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    Covid, Speranza: più del 70% della popolazione vaccinabile ha completato il ciclo

    (Teleborsa) – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha definito la situazione epidemiologica nel Paese in questo momento “stabile”. “Ad agosto si sono tenute limitazioni molto leggere rispetto ai mesi precedenti e ciò significa che la campagna di vaccinazione è la vera arma che abbiamo – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i ministri Bianchi, Gelmini e Giovannini –. Abbiamo superato il 70% della popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo e entro la fine di settembre raggiungeremo l’80% che è un risultato alla nostra portata”. “La risposta degli italiani alla vaccinazione è molto incoraggiante e positiva e nella giornata di ieri abbiamo superato 78 milioni di somministrazioni”, ha aggiunto, sottolineando la positivo risposta arrivata dalle fasce più giovani della popolazione. “È bello vedere che tra 20-29 anni c’è una risposta molto alta, e anche tra 12 e 18 anni e ciò offre un’arma in più per la riapertura delle scuole”, ha detto. “La riapertura delle scuole in presenza è priorità assoluta e spero che presto avremo un numero alto di classi in cui tutti saranno vaccinati e ciò consentirà di allentare le misure e togliere le mascherine – ha proseguito il ministro – Il messaggio che dobbiamo dare è quindi che il vaccino è l’arma fondamentale per chiudere questa stagione e aprirne un’altra. I vaccini sono efficaci e sicuri”.Sono 6.761 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 293.067 tamponi molecolari e antigenici (ieri ne erano stati effettuati 303.717). Sale leggermente il rapporto positivi/tamponi a 2,3% (ieri 2,1%). Sono 62 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 129.352 morti da inizio pandemia. Sale il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 15 in più, 555 totali), mentre cala quello degli ospedalizzati con sintomi, 26 in meno rispetto a ieri (sono 4.205 in totale). LEGGI TUTTO

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    Covid, Draghi: sì ad obbligo vaccinale e terza dose

    (Teleborsa) – Il Governo ha intenzione di stabilire l’obbligo vaccinale una volta che le autorità sanitarie europee ed italiane approveranno in via definitiva – superando l’approvazione emergenziale ora in vigore – i vaccini contro il Covid. La conferma è arrivata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza a Palazzo Chigi con i ministri Bianchi, Gelmini, Giovannini e Speranza. Sì di Draghi anche alla terza dose con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha dichiarato che le somministrazioni inizieranno entro il mese di settembre a partire dalle persone con gravi immunodeficienze.Il presidente del Consiglio ha confermato anche la volontà di estendere l’applicazione del Green Pass – “il ministro Speranza ed io ne stiamo discutendo l’orientamento” – annunciando che sarà convocata una cabina di regia per decidere in quale direzione. “L’applicazione del Green Pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta”, ha dichiarato Draghi in conferenza stampa.”La campagna vaccinale è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani, l’adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell’anno scorso l’apertura elle scuole. La scuola in presenza è sempre stata una priorità”, ha sottolineato aggiungendo che il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Il presidente del Consiglio ha poi espresso “solidarietà piena a tutti coloro che sono stati oggetto di violenza da parte dei no vax, una violenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di chi fa informazione e di chi è in prima linea a combattere la pandemia”.Draghi si è poi concentrato sull’azione di Governo. “Sulle riforma il Governo ha un’agenda molto fitta”. Concorrenza, giustizia, politiche attive del lavoro e riforma degli ammortizzatori sociali: “è prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi”, ha affermato. “Verranno presentate le riforme della concorrenza, del fisco sotto forma di legge delega – ha spiegato il presidente del Consiglio facendo il punto sull’agenda dell’esecutivo – La riforma della giustizia penale approderà in Senato tra poco, quella civile nell’altro ramo del parlamento”. Poi il tema del lavoro: secondo il premier in vista delle prossime sfide serve al governo “una visione industriale che permetta di riaddestrare lavoratori”.Capito esteri. Sulla possibilità di un G20 straordinario a settembre il presidente del Consiglio è sembrato ottimista. “Io continuo a pensare che si farà, ora avremo una serie di altre conversazioni: con il presidente Xi la prossima settimana, poi vedremo che cosa succede all’assemblea Onu”. “Il G20 in ogni caso si farà dopo l’assemblea Onu”, ha precisato. Quanto al futuro dell’Afghanistan, Draghi ha dichiarato: “non è ancora il momento in cui si hanno strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, sta riflettendo, ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante ora è aiutare e proteggere gli afgani. È la cosa che possiamo fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”.”È stata individuato un percorso speciale per i rifugiati afghani”, ha assicurato il presidente del Consiglio. “È stata data a loro subito la condizione di rifugiato e la pratica vaccinale verrà fatta a tutti gli immigrati che verranno. E verrà iniziato per loro un percorso di integrazione”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Ema-Ecdc: terza dose ora non urgente, priorità a chi deve completare il ciclo vaccinale

