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    Abbott Laboratories aumenta outlook su utili dopo solido Q2

    (Teleborsa) – Abbott Laboratories, multinazionale statunitense attiva nella produzione di dispositivi medici e nell’assistenza sanitaria, ha registrato vendite pari a 11,3 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2022, in aumento del 10,1% su base reported e del 14,3% su base organica, il che esclude l’impatto dei cambi. Le vendite globali relative ai test Covid-19 sono state pari a 2,3 miliardi di dollari. L’utile netto della società è salito a 2,02 miliardi di dollari, o 1,14 dollari per azione, da 1,19 miliardi di dollari, o 0,66 dollari per azione, di un anno fa. L’utile per azione rettificato è stato di 1,43 dollari, che riflette una crescita del 22,2% rispetto all’anno precedente.”Abbiamo ottenuto un altro trimestre di forte crescita e stiamo aumentando la nostra previsione per l’EPS per l’intero anno – ha affermato Robert B. Ford, presidente e amministratore delegato – La nostra nuova pipeline di prodotti è rimasta altamente produttiva e il nostro business diversificato ha continuato a essere resiliente in un contesto macro difficile”.Abbott sta aumentando la sua previsione per l’utile diluito per azione dell’intero anno 2022 ad almeno 3,50 dollari. Abbott prevede voci specifiche per l’intero anno 2022 di 1,40 dollari per azione relative ad ammortamenti immateriali, costi relativi a un richiamo volontario, spese associate ad acquisizioni, ristrutturazioni e iniziative di riduzione dei costi e altre spese nette. Escludendo gli elementi specificati, Abbott sta aumentando la stima per l’utile per azione ad almeno 4,90 dollari per l’intero anno 2022.Le guidance per il 2022 include vendite previste relative ai test Covid-19 di 6,1 miliardi di dollari, che include vendite di 5,6 miliardi di dollari fino a giugno 2022 e vendite previste di 500 milioni di dollari nei prossimi mesi. LEGGI TUTTO

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    Covid, Ecdc: “Casi e decessi aumenteranno”

    (Teleborsa) – “Sia i tassi di notifica dei casi che i tassi di mortalità aumenteranno”. Questo l’allarme lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nella nota che accompagna le “Considerazioni preliminari di salute pubblica per le strategie di vaccinazione Covid-19 nella seconda metà del 2022”. Sebbene i tassi di mortalità da Covid in Europa “siano rimasti stabili nelle ultime cinque settimane” in vista dell’autunno, l’Ecdc, sulla base dei propri modelli epidemiologici, indica l’urgenza di stabilire sistemi di sorveglianza solidi e integrati sulla pandemia e in generale sui virus respiratori. I sistemi di sorveglianza, rileva l’Ecdc, sono tarati sulla comune influenza. “Questi sistemi e quelli stabiliti per Sars Cov-2 durante la pandemia di Covid non sono ancora del tutto idonei per la sorveglianza integrata dei virus respiratori, i Paesi dovrebbero quindi pianificare un miglioramento dei test per i virus dell’influenza, e del virus del Covid, se necessario in risposta all’emergere di una nuova variante preoccupante Sars-Cov-2 o variante influenzale”. Secondo i dati a disposizione dell’Ecdc, “attualmente non ci sono prove di una maggiore gravità della malattia causata” dalle varianti BA.4 e BA.5, ma “l’aumento della trasmissione tra i gruppi di età più avanzata sta iniziando a provocare forme di malattia grave”. In questa fase della pandemia l’obiettivo delle campagne di vaccinazione dovrebbe essere, per l’Ecdc, “quello di ridurre i ricoveri, le malattie gravi e i decessi e di proteggere i sistemi sanitari”. Per farlo i dati sul secondo richiamo per gli over 60 “suggeriscono chiari vantaggi”. La strategia – evidenzia la nota – è oggi “particolarmente rilevante e di impatto nei paesi in cui l’onda BA.4/5 sta iniziando o non ha ancora raggiunto il picco. Le campagne di vaccinazione dovrebbero anche incoraggiare le persone idonee a completare la loro serie primaria di vaccinazioni e la prima dose di richiamo, se non l’hanno già fatto”.”Le infezioni da Sars-CoV-2 sono di nuovo in crescita in tutta l’Ue e con questo aumento assistiamo anche a un aumento dei casi gravi, dei ricoveri ospedalieri, dell’occupazione di posti in terapia intensiva e della mortalità. Dobbiamo agire ora per affrontare questo problema e intensificare le azioni per accrescere la protezione anche in previsione di ulteriori ondate autunnali e invernali – ha spiegato Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare –. La vaccinazione rimane la nostra protezione più efficace contro l’ospedalizzazione, le malattie gravi e la morte da Covid. Ribadisco ancora una volta il mio invito a tutti coloro che non hanno ancora tutte le dosi raccomandate di farle urgentemente, compresi il primo booster per tutti e il secondo richiamo per gli over 60 e le persone vulnerabili. Oggi presentiamo raccomandazioni aggiornate sia per la vaccinazione che per rafforzare la sorveglianza integrata delle malattie respiratorie. Questo è fondamentale per il monitoraggio continuo di Covid e per eventuali future pandemie”. LEGGI TUTTO

