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    Covid: la Sardegna in zona rossa, in 6 “retrocedono” in zona arancione

    (Teleborsa) – Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana a partire dal 12 aprile passeranno in zona arancione mentre la Sardegna torna in zona rossa in cui Restano invece Campania, Puglia e Valle d’Aosta. È quanto ha stabilito il Ministero della Salute, sulla base dei dati del monitoraggio settimanale prodotto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Si attende ora la firma dell’ordinanza da parte del ministro Speranza.In base al rapporto che è stato presentato oggi, continua a scendere lentamente il valore dell’Rt nazionale a 0,92 (la scorsa settimana era a 0,98). In calo anche il valore dell’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti che arriva a 185 dai 232 della scorsa settimana. “La curva in Italia ha raggiunto un plateau mentre negli altri Paesi c’è una ricrescita. C’è in Italia una decrescita lenta e la maggioranza delle regioni sono in decrescita per l’incidenza, tuttavia ci sono ancora alcune Regioni in crescita”, ha spiegato il presidente ISS, Silvio Brusaferro.Nel frattempo, sono 18.938 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 362.973 tamponi totali elaborati (ieri 362.162) di cui 215.504 molecolari (ieri 208.856) e 147.469 test rapidi (ieri 153.306) . Sale leggermente il rapporto positivi/tamponi totali a 5,21% (ieri 4,75%%). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza hanno superato quota 3,7 milioni.Sono 718 i decessi registrati oggi (come ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza includono però 258 decessi della Sicilia che sono stati solo contabilizzati oggi ma sono relativi alle settimane scorse), che porta il conteggio totale sopra 113mila da inizio pandemia. Cala sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 60 in meno, 3.603 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 705 in meno rispetto a ieri (sono 28.146 in totale). LEGGI TUTTO

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    Covid, Draghi: nessuna data decisa per le riaperture, dipenderà da contagi e vaccinazioni

    (Teleborsa) – Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che non esiste al momento una data prevista per le riaperture che dipenderà dall’andamento epidemiologico e dai progressi nella campagna di vaccinazione, soprattutto per le fasce più a rischio. “È venuto il momento di prendere decisioni” sulle fasce di età per le vaccinazioni. Infatti, “questo è al centro delle riaperture – ha sottolineato – se riduciamo il rischio di morte nelle classi più esposte al rischio è chiaro che si riapre con più tranquillità”. “La disponibilità dei vaccini c’è e ora tocca al commissario che lavora bene. Il lavoro procede a spron battuto, ora si tratta di fare delle scelte”, dicendosi convinto che l’obiettivo posto dal governo di arrivare arrivare a 500mila dosi somministrate al giorno: “la disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti”. In apertura Draghi aveva duramente ripreso la pratica di vaccinare anche fasce di popolazioni definite non a rischio: “uno può banalizzare e dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani o ragazzi, psicologi di 35 anni. Queste platee di operatori sanitari che si allargano. Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare?”.”Ci sarà una direttiva di Figliuolo”, sulle vaccinazioni delle persone fragili ha annunciato “e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture. Pensate quant’è importante soprattutto per la riapertura delle scuole, soprattutto per quelle dei più grandi: uno dei criteri per chiudere era che tornavano a casa e contagiavano i vecchi, i nonni”. Proprio in merito alla scuola in presenza, il presidente del Consiglio ha dichiarato che l’obiettivo è quello di riportare in classe anche i ragazzi più grandi per almeno un mese, permettendo loro di finire l’anno scolastico tra i banchi di scuola.Draghi ha aggiunto che già per il mese di aprile l’Italia ha a disposizione un numero di vaccini sufficiente per vaccinare, in tutte le Regioni, gli over 80 e in parte chi ha più di 75 anni. Nessuna chiusura a priori per l’acquisto del vaccino Sputnik, ma il presidente ha evidenziato le diverse problematiche che riguardano il vaccino russo, in particolare la disponibilità effettiva delle dosi viste le difficoltà di produzione riscontrata e che si incentrerebbe principalmente in Russia, un’area al di fuori del controllo dell’Unione europea.Il presidente del Consiglio ha annunciato che il prossimo Decreto Sostegni godrà di uno scostamento di bilancio superiore. “È previsto che il ministro Franco presenterà prima il Def dove viene definito lo scostamento, poi il Parlamento lo vota e poi presenteremo il decreto che conterrà sostegni e riaperture. Le dimensioni saranno probabilmente superiori di quello precedente”, ha spiegato. Confermato un primo sblocco dei licenziamenti a giugno come previsto nell’ultimo disegno di legge.Sul Pnrr, il presidente del Consiglio ha garantito che il Piano verrà presentato entro la fine del mese alla Commissione europea. Piano che vedrà un forte impegno sulla digitalizzazione. “Penso alla DAD che è meglio di niente, ma c’è un divario tra le varie parti d’Italia. Questa è una priorità del governo: figura nelle missione del Pnnr, è trasversale in molti progetti. Molti di questi non si possono fare senza questo passo in avanti nella Pubblica amministrazione. Il lavoro su questo punto è già cominciato”, ha assicurato. LEGGI TUTTO

