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    Covid, ricoveri ancora in calo

    (Teleborsa) – Rallenta ancora la curva dei ricoveri Covid: in calo, nell’ultima settimana, il numero complessivo dei pazienti presenti negli ospedali, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. E’ quanto emerge dal report del 16 agosto degli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere).In particolare, sono diminuiti in misura maggiore i pazienti nei reparti Covid ordinari, -13,8%, rispetto alle terapie intensive che hanno ridotto i posti letto occupati del 10,8%. Si tratta, tuttavia, per quanto riguarda le rianimazioni Covid di piccoli numeri. Da sottolineare come i ricoverati in rianimazione abbiano tutti un’età media elevata e per oltre il 90% dei casi siano affetti da altre patologie. Permane, inoltre, la differenza di età tra vaccinati (età media 71 anni) e non vaccinati (67 anni) tra i pazienti in intensiva e, tra loro, i ricoverati per Covid, che hanno sviluppato una patologia respiratoria tipica della malattia da Covid, sono per il 40% no vax.Prosegue dunque per la seconda settimana consecutiva la riduzione dei ricoverati: nella rilevazione del 9 agosto era stato registratoun calo netto del 20%. La percentuale di pazienti ricoverati per Covid è pari al 42% mentre quella di pazienti Con Covid rappresenta la maggioranza del 58%. In calo del 29% i ricoveri Covid negli ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti al network sentinella di Fiaso. La classe 0-4 anni è sempre la più colpita (66,6% dei ricoverati); i neonati sotto i sei mesi sono il 37% del totale. LEGGI TUTTO

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    Vaiolo scimmie, unico produttore vaccino “non più certo di poter soddisfare domanda”

    (Teleborsa) – Bavarian Nordic, azienda biotecnologica che è anche l’unica produttrice del più avanzato vaccino contro il vaiolo delle scimmie, ha affermato che non è più certa di poter soddisfare la domanda, in quanto i casi della malattia continuano ad aumentare in tutto il mondo. “È una situazione di mercato molto dinamica. La domanda continua a crescere e non è più certo che possiamo continuare a soddisfare la domanda, che stiamo affrontando anche con l’aggiornamento del nostro sito di produzione esistente in Danimarca”, ha detto a Bloomberg Rolf Sass Sorensen, vicepresidente dell’azienda.La società danese è un’azienda di vaccini completamente integrata e focalizzata sullo sviluppo, produzione e commercializzazione di vaccini salvavita. È leader globale nei vaccini contro il vaiolo ed è l’unica azienda ad aver ricevuto l’approvazione per il vaccino contro il vaiolo delle scimmie da Stati Uniti, Europa e Canada.”Stiamo cercando modi per ottenere aiuto dai partner in tutte le varie fasi di produzione del vaccino – ha spiegato Sorensen – Stiamo anche studiando un trasferimento di tecnologia a un produttore a contratto negli Stati Uniti per aumentare la capacità. Non abbiamo negoziazioni concrete in lavorazione con i produttori di massa, ma stiamo indagando e guardando quali opzioni ci sono”.Dal 1° gennaio 2022, casi di vaiolo delle scimmie sono stati segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) da 92 stati. Al 15 agosto 2022, sono stati segnalati all’OMS un totale di 35.275 casi confermati in laboratorio e 141 casi probabili, inclusi 12 decessi. Dal 13 maggio 2022, un’elevata percentuale di questi casi è stata segnalata da paesi senza una trasmissione del vaiolo delle scimmie precedentemente documentata. “Questa è la prima volta che casi e catene di trasmissione prolungate sono stati segnalate in paesi senza collegamenti epidemiologici diretti o immediati con aree dell’Africa occidentale o centrale”, evidenzia l’OMS.La conferma di un caso di vaiolo delle scimmie, in un paese, è considerata un focolaio. L’inaspettata comparsa del vaiolo delle scimmie in diverse regioni nell’iniziale assenza di collegamenti epidemiologici con le aree dell’Africa occidentale e centrale, suggerisce che potrebbe esserci stata una trasmissione non rilevata per qualche tempo. L’OMS valuta il rischio globale come “Moderato”. A livello regionale, l’OMS valuta il rischio nella regione europea come “Alto”.(Foto: EPA/Biontech) LEGGI TUTTO

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    Sanofi interrompe test per farmaco carcinoma mammario. Titolo in calo

    (Teleborsa) – Sanofi, gruppo farmaceutico francese, sta interrompendo il programma di sviluppo clinico globale di amcenestrant, un degradatore del recettore degli estrogeni volto a curare il cancro al seno. La decisione si basa sull’esito di un’analisi intermedia della Fase 3 di sperimentazione dell’AMEERA-5. Un comitato indipendente di monitoraggio dei dati (IDMC) ha infatti rilevato che l’amcenestrant in combinazione con palbociclib “non soddisfaceva il limite prestabilito per la continuazione rispetto al gruppo di controllo e ha raccomandato di interrompere lo studio”.L’azienda continuerà a rivedere i dati e prevede di condividere i risultati con la comunità scientifica in futuro. Tutti gli altri studi sull’amcenestrant, compreso il carcinoma mammario in fase iniziale (AMEERA-6), saranno interrotti.In discesa Sanofi, che si attesta a 82,3, con un calo del 4,95%. Attesa per il resto della seduta un’estensione della fase ribassista con area di supporto vista a 80,69 e successiva a 79,09. Resistenza a 85,31. LEGGI TUTTO