    (Teleborsa) – L’Agenzia europea del farmaco (Ema) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno dichiarato che “non è urgente” la somministrazione della terza dose del vaccino anti Covid mentre è fondamentale raggiungere coloro che non hanno ancora completato il ciclo di vaccinazione raccomandato. “Sulla base delle prove attuali, non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini Covid-19 alle persone già completamente vaccinate nella popolazione generale”, hanno scritto in una nota congiunta le due autorità sanitarie europee specificando invece che deve essere un’opzione da valutare fin da subito per “le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito”. “Le prove sull’efficacia del vaccino e sulla durata della protezione mostrano che tutti i vaccini autorizzati nell’Ue sono attualmente altamente protettivi contro l’ospedalizzazione, le malattie gravi e la morte legate al Covid-19”, hanno sottolineato Ema e Ecdc pur rilevando che “circa un adulto su tre con più di 18 anni nell’Ue è ancora attualmente non completamente vaccinato” e “in questa situazione, la priorità ora dovrebbe essere quella di vaccinare tutti gli individui idonei che non hanno ancora completato il ciclo di vaccinazione raccomandato”.Gli esperti hanno spiegato che “è importante distinguere tra dosi di richiamo per le persone con un sistema immunitario normale e per quelle con un sistema immunitario indebolito”. Negli individui immunodepressi, “alcuni studi riportano che una dose aggiuntiva di vaccino può migliorare la risposta immunitaria” e tale opzione dovrebbe dunque “essere presa in considerazione già ora”. “Si potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di fornire una dose aggiuntiva, come misura precauzionale, agli anziani fragili, in particolare quelli che vivono in ambienti chiusi come i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine”.L’Ema ha aggiunto nella nota che “sta attualmente valutando i dati sulle dosi aggiuntive” e valuterà i “dati pertinenti”. Nel frattempo, “gli Stati membri possono prendere in considerazione piani preparatori per la somministrazione di richiami e dosi aggiuntive”. Moderna ha nesi suoi programmi quella di presentare già nei prossimi giorni i dati relativi alla terza dose del vaccino anti Covid-19 all’ente regolatorio dei farmaci degli Stati Uniti (Fda), all’Ema e a quelli di altri Paesi del mondo. LEGGI TUTTO

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    Covid, appello di pediatri e ginecologi al Ministero della Salute: vaccini per donne incinte e bambini

    (Teleborsa) – Neonatologi, pediatri e ginecologi hanno fatto un appello al Ministero della Salute per accelerare la vaccinazione anti-Covid delle donne in gravidanza ed in allattamento e dei bambini di età superiore ai 12 anni. “Sono infatti possibili rischi gravi anche per queste categorie”, hanno sottolineato le associazioni di specialisti in una nota, sostenendo che i vaccini a mRna sono “assolutamente sicuri sia per le donne in gravidanza, sia per le donne che allattano. In alcuni centri di riferimento nel mondo (come a Parigi, in Israele, in Belgio, in Irlanda, negli USA) la vaccinazione in gravidanza viene offerta di routine. Non esistono controindicazioni diverse dal resto della popolazione alla vaccinazione”. Il vaccino, inoltre, “non influisce sulla fertilità della donna, né vi è alcun motivo per rimandare una gravidanza”, hanno assicurato. Queste indicazioni, precisano, sono fornite anche in Italia dall’ultima Circolare del Ministero della Salute del 4 agosto e ribadite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in un documento del 25 giugno. Per questo, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), la Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), la Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI), la Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP), l’Associazione Ginecologi Territoriali (AGITE) e la Società Europea di Rianimazione Pediatrica e Neonatale (ESPNIC) fanno appello al Ministero della Salute e a tutte le istituzioni perché “sia promossa il più possibile la vaccinazione delle donne in gravidanza ed in allattamento oltreché dei bambini di età superiore ai 12 anni (e più piccoli quando vaccini dedicati saranno disponibili)”. Le associazioni hanno inoltre richiesto che si instauri un coordinamento centralizzato, come in altri Paesi Europei, per la vaccinazione di queste categorie al fine di evitare disparità a livello locale e regionale, e che l’informazione su questi temi sia veicolata in maniera scientificamente valida e con la adeguata competenza specialistica.Sono 4.257 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 109.803 tamponi molecolari e antigenici (ieri ne erano stati effettuati 223.086). Sale leggermente il rapporto positivi/tamponi a 3,88% (ieri 2,67%). Sono 53 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 129.146 morti da inizio pandemia. Cala sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 23 in più, 548 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 131 in più rispetto a ieri (sono 4.264 in totale). LEGGI TUTTO

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    Moderna, un altro milione di dosi vaccino anti-Covid sospese in Giappone

