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    Covid, Vaccini: due dosi Pfizer e AstraZeneca proteggono anche dalla variante Delta

    (Teleborsa) – In base ai dati raccolti da Public Health England, e pubblicati sul New England Journal of Medicine, due dosi di vaccino Pfizer o Astrazeneca proteggono anche dalla variante Delta del Covid-19, con solo una piccola diminuzione di efficacia rispetto alle altre. Due dosi di vaccino Pfizer, infatti, sono risultate efficaci all’88% nel prevenire la malattia sintomatica, contro il 93,7% della Alfa. Per quanto riguarda l’efficacia dell’AstraZeneca, invece, con due dosi è risultata del 67% – più alta quindi del 60% riportato da altri studi – rispetto al 74,5% della Alfa.Per l’analisi sono stati utilizzati i dati dei positivi in Inghilterra di cui era stato sequenziato il virus, per un totale di circa 20mila casi di variante Delta. L’analisi ha anche confermato che una sola dose non basta: per entrambi i vaccini l’efficacia dell’immunizzazione parziale si ferma intorno al 30%. “Questi dati supportano gli sforzi per massimizzare la diffusione della vaccinazione completa tra le popolazioni vulnerabili”, hanno sottolineato i ricercatori. LEGGI TUTTO

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    Roche, ricavi in crescita grazie a domanda di test per Covid-19

    (Teleborsa) – Roche, multinazionale svizzera attiva nei campi della farmaceutica e diagnostica, ha registrato un fatturato in aumento dell’8% a 31 miliardi di franchi svizzeri (oltre 28 miliardi di euro) nei primi sei mesi del 2021. L’utile netto è aumentato del 2% a 8,2 miliardi di CHF, circa 7,6 miliardi di euro. “Abbiamo ottenuto buoni risultati nel primo semestre, principalmente grazie alla domanda dei nostri nuovi farmaci e ai test Covid-19 – ha commentato Severin Schwan, CEO di Roche – La divisione Pharma ha ripreso a crescere nel secondo trimestre. Il business della diagnostica di base mostra un forte slancio”.Il fatturato della divisione Farmaceutica è stato di 22 miliardi di franchi, in calo del 3%. Tuttavia, mentre le vendite nel primo trimestre sono state ancora fortemente influenzate dal COVID-19 (-9%), il secondo trimestre ha mostrato segnali di ripresa in alcune regioni (+4%). La divisione Diagnostica ha registrato una crescita delle vendite molto forte del 51% a 9 miliardi di franchi. In particolare, il portafoglio di test Covid-19 ha contribuito a un fatturato totale di 2,5 miliardi di franchi svizzeri (circa 2,3 miliardi di euro). la società prevede che la domanda di test Covid-19 diminuisca nella seconda metà del 2021.La società ha confermato la guidance per l’intero 2021. Nonostante l’impatto negativo dei farmaci biosimilari, Roche prevede che le vendite crescano nell’intervallo “low- to mid-single digit”. L’utile per azione è destinato a “crescere sostanzialmente in linea con le vendite, a tassi di cambio costanti. Roche prevede di aumentare ulteriormente il dividendo in franchi svizzeri”. LEGGI TUTTO

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    USA, accordo su causa legata a crisi oppioidi: J&J pagherà 5 miliardi

    (Teleborsa) – È stato raggiunto un accordo da 26 miliardi di dollari per risolvere le cause legate alla crisi da oppioidi negli Stati Uniti. Secondo quanto riporta Reuters, un gruppo di procuratori generali ha attestato che i tre maggiori distributori di farmaci statunitensi e il produttore di farmaci Johnson & Johnson hanno contribuito ad alimentare un’epidemia mortale di oppioidi a livello nazionale.Secondo i termini della proposta di transazione, i distributori McKesson, Cardinal Health e AmerisourceBergen dovrebbero pagare 21 miliardi di dollari, mentre Johnson & Johnson pagherebbe 5 miliardi di dollari. I soldi dei distributori verranno pagati nei prossimi 18 anni, mentre J&J pagherà in nove anni, con un massimo di 3,7 miliardi di dollari da pagare durante i primi tre anni.In una recente comunicazione alla SEC, Johnson & Johnson aveva detto di aver già stanziato 5 miliardi di dollari per un “accordo all-in” che avrebbe risolto “cause relative agli oppioidi e rivendicazioni future da parte di Stati, città, contee e governi tribali”. LEGGI TUTTO