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    Farmindustria, Italia del farmaco si conferma leader produzione

    (Teleborsa) – Nel 2021 l’Italia ha consolidato la sua leadership di produttore farmaceutico in Ue, insieme a Germania e Francia, con 34,4 miliardi di euro. Grazie al traino di un export che rappresenta oltre l’85% della produzione e che è aumentato tra il 2011 e 2021 del 117%,in confronto al 112% della media Ue. Dal 2016 al 2021 il valore medio dei farmaci esportati e’ cresciuto del 52%, più del totale Ue (+35%) “a dimostrazione dell’aumento dell’innovatività della nostra produzione”. Questa la fotografia scattata dal presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, nel corso dell’assemblea pubblica dell’associazione. Nel 2021, “abbiamo avuto – ha spiegato – un saldo estero positivo per farmaci e vaccini di 5,3 miliardi di euro, consolidando un trend che nell’ultimo triennio ne ha cumulati 18”. L’Italia è sul gradino più alto del podio per produzione conto terzi, Contract Development and Manufacturing Organization, con 2,7 miliardi che rappresentano oltre il 20% del totale europeo. Risultati frutto di “qualita’ delle risorse umane, tecnologia, specializzazioni di eccellenza nella ricerca, nella manifattura, nei rapporti con le Università e con la filiera. E di una composizione unica in Europa: il 42% del settore è composto da imprese a capitale italiano, il 58% a capitale internazionale. Con un forte radicamento di tutte – grandi, piccole e medie – sull’intero territorio nazionale”.Le risorse umane “sono il fiore all’occhiello dell’industria farmaceutica nel Paese”, ha aggiunto Cattani. Sono 67mila gli addetti totali delle aziende del farmaco, di cui 6.770 in R&S. Laureati e diplomati rappresentano il 90% degli occupati, rispetto al 63% della media dell’industria. Le donne sono il 43% del totale (29% la media manifatturiera), con una percentuale identica tra dirigenti e quadri (22% è la media manifatturiera). E nella R&S sono il 51%. Negli ultimi 5 anni gli under 35 sono cresciuti del 13%. Le imprese acquisiscono nuove competenze, che crescono costantemente anche dopo l’assunzione attraverso azioni per la formazione e lo sviluppo professionale, all’insegna di multidisciplinarità e soft skills. Le imprese del farmaco “hanno sempre uno sguardo proiettato al futuro, come dimostrano i numerosi progetti con scuole superiori, Its e Università per offrire agli studenti orientamento, formazione e occupazione” ha concluso.Per il settore farmaceutico “i costi di energia e logistica hanno avuto un incremento del 350% tra gennaio 2021 e marzo 2022. Così come (+25%), nello stesso periodo lo hanno avuto quelli di: principi attivi, eccipienti, filtri e ghiere, prodotti della carta, della plastica e del vetro, macchinari, guanti e camici”. Aumenti di costo che “le imprese non possono trasferire, nemmeno in parte, sui prezzi, che sono amministrati. Questo determina difficoltà rilevanti alle aziende anche perchè l’incidenza degli aumenti è molto superiore in Italia rispetto a Francia e Germania. Un gap che ci penalizza in un contesto di competizione globale sempre piu’ affollata di Paesi europei ed extraeuropei”, ha concluso.”Tutto il governo è pienamente consapevole del ruolo dell’industria farmaceutica in Italia e, più in generale in Europa”. Questa industria “ha un ruolo fondamentale nell’economia italiana, non solo come settore industriale, ma più in generale come elemento di sicurezza nazionale in termine di salute dei cittadini”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenendo all’assemblea di Farmindustria.Un settore quindi “che svolgerà un ruolo fondamentale per la competitività dell’intero sistema economico e sociale italiano e piu’ in generale per la competitività dell’economia europea”, ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico dal palco dell’assemblea. Pur sapendo che l’industria farmaceutica e la ricerca sottostante “sono organizzate lungo catene di approvvigionamento internazionali globalizzate, siamo ora piu’ consapevoli in Italia e in Europa che e’ necessario – ha spiegato Giorgetti – rafforzare le parti di queste catene di approvvigionamento situate nei territori nazionali in una prospettiva di maggiore autonomia, preparazione e sicurezza”. Quindi, “siamo di fronte ad una competizione tra paesi al fine di attirare investimenti strategici dall’industria farmaceutica e non possiamo non notare che la concorrenza è globale, ma è anche interna all’Unione europea tra i vari Stati membri”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus in Italia, tasso positività balza al 26,4%. Speranza: Sfida ancora aperta

