le chiusure dovute all’emergenza Covid. “Siamo imprenditori, non delinquenti”, hanno urlato col megafono commercianti e ristoratori. Al grido “libertà”, decine di persone si sono avvicinate al cordone delle forze dell’ordine con le mani alzate, intonando cori e chiedendo di potersi avvicinare a Palazzo Chigi. Quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone sono stati respinti e divrese persone sono state fermate. Ferito un poliziotto. Tra i manifestanti che hanno dato vita al sit in davanti alla Camera si sarebbero infiltrati diversi gruppi di estremisti con l’obiettivo di strumentalizzare il disagio sociale e far salire la tensione. Questa la lettura che arriva da fonti investigative che in queste ore stanno ricostruendo quanto avvenuto in Piazza Montecitorio.In Italia sono stati vaccinati con due dosi contro il Covid oltre 3 milioni e mezzo di cittadini, secondo i dati online del ministero della Salute, il 5,8% della popolazione totale (circa 60 milioni di persone) e il 6,8% dei vaccinabili over 16 (circa 51 milioni). In tutto gli immunizzati totali sono 3.509.838 (dato aggiornato alle ore 16 di oggi). LEGGI TUTTO

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    Covid, si torna all'Italia bicolore: nove Regioni in zona rossa, dieci (più Trento e Bolzano) in arancione

    (Teleborsa) – Dopo le feste di Pasqua si torna all’Italia dei colori per le restrizioni anti Covid. Nessuna Regione in zona gialla come stabilito nell’ultimo decreto, nove in zona rossa (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e Campania) e dieci (Veneto, Marche, Lazio, Abruzzo, Liguria, Basilicata, Sicilia, Molise, Sardegna, Umbria), oltre alle province autonome di Trento e Bolzano, in arancione.L’appuntamento è ora a venerdì per i risultati del monitoraggio settimanale di ISS e Ministero della Salute anche se, secondo quanto ha riportato Ansa, non risulta essere ancora stata convocata la cabina di regia. Per le riaperture saranno necessari numeri confortanti: nessun automatismo però, per decidere un allentamento delle restrizioni saranno indispensabili alcuni passaggi a Palazzo Chigi per valutare anche i progressi nella campagna vaccinale e ogni provvedimento in merito a nuove apertura dovrà avere l’ok definitivo del Consiglio dei Ministri.Nel mirino di attività commerciali e Regioni c’è il 20 aprile, individuata come data per una possibile apertura programmata. I governatori vedranno infatti la ministra Mariastella Gelmini alla Conferenza Stato-Regioni in settimana: la richiesta – scrive sempre Ansa – è quella di “fornire prospettive a quei settori chiusi valutando aperture subito dopo il 20 aprile, nel caso di un miglioramento dei dati epidemiologici, per poi permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo, come le palestre”. Nei prossimi giorni le Regioni incontreranno anche il presidente Draghi, anche se all’ordine del giorno non ci saranno le restrizioni anti-Covid ma il Recovery Plan. LEGGI TUTTO

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    DiaSorin, partnership con Lumos Diagnostics su test rapidi Covid-19

    (Teleborsa) – DiaSorin, multinazionale della diagnostica quotata nell’indice FTSE MIB, ha annunciato l’avvio di una collaborazione strategica con Lumos Diagnostics, azienda specializzata nella diagnostica POC, per lanciare il LIAISON IQ, una piattaforma immunodiagnostica POC portatile e in grado di connettersi al cloud, insieme ad un test per l’identificazione degli anticorpi IgG specifici contro il SARS-CoV-2 e un test dell’antigene per diagnosticare il Covid-19 tramite tampone nasale.Il LIAISON IQ e i suoi primi 2 test saranno resi disponibili nei mercati che accettano la marcatura CE entro la fine del secondo trimestre 2021 e saranno sottoposti alla Food and Drug Administration statunitense per ricevere l’Autorizzazione all’Uso di Emergenza.”Questa nuova piattaforma e i relativi test per il Covid-19 pensati per la decentralizzazione della diagnostica potranno rivelarsi fondamentali nella lotta contro la pandemia – ha commentato Carlo Rosa, CEO del gruppo DiaSorin – La collaborazione con Lumos Diagnostics conferma la nostra intenzione di cogliere questa nuova opportunità di business”.Per diagnostica POC si intende un’analisi medica svolta in prossimità del sito di cura ed assistenza del paziente, svolta nel modo più comodo e immediato per il paziente. In futuro, DiaSorin intende ulteriormente estendere il menù di test eseguibili sulla nuova piattaforma, con test rivolti a altre malattie infettive, tra le quali, ad esempio, la malattia di Lyme o le infezioni del tratto gastro-intestinale. LEGGI TUTTO

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    Rt sotto 1 ma “incidenza ancora alta”. Colori Regioni: cosa cambia dopo Pasqua

