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    Covid, pillola Merck riduce ospedalizzazione e morte del 30%. Meno dei dati iniziali

    (Teleborsa) – Merck & Co. (conosciuta anche come MSD al di fuori di USA e Canada), una delle più grandi società farmaceutiche del mondo, ha comunicato che la pillola antivirale molnupiravir è capace di ridurre il rischio di ospedalizzazione o morte per Covid-19 del 30% in pazienti adulti a rischio e con Covid-19 da lieve a moderato. È quanto emerge dai dati di tutti i pazienti arruolati in uno studio in fase avanzata, che quindi mostra un’efficace inferiore rispetto ai risultati preliminari diffusi a inizio ottobre (efficacia di circa il 50%).In particolare, molnupiravir ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte dal 9,7% nel gruppo placebo al 6,8% che ha ricevuto il farmaco, per una riduzione assoluta del rischio del 3% e una riduzione del rischio relativo del 30%. Sono stati segnalati nove decessi nel gruppo placebo e uno nel gruppo molnupiravir. Il profilo degli eventi avversi per molnupiravir è rimasto coerente con il profilo riportato nell’analisi ad interim.”L’analisi ad interim e le analisi aggiuntive supportano l’efficacia e la valutazione complessiva favorevole del rapporto rischio-beneficio di molnupiravir per il trattamento di Covid-19 da lieve a moderato negli adulti ad alto rischio di progressione della malattia”, ha sottolineato Merck in una nota, aggiungendo di aver condiviso queste analisi aggiuntive con la Food and Drug Administration (FDA) statunitense affinché siano presentate al Comitato consultivo sui farmaci il 30 novembre.Molnupiravir è stato autorizzato per l’uso nel Regno Unito, mentre la FDA sta esaminando la domanda di Merck per l’autorizzazione all’uso di emergenza (il governo USA ne ha già acquistate milioni di dosi). L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) sta riesaminando la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio di Merck a seguito di un parere scientifico positivo. LEGGI TUTTO

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    Covid, sale l'incidenza Rt stabile: una Regione a rischio alto

    (Teleborsa) – Sale l’incidenza settimanale dei casi di Covid mentre resta “stabile” l’indice di trasmissibilità Rt. Continua dunque ad aumentare l’incidenza settimanale a livello nazionale 125 per 100mila abitanti (19-25 novembre 2021) contro 98 per 100mila abitanti della scorsa settimana. Nel periodo 3 -16 novembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,23 (range 1,15 – 1,30), stabile rispetto alla settimana precedente (quando era pari a 1,21) e al di sopra della soglia epidemica. Lo rileva il monitoraggio settimanale della Cabina di regia, come riporta l’Iss.Nella Provincia autonoma di Bolzano, con 458,9 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia, con 346,4 per 100mila, si registrano questa settimana in valori più alti dell’incidenza di casi di Covid-19. Seguono – tra le Regioni che registrano i valori maggiori e ben oltre il livello di soglia fissato a 50 casi per 100mila abitanti – la Valle d’Aosta con 265,5 casi per 100mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 226,1 per 100mila.In crescita l’occupazione dei reparti ospedalieri. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 6,2% contro il 5,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 18 novembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale all’8,1% contro il 7,1% al 18 ottobre. Secondo quanto si apprende, una Regione risulta classificata a rischio alto questa settimana: sarebbe il Veneto. Diciotto Regioni e Province autonome, risultano classificate a rischio moderato.Cresce, intanto, a livello globale la preoccupazione per la nuova variante dal Sudafrica: riunione d’emergenza dell’OMS alle 12 di oggi. LEGGI TUTTO

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    Roche, assemblea approva acquisto quota di Novartis per 20,7 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – I soci di Roche, multinazionale svizzera attiva nei campi della farmaceutica e diagnostica, hanno approvato l’acquisto della quota di Novartis, multinazionale svizzera che opera nel settore farmaceutico, nel proprio capitale per 20,7 miliardi di euro. Roche ha tenuto un’assemblea generale straordinaria per dirimere le questioni relative al suo progetto di districare le due aziende farmaceutiche, entrambe con sede a Basilea, legate da due decenni.Gli azionisti hanno approvato con una maggioranza del 100% il bilancio semestrale della società al 31 ottobre 2021 e la riduzione del capitale sociale mediante annullamento delle 53.309.000 azioni riacquistate da Novartis con una maggioranza del 99,85%. Il perfezionamento dell’operazione di riacquisto dovrebbe avvenire all’inizio di dicembre 2021.”Le deliberazioni odierne dell’assemblea generale straordinaria sono nel miglior interesse economico e strategico di Roche – ha commentato Christoph Franz, presidente del consiglio di amministrazione di Roche – Di conseguenza, saremo in una posizione ancora migliore per dare un contributo alla salute delle persone intorno al mondo”. LEGGI TUTTO

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    E' allarme Covid in Europa. In Italia 13.764 nuovi casi