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    AstraZeneca, circolare del Ministero della Salute: raccomandato l'uso sopra i 60 anni

    (Teleborsa) – Il Ministero della Salute ha inviato a Regioni, istituzioni e associazioni la nuova circolare per aggiornare le raccomandazioni sul vaccino anti Covid di AstraZeneca. Oltre a ribadire che è stato approvato dai 18 anni di età, si raccomanda l’uso preferenziale nelle persone sopra i 60 anni, mentre chi ha già ricevuto una prima dose “può completare il ciclo col medesimo vaccino”.La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha infatti segnalato che l’associazione con eventi trombotici “non è stata riscontrata nei soggetti di età superiore a 60 anni, nei quali l’incidenza dei casi a seguito della vaccinazione risulta addirittura inferiore rispetto a quella attesa”. Nel frattempo, sono 17.221 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 362.162 tamponi complessivi tra molecolari e antigenici. Sale leggermente il rapporto positivi/tamponi a 4,7% (ieri 4%). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza hanno superato quota 3,7 milioni. Sono 487 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 112.861 morti da inizio pandemia. Cala sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 20 in meno, 3.663 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 465 in meno rispetto a ieri (sono 28.851 in totale). LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Moderna: risposta immunitaria per almeno 6 mesi

    (Teleborsa) – Il vaccino anti Covid sviluppato da Moderna fornisce una copertura contro il virus almeno per 6 mesi. È quanto ha sostenuto la stessa casa produttrice in uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. L’analisi si basa sui risultati ottenuti su 33 adulti sani che hanno partecipato allo studio di fase 1 del vaccino, mentre prosegue il lavoro per verificare che la persistenza anticorpale permane oltre i 6 mesi e se un eventuale richiamo sia in grado di estendere durata ed efficacia contro le varianti virali emergenti.”Siamo lieti che questi nuovi dati mostrino la persistenza degli anticorpi per 6 mesi dopo la seconda dose del nostro vaccino Covid-19 – ha dichiarato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna – Questo ci dà ulteriore fiducia nella protezione offerta dal nostro vaccino Covid-19. Restiamo impegnati a continuare ad affrontare la pandemia da Covid-19″.(Foto: Joel Saget/AFP) LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, aumentano contagi con boom di tamponi

    (Teleborsa) – Triplicano i tamponi in Italia, portando ad un aumento del numero dei casi positivi e dei decessi men che proporzionale, che fa scendere il tasso di positività al 4%. E’ quanto emerge dal bollettino odierno del Ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati accertati 13.708 nuovi casi di positività (erano 7.767 ieri), a fronte di 339.939 tamponi effettuati (112.962 la vigilia). I morti sono stati 627 contro i 421 precedenti. Il tasso di positività si è portato al 4% dal 6,9%.Gli attualmente positivi sono 547.837 – in calo di 7.868 rispetto alla viglia. Sono 514.838 quelli in isolamento domiciliare e 29.316 quelli ricoverati con sintomi. Presenti in terapia intensiva 3.683 persone, con 276 ingressi rispetto a ieri. Il bilancio totale delle vittime è di 112.374 da inizio pandemia, mentre il totale dei contagiati è di 3.700.393. La Lombardia resta al top con 2.569 nuovi contagi e 109 morti, mentre in Piemonte si sono registrati 1.464 casi e 79 decessi ed in Veneto 1.111 casi e 103 morti. La Campania ha riportato 1.358 nuovi casi e 34 morti, mentre il Lazio conta 1.081 nuovi casi e 47 decessi. Sul fronte della campagna vaccinale, si sono aperte oggi le prenotazioni per per chi ha 64-65 anni ((nati nel 1956 e 1957): attualmente sono le prenotazioni effettuate. Frattanto, l’OMS conferma un aumento dei decessi e dei casi di Covid a livello mondiale negli ultimi 7 giorni, sesta settimana consecutiva in crescita: i casi di Covid sono aumentati del 5% a oltre 4 milioni, mentre il numero delle vittime è salito dell11% con oltre 71.000 nuovi decessi.L’EMA ha annunciato oggi in conferenza stampa l’esito dell’esame approfondito sul vaccino AstraZeneca, che ha prodotto “rari casi” di trombosi e conferma “benefici superiori ai rischi”. LEGGI TUTTO