    (Teleborsa) – Sono 94.165 i nuovi contagi da coronavirus registrati nel nostro Paese nelle ultime 24 ore a fronte di poco più di 357 tamponi (la metà rispetto a ieri quando erano stati oltre 700 mila) con il tasso di positività che schizza al 26,4%. Sono 60 i decessi. Dopo oltre 3 settimane di stabilità cresce di un punto l’occupazione delle intensive che torna al 3% in 24 ore. Questi i numeri diffusi oggi, mercoledì 29 giugno, diffusi dal Ministero della Salute. Numeri che dimostrano che questa del Covid “è una sfida aperta”, dice il ministro della Salute, Roberto Speranza per il quale “Dovremo prepararci per campagna di vaccinazione in autunno”.Intanto, i sintomi del Long Covid interessano circa 4 bambini su 10 sotto i 14 anni guariti dal Sars-CoV-2, durano almeno un paio mesi e spesso riguardano disturbi gastrointestinali o difficoltà a concentrarsi. A studiarli in modo approfondito, il più ampio studio condotto finora in materia e pubblicato sulla rivista ‘The Lancet Child & Adolescent Health’.Secondo il report sulle vaccinazioni contro il Covid-19 in Italia aggiornato con i dati di oggi, sono state somministrate fino ad ora 138.231.220 dosi. Sono 48.651.795 le persone che hanno ricevuto le due dosi del primo ciclo o il vaccino monodose, una cifra pari a oltre il 90,11% della popolazione interessata. Sono 39.766.469 le persone che hanno ricevuto la terza dose, pari all’ 83,36% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale. I bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.396.692. LEGGI TUTTO

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    Pfizer e Roivant Sciences creano JV Priovant Therapeutics

    (Teleborsa) – Roivant Sciences e Pfizer hanno presentato Priovant Therapeutics, joint venuture dedicata allo sviluppo e alla commercializzazione di nuove terapie per le malattie autoimmuni con la maggiore morbilità e mortalità. Priovant è stata fondata nel settembre 2021 attraverso una transazione tra Roivant e Pfizer, in cui Pfizer ha concesso in licenza i diritti di sviluppo globale di brepocitinib e i diritti commerciali in Stati Uniti e Giappone a Priovant. Pfizer detiene una partecipazione del 25% nella JV.”Roivant ha una comprovata esperienza nello sviluppo di farmaci immunologici e infiammatori in fase avanzata, motivo per cui siamo fiduciosi che Priovant continuerà con successo allo sviluppo di trattamenti innovativi tanto necessari – ha affermato Mikael Dolsten, Chief Scientific Officer, President, Worldwide Research, Development and Medical presso Pfizer – Questa collaborazione consentirà l’allocazione di risorse per far progredire lo sviluppo di brepocitinib, consentendo al contempo a Pfizer di concentrarsi sulla diversificazione della sua pipeline”. LEGGI TUTTO

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    Mascherine, verso proroga obbligo su luoghi di lavoro