    (Teleborsa) – Scende a 0,98 l’indice Rt in Italia, quindi sotto la soglia d’allarme dell’1, in calo rispetto all’1,08 della scorsa settimana e all’1,16 di due settimane fa. Tuttavia, sono 11 le regioni e province autonome con Rt maggiore di uno. Complessivamente il rischio epidemico “si mantiene a livelli elevati con sei Regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto) che hanno un livello di rischio alto”. E’ quanto si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio di Ministero della Salute e Iss. COLORI REGIONI, COSA CAMBIA? – Nella giornata di oggi, il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà le nuove ordinanze che andranno in vigore dopo i tre giorni di area rossa nazionale previsti per domani sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile. A partire da martedì 6 aprile le regioni Marche e Veneto e la Provincia Autonoma di Trento passano in zona arancione. Nella fascia di rischio più alto, la rossa, restano Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta. In zona arancione Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano e – da martedì – Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento.Preoccupa, intanto, il “caso” Sardegna (prima regione dello Stivale a finire in zona bianca) dove si registra un’impennata di contagi. 13 i Comuni in lockdown: da mezzanotte anche Pula, nota località turistica del sud ovest, entra in zona rossa. Dal primo marzo, scenario, decisamente peggiorato sull’isola.Intanto, una nuova variante del coronavirus SarsCov2 è stata identificata in Italia, in una donna di 50 anni residente vicino Novara. Al momento non sembra essere né più contagiosa né più letale delle altre fin qui note, e comprende caratteristiche delle cosiddette varianti inglese e nigeriana. A scoprirla il gruppo di ricerca del Cerba HealthCare di Milano, guidato Francesco Broccolo, in collaborazione con Massimo Zollo del Ceinge di Napoli, che ha completato il sequenziamento totale. Oggi si registrano 21.932 nuovi casi in Italia a fronte di 331.154 tamponi, con il tasso di positività sostanzialmente stabile al 6,6%. Ancora alto il numero delle vittime: 481. LEGGI TUTTO

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    OMS: campagna vaccinazioni europea “inaccettabilmente lenta”

    (Teleborsa) – Il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa Hans Kluge ha definito il lancio dei vaccini nella regione “inaccettabilmente lento”. “I vaccini rappresentano la nostra migliore via d’uscita da questa pandemia. Non solo funzionano, ma sono anche molto efficaci nel prevenire le infezioni – ha dichiarato – Tuttavia, il lancio di questi vaccini è inaccettabilmente lento. E fintanto che la copertura rimane bassa, dobbiamo applicare le stesse misure sanitarie e sociali che abbiamo applicato in passato, per compensare i ritardi nei programmi. Vorrei essere chiaro: dobbiamo accelerare il processo aumentando la produzione, riducendo gli ostacoli alla somministrazione dei vaccini e utilizzando ogni singola fiala che abbiamo in magazzino, ora”.Secondo quanto riportato dall’OMS, ad oggi solo il 10% della popolazione europea ha ricevuto 1 dose di vaccino, mentre ad aver completato la serie completa è il 4%. “Il rischio che la vaccinazione in corso fornisca un falso senso di sicurezza alle autorità e al pubblico è considerevole e questo comporta un pericolo”, ha aggiunto inoltre Kluge.Nel frattempo, sono 23.649 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 356.085 tamponi totali elaborati (ieri 351.221) di cui 205.127 molecolari (ieri 205.794) e 150.958 test rapidi (ieri 145.427). Stabile il rapporto positivi/tamponi totali a 6,64% (ieri 6,80%). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza hanno superato quota 3,6 milioni. Sono 501 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 109.847 morti da inizio pandemia. In lento calo sia del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 29 in meno, 3.681 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 231 in meno rispetto a ieri (sono 28.949 in totale).La Regione con più nuovi casi si conferma la Lombardia (4.483), seguita da Piemonte (2.584), Puglia (2.369), Campania (2.258), Lazio (1.838), Emilia Romagna (1.809), Veneto (1.633), Toscana (1.631) e Sicilia (1.282). LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Figliuolo: in arrivo oltre 1,3 milioni di dosi Astrazeneca

    (Teleborsa) – Il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo anticipa che fra oggi e domani arriveranno oltre 1,3 milioni di dosi di Astrazeneca, in aggiunta alle 500 mila dosi di Moderna già arrivate e ad un milione di dosi Pfizer consegnate ieri.Lo ha annunciato nel corso del sopralluogo dei due hub di vaccinazione a Cagliari, dove si è recato per una “verifica” assieme al capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio. “A brevissimo avremo un’alta disponibilità di vaccini”, ha fatto sapere il Commissario, aggiungendo che “questo darà nuovo fiato alle trombe per poter fare il Piano in maniera coerente”. Figliulo ha anche annunciato l’arrivo di altri medici e infermieri militari in Sardegna, per arrivare a 17 mila inoculazioni al giorno, ed ha affermato che anche i medici di base “devono fare la loro parte”. Allarme Lazio: vaccinazioni sospese se entro 24 ore non arrivano dosiFrattanto, arriva un allarme dalla Sanità del Lazio. L’Assessore Alessio D’Amato ha avvertito “se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122 mila vaccini di Astrazeneca previsti siamo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni”. “Mi auguro che tale sospensione venga scongiurata”, ha affermato il responsabile alla sanità laziale, aggiungendo che la Regione conta già oltre 36mila prenotati e sono state aperte le prenotazioni anche per i 66-67enni. “Abbiamo messo in esercizio una macchina imponente che non deve fermarsi”., afferma. LEGGI TUTTO