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    Arterra Bioscience, contratto con ADL Farmaceutici per vendita dispositivi medici

    (Teleborsa) – Arterra Bioscience, azienda italiana green biotech quotata su AIM Italia, ha siglato un accordo di fornitura e licenza di utilizzo di un marchio di propria titolarità esclusiva con ADL Farmaceutici, azienda attiva nel settore della nutraceutica e dei dispositivi medici.L’accordo è finalizzato alla realizzazione, produzione e messa in commercio da parte di ADL Farmaceutici di un nuovo prodotto rientrante nella categoria dei dispositivi medici.”L’accordo segna l’entrata da parte di Arterra nel settore dei dispositivi medici, un importante step nell’ampliamento della nostra gamma di mercati finali, già comprendenti il settore cosmetico, agrochimico e nutraceutico”, ha commentato l’amministratore delegato Gabriella Colucci. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Bianchi: ritorno a scuola in zona rossa è un segno di fiducia nel Paese

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dichiarato che il ritorno a scuola dei bambini anche in zona rossa “è un grande segno di fiducia nel Paese”. Ai microfoni del Tg3 il ministro ha aggiunto che si sta lavorando affinché ciò sia possibile anche per i ragazzi più grandi che ora svolgono in presenza solo il 50% dell’attività didattica in zona arancione.”La scuola è sicura, ma non è sotto una campana di vetro – ha sottolineato Bianchi – Quindi quel grado di responsabilità che tutti dobbiamo avere, non deve essere soltanto dentro la scuola, ma deve essere dappertutto, fuori e dentro questa grande comunità”. L’invito agli studenti è quello di fidarsi degli insegnanti, anche in merito alla possibilità di essere bocciati: “li conoscono, li hanno seguiti per tutto l’anno, sanno benissimo le condizioni di difficoltà, ma sanno anche che bisogna dare loro un percorso di recupero che è anche un percorso di condivisione, e quindi di fiducia nella scuola”.”Il governo ha stanziato 150 milioni che abbiamo già dato alle scuole, questo serve per rafforzare quelle regole che tutti sappiamo: le mascherine, il gel, il distanziamento, ma anche per quelle iniziative di supporto psicologico che sono fondamentali dopo un periodo così lungo e anche così difficile”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    AstraZeneca, atteso nuovo parere EMA. Possibili limiti d'uso

    (Teleborsa) – Vaccino anti-Covid di AstraZeneca ancora sotto la lente dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA) che si pronuncerà a stretto giro – probabilmente già nella giornata di oggi – sul possibile legame di causa-effetto tra il farmaco e gli eventi di trombosi rare segnalati in vari Paesi, soprattutto tra le donne più giovani, ed in seguito ai quali il land di Berlino ha già deciso di sospenderne la somministrazione tra le under-60. Dopo aver esaminato i dati, l’Ema potrebbe decidere delle limitazioni d’uso per particolari categorie, valutando lo specifico rapporto rischio-beneficio ad esempio per le donne più giovani.Dopo il pronunciamento dell’Agenzia europea, anche l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) farà le proprie valutazioni, mentre il confronto tra il Ministero della Salute e la stessa Aifa “è costante e le interlocuzioni tecniche sulla campagna vaccinale – fa sapere il dicastero – si svolgono con regolare frequenza”.Una riunione si è tenuta ieri ma, ha spiegato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, “non sarà l’Aifa a prendere la prima decisione sugli eventuali rischi del vaccino, ma la dovrà prendere l’Ema a livello centrale. Se l’Aifa dà una linea, la Germania un’altra, si fa confusione. E’ a livello centrale dell’Ema che vanno date le indicazioni”.Intanto, l’agenzia britannica del farmaco (Mhra), sta prendendo in considerazione la proposta di limitare l’utilizzo del farmaco AstraZeneca per i più giovani, offrendo almeno agli under-30 un vaccino differente mentre l’Università di Oxford ha annunciato di aver sospeso la sperimentazione del vaccino AstraZeneca sui bambini in attesa di un’analisi sui possibili legami tra il farmaco ed episodi di trombosi tra gli adulti.Negli Stati Uniti, secondo quanto riportano i media americani citando fonti dell’amministrazione, Joe Biden rivede la tabella di marcia per le vaccinazioni e sarebbe pronto ad annunciare che tutti gli americani saranno dichiarati vaccinabili entro il 19 aprile, ovvero due settimane prima della precedente scadenza del 1 maggio. LEGGI TUTTO