    (Teleborsa) – Sono 24.747 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Italia nelle ultime 24 ore, in calo rispetto ai 48.456 contagi di ieri, complice anche il minor numero di tamponi effettuati come sempre accade nel weekend, con il tasso di positività in lieve calo ma comunque sopra il 24%. 63 le vittime per un totale di 168.165 decessi da inizio pandemia. Questi i dati del bollettino del ministero della Salute di oggi lunedì 27 giugno. Nella giornata di oggi si registra un aumento dei pazienti ricoverati per Covid sia nei normali reparti sia in quelli in terapia intensiva. Nei reparti ordinari si registra un incremento di 341 unità, mentre in terapia intensiva ci sono +7 pazienti.”Siamo in una fase in cui i contagi stanno salendo vertiginosamente, purtroppo i dati registrati non sono quelli reali perché buona parte dei cittadini che non hanno bisogno di cure o di certificazioni non registrano la positività. Nonostante questo la pressione sugli ospedali è ancora accettabile e il ricorso alle terapie intensive è piuttosto limito. Quindi abbiamo una prospettiva ottimistica”. Lo ha detto Filippo Anelli presidente della Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, nel suo intervento a TgCom24 sottolineando che serve “una maggiore responsabilità da parte di tutti”. Intanto, si va verso la proroga dell’obbligo di mascherine sui luoghi di lavoro. In programma infatti una riunione tra i Ministeri della Salute e del Lavoro e i tecnici Inail per l’aggiornamento del protocollo di sicurezza in ambienti lavorativi visto che il documento in vigore scadrà infatti il prossimo 30 giugno. La linea sarebbe quella di chiedere di indossare i dispositivi protettivi in tutti i casi in cui si è a contatto con il pubblico, in situazioni a rischio e quando non è possibile mantenere una distanza di due metri.Secondo il report sulle vaccinazioni contro il Covid-19 in Italia aggiornato con i dati di oggi, lunedì 27 giugno, sono state somministrate fino ad ora 138.194.651 dosi. Sono 48.650.455 le persone che hanno ricevuto le due dosi del primo ciclo o il vaccino monodose, una cifra pari a oltre il 90,10% della popolazione interessata. Sono 39.751.098 le persone che hanno ricevuto la terza dose, pari all’ 83,33% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale. I bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.396.410. LEGGI TUTTO

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    Contagi Covid schizzano a 56.166. Impennata del 58,9% in una settimana

    (Teleborsa) – Continuano ad aumentare i contagi da Covid e le vittime, a causa del diffondersi di altre sub-varianti della variante Omicron, tanto da allarmare gli infettivologi in un momento di rilassamento delle misure di prevenzione.Nelle ultime 24 ore, sono stati registrati 56.166 i nuovi contagi da Covid e 75 vittime,, secondo i dati giornalieri del Ministero della Salute, in aumento rispetto ai 53.905 contagi e 50 vittime di ieri. Sono stati eseguiti 248.042 tamponi antigenici e molecolari, con il tasso di positività che sale ancora, attestandosi al 22,6% rispetto al al 21,8% di ieri. Più o meno stabili le terapie intensive con 216 pazienti ricoverati, senza alcuna variazione nel saldo tra entrate e uscite, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 5.064, 117 in più di ieri. Secondo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri in “area non critica” è risalita all’8% mentre l’occupazione delle terapie intensive è stabile al 2%.Un allarme è stato lanciato dalla Fondazione Gimbe che rileva una impennata dei contagi da Covid-19, con un aumento del 58,9% in una settimana. Aumentano anche i ricoveri ordinari (+14,4%) e le terapie intensive (+12,6%). L’incremento percentuale dei nuovi casi di Covid-19 si registra in tutte le Regioni: dal +31,3% della Valle D’Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia. Rispetto alla settimana precedente, solo in 2 Province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi: Caltanissetta -10,2% e Vibo Valentia -10,2%. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus in Italia, Omicron 5 fa impennare tasso positività

    (Teleborsa) – Sono 16.571 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Italia nelle ultime 24 ore a fronte di poco più di 79mila tamponi, tra molecolari e antigenici con il tasso di positività in aumento al 20,9% (+1,8%). Sono 59 le vittime. Questi i numeri del bollettino diffuso oggi, lunedì 20 giugno, dal ministero della Salute. Il totale dei contagi da inizio pandemia sale a 17.896.065, le vittime diventano 167.780. Intanto, secondo il report sulle vaccinazioni contro il Covid-19 in Italia aggiornato con i dati di oggi sono state somministrate fino ad ora 138.083.830 dosi. Sono 48.646.384 le persone che hanno ricevuto le due dosi del primo ciclo o il vaccino monodose, una cifra pari a oltre il 90,10% della popolazione interessata. Sono 39.706.402 le persone che hanno ricevuto la terza dose, pari all’ 83,24% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale. I bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.395.317.Il virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco invita a mantenere alta l’asticella dell’attenzione. Il Covid? “Bisognerà preoccuparsene ancora per un po’, purtroppo bisogna farlo perche’ la sua elevatissima contagiosità, ben superiore a morbillo e varicella. Omicron5 rialza e rialzerà i casi, continueremo ad averne di gravi, seppur in modo proporzionale”. Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di ‘Un giorno da pecora’. Per non esser contagiati “da Omicron 5 non basta aver avuto il Covid e l’avere fatto tre dosi” ha aggiunto Pregliasco. Eppure c’è chi sostiene che ormai sia solo un’influenza. “Diciamo che Omicron 5 è quattro volte tanto un’influenza forte” ha sostenuto. A chi gli ha chiesto se siamo nel mezzo di una nuova ondata pandemica, ha risposto: “Siamo a metà strada, il picco ci sarà verso fine luglio” . LEGGI TUTTO