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    G20 Salute, Speranza: “Patto di Roma approvato all'unanimità”

    (Teleborsa) – “Da Roma un messaggio al mondo contro il Covid”, lo dice il Ministro Roberto Speranza a conclusione della due giorni del G20 della Salute nella Capitale sottolineando che “si è chiuso con un’approvazione all’unanimità del Patto di Roma”.”L’anno scorso il G20 si chiuse senza una dichiarazione approvata”, ha ricordato. “Lavoreremo per contrastare il Covid che è ancora un nemico insidioso. Noi dobbiamo assumere impegni di bilancio che poi non possono diventare una camicia di forza, noi vogliamo portare il vaccino in tutto il mondo, faremo tutti gli investimenti necessari”, ha detto il Ministro nel corso della conferenza stampa al termine del G20 della Salute. “Condividiamo l’obiettivo di fondo, quello di agevolare la produzione dei vaccini, portare questa produzione in tutti i territori, ribadisce Speranza rimarcando che “l’impegno che abbiamo assunto va in questa direzione”.Forte monito è arrivato dal messaggio inviato dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus. Quando ci siamo incontrati virtualmente a Riad l’anno scorso, tutti speravamo che ormai la pandemia fosse sotto controllo”. E invece “è vero l’opposto. Molti Paesi continuano ad affrontare un forte aumento dei casi e dei decessi, nonostante siano stati somministrati più di 5 miliardi di vaccini in tutto il mondo. Ma quasi il 75% di queste dosi è stato somministrato in soli 10 Paesi. L’Africa ha la copertura vaccinale più bassa, con il 2%. Questo è inaccettabile”. sarà possibile raggiungere gli obiettivi prefissati per contenere la pandemia “solo con l’impegno e il sostegno dei Paesi del G20”. LEGGI TUTTO

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    Covid, bozza monitoraggio: in lieve calo Rt, salgono però a 17 le Regioni a rischio moderato

    (Teleborsa) – Nel periodo 11-24 agosto 2021, l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,92-1,01), prossimo alla soglia epidemica ed in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente quando aveva raggiunto il valore di 1,01. È stata osservata una lieve diminuzione anche dell’Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero. È quanto è emerso dalla bozza del monitoraggio settimanale all’esame della cabina di regia che verrà illustrato oggi. L’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi di Covid-19 è pari questa settimana a 74 per 100.000 abitanti (per il periodo 27/08/2021-02/09/2021) rispetto al valore di 77 per 100.000 abitanti del periodo 20-26 agosto 2021 e riportandosi sui valori registrati a metà agosto. L’incidenza è rimasta al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.Salgono a 17 le Regioni e Province autonome che questa settimana risultano classificate a rischio moderato, secondo i dati della bozza del Monitoraggio settimanale (erano 10 la scorsa settimana). Le restanti 4 Regioni sono state classificate a rischio basso. Sette Regioni e Province autonome hanno riportato allerte di resilienza. Spicca il caso della Sicilia, dove i nuovi casi di Covid-19 segnalati in settimana sono in crescita e pari a 9.771. Casi in crescita, nel trend settimanale, anche in Veneto: sono 4.217.Sicilia, zona gialla da lunedì scorso, ancora con gli indicatori decisionali sopra soglia: 22,5% in area medica di pazienti Covid (contro la soglia del 15%) e 13,9% in terapia intensiva (contro la soglia del 10%). Scende l’incidenza di casi per 100mila abitanti: 190,4 contro 200,7. Sardegna al limite del 15% per l’area medica e intensive sopra il limite con il 13,2%, valori in salita ma incidenza in discesa (117,4 contro 148,5). Calabria 16,8% in area medica e sotto limite per intensive (8,9%), in crescita. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, accordo Ue-AstraZeneca: garantita la consegna delle dosi rimanenti