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    PharmaNutra, ok da EFSA a registrazione di Lipocet come Novel Food

    (Teleborsa) – PharmaNutra, azienda quotata sul segmento STAR di Borsa Italiana e attiva nel settore dei complementi nutrizionali a base di ferro, ha reso noto che l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha ufficializzato il proprio parere positivo per l’autorizzazione alla classificazione come Novel Food di Lipocet, una nuova formulazione orale a base di acidi grassi cetilati (CFA), lo stesso principio attivo utilizzato nei prodotti della linea Cetilar. Ora la società italiana attende il vaglio della Commissione europea, che nei prossimi mesi dovrà autorizzare ufficialmente la commercializzazione del nuovo ingrediente, per il quale PharmaNutra vanta un’esclusiva di utilizzo per cinque anni.”Il nostro reparto R&D sta lavorando da tempo allo sviluppo di una formulazione orale contenente CFA (esteri grassi cetilati), con l’obiettivo di portare sul mercato una nuova linea di complementi nutrizionali brevettati e specifici per le condizioni osteo-artritiche più comuni – ha dichiarato Germano Tarantino, Chief Scientific Officer di PharmaNutra. A fine 2020 la società ha ottenuto dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense il riconoscimento GRAS (Generally Recognized As Safe) per l’utilizzo di Lipocet, ossia la versione orale dei CFA, negli Stati Uniti. LEGGI TUTTO

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    Johnson & Johnson, entrate da vaccino pari a 2,5 miliardi di dollari nel 2021

    (Teleborsa) – Johnson & Johnson prevede entrate pari a circa 2,5 miliardi di dollari dalla vendita del suo vaccino monodose contro la Covid-19 nel 2021. È quanto emerge dai dati del secondo trimestre pubblicati oggi. La società farmaceutica statunitense si aspetta vendite per l’intero anno di 91,3-92,1 miliardi di dollari dal resto del business, che salgono a 93,8-94,6 miliardi di dollari se si comprende il vaccino. L’incasso atteso per l’anno in corso dal vaccino per l’emergenza pandemica è quindi significativamente inferiore a quello di Pfizer (26 miliardi di dollari) e Moderna (19,2 miliardi di dollari).I ricavi del secondo trimestre dell’anno sono stati pari a 23,3 miliardi di dollari, in crescita del 27,1% rispetto allo stesso periodo del 2020 e superiori ai 22,2 miliardi di dollari attesi dagli analisti (secondo dati Refinitiv). L’utile per azione è stato di 2,35 dollari, in aumento del 72,8%, mentre l’utile per azione rettificato di 2,48 dollari, in crescita del 48,5%. Le previsioni del mercato erano per 2,27 dollari.”I nostri risultati del secondo trimestre mostrano il portafoglio diversificato di Johnson & Johnson, guidato da una forte crescita delle vendite e degli utili nelle nostre divisioni di dispositivi medici, Consumer Health e prodotti farmaceutici”, ha affermato Alex Gorsky, presidente e amministratore delegato. La società ha alzato la propria guidance per l’intero esercizio: nella stima di aprile prevedeva un utile per azione rettificato compreso tra 9,42 e 9,57 dollari (in crescita de 17,3-19,2%), mentre ora lo vede compreso tra 9,60 e 9,70 dollari (in aumento del 19,6-20,8%). LEGGI TUTTO

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    Olimpiadi, Muto: se i casi Covid aumenteranno ci sarà un nuovo vertice

