More stories

  • in

    Coronavirus, crescono positivi e vittime ma situazione epidemica migliora

    (Teleborsa) – La situazione epidemica in Italia si conferma in via di miglioramento, pur con un aumento dei contagi rispetto a ieri. I nuovi positivi al Covid-19 sono 60.029 rispetto ai 24.408 precedenti, ma in calo del 15% rispetto alla settimana precedente. I decessi registrati nelle ultime 24 ore sono 322 rispetto ai 201 del giorno precedente.E’ quanto emerge dal consueto bollettino del Ministero della Salute, secondo cui i tamponi molecolari ed antigenici effettuati sono 603.639, il triplo rispetto ai 231.766 di ieri, con un tasso di positività che scende dal 10,5% al 9,9%, scendendo al di sotto della soglia del 10% per la prima volta da dicembre. Cala ancora l’occupazione delle terapie intensive, con 32 pazienti in meno, mentre scendono anche i ricoveri nei reparti ordinari, che sono 299 in meno. I casi totali da inizio pandemia arrivano a 12.554.596, mentre le vittime si attestano a 153.512. I dimessi/guariti complessivi si attestano a 11.109.291. Uno sguardo alla situazione regione per regione indica che il numero maggiore dei casi casi Covid sono in Lombardia 7.146, Lazio 6.356, Campania 6.116, Veneto 6.037, Sicilia 5.795, Puglia 5.612. LEGGI TUTTO

  • in

    Vaccino, Figliuolo: quarta dose per i fragili dal 1 marzo

    (Teleborsa) – “Per ciò che riguarda la quarta dose di vaccino anti Covid stiamo per dare le disposizioni attuative perché con il ministero della Salute e le Regioni stiamo ben individuando le platee. Ovviamente sarà abbastanza estensiva “per le categorie fragili, e “la mia indicazione è quella che partiremo il primo marzo, quindi sicuramente continueremo a tenere l’organizzazione che c’è ora in atto”. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, a margine di una visita all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.”Abbiamo delle dosi di vaccino stivate per ogni eventualità – fa sapere Figliuolo -, poi dopo il 31 marzo, quando passeremo la mano, ci sono tutte le interlocuzioni con il ministero della Salute per lasciare un pacchetto pronto. Oggi cadono i due anni dal primo caso e non dobbiamo dimenticarcene, è facile fare le cicale ma quando vengono i tempi duri dobbiamo aver messo del grano da parte. Guai a non aver fatto lezione di questo periodo. Naturalmente speriamo che non accada nulla”. Rispondendo poi a chi gli chiedeva cosa farà dopo la fine dello stato di emergenza Covid il 31 marzo, Figliuolo ha detto: “Di cose da fare ne ho, perché sono il comandante operativo di vertice interforze e se vedete quello che sta succedendo oggi nel mondo penso che di cose da fare ne ho perché da me dipendono tutte le forze nelle missioni operative, sia in Italia che all’estero. Ci sono 37 missioni in atto, tre in Italia e 34 che spaziano in tutte le aree del mondo”. Figliuolo ha anche annunciato che “per la fine di questa settimana arriverà il vaccino Novavax, ne riceveremo poco più di un milione di dosi che saranno subito distribuite a tutte le regioni e province autonome. Poi arriveranno ancora un altro paio di milioni di dosi nel mese di marzo. Per cui ci sarà possibilità anche di utilizzo di questo ulteriore vaccino”.Sulle vaccinazioni anti Covid “noi oggi abbiamo, con ciclo completo, l’89% dei cittadini italiani, quindi oltre 48 milioni”.(Foto: EPA/Biontech) LEGGI TUTTO

