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    E' allarme Covid in Europa. In Italia 13.764 nuovi casi

    (Teleborsa) – Continuano a salire i contagi in Italia ed il tasso di positività. Nelle ultime 24 ore, secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, si contano 13.764 nuovi casi di Covid, in aumento rispetto ai 12.448 di ieri, mentre le vittime scendono a 71 dalle 85 del giorno precedente. Si contano 649.998 tamponi, molecolari ed antigenici, effettuati nelle ultime 24 ore rispetto ai 562.505 tamponi delle ventiquattro ore precedenti. Il tasso di positività , vale a dire il rapporto tra nuovi positivi ed i tamponi eseguiti, è sceso leggermente al 2.1% dal precedente 2.2%. Il totale dei ricoverati in ospedale è pari a 5.277 pazienti, con un aumento di 75 casi rispetto a ieri, mentre le terapie intensive ospitano 588 ricoverati, con un aumento di 15 rispetto a ieri. Si trovano in isolamento domiciliare 161.321 persone, 7.206 in più nelle ultime 24 oreIl totale degli attualmente positivi in Italia è pari a 166.598, 7.281 in più rispetto a ieri. Le regioni che hanno registrato il maggior numero di nuovi casi giornalieri sono Lombardia (+2.302), Veneto (+2.066), Emilia-Romagna (+1.307), Lazio (+1.276), Campania (+1.110).Frattanto la situazione si fa pesantenel resto d’Europa, dove secondo l’Agenzia France Presse, su dati ufficiali dell’OMS, si sarebbe raggiunta la soglia di 1,5 milioni di vittime dall’inizio della pandemia. E’ allarme rosso in Germania, dove nelle ultime 24 ore sono state registrate 75.961 vittime, ma anche in Austria dole terapie intensive sono sotto stress con oltre 600 pazienti in trattamento., LEGGI TUTTO

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    Covid, OMS: “Oltre 2 milioni di morti in Europa entro marzo 2022”

    (Teleborsa) – L’Europa resta nella stretta morsa della pandemia con un bilancio dei morti per Covid-19 che, se non si interverrà subito, supererà i 2 milioni entro marzo 2022. Questo l’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità.”La scorsa settimana le morti attribuite al Covid-19 sono aumentate di 4.200 al giorno, raddoppiando la cifra di 2.100 al giorno della fine di settembre. Nel frattempo la somma dei morti per coronavirus ha passato il limite del milione e mezzo nei 53 Paesi della regione. Oggi il Covid-19 è la prima causa di morte in Europa e Asia centrale – fa sapere l’Oms in una nota –. Possiamo prevedere che ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi fra ora e il 1 marzo 2022″. “Per continuare a convivere con questo virus e proseguire le nostre vite dobbiamo attuare un approccio ‘vaccine plus’ – ha affermato il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge –. Questo significa vaccinarsi, fare la dose di richiamo, e utilizzare misure preventive nella nostra normale routine. Indossare la mascherina, ventilare gli spazi chiusi, mantenere la distanza e starnutire nel gomito sono misure semplici, efficaci per mantenere il controllo sul virus e fare proseguire la vita sociale. Tutti abbiamo l’opportunità e la responsabilità di aiutare a evitare una tragedia non necessaria e perdite di vite umane e limitare altri disagi alla società e alle aziende nella stagione invernale”. I tre principali fattori che guidano l’alto tasso di contagi in Europa – spiega l’Oms – sono la variante Delta, altamente trasmissibile, la popolazione non vaccinata che riduce l’immunizzazione e alcuni governi che hanno dichiarato che la pandemia “non rappresenta più una minaccia emergenziale” e hanno limitato o eliminato le restrizioni. LEGGI TUTTO

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    Covid, Agenas: ricoveri in aumento in 13 regioni