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    Covid, Londra: via libera a booster Moderna aggiornato

    (Teleborsa) – Approvato in Gran Bretagna un nuovo booster per gli adulti contro il Covid che potrebbe richiedere la somministrazione solo una volta all’anno.Semaforo verde dell’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (Mhra) al vaccino di Moderna, che prende di mira il ceppo Covid originale e la variante Omicron. Conosciuta come mRNA-1273.214, la dose è una versione aggiornata del vaccino Moderna che è già in uso per la prima, la seconda e la dose di richiamo.Il direttore medico di Moderna, il dottor Paul Burton, in precedenza aveva affermato che il nuovo vaccino può aumentare gli anticorpi di una persona a livelli così elevati che potrebbe bastare una somministrazione solo una volta l’anno.Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna, ne ha parlato come di un “vaccino Covid-19 di nuova generazione” che svolgerà un “ruolo importante nella protezione delle persone nel Regno Unito dal Covid-19” durante l’inverno. LEGGI TUTTO

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    Johnson & Johnson ferma vendite talco a livello globale, ma difende sicurezza

    (Teleborsa) – Johnson & Johnson, società farmaceutica statunitense, ha annunciato che smetterà di vendere la nota polvere per l’igiene dei bambini a base di talco a livello globale nel 2023, due anni dopo che il prodotto era stato già ritirato negli Stati Uniti e in Canada a causa delle migliaia di cause legali per la sicurezza. “Come parte di una valutazione del portafoglio mondiale, abbiamo preso la decisione commerciale di passare a un portafoglio di borotalco a base di amido di mais”, si legge nella nota della società.Nel 2020, J&J aveva annunciato la fine delle vendite di talco in Nord America perché la domanda era diminuita sulla scia di quella che la società ha definito “disinformazione” sulla sicurezza del prodotto. Il colosso statunitense si trova ad affrontare circa 38.000 cause legali da parte di consumatori e di loro sopravvissuti, i quali sostengono che i suoi prodotti a base di talco hanno causato il cancro a causa della contaminazione con l’amianto.”La nostra posizione sulla sicurezza del nostro talco cosmetico rimane invariata – ha ricordato nuovamente JNJ – Sosteniamo fermamente i decenni di analisi scientifiche indipendenti da parte di esperti medici di tutto il mondo che confermano che il talco Johnson & Johnson Baby Powder è sicuro, non contiene amianto e non provoca il cancro”.Lo scorso ottobre, Johnson & Johnson ha creato una controllata, LTL Management, a cui ha ceduto le cause legate al talco e poi ne ha dichiarato la bancarotta, sospendendo le azioni legali. LEGGI TUTTO

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    GSK, Sanofi e Haleon, si fermano le vendite per il caso Zantac

    (Teleborsa) – Si fermano le vendite su GSK, Sanofi e Haleon, che nelle scorse due sedute avevano sofferto consistenti ribassi a causa dei timori per cause legali riguardanti lo Zantac, farmaco che contiene ranitidina, sostanza che riduce la quantità di acido nello stomaco. Lo Zantac, distribuito da varie multinazionali, è diventato il medicinale più venduto al mondo nel 1988 e uno dei primi farmaci in assoluto a superare il miliardo di dollari di vendite annuali. Negli ultimi anni è stato ritirato da numerose autorità sanitarie per il sospetto di effetti cancerogeni.Secondo gli analisti di Barclays, gli investitori sono spaventati dalla possibilità che questo caso si possa trasformare in qualcosa di simile a quello che ha dovuto affrontare Bayer. Il colosso farmaceutico ha dovuto sborsare miliardi per archiviare la vicenda dell’erbicida Roundup, al centro di numerose cause per danni per l’accusa di essere cancerogeno. “In quanto tale, l’apparente reazione del mercato di “vendere prima, fare domande dopo” ha un senso”, hanno scritto gli analisti.Ottima la performance di GSK, che si attesta a 1.447,6 con un aumento del 3,40%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 1.474,1 e successiva a 1.529,9. Supporto a 1.418,3.Buona la performance di Sanofi, che si attesta a 85,74 con un aumento dell’1,17%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 87,53 e successiva a 91,18. Supporto a 83,88.Si muove al rialzo Haleon, che si attesta a 269,6, con un aumento dell’1,45%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 273,2 e successiva a 282,2. Supporto a 264,1. LEGGI TUTTO

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    GSK, Sanofi e Haleon crollano in Borsa per il caso Zantac

    (Teleborsa) – Continuano i consistenti ribassi di alcuni colossi farmaceutici sulla prospettiva di dover sborsare miliardi in seguito a processi riguardanti lo Zantac, farmaco che contiene ranitidina, sostanza che riduce la quantità di acido nello stomaco. Lo Zantac, distribuito da varie multinazionali, è diventato il medicinale più venduto al mondo nel 1988 e uno dei primi farmaci