  • in

    Covid, Italia: ancora tanti morti. Variante Omicron a oltre 99% dei casi

    (Teleborsa) – Continua la decrescita dei contagi da Covid-19 in Italia, anche se i decessi rimangono tanti, secondo quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore, i nuovi casi sono stati 67.152, contro i 75.861 del giorno prima e i 99.522 di venerdì scorso. I tamponi processati sono stati 663.786 (ieri 683.715), con un tasso di positività che passa al 10,1% (-1,0%). I morti sono saliti leggermente a 334 (ieri 325), dato che porta il totale delle vittime dall’inizio della pandemia a quota 150.555. Per il quarto giorno consecutivo le ospedalizzazioni registrano un calo: le terapie intensive scendono di 57 unità (ieri -28) con 100 ingressi del giorno, e sono 1.265 totali, mentre i ricoveri ordinari sono 530 in meno (ieri -578), per un totale di 16.824 in tutto, secondo quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.Intanto, la variante Omicron rappresenta la quasi totalità dei casi registrati in Italia, secondo gli ultimi dati aggiornati al 31 gennaio (e comunicato oggi). Lo si legge nell’ultima flash-survey condotta dall’ISS e dal Ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. La prevalenza stimata della Omicron era al 99,1%, con una variabilità regionale fra il 95% e il 100%. La variante Delta era invece allo 0,9%. Dal precedente studio, relativo al 17 gennaio, era emerso che Omicron era al 95,8% dei casi e Delta al 4,2%. Alla ricerca rapida hanno partecipato tutte le regioni e province autonome e si è basata su 2.289 campioni analizzati in 122 laboratori.In base ai dati della Cabina di regia sull’andamento della situazione Covid, la regione Sicilia torna in zona gialla a partire da lunedì prossimo dopo due settimane trascorse in zona arancione, mentre il Molise passa da zona bianca a quella gialla. “Considerando l’andamento della pandemia, la curva continua a decrescere”, ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico (CTS) Silvio Brusaferro. “I dati nel periodo 4-10 febbraio mostrano un’incidenza pari a 962 casi, nell’arco di sette giorni, per 100mila abitanti”, ha spiegato. “Il dato si conferma come decrescita e anche in proiezione anche grazie ai valori che ci vengono rappresentati per l’Rt, sia quelli relativi ai pazienti con sintomi, sia quelli relativi ai pazienti ospedalizzati, che si mantengono sotto la soglia epidemica e questo indica che siamo in una fase di chiara decrescita”, ha detto Brusaferro, presentando i dati della cabina di regia sul monitoraggio del Covid nel suo report settimanale. LEGGI TUTTO

  • in

    Dopo la stretta l'allentamento, da New York a Londra: cosa cambia

    (Teleborsa) – Da New York a Londra: ormai alle spalle i mesi più duri dell’inverno, si guarda avanti provando a ricostruire una nuova normalità. Va in questa direzione al decisione del governatore di New York Kathy Hochul di revocare l’obbligo delle mascherine al chiuso e l’obbligo per gli esercenti commerciali di chiedere la prova della vaccinazione. Hochul comunque mantiene l’obbligo per le scuole e mezzi pubblici, come metropolitana, autobus e treni.Si guarda avanti anche in Inghilterra dove il Premier britannico Boris Johnson punta a eliminare ogni rimanente restrizione anti-Covid vigente nel Paese, incluso l’obbligo legale all’isolamento in caso di test positivo, un mese in anticipo rispetto alla data prevista del 24 marzo. Lo ha annunciato oggi, durante il Question Times alla Camera dei Comuni, sottolineando però che deve continuare il “trend incoraggiante” che ha visto un costante calo dei contagi e dei ricoveri in ospedale nelle ultime settimane.Il primo ministro ha affermato che presenterà la strategia del governo per convivere con il coronavirus, trattandolo quindi come una endemia e non più come una pandemia, il 21 febbraio, il primo giorno dopo la fine della pausa delle sedute parlamentari.L’accelerazione annunciata oggi da Johnson viene vista, in particolare dai suoi critici, come un tentativo di divincolarsi dagli imbarazzi causati dallo scandalo partygate e dalle ricadute politiche sulla sua immagine e credibilità. Ma- numeri alla mano – si basa anche su una tendenza confermata e consolidata, come emerge dagli ultimi dati, che vedono una flessione su base settimanale dei contagi superiore al 20% e delle ospedalizzazioni di oltre il 10%.Un portavoce di Dowing Street ha precisato che l’eliminazione dell’obbligo legale alla quarantena per i positivi prevede logicamente indicazioni (soprattutto per il mondo del lavoro) al fine di evitare di mettere a repentaglio la salute degli altri.”Ovviamente se qualcuno ha l’influenza, noi non raccomandiamo che vada al lavoro, allo stesso modo non raccomandiamo mai a nessuno di andare a lavorare quando ha una malattia infettiva”, ha affermato il portavoce. Di fatto il Covid sarà quinditrattato come le altre sindromi influenzali.E proprio nel giorno in cui BoJo annuncia l’allentamento, si registra il calo dei test positivi da Covid confermato nelle ultime 24 ore nel Regno Unito, con 68.214 contagi censiti su oltre un milione di tamponi quotidiani. LEGGI TUTTO