    (Teleborsa) – Sono 6 le Regioni in cui è salita la percentuale di letti Covid nelle terapie intensive. Si tratta di Basilicata (al 2%), Lombardia (all’11%), Veneto (al 6%), Piemonte (al 6%), Sicilia (al 10%) e Trento (al 10%). Sono invece 8 quelle che hanno registrato un incremento nella percentuale di posti in reparto occupati da pazienti Covid con sintomi: Calabria (al 7%), Marche (al 10%), Puglia (al 4%), Piemonte (al 5%), Toscana (all’8%), Umbria (al 7%), Sardegna (al 6%) e Bolzano (al 9%). Stabile invece la situazione in Friuli Venezia Giulia che però ha già superato i livelli oltre soglia, pari a 15% e 17%. È quanto è emerso dal monitoraggio Agenas che confronta i dati del 22 novembre, con il giorno prima. A livello nazionale, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, il 6% delle terapie intensive e l’8% dei posti in reparto, sono occupate da parte di pazienti Covid, entrambi i valori sono sotto la soglia limite, rispettivamente al 10% e 15%, il cui superamento costituisce uno dei parametri che possono determinare il passaggio della regione in zona gialla. Tale soglia è però superata da singole regioni. Questa la situazione attuale relativa, rispettivamente, all’occupazione di terapie intensive e di posti letto in reparti ospedalieri di area non critica: Abruzzo 4% e 7%; Basilicata 2% (+1) e 6%; Calabria 7% (+1%) e 12%, Campania 5% e 8%, Emilia Romagna 6% e 7%; Friuli Venezia Giulia 15% e 17%; Lazio 9% e 10%; Liguria 8 (-1%) e 7%; Lombardia 4% e 11% (+1%); Marche 10% (+2%) e 7%, Molise 3% e 5%; Pa Bolzano 9% (+1%) e 16%; Pa Trento 7% e 10% (+2%); Piemonte 5% (+1) e 6% (+1); Puglia 4% (+1%) e 5%; Sardegna 6% (+1%) e 3%; Sicilia 5% e 10% (+1%); Toscana 8% (+1%) e 5%, Umbria 7% (+1%) e 7%, Valle d’Aosta 3% e 7% (-1%); Veneto 6% e 6% (+1%). LEGGI TUTTO

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    Covid, il ministro Spahn avverte: entro la fine dell'inverno in Germania saranno tutti vaccinati, guariti o morti

    (Teleborsa) – Duro monito del ministro tedesco della Sanità, Jens Spahn, nel tentativo di spingere più persone a farsi somministrare il vaccino anti-Covid. “Probabilmente entro la fine di questo inverno, come a volte si dice cinicamente, praticamente tutti in Germania saranno vaccinati, guariti o morti”, ha dichiarato oggi Spahn nel corso di una conferenza stampa a Berlino sulla situazione dell’epidemia in Germania. “Ecco perché raccomandiamo così urgentemente la vaccinazione”, ha aggiunto Spahn. In Germania si discute della possibilità di introdurre misure simili a quelle adottate in Austria – dove da oggi è in vigore un lockdown nazionale completo – mentre le unità di terapia intensiva si riempiono e il numero dei casi di Covid raggiunge nuovi record. L’Istituto Robert Koch ha registrato nel paese nelle ultime 24 ore 30.643 casi di coronavirus e 62 decessi per complicanze: si tratta di 7.036 casi di Covid-19 in più rispetto alla scorsa domenica, quando sono state segnalate 23.607 nuove infezioni. L’incidenza su 100mila abitanti a sette giorni è salita a un record di 386,5 da 372,7 del giorno precedente, ha rilevato l’agenzia incaricata dal governo di Berlino di monitorare l’andamento della pandemia nel Paese. Dall’inizio della pandemia sono 5.385.585 le infezioni confermate, mentre sono 99.124 le persone decedute per complicanze. LEGGI TUTTO

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    Covid, per gli anestesisti si rischiano terapie intensive intasate entro un mese

    (Teleborsa) – C’è il rischio che le terapia intensive possano intasarsi entro un mese se non rallenta il ritmo dei contagi giornalieri a causa del sommarsi dei pazienti Covid a quelli affetti dall’influenza stagionale. L’allarme è stato lanciato da Antonino Giarratano, presidente Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI). “Il raggiungimento dei 10mila nuovi casi di persone contagiate dal Covid-19, con un +95% di ricoveri ed un +8% di presenze in terapie intensive sono segnali sempre più gravi e importanti che indicano ormai che siamo all’interno della ‘quarta ondata’ della pandemia da SARS-CoV2. Con queste cifre e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento”, ha spiegato Giarratano.”Occorre sicuramente dire che per fortuna non ci troviamo nella situazione drammatica che abbiamo vissuto l’inverno scorso: oggi abbiamo i vaccini che stanno difendendo in maniera importante la salute di milioni di italiani – ha precisato –. Questo significa che oggi i ricoverati sono soprattutto persone che hanno rifiutato la vaccinazione e altre che invece – anche se vaccinate – presentano condizioni di particolare fragilità ed alti fattori di rischio e stanno uscendo dopo 10 mesi dalla copertura piena dal contagio. Ma questa situazione si andrà presto a sommare all’influenza stagionale che causa circa 8.000 morti tra i pazienti più fragili e che nelle prossime settimane inizierà a circolare nel nostro Paese conducendo ad un affollamento di ricoveri pericoloso e probabilmente insostenibile”. “Occorre ripeterlo in forma chiara: a seguito del ricovero in terapia intensiva i pazienti hanno una possibilità di decesso che va dal 30 al 75% – ha sottolineato il presidente degli anestesisti italiani –. Dobbiamo evitare il più possibile questo tipologia di ricoveri”. Anche per questo l’appello di Giarratano alla popolazione che vive in Italia è quello di vaccinarsi e ai vaccinati da più di 6 mesi di fare la terza dose. “Chiediamo al governo di mettere in atto già da subito la manovre necessarie per una maggior attenzione socio-sanitaria, senza non attendere il colore ‘Giallo’ che significa già 15% di ricoveri in più e nuovi morti”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Covid, Bonomi: per mettere al sicuro la nostra economia serve l'obbligo vaccinale

