(Teleborsa) – Con 981.833 i sardi che hanno ricevuto due dosi di vaccino o il monodose Janssen, dopo quasi 9 mesi di campagna vaccinale anti Covid e 2.106.071 somministrazioni complessive, la Sardegna si avvia verso il milione di immunizzati. Resta però una quota di oltre 180mila persone che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose. Tra questi c’è una buona parte di personale scolastico, che mercoledì 1 dovrà rientrare in classe con il Green pass obbligatorio (quindi vaccino o tampone negativo): in questa categoria mancano all’appello 11.880 tra docenti e non docenti, il 32,68% dell’intera platea, ma i dati sono in corso di verifica a seguito della comunicazione della Regione Sardegna che, al 24 agosto 2021, rileva una percentuale di vaccinati del 78,53%. Questi i dati che emergono dal report del Governo. I giovani – si legge nel rapporto – stanno trainando le vaccinazioni di questi giorni ma sono ancora 40mila i giovanissimi ancora senza la prima dose: 14.061, il 25,43%, tra i 16 e i 19 anni e 26.920, il 49,75%, tra i 12 e i 15 anni. Numeri destinati però a salire già domani quando è previsto l’Open Night per i giovani sino ai 35 anni, con dj set, postazioni per il selfie e gadget, il tutto accompagnato da una campagna social. Poco più dell’11% gli over 70 e 80 che non hanno effettuato alcuna somministrazione (ma in questa fasce si supera abbondantemente l’immunità di gregge dell’80%), mentre sono ancora 34.835 (il 15,14%) gli over 60 ancora privi della prima inoculazione. Un dato che sale a 58.522 (21,58%) tra i 50-59enni. “I nostri concittadini – ha affermato il sindaco di Iglesias, Mauro Usai in un post su Facebook commentando la “grandissima partecipazione” all’Open Day di questo fine settimana – hanno risposto alla nostra chiamata con entusiasmo e responsabilità. Grazie infinite a tutti operatori sanitari senza i quali non saremmo mai riusciti a raggiungere questo importante risultato. Ora Iglesias ha superato la soglia dell’80%, missione compiuta!”. Ma se la campagna vaccinale accelera a procedere a rilento nella Regione sono le prestazioni sanitarie ordinarie. “Regione Sardegna lumaca: siamo alla quarta ondata e si cerca di porre rimedio alle prestazioni sanitarie perse con la prima” denuncia il responsabile Salute per le Acli, Salvatore Sanna. “La situazione delle prestazioni sanitarie ordinarie – afferma Sanna – peggiorerà con la trasformazione dei reparti ospedalieri ordinari in reparti Covid da lasciare vuoti. Abbiamo dovuto aspettare oltre un anno e mezzo, dall’inizio della pandemia e con un sistema sanitario pubblico praticamente paralizzato, per poter avere un piano di recupero delle prestazioni ordinarie. È arrivata poi la delibera del commissario dell’Ats, Massimo Temussi, ci sono voluti ben cinque mesi poi per dare operatività a quanto deciso da Regione e ATS. Un tempo infinito, inaccettabile in una condizione di emergenza. Già dal mese di luglio dello scorso anno Acli Salute segnalava che servivano prestazioni aggiuntive nel campo della cura e della diagnosi, vista la chiusura di reparti ospedalieri e ambulatori pubblici e finalmente, dopo tanto attendere, si è arrivati al risultato. Il problema però è che la distribuzione delle risorse utilizza criteri assolutamente incomprensibili”. LEGGI TUTTO