  • in

    Covid, da lunedì Marche in zona arancione: si attende l'ordinanza del ministro Speranza

    (Teleborsa) – Da lunedì la Regione Marche passerà in zona arancione. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, dovrebbe arrivare l’ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che porterà la regione al cambio di fascia. La fotografia dei colori per il resto d’Italia, invece, resta invariata. “Siamo al 91% di italiani over 12 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid, l’88% ha due dosi ed ha completato il ciclo primario e quasi 35 milioni di italiani hanno fatto il booster. Questo ci mette nelle condizioni di poter aprire una fase diversa nella lotta al Covid”, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione del convegno ‘Le sfide globali e il cancro’, promosso dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) per la Giornata mondiale contro il cancro che si celebra oggi.”Dobbiamo ancora tenere i piedi per terra e avere massima prudenza ma per la prima volta da molte settimane guardiamo con fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando nella lotta al Covid”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Covid, Locatelli: “Ci avviamo verso una situazione favorevole

    (Teleborsa) – “Ci stiamo avviando ad una situazione marcatamente favorevole e questo sui nuovi casi di contagio da coronavirus, su fronti diversi come quelli dei ricorsi alle terapie intensive o dei ricoveri generici in ospedale”. È quanto ha affermato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico a Skytg24. L’immunologo ha sottolineato che questa situazione positiva è stata all’origine “della direttrice tracciata ieri dal presidente del Consiglio e dai ministri Speranza e Bianchi per le decisioni che verranno prese e che vanno nella direzione di continuare a mantenere aperto il Paese”. “In questi mesi – ha aggiunto Locatelli – siamo riusciti a gestire la quarta ondata dovuta ad Omicron mantenendo tutto aperto, a differenza di altri paesi come Germania, Olanda e Austria che hanno dovuto ricorrere a lockdown o a chiusure di attività. E questo, è stato possibile grazie all’alto numero di vaccinati”. Il coordinatore del Cts ha definito l’obbligo dell’uso delle mascherine un “importante presidio di prevenzione del contagio”, ma ha annunciato che potrebbe essere revocato già da fine febbraio se la curva epidemiologica si abbasserà. “Ogni periodo – ha affermato Locatelli – ha le sue fasi di mitigazione o di contenimento. Tanto più si abbasseranno i numeri del contagio tanto più potremo procedere e la possibilità per le mascherine di non usarle più già da fine febbraio dipenderà ovviamente dalla situazione epidemiologica”.”All’inizio della primavera potrebbe essere a disposizione in Italia il vaccino anti Covid per la fascia di età 0-5 anni. Saranno previste due dosi e ci sarà un dosaggio ulteriormente ridotto rispetto a quello che viene proposto per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Direi che potrebbe essere ragionevole – ha concluso Locatelli – ipotizzare l’orizzonte dell’inizio della primavera per avere questi vaccini a disposizione, dopo che le agenzie regolatorie avranno dato il via libera”. LEGGI TUTTO