    (Teleborsa) – L’Unione europea e AstraZeneca hanno raggiunto un accordo che garantirà la consegna delle restanti dosi di vaccino Covid-19 agli Stati membri, secondo i termini dell’accordo di acquisto anticipato concluso il 27 agosto 2020 con l’azienda farmaceutica. L’accordo porrà fine anche al contenzioso pendente dinanzi alla Corte di Bruxelles.L’accordo, ha spiegato la Commissione Ue in una nota, “prevede il fermo impegno di AstraZeneca a consegnare, oltre alle circa 100 milioni di dosi consegnate fino alla fine del secondo trimestre, 135 milioni di dosi entro la fine del 2021”. La scaletta delle consegne sarà così delineata: 60 milioni entro la fine del terzo trimestre, 75 milioni entro la fine del fine del quarto, e le 65 milioni rimanenti entro la fine di marzo 2022. “Ciò porterà il numero totale di dosi somministrate a 300 milioni di dosi come concordato contrattualmente”, ha precisato Bruxelles. Agli Stati membri verranno forniti i piani di consegna e, nel caso di ritardi, si applicheranno sconti. In particolare: 10% per un mese di ritardo, 25% per due mesi di ritardo e 40% per tre mesi di ritardo o più. “Il rimborso – ha precisato la Commissione Ue – non sarà concesso nel caso in cui il ritardo nella consegna sia al di fuori del ragionevole controllo di AstraZeneca., che sopporterà l’onere della prova al riguardo”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, Premier Yoshihide Suga verso dimissioni

    (Teleborsa) – Il premier giapponese Yoshihide Suga è vicino alle dimissioni ed ha già annunciato non si ricandiderà alla leadership del partito di governo liberaldemocratico (LPD) alle prossime elezioni. La decisione è frutto del progressivo calo dei consensi per l’impopolare risposta data alla pandemia di Covid-19.Suga era stato eletto Primo Ministro lo scorso settembre, dopo le dimissioni dell’ex Premier Shinzo Abe, l’uomo che è rimasto più a lungo alla guida del governo giapponese per ben otto anni. I suoi predecessori avevano governato in media un anno. L’attuale capo del governo, che rinuncia così anche all’ipotesi di rimpasto, ha visto i suoi consensi scendere al di sotto del 30%, mentre il Paese del Sol Levante sta combattendo una dura lotta contro la pandemia di Covid-19 e la risalita dei contagi. LEGGI TUTTO

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    Covid, Speranza: più del 70% della popolazione vaccinabile ha completato il ciclo

    (Teleborsa) – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha definito la situazione epidemiologica nel Paese in questo momento “stabile”. “Ad agosto si sono tenute limitazioni molto leggere rispetto ai mesi precedenti e ciò significa che la campagna di vaccinazione è la vera arma che abbiamo – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i ministri Bianchi, Gelmini e Giovannini –. Abbiamo superato il 70% della popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo e entro la fine di settembre raggiungeremo l’80% che è un risultato alla nostra portata”. “La risposta degli italiani alla vaccinazione è molto incoraggiante e positiva e nella giornata di ieri abbiamo superato 78 milioni di somministrazioni”, ha aggiunto, sottolineando la positivo risposta arrivata dalle fasce più giovani della popolazione. “È bello vedere che tra 20-29 anni c’è una risposta molto alta, e anche tra 12 e 18 anni e ciò offre un’arma in più per la riapertura delle scuole”, ha detto. “La riapertura delle scuole in presenza è priorità assoluta e spero che presto avremo un numero alto di classi in cui tutti saranno vaccinati e ciò consentirà di allentare le misure e togliere le mascherine – ha proseguito il ministro – Il messaggio che dobbiamo dare è quindi che il vaccino è l’arma fondamentale per chiudere questa stagione e aprirne un’altra. I vaccini sono efficaci e sicuri”.Sono 6.761 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 293.067 tamponi molecolari e antigenici (ieri ne erano stati effettuati 303.717). Sale leggermente il rapporto positivi/tamponi a 2,3% (ieri 2,1%). Sono 62 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 129.352 morti da inizio pandemia. Sale il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 15 in più, 555 totali), mentre cala quello degli ospedalizzati con sintomi, 26 in meno rispetto a ieri (sono 4.205 in totale). LEGGI TUTTO