    (Teleborsa) – Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha riaperto il dibattito sull’obbligo vaccinale. “Purtroppo abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli. Credo che il Green Pass fosse lo strumento che potevamo utilizzare, però l’unica cosa che ci può mettere al sicuro è l’obbligo vaccinale, quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria”, ha dichiarato. “Purtroppo i dati che arrivano dal nord ed Est Europa sono preoccupanti non ci possiamo permettere di bloccarci, la nostra è un’economia basata sulla trasformazione, e quindi sull’export: quest’anno forse faremo il record di 500 miliardi e non ci possiamo fermare”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Covid, Mattarella: i vaccini sono stati la nostra difesa, scienza chiamata ancora ad intervenire

    (Teleborsa) – “Il virus continua a provocare allarme. Non si è esaurito il nostro dovere è di responsabilità, soprattutto verso i più deboli”. L’avviso è arrivato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione de “I Giorni della Ricerca”, iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. “Siamo riusciti a realizzare una ripresa economica e i vaccini sono stati la nostra difesa, hanno consentito le riaperture. La ricerca è stata un grande esempio di collaborazione mondiale. Abbiamo visto una larga adesione alla campagna vaccinale che ha visto la quasi totalità degli italiani vaccinarsi per proteggere sé stessi e gli altri”, ha aggiunto. “Il PNRR prevede investimenti importanti nella ricerca e nello sviluppo del Sistema Sanitario Nazionale: dobbiamo saperlo realizzare, ne va del nostro futuro e anche di quello dell’Europa visti gli investimenti che sono stati stanziati”, ha spiegato Mattarella.”La scienza è chiamata ancora ad intervenire, La pandemia ha prodotto pesanti conseguenze nella lotta contro il cancro”, ha ricordato il Presidente della Repubblica. Anche per questo bisogna condurre la battaglia “contro l’antiscienza” perché ci sono “nuclei che propagano l’antiscienza: è una sfida nei luoghi della modernità, occorre affrontarla e vincerla, ne va della prosecuzione di un percorso virtuoso”, ha concluso.(Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica) LEGGI TUTTO

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    USA, FDA autorizza richiamo per tutti gli adulti con Pfizer e Moderna

    (Teleborsa) – La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha autorizzato i richiami per i vaccini Covid-19 di Moderna e Pfizer/BioNTech per tutti gli adulti. Finora il via libera era arrivato solo per gli anziani e gli adulti ad alto rischio, con l’amministrazione Biden che invece spingeva per offrire dosi “booster” alla popolazione in generale. La FDA si era riunita a settembre per prendere in considerazione l’autorizzazione alla terza dose per il pubblico in generale, ma aveva deciso di non farlo perché non c’erano dati sufficienti. Prima che tutti gli adulti (sopra i 18 anni) possano ricevere una dose extra serve l’ok da parte de Centers for Disease Control and Prevention, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.”Questa autorizzazione all’uso di emergenza arriva in un momento critico mentre entriamo nei mesi invernali e affrontiamo un aumento dei casi di Covid-19 e dei ricoveri in tutto il Paese – ha affermato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna – Ringraziamo la FDA per la sua revisione e siamo fiduciosi nelle solide prove cliniche che una dose di richiamo di 50 µg di mRNA-1273 induce una forte risposta immunitaria contro il COVID-19″.”Mentre ci avviciniamo al traguardo dei due anni nella nostra lotta contro il Covid-19, abbiamo raggiunto un’altra pietra miliare fondamentale con l’estensione dell’autorizzazione di una dose di richiamo del nostro vaccino COVID-19 in individui di età pari o superiore a 18 anni – ha affermato Albert Bourla, Presidente e amministratore delegato di Pfizer – Con le dosi booster, più adulti avranno ora l’opportunità di aiutare a preservare un alto livello di protezione contro questa malattia””La decisione odierna della FDA è supportata da dati clinici che mostrano solide risposte immunitarie a seguito di una dose di richiamo del nostro vaccino, superiore a quanto osservato anche dopo il ciclo primario a due dosi, già efficace – ha affermato Ugur Sahin, CEO e Co-fondatore di BioNTech – Questi dati suggeriscono che una dose di richiamo del nostro vaccino ha il potenziale per mantenere un alto livello di protezione contro le varianti testate, inclusa la Delta”. LEGGI TUTTO