  • in

    Agenas: occupazione intensive al 16%, calo in 11 regioni in 24 ore

    (Teleborsa) – Resta al 16% la percentuale di terapie intensive occupate dai pazienti Covid in Italia ma, in 24 ore, cala in 11 regioni: Abruzzo (19%), Calabria (11%), Friuli Venezia Giulia (23%), Lazio (21%), Liguria (14%), Lombardia (13%), PA Bolzano (12%), Sicilia (16%), Toscana (18%), Umbria (12%), Val d’Aosta (18%). Il tasso cresce, invece, in Basilicata (8%), PA Trento (28%), Piemonte (21%), Veneto (15%). E’ stabile in Campania (11%), Emilia Romagna (17%), Marche (24%), Molise (8%), Puglia (12%), Sardegna (16%).Questi i dati Agenas del 1 febbraio. Cinque sono oltre il 20%: FVG, Lazio, Marche, PA Trento, Piemonte.Resta al 30%, in Italia, la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area non critica ma, in 24 ore, cresce in 6 regioni: Calabria (38%), Marche (+3% arriva a 34%), Molise (22%), PA Trento (30%), Sardegna (24%), Val d’Aosta (al 40%). Cala, invece, in Basilicata (25%), Friuli Venezia Giulia (39%), Lazio (32%) e PA Bolzano (24%).Tasso stabile in Abruzzo (32%), Campania(31%), Emilia Romagna (30%), Liguria (40%), Lombardia (29%), Piemonte(31%), Puglia (25%), Sicilia (39%), Toscana (27%), Umbria (32%), Veneto (25%). Oggi pomeriggio, intanto, secondo quanto si apprende, dovrebbe svolgersi una Cabina di regia tra il Premier Mario Draghi e i capidelegazione della maggioranza prima del Consiglio dei Ministri che dovrebbe intervenire di nuovo sulle misure anti-Covid, tra l’altro per la revisione delle regole sulle quarantene a scuola. LEGGI TUTTO

  • in

    Covid, a gennaio somministrate in Italia 17 milioni di dosi di vaccino

    (Teleborsa) – Nel mese di gennaio sono stati somministrati, in totale, oltre 17 milioni di dosi di vaccino anti-Covid, con una media di 548 mila al giorno. Secondo i dati forniti dalla struttura del commissario Francesco Figliuolo il numero aggiornato di persone destinatarie della dose booster è pari a 42,52 milioni, di cui il 78,82% è già stato raggiunto (33,5 milioni). Con riferimento alla popolazione over 12, l’87,7% ha effettuato la doppia dose, mentre il 92,62% è stato raggiunto da almeno una dose o è guarito da al massimo 6 mesi. In ambito pediatrico (fascia di età 5-11 anni), il numero di bambini raggiunti da prima dose è pari al 32,52%.In base ai dati del monitoraggio quotidiano Agenas aggiornati al 31 gennaio, invece, resta al 30%, in Italia, la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti di area non critica ma, in 24 ore, è cresciuta in 12 regioni: Abruzzo (32%), Calabria (37%), Emilia Romagna (30%), Friuli Venezia Giulia (41%), Liguria (40%), Marche (31%), Molise (21%), PA Bolzano (con +3% arriva a 25%), PA Trento (29%), Sicilia (39%), Toscana (27%), Umbria (32%). Cala solo in Val d’Aosta (al 39%), stabile in Basilicata (27%), Campania (31%), Lazio (33%), Lombardia (29%), Piemonte(31%), Puglia (25%), Sardegna (23%),Veneto (25%). Resta al 16% la percentuale di terapie intensive occupate dai pazienti Covid in Italia ma nelle ultime 24 ore è calata in 5 regioni: Calabria (con -3% torna al 12%), Friuli Venezia Giulia (24%), Liguria (15%), PA Trento (27%), Sardegna (16%). Cresce, invece, in Basilicata (6%), Marche (24%), PA Bolzano (con +3% raggiunge il 13%), Toscana (20%), stabile in Abruzzo (20%), Campania (11%), Emilia Romagna (17%), Lazio (22%), Lombardia (14%), Molise (8%), Piemonte (20%), Puglia (12%), Sicilia (17%), Umbria (13%), Val d’Aosta (21%), Veneto(16%). Sono oltre il 20% FVG, Lazio, Marche, Trento e VdA. LEGGI TUTTO