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    Covid, Draghi: sì ad obbligo vaccinale e terza dose

    (Teleborsa) – Il Governo ha intenzione di stabilire l’obbligo vaccinale una volta che le autorità sanitarie europee ed italiane approveranno in via definitiva – superando l’approvazione emergenziale ora in vigore – i vaccini contro il Covid. La conferma è arrivata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza a Palazzo Chigi con i ministri Bianchi, Gelmini, Giovannini e Speranza. Sì di Draghi anche alla terza dose con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha dichiarato che le somministrazioni inizieranno entro il mese di settembre a partire dalle persone con gravi immunodeficienze.Il presidente del Consiglio ha confermato anche la volontà di estendere l’applicazione del Green Pass – “il ministro Speranza ed io ne stiamo discutendo l’orientamento” – annunciando che sarà convocata una cabina di regia per decidere in quale direzione. “L’applicazione del Green Pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta”, ha dichiarato Draghi in conferenza stampa.”La campagna vaccinale è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani, l’adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell’anno scorso l’apertura elle scuole. La scuola in presenza è sempre stata una priorità”, ha sottolineato aggiungendo che il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Il presidente del Consiglio ha poi espresso “solidarietà piena a tutti coloro che sono stati oggetto di violenza da parte dei no vax, una violenza particolarmente odiosa e vigliacca quando fatta nei confronti di chi fa informazione e di chi è in prima linea a combattere la pandemia”.Draghi si è poi concentrato sull’azione di Governo. “Sulle riforma il Governo ha un’agenda molto fitta”. Concorrenza, giustizia, politiche attive del lavoro e riforma degli ammortizzatori sociali: “è prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi”, ha affermato. “Verranno presentate le riforme della concorrenza, del fisco sotto forma di legge delega – ha spiegato il presidente del Consiglio facendo il punto sull’agenda dell’esecutivo – La riforma della giustizia penale approderà in Senato tra poco, quella civile nell’altro ramo del parlamento”. Poi il tema del lavoro: secondo il premier in vista delle prossime sfide serve al governo “una visione industriale che permetta di riaddestrare lavoratori”.Capito esteri. Sulla possibilità di un G20 straordinario a settembre il presidente del Consiglio è sembrato ottimista. “Io continuo a pensare che si farà, ora avremo una serie di altre conversazioni: con il presidente Xi la prossima settimana, poi vedremo che cosa succede all’assemblea Onu”. “Il G20 in ogni caso si farà dopo l’assemblea Onu”, ha precisato. Quanto al futuro dell’Afghanistan, Draghi ha dichiarato: “non è ancora il momento in cui si hanno strategie chiare, ora ognuno sta parlando molto, sta riflettendo, ma non è che ci siano mappe. Per questo la cosa più importante ora è aiutare e proteggere gli afgani. È la cosa che possiamo fare ora e su cui abbiamo risultati immediati”.”È stata individuato un percorso speciale per i rifugiati afghani”, ha assicurato il presidente del Consiglio. “È stata data a loro subito la condizione di rifugiato e la pratica vaccinale verrà fatta a tutti gli immigrati che verranno. E verrà iniziato per loro un percorso di integrazione”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Ema-Ecdc: terza dose ora non urgente, priorità a chi deve completare il ciclo vaccinale