    (Teleborsa) – Moderna nei guai in Giappone, dove sono state trovate milioni di dosi di vaccino anti-Covid contenenti sostanze sconosciute e potenzialmente nocive, che potrebbero aver provocato la morte di due persone. Il governo ha sospeso un altro milione di dosi, a seguito di una segnalazione di lotti contaminati arrivata dalle prefetture di Gunma e di Okinawa, portando a 2,6 milioni le dosi bloccate sinora. Il Ministero della Salute giapponese ha comunque ammesso che alcuni degli incidenti verificatisi- sostanze nere trovane nelle fiale e nelle siringhe – potrebbero essere stati causati dall’inserimento scorretto degli aghi nelle fiale, che avrebbe causato la rottura del tappo in gomma.Frattanto, il titolo Moderna registra al Nasdaq un progresso dello 0,70% al di sopra dei minimi dell’esordio.(Foto: Joel Saget/AFP) LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Sardegna a un passo dal milione di immunizzati

    (Teleborsa) – Con 981.833 i sardi che hanno ricevuto due dosi di vaccino o il monodose Janssen, dopo quasi 9 mesi di campagna vaccinale anti Covid e 2.106.071 somministrazioni complessive, la Sardegna si avvia verso il milione di immunizzati. Resta però una quota di oltre 180mila persone che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose. Tra questi c’è una buona parte di personale scolastico, che mercoledì 1 dovrà rientrare in classe con il Green pass obbligatorio (quindi vaccino o tampone negativo): in questa categoria mancano all’appello 11.880 tra docenti e non docenti, il 32,68% dell’intera platea, ma i dati sono in corso di verifica a seguito della comunicazione della Regione Sardegna che, al 24 agosto 2021, rileva una percentuale di vaccinati del 78,53%. Questi i dati che emergono dal report del Governo. I giovani – si legge nel rapporto – stanno trainando le vaccinazioni di questi giorni ma sono ancora 40mila i giovanissimi ancora senza la prima dose: 14.061, il 25,43%, tra i 16 e i 19 anni e 26.920, il 49,75%, tra i 12 e i 15 anni. Numeri destinati però a salire già domani quando è previsto l’Open Night per i giovani sino ai 35 anni, con dj set, postazioni per il selfie e gadget, il tutto accompagnato da una campagna social. Poco più dell’11% gli over 70 e 80 che non hanno effettuato alcuna somministrazione (ma in questa fasce si supera abbondantemente l’immunità di gregge dell’80%), mentre sono ancora 34.835 (il 15,14%) gli over 60 ancora privi della prima inoculazione. Un dato che sale a 58.522 (21,58%) tra i 50-59enni. “I nostri concittadini – ha affermato il sindaco di Iglesias, Mauro Usai in un post su Facebook commentando la “grandissima partecipazione” all’Open Day di questo fine settimana – hanno risposto alla nostra chiamata con entusiasmo e responsabilità. Grazie infinite a tutti operatori sanitari senza i quali non saremmo mai riusciti a raggiungere questo importante risultato. Ora Iglesias ha superato la soglia dell’80%, missione compiuta!”. Ma se la campagna vaccinale accelera a procedere a rilento nella Regione sono le prestazioni sanitarie ordinarie. “Regione Sardegna lumaca: siamo alla quarta ondata e si cerca di porre rimedio alle prestazioni sanitarie perse con la prima” denuncia il responsabile Salute per le Acli, Salvatore Sanna. “La situazione delle prestazioni sanitarie ordinarie – afferma Sanna – peggiorerà con la trasformazione dei reparti ospedalieri ordinari in reparti Covid da lasciare vuoti. Abbiamo dovuto aspettare oltre un anno e mezzo, dall’inizio della pandemia e con un sistema sanitario pubblico praticamente paralizzato, per poter avere un piano di recupero delle prestazioni ordinarie. È arrivata poi la delibera del commissario dell’Ats, Massimo Temussi, ci sono voluti ben cinque mesi poi per dare operatività a quanto deciso da Regione e ATS. Un tempo infinito, inaccettabile in una condizione di emergenza. Già dal mese di luglio dello scorso anno Acli Salute segnalava che servivano prestazioni aggiuntive nel campo della cura e della diagnosi, vista la chiusura di reparti ospedalieri e ambulatori pubblici e finalmente, dopo tanto attendere, si è arrivati al risultato. Il problema però è che la distribuzione delle risorse utilizza criteri assolutamente incomprensibili”. LEGGI TUTTO

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    Covid, da inizio pandemia nel mondo più di 4,5 milioni di decessi

