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    Covid: tasso di positività al 3,5%, cresce il numero degli ospedalizzati

    (Teleborsa) – In base al monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornato al 25 luglio, la percentuale di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid dopo settimane di stabilità è cresciuta dell’1% a livello nazionale, raggiungendo il 3%. Si tratta ancora di una quota molto bassa rispetto ai picchi dei mesi passati ma rispecchia l’aumento dei contagi dei giorni scorsi. Ancora stabile dai primi di luglio, e pari al 2%, il numero di posti letto in terapia intensiva occupato da pazienti Covid. Sono Sardegna e Sicilia le due regioni che vedono la maggiore crescita della percentuale di occupazione di terapie intensive da parte di pazienti Covid, entrambe arrivate al 5% in pochi giorni a fronte di una media nazionale del 2%. Mentre Calabria, Campania e Sicilia, rispettivamente con il 6%, il 5% e il 7% sono le regioni che hanno una percentuale maggiore di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid, a fronte di una media nazionale del 3%.Intanto sono 3.117 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 88.247 tamponi molecolari e antigenici. Sale il rapporto positivi/tamponi a 3,53% (ieri 2,7%). Sono 22 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 127.971 morti da inizio pandemia. Sale sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 4 in più, 182 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 120 in più rispetto a ieri (sono 1.512 in totale). LEGGI TUTTO

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    Covid, Agenas: torna a crescere occupazione posti in reparto

    (Teleborsa) – Numeri ancora decisamente bassi rispetto ai picchi dei mesi passati ma dopo settimane di calo seguite da stabilità, per la prima volta mostra un aumento dell’1%, a livello nazionale, la percentuale di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid, raggiungendo il 3%. Questi i numeri del monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornato al 25 luglio. Stabile, al 2%, il numero di posti letto in terapia intensiva occupato da pazienti Covid. Sardegna e Sicilia le regioni che registrano – tra l’altro in pochi giorni – la più alta crescita della percentuale di occupazione di terapie intensive da parte di pazienti Covid, al 5% a fronte di una media nazionale del 2%. LEGGI TUTTO

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    Covid, le prime indicazioni della Cabina di Regia: stato di emergenza fino al 31 dicembre

    (Teleborsa) – Secondo quanto è emerso dalla Cabina di Regia a Palazzo Chigi lo stato d’emergenza per il Covid dovrebbe essere prorogato fino al 31 dicembre 2021, confermando così le ipotesi della vigilia. Il Green pass invece dal 5 agosto servirà per accedere ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti, ma non sarà invece necessario per consumare al bancone, anche se al chiuso. Terapie intensive al 20% e al 30% per le aree mediche per entrare in zona arancione e rispettivamente al 30 e al 40% per entrare in zona rossa, secondo quanto riportato dall’ANSA. Discoteche ancora chiuse anche per i possessori di Green pass. LEGGI TUTTO

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    Covid: aumentano ancora i nuovi casi in Italia, stabili le terapie intensive

    (Teleborsa) – Aumentano ancora i casi Covid in Italia. Oggi sono stati 5.057 i positivi accertati nelle ultime 24 ore con 219.778 tamponi molecolari e antigenici effettuati (ieri 235.097). Il tasso di positività è del 2,3% (ieri 1,8%).Sono 15 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 127.920 morti da inizio pandemia. Stabile il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono gli stessi di ieri, 158 totali), mentre gli ospedalizzati con sintomi sono 38 in più rispetto a ieri (sono 1.234 in totale).Nella settimana tra il 14 e il 20 luglio 2021, rispetto alla precedente, il monitoraggio della Fondazione Gimbe ha registrato un incremento del 115,7% di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2, ovvero 19.390 rispetto a 8.989. Questa “impennata di nuovi casi va di pari passo a un’inversione di tendenza sul fronte ospedaliero”, si legge nel rapporto: i ricoveri con sintomi sono stati 1.194 rispetto a 1.128, pari a +5,9%, e le terapie intensive 165 rispetto a 157, pari a +5,1%. In crescita, dopo mesi di decremento, i casi attualmente positivi (49.310 rispetto a 40.649) mentre sono ancora in calo i decessi (76 rispetto a 104, pari a -26,9%).”Sul fronte dei nuovi casi – ha afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra un netto incremento settimanale, verosimilmente sottostimato da un’attività di testing insufficiente e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso ora più difficile dall’aumento dei positivi”. Nel dettaglio, nella settimana 14-20 luglio in tutte le Regioni si rileva un aumento percentuale dei nuovi casi rispetto alla precedente e sono ben 51 le Province in cui negli ultimi 14 giorni si rileva una crescita superiore al 20%. LEGGI TUTTO

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    Covid, Vaccini: due dosi Pfizer e AstraZeneca proteggono anche dalla variante Delta

    (Teleborsa) – In base ai dati raccolti da Public Health England, e pubblicati sul New England Journal of Medicine, due dosi di vaccino Pfizer o Astrazeneca proteggono anche dalla variante Delta del Covid-19, con solo una piccola diminuzione di efficacia rispetto alle altre. Due dosi di vaccino Pfizer, infatti, sono risultate efficaci all’88% nel prevenire la malattia sintomatica, contro il 93,7% della Alfa. Per quanto riguarda l’efficacia dell’AstraZeneca, invece, con due dosi è risultata del 67% – più alta quindi del 60% riportato da altri studi – rispetto al 74,5% della Alfa.Per l’analisi sono stati utilizzati i dati dei positivi in Inghilterra di cui era stato sequenziato il virus, per un totale di circa 20mila casi di variante Delta. L’analisi ha anche confermato che una sola dose non basta: per entrambi i vaccini l’efficacia dell’immunizzazione parziale si ferma intorno al 30%. “Questi dati supportano gli sforzi per massimizzare la diffusione della vaccinazione completa tra le popolazioni vulnerabili”, hanno sottolineato i ricercatori. LEGGI TUTTO

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    Roche, ricavi in crescita grazie a domanda di test per Covid-19

    (Teleborsa) – Roche, multinazionale svizzera attiva nei campi della farmaceutica e diagnostica, ha registrato un fatturato in aumento dell’8% a 31 miliardi di franchi svizzeri (oltre 28 miliardi di euro) nei primi sei mesi del 2021. L’utile netto è aumentato del 2% a 8,2 miliardi di CHF, circa 7,6 miliardi di euro. “Abbiamo ottenuto buoni risultati nel primo semestre, principalmente grazie alla domanda dei nostri nuovi farmaci e ai test Covid-19 – ha commentato Severin Schwan, CEO di Roche – La divisione Pharma ha ripreso a crescere nel secondo trimestre. Il business della diagnostica di base mostra un forte slancio”.Il fatturato della divisione Farmaceutica è stato di 22 miliardi di franchi, in calo del 3%. Tuttavia, mentre le vendite nel primo trimestre sono state ancora fortemente influenzate dal COVID-19 (-9%), il secondo trimestre ha mostrato segnali di ripresa in alcune regioni (+4%). La divisione Diagnostica ha registrato una crescita delle vendite molto forte del 51% a 9 miliardi di franchi. In particolare, il portafoglio di test Covid-19 ha contribuito a un fatturato totale di 2,5 miliardi di franchi svizzeri (circa 2,3 miliardi di euro). la società prevede che la domanda di test Covid-19 diminuisca nella seconda metà del 2021.La società ha confermato la guidance per l’intero 2021. Nonostante l’impatto negativo dei farmaci biosimilari, Roche prevede che le vendite crescano nell’intervallo “low- to mid-single digit”. L’utile per azione è destinato a “crescere sostanzialmente in linea con le vendite, a tassi di cambio costanti. Roche prevede di aumentare ulteriormente il dividendo in franchi svizzeri”. LEGGI TUTTO

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    USA, accordo su causa legata a crisi oppioidi: J&J pagherà 5 miliardi

    (Teleborsa) – È stato raggiunto un accordo da 26 miliardi di dollari per risolvere le cause legate alla crisi da oppioidi negli Stati Uniti. Secondo quanto riporta Reuters, un gruppo di procuratori generali ha attestato che i tre maggiori distributori di farmaci statunitensi e il produttore di farmaci Johnson & Johnson hanno contribuito ad alimentare un’epidemia mortale di oppioidi a livello nazionale.Secondo i termini della proposta di transazione, i distributori McKesson, Cardinal Health e AmerisourceBergen dovrebbero pagare 21 miliardi di dollari, mentre Johnson & Johnson pagherebbe 5 miliardi di dollari. I soldi dei distributori verranno pagati nei prossimi 18 anni, mentre J&J pagherà in nove anni, con un massimo di 3,7 miliardi di dollari da pagare durante i primi tre anni.In una recente comunicazione alla SEC, Johnson & Johnson aveva detto di aver già stanziato 5 miliardi di dollari per un “accordo all-in” che avrebbe risolto “cause relative agli oppioidi e rivendicazioni future da parte di Stati, città, contee e governi tribali”. LEGGI TUTTO

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    PharmaNutra, ok da EFSA a registrazione di Lipocet come Novel Food

    (Teleborsa) – PharmaNutra, azienda quotata sul segmento STAR di Borsa Italiana e attiva nel settore dei complementi nutrizionali a base di ferro, ha reso noto che l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha ufficializzato il proprio parere positivo per l’autorizzazione alla classificazione come Novel Food di Lipocet, una nuova formulazione orale a base di acidi grassi cetilati (CFA), lo stesso principio attivo utilizzato nei prodotti della linea Cetilar. Ora la società italiana attende il vaglio della Commissione europea, che nei prossimi mesi dovrà autorizzare ufficialmente la commercializzazione del nuovo ingrediente, per il quale PharmaNutra vanta un’esclusiva di utilizzo per cinque anni.”Il nostro reparto R&D sta lavorando da tempo allo sviluppo di una formulazione orale contenente CFA (esteri grassi cetilati), con l’obiettivo di portare sul mercato una nuova linea di complementi nutrizionali brevettati e specifici per le condizioni osteo-artritiche più comuni – ha dichiarato Germano Tarantino, Chief Scientific Officer di PharmaNutra. A fine 2020 la società ha ottenuto dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense il riconoscimento GRAS (Generally Recognized As Safe) per l’utilizzo di Lipocet, ossia la versione orale dei CFA, negli Stati Uniti. LEGGI TUTTO