    (Teleborsa) – L’Agenzia europea del farmaco (Ema) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno dichiarato che “non è urgente” la somministrazione della terza dose del vaccino anti Covid mentre è fondamentale raggiungere coloro che non hanno ancora completato il ciclo di vaccinazione raccomandato. “Sulla base delle prove attuali, non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini Covid-19 alle persone già completamente vaccinate nella popolazione generale”, hanno scritto in una nota congiunta le due autorità sanitarie europee specificando invece che deve essere un’opzione da valutare fin da subito per “le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito”. “Le prove sull’efficacia del vaccino e sulla durata della protezione mostrano che tutti i vaccini autorizzati nell’Ue sono attualmente altamente protettivi contro l’ospedalizzazione, le malattie gravi e la morte legate al Covid-19”, hanno sottolineato Ema e Ecdc pur rilevando che “circa un adulto su tre con più di 18 anni nell’Ue è ancora attualmente non completamente vaccinato” e “in questa situazione, la priorità ora dovrebbe essere quella di vaccinare tutti gli individui idonei che non hanno ancora completato il ciclo di vaccinazione raccomandato”.Gli esperti hanno spiegato che “è importante distinguere tra dosi di richiamo per le persone con un sistema immunitario normale e per quelle con un sistema immunitario indebolito”. Negli individui immunodepressi, “alcuni studi riportano che una dose aggiuntiva di vaccino può migliorare la risposta immunitaria” e tale opzione dovrebbe dunque “essere presa in considerazione già ora”. “Si potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di fornire una dose aggiuntiva, come misura precauzionale, agli anziani fragili, in particolare quelli che vivono in ambienti chiusi come i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine”.L’Ema ha aggiunto nella nota che “sta attualmente valutando i dati sulle dosi aggiuntive” e valuterà i “dati pertinenti”. Nel frattempo, “gli Stati membri possono prendere in considerazione piani preparatori per la somministrazione di richiami e dosi aggiuntive”. Moderna ha nesi suoi programmi quella di presentare già nei prossimi giorni i dati relativi alla terza dose del vaccino anti Covid-19 all’ente regolatorio dei farmaci degli Stati Uniti (Fda), all’Ema e a quelli di altri Paesi del mondo. LEGGI TUTTO

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    Covid, appello di pediatri e ginecologi al Ministero della Salute: vaccini per donne incinte e bambini

    (Teleborsa) – Neonatologi, pediatri e ginecologi hanno fatto un appello al Ministero della Salute per accelerare la vaccinazione anti-Covid delle donne in gravidanza ed in allattamento e dei bambini di età superiore ai 12 anni. “Sono infatti possibili rischi gravi anche per queste categorie”, hanno sottolineato le associazioni di specialisti in una nota, sostenendo che i vaccini a mRna sono “assolutamente sicuri sia per le donne in gravidanza, sia per le donne che allattano. In alcuni centri di riferimento nel mondo (come a Parigi, in Israele, in Belgio, in Irlanda, negli USA) la vaccinazione in gravidanza viene offerta di routine. Non esistono controindicazioni diverse dal resto della popolazione alla vaccinazione”. Il vaccino, inoltre, “non influisce sulla fertilità della donna, né vi è alcun motivo per rimandare una gravidanza”, hanno assicurato. Queste indicazioni, precisano, sono fornite anche in Italia dall’ultima Circolare del Ministero della Salute del 4 agosto e ribadite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in un documento del 25 giugno. Per questo, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), la Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), la Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI), la Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP), l’Associazione Ginecologi Territoriali (AGITE) e la Società Europea di Rianimazione Pediatrica e Neonatale (ESPNIC) fanno appello al Ministero della Salute e a tutte le istituzioni perché “sia promossa il più possibile la vaccinazione delle donne in gravidanza ed in allattamento oltreché dei bambini di età superiore ai 12 anni (e più piccoli quando vaccini dedicati saranno disponibili)”. Le associazioni hanno inoltre richiesto che si instauri un coordinamento centralizzato, come in altri Paesi Europei, per la vaccinazione di queste categorie al fine di evitare disparità a livello locale e regionale, e che l’informazione su questi temi sia veicolata in maniera scientificamente valida e con la adeguata competenza specialistica.Sono 4.257 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con 109.803 tamponi molecolari e antigenici (ieri ne erano stati effettuati 223.086). Sale leggermente il rapporto positivi/tamponi a 3,88% (ieri 2,67%). Sono 53 i decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a 129.146 morti da inizio pandemia. Cala sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 23 in più, 548 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 131 in più rispetto a ieri (sono 4.264 in totale). LEGGI TUTTO