    (Teleborsa) – Cancellare l’evento non è un opzione per il numero uno del Cio, Thomas Bach, ma Toshiro Muto, capo del Comitato organizzatore di Tokyo 2020 ha dichiarato che se la diffusione del virus dovesse proseguire ci sarà un nuovo vertice. “Abbiamo avuto un meeting a cinque l’altro giorno in cui è stato detto che continueremo a monitorare la situazione. A questo punto possiamo dire che se l’infezione si dovesse diffondere dovremmo consultarci, avremmo un altro vertice a cinque”. La risposta è arrivata in una conferenza stampa a tre giorni dalla cerimonia inaugurale, in cui gli è stato domandato se è ancora possibile la cancellazione dei Giochi a fronte di un incremento di contagi da Covid. “La cancellazione sarebbe stata facile, ma non è mai stata un’opzione per noi”, aveva dichiarato in precedenza Thomas Bach, perché “il Cio non abbandona mai gli atleti”. Nel frattempo in Giappone persiste lo stato d’emergenza che è stato prorogato fino a fine evento, con la possibilità di muoversi fuori dal circuito dei Giochi ridotta a zero per i primi 14 giorni e un meccanismo di ingresso nel Paese che tuttavia con il passare dei giorni diventa sempre più rodato. La situazione sanitaria continua a peggiorare nel Paese, dove si teme che la variante Delta possa atterrare con i voli in arrivo a Tokyo per la competizione. Gran parte della popolazione giapponese resta infatti contraria per la paura di nuove impennate di positività durante le Olimpiadi.Ad oggi sono 67 i contagi da Covid-19 fra gli accreditati. “Non possiamo prevedere come evolverà il numero dei contagi. Se ci sarà un picco di casi, continueremo a confrontarci – ha dichiarato Toshiro Muto – a questo punto, i casi possono aumentare o diminuire, noi rifletteremo sul da farsi quando la situazione si presenterà”. LEGGI TUTTO

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    Viaggi all'estero, Farnesina: rischio sanitario e di costi aggiuntivi

    (Teleborsa) – “Qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio sanitario: in molte isole greche, inclusa Corfù, la presenza di stranieri risultati positivi è significativa e sta comportando rallentamenti e difficoltà alle autorità sanitarie locali nel reperire alloggi adeguati nei Covid-hotel”. È quanto ha scritto l’Unità di crisi della Farnesina a una società che ha organizzato un viaggio in Grecia, con partenza il 23 luglio, di 400 ragazzi italiani. In queste settimane sono stati diversi i casi di viaggi organizzati all’estero che hanno costretto ragazzi e ragazze minorenni a rimanere, senza che le autorità italiane potessero fare qualcosa, in strutture adibite alla quarante in Paesi esteri.Nella comunicazione – secondo quanto riporta l’ANSA – si invitano gli organizzatori a informare “anche i familiari dei ragazzi” dei rischi e “dei possibili costi aggiuntivi” legati a questi viaggi. Nel caso in cui il test molecolare o antigenico per l’ingresso in Italia dia risultato positivo non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova.Soltanto pochi giorni fa la Farnesina aveva raccomandato “di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi a Covid-19”.La richiesta di tamponi all’ingresso – nonostante il green pass che attesti un ciclo di vaccinazione commpleto – da parte di diversi Paesi europei sta scoraggiando gli italiani a partire per l’estero. Secondo Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese viaggio e turismo, nell’ultima settimana si è registrato un calo del 50% delle richieste di prenotazione sia per l’estero che per l’Italia. Oltretutto, gli italiani che avevano deciso di fare le vacanze oltreconfine erano già pochi: sempre secondo i dati della Federazione, il 15% delle prenotazioni. LEGGI TUTTO

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    Covid, in zona gialla con il 5% delle terapie intensiva e il 10% dei reparti ordinari occupati

    (Teleborsa) – Governo e Regioni sono a lavoro per individuare i nuovi parametri del monitoraggio con il quale attribuire le fasce di colore alle Regioni. In particolare, secondo le ultime ipotesi emerse, si dovrebbe entrare in zona gialla se l’occupazione delle terapie intensive sarà superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supererà il 10%. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo e delle regioni, l’ipotesi alla quale si sta lavorando per rivedere i parametri del monitoraggio con il quale vengono attribuite le fasce di colore alle regioni.Sono 2.072 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 89.089 i tamponi molecolari e antigenici (ieri erano stati 165.269). Sale leggermente il rapporto positivi/tamponi a 2,3% (in aumento rispetto all’1,9% di ieri). Sono 7 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 127.874 morti da inizio pandemia. Tornano a salire sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 6 in più, 162 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 52 in più rispetto a ieri (sono 1.188 in totale). LEGGI TUTTO