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    Decreto Covid, ok del CdM: a scuola fino alla prima media, nessuno in zona gialla fino al 30 aprile

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto Covid che stabilisce le misure per rallentare il contagio su tutto il territorio nazionale. Confermate le misure anticipate nei giorni scorsi in merito alla stretta sulle restrizioni nelle Regioni: dal 7 al 30 aprile, infatti, si applicheranno di norma solo quelle da zona arancione (anche per le Regioni in cui si registreranno dati da zona gialla) e rossa anche se saranno possibili deroghe – ma nessun meccanismo di automatismo – da parte del governo nel caso in cui oltre a dati positivi sui contagi si potranno presentare risultati particolarmente buoni anche nella campagna di vaccinazione, soprattutto in riferimento alle persone anziane e alle persone fragili.Conferme delle anticipazioni dei giorni scorsi arrivano anche per le scuole. Anche in zona rossa alunni in classe fino alla prima media in tutta Italia. Questa disposizione non potrà essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e, delle Province autonome, si specifica. In zona arancione e gialla la didattica in presenza è fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori. Per quel che riguarda, infine, le visite ad amici e parenti, dal 7 al 30 aprile saranno vietate per le Regioni in zona rossa mentre sarà possibile una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) in quelle arancioni all’interno del comune di residenza.Come annunciato, nel nuovo decreto hanno trovato spazio anche lo scudo penale per i vaccinatori, l’obbligo di vaccino per il personale sanitario e le regole per i concorsi pubblici. In particolare l’obbligo di vaccinarsi varrà per “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali”. La vaccinazione sarà infatti un “requisito essenziale” per l’esercizio della professione, per chi rifiuta la norma stabilisce uno spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”. Se ciò non è possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.Sono 23.904 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 351.221 tamponi totali elaborati (ieri 301.451), di cui 205.794 molecolari (ieri 154.649) e 145.427 test rapidi (ieri 146.802). Sale il rapporto positivi/tamponi totali 6,80% (ieri 5,31%). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza sono 3.584.899. Sono 467 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale sopra quota 109mila morti da inizio pandemia. Sostanzialmente stabile sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 6 in meno, 3.710 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 51 in meno rispetto a ieri (sono 29.180 in totale).La Regione con più nuovi casi è la Lombardia (3.943) seguita da Sicilia (2.904), Veneto (2.317), Piemonte (2.298), Campania (2.016), Puglia (1.962), Lazio (1.800), Toscana (1.538) ed Emilia Romagna (1.490). LEGGI TUTTO

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    AstraZeneca, EMA: nessun fattore di rischio specifico per età e sesso per i rari eventi di coaguli

    (Teleborsa) – L’Agenzia Europea del Farmaco ha dichiarato che la revisione in corso sul vaccino anti Covid di AstraZeneca “non ha identificato alcun fattore di rischio specifico come l’età, il sesso o una precedente storia medica di disturbi della coagulazione, per questi eventi molto rari”. La comunicazione dell’EMA è arrivata in una nota in cui si precisa che “un nesso causale con il vaccino non è dimostrato, ma è possibile e ulteriori analisi sono in corso”.Oggi si è infatti riunito il comitato per la sicurezza (PRAC) dell’Agenzia proprio nel contesto della revisione in corso di casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine in persone vaccinate con il vaccino della casa farmaceutica anglo-svedese, dopo l’allarme delle scorse settimane. Oggetto della riunione è la discussione di quanto è emerso lunedì nel meeting del gruppo di esperti convocato dalla stessa EMA per fornire ulteriori contributi alla valutazione in corso. Alla riunione del 29 marzo hanno partecipato esperti esterni indipendenti con una gamma di specialità mediche – inclusi ematologi, neurologi ed epidemiologi – che hanno discusso aspetti specifici come possibili meccanismi, se è possibile identificare i fattori di rischio sottostanti e quali dati aggiuntivi sono necessari per caratterizzare ulteriormente gli eventi osservati e il rischio potenziale.L’Agenzia ha ribadito che le persone vaccinate dovrebbero essere consapevoli della remota possibilità che si verifichino questi tipi molto rari di coaguli di sangue, suggerendo in caso di sintomi indicativi di problemi di coagulazione – descritti nelle informazioni sul vaccino – di rivolgersi immediatamente a un medico e informare gli operatori sanitari della loro recente vaccinazione.”L’EMA continua a collaborare con le autorità nazionali degli Stati membri dell’UE per garantire che vengano segnalati casi sospetti di coaguli di sangue insoliti”, si legge nella nota dell’Agenzia del Farmaco che rassicura che questi casi sono analizzati nella valutazione in corso del PRAC. Il comitato di sicurezza dovrebbe emettere una raccomandazione aggiornata durante la sua riunione plenaria di aprile che avrà luogo tra il 6 e il 9 aprile. LEGGI TUTTO