    (Teleborsa) – Continuano a salire i contagi in Italia ed il tasso di positività. Nelle ultime 24 ore, secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, si contano 13.764 nuovi casi di Covid, in aumento rispetto ai 12.448 di ieri, mentre le vittime scendono a 71 dalle 85 del giorno precedente. Si contano 649.998 tamponi, molecolari ed antigenici, effettuati nelle ultime 24 ore rispetto ai 562.505 tamponi delle ventiquattro ore precedenti. Il tasso di positività , vale a dire il rapporto tra nuovi positivi ed i tamponi eseguiti, è sceso leggermente al 2.1% dal precedente 2.2%. Il totale dei ricoverati in ospedale è pari a 5.277 pazienti, con un aumento di 75 casi rispetto a ieri, mentre le terapie intensive ospitano 588 ricoverati, con un aumento di 15 rispetto a ieri. Si trovano in isolamento domiciliare 161.321 persone, 7.206 in più nelle ultime 24 oreIl totale degli attualmente positivi in Italia è pari a 166.598, 7.281 in più rispetto a ieri. Le regioni che hanno registrato il maggior numero di nuovi casi giornalieri sono Lombardia (+2.302), Veneto (+2.066), Emilia-Romagna (+1.307), Lazio (+1.276), Campania (+1.110).Frattanto la situazione si fa pesantenel resto d’Europa, dove secondo l’Agenzia France Presse, su dati ufficiali dell’OMS, si sarebbe raggiunta la soglia di 1,5 milioni di vittime dall’inizio della pandemia. E’ allarme rosso in Germania, dove nelle ultime 24 ore sono state registrate 75.961 vittime, ma anche in Austria dole terapie intensive sono sotto stress con oltre 600 pazienti in trattamento., LEGGI TUTTO

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    Covid, OMS: “Oltre 2 milioni di morti in Europa entro marzo 2022”

    (Teleborsa) – L’Europa resta nella stretta morsa della pandemia con un bilancio dei morti per Covid-19 che, se non si interverrà subito, supererà i 2 milioni entro marzo 2022. Questo l’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità.”La scorsa settimana le morti attribuite al Covid-19 sono aumentate di 4.200 al giorno, raddoppiando la cifra di 2.100 al giorno della fine di settembre. Nel frattempo la somma dei morti per coronavirus ha passato il limite del milione e mezzo nei 53 Paesi della regione. Oggi il Covid-19 è la prima causa di morte in Europa e Asia centrale – fa sapere l’Oms in una nota –. Possiamo prevedere che ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi fra ora e il 1 marzo 2022″. “Per continuare a convivere con questo virus e proseguire le nostre vite dobbiamo attuare un approccio ‘vaccine plus’ – ha affermato il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge –. Questo significa vaccinarsi, fare la dose di richiamo, e utilizzare misure preventive nella nostra normale routine. Indossare la mascherina, ventilare gli spazi chiusi, mantenere la distanza e starnutire nel gomito sono misure semplici, efficaci per mantenere il controllo sul virus e fare proseguire la vita sociale. Tutti abbiamo l’opportunità e la responsabilità di aiutare a evitare una tragedia non necessaria e perdite di vite umane e limitare altri disagi alla società e alle aziende nella stagione invernale”. I tre principali fattori che guidano l’alto tasso di contagi in Europa – spiega l’Oms – sono la variante Delta, altamente trasmissibile, la popolazione non vaccinata che riduce l’immunizzazione e alcuni governi che hanno dichiarato che la pandemia “non rappresenta più una minaccia emergenziale” e hanno limitato o eliminato le restrizioni. LEGGI TUTTO

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    Covid, Agenas: ricoveri in aumento in 13 regioni

    (Teleborsa) – Sono 6 le Regioni in cui è salita la percentuale di letti Covid nelle terapie intensive. Si tratta di Basilicata (al 2%), Lombardia (all’11%), Veneto (al 6%), Piemonte (al 6%), Sicilia (al 10%) e Trento (al 10%). Sono invece 8 quelle che hanno registrato un incremento nella percentuale di posti in reparto occupati da pazienti Covid con sintomi: Calabria (al 7%), Marche (al 10%), Puglia (al 4%), Piemonte (al 5%), Toscana (all’8%), Umbria (al 7%), Sardegna (al 6%) e Bolzano (al 9%). Stabile invece la situazione in Friuli Venezia Giulia che però ha già superato i livelli oltre soglia, pari a 15% e 17%. È quanto è emerso dal monitoraggio Agenas che confronta i dati del 22 novembre, con il giorno prima. A livello nazionale, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, il 6% delle terapie intensive e l’8% dei posti in reparto, sono occupate da parte di pazienti Covid, entrambi i valori sono sotto la soglia limite, rispettivamente al 10% e 15%, il cui superamento costituisce uno dei parametri che possono determinare il passaggio della regione in zona gialla. Tale soglia è però superata da singole regioni. Questa la situazione attuale relativa, rispettivamente, all’occupazione di terapie intensive e di posti letto in reparti ospedalieri di area non critica: Abruzzo 4% e 7%; Basilicata 2% (+1) e 6%; Calabria 7% (+1%) e 12%, Campania 5% e 8%, Emilia Romagna 6% e 7%; Friuli Venezia Giulia 15% e 17%; Lazio 9% e 10%; Liguria 8 (-1%) e 7%; Lombardia 4% e 11% (+1%); Marche 10% (+2%) e 7%, Molise 3% e 5%; Pa Bolzano 9% (+1%) e 16%; Pa Trento 7% e 10% (+2%); Piemonte 5% (+1) e 6% (+1); Puglia 4% (+1%) e 5%; Sardegna 6% (+1%) e 3%; Sicilia 5% e 10% (+1%); Toscana 8% (+1%) e 5%, Umbria 7% (+1%) e 7%, Valle d’Aosta 3% e 7% (-1%); Veneto 6% e 6% (+1%). LEGGI TUTTO