    (Teleborsa) – Da inizio pandemia i decessi a causa del Covid-19 hanno superato quota 4,5 milioni. È il bilancio emerso dai dati della Johns Hopkins University che ha contato nel mondo più di 216 milioni di casi. Sempre secondo l’università statunitense al momento risultano somministrate 5,22 miliardi di dosi di vaccini anti Covid. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso il direttore regionale dell’agenzia Onu, Hans Henri P. Kluge, ha giudicato “affidabile” una proiezione secondo cui da oggi al primo dicembre in Europa potrebbero contarsi altri 236mila morti a causa della pandemia da Covid-19. Intanto tornano a correre i contagi in diverse aree del mondo. Contagi in aumento in Europa. In Russia, secondo il centro operativo nazionale anticoronavirus ripreso dall’agenzia di stampa Interfax, nelle ultime 24 ore si sono registrati 18.325 nuovi casi di Covid-19 e 792 decessi. In totale nel Paese sono stati accertati 6.901.152 casi di Covid-19. In Germania l’ultimo aggiornamento giornaliero parla di 4.599 nuovi casi, mentre i decessi giornalieri sono stati 10. In Francia da oggi è obbligatorio il Green pass per i dipendenti che lavorano in strutture aperte al pubblico. Nello specifico, i lavoratori dovranno dimostrare di essere in possesso di un certificato di vaccinazione completo, di un test negativo inferiore a 72 ore o della prova di guarigione dal Covid-19 di almeno 11 giorni e meno di 6 mesi.La situazione in Asia. Mentre nella Cina continentale non risultano accertati nuovi casi di Covid-19, in India i casi giornalieri sono stati 42.909. Intanto le autorità sanitarie giapponesi hanno sospeso l’uso un altro milione di dosi del vaccino anti Covid prodotto dalla casa farmaceutica americana Moderna dopo la scoperta di altri lotti contaminati e la morte di due persone che avevano ricevuto il vaccino proveniente dai primi lotti ritirati. La decisione è arrivata dopo che già giovedì scorso Tokyo aveva sospeso l’uso di 1,63 milioni di dosi a causa della presenza di “sostanze estranee” nelle fiale. Auckland in lockdown. La scorsa settimana la Nuova Zelanda ha esteso fino al 31 agosto il lockdown nazionale imposto dopo la scoperta di un nuovo focolaio di variante Delta del coronavirus. Le restrizioni dureranno più a lungo nella capitale, epicentro dell’infezione, e nella vicina regione del Northland ha fatto sapere la premier, Jacinda Ardern. L’ultimo aggiornamento, riportato dal Guardian, ha rilevato che nel Paese sono stati accertati 53 nuovi casi nella giornata di lunedì dopo gli 82 di sabato e gli 83 di domenica: complessivamente i casi rilevati dopo la scoperta del focolaio sono stati 562. LEGGI TUTTO

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    Covid, Sicilia in zona gialla. Speranza: è la conferma che il virus non è ancora sconfitto.

    (Teleborsa) – È arrivata l’ufficialità del passaggio in zona gialla della Sicilia a partire da lunedì. I dati contenuti nel monitoraggio settimanale di Istituto Superiore della Sanità e Ministero della Salute hanno infatti confermato le ipotesi formulate durante la settimana sulla situazione epidemiologica dell’isola. La conferma è arrivata direttamente dal ministro della Salute, Roberto Speranza: “Ho appena firmato una nuova ordinanza. È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi”. “Cresce ancora anche se di poco l’incidenza dei casi Covid e arriva a 77 per 100 mila abitanti mentre tende a diminuire l’Rt a 1.01 appena al di sopra dell’unità. Aumenta purtroppo l’occupazione dei posti in area medica al 7,1% e di terapia intensiva al 5,4% e alcune regioni sono avvicinate alla soglia critica o l’hanno superata come la Sicilia – ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati del monitoraggio – È importante continuare con grande intensità la campagna di vaccinazione e continuare anche a mantenere dei comportamenti individuali ispirati alla prudenza”.Sul fronte delle vaccinazioni, invece, la struttura del Commissario per l’emergenza Covid ha fatto sapere che aumentano le inoculazioni nei più giovani: le somministrazioni/dose unica per la fascia 12-15 hanno superato il 40% della platea vaccinabile, mentre la fascia 16-19 ha oltrepassato la soglia del 67%. Incrementi anche per le altre fasce di età: la fascia 50-59 è all’80% circa in termini di prime somministrazioni/dose unica, mentre la fascia 60-69 ha superato l’85%. Si consolidano inoltre le percentuali delle fasce 70-79 e over 80, che si attestano rispettivamente al 90,19 e al 94,06%, sempre con riferimento a prime somministrazioni/dose unica.Sono 7.826 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 265.480 tamponi molecolari e antigenici (ieri ne erano stati effettuati 220.872). Cala leggermente il rapporto positivi/tamponi a 2,95% (ieri 3,27%). Sono 45 i decessi registrati oggi. Aumentano sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 8 in più, 511 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 55 in più rispetto a ieri (sono 4.114 in totale). LEGGI TUTTO