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    Covid, il ministro Spahn avverte: entro la fine dell'inverno in Germania saranno tutti vaccinati, guariti o morti

    (Teleborsa) – Duro monito del ministro tedesco della Sanità, Jens Spahn, nel tentativo di spingere più persone a farsi somministrare il vaccino anti-Covid. “Probabilmente entro la fine di questo inverno, come a volte si dice cinicamente, praticamente tutti in Germania saranno vaccinati, guariti o morti”, ha dichiarato oggi Spahn nel corso di una conferenza stampa a Berlino sulla situazione dell’epidemia in Germania. “Ecco perché raccomandiamo così urgentemente la vaccinazione”, ha aggiunto Spahn. In Germania si discute della possibilità di introdurre misure simili a quelle adottate in Austria – dove da oggi è in vigore un lockdown nazionale completo – mentre le unità di terapia intensiva si riempiono e il numero dei casi di Covid raggiunge nuovi record. L’Istituto Robert Koch ha registrato nel paese nelle ultime 24 ore 30.643 casi di coronavirus e 62 decessi per complicanze: si tratta di 7.036 casi di Covid-19 in più rispetto alla scorsa domenica, quando sono state segnalate 23.607 nuove infezioni. L’incidenza su 100mila abitanti a sette giorni è salita a un record di 386,5 da 372,7 del giorno precedente, ha rilevato l’agenzia incaricata dal governo di Berlino di monitorare l’andamento della pandemia nel Paese. Dall’inizio della pandemia sono 5.385.585 le infezioni confermate, mentre sono 99.124 le persone decedute per complicanze. LEGGI TUTTO

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    Covid, per gli anestesisti si rischiano terapie intensive intasate entro un mese

    (Teleborsa) – C’è il rischio che le terapia intensive possano intasarsi entro un mese se non rallenta il ritmo dei contagi giornalieri a causa del sommarsi dei pazienti Covid a quelli affetti dall’influenza stagionale. L’allarme è stato lanciato da Antonino Giarratano, presidente Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI). “Il raggiungimento dei 10mila nuovi casi di persone contagiate dal Covid-19, con un +95% di ricoveri ed un +8% di presenze in terapie intensive sono segnali sempre più gravi e importanti che indicano ormai che siamo all’interno della ‘quarta ondata’ della pandemia da SARS-CoV2. Con queste cifre e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento”, ha spiegato Giarratano.”Occorre sicuramente dire che per fortuna non ci troviamo nella situazione drammatica che abbiamo vissuto l’inverno scorso: oggi abbiamo i vaccini che stanno difendendo in maniera importante la salute di milioni di italiani – ha precisato –. Questo significa che oggi i ricoverati sono soprattutto persone che hanno rifiutato la vaccinazione e altre che invece – anche se vaccinate – presentano condizioni di particolare fragilità ed alti fattori di rischio e stanno uscendo dopo 10 mesi dalla copertura piena dal contagio. Ma questa situazione si andrà presto a sommare all’influenza stagionale che causa circa 8.000 morti tra i pazienti più fragili e che nelle prossime settimane inizierà a circolare nel nostro Paese conducendo ad un affollamento di ricoveri pericoloso e probabilmente insostenibile”. “Occorre ripeterlo in forma chiara: a seguito del ricovero in terapia intensiva i pazienti hanno una possibilità di decesso che va dal 30 al 75% – ha sottolineato il presidente degli anestesisti italiani –. Dobbiamo evitare il più possibile questo tipologia di ricoveri”. Anche per questo l’appello di Giarratano alla popolazione che vive in Italia è quello di vaccinarsi e ai vaccinati da più di 6 mesi di fare la terza dose. “Chiediamo al governo di mettere in atto già da subito la manovre necessarie per una maggior attenzione socio-sanitaria, senza non attendere il colore ‘Giallo’ che significa già 15% di ricoveri in più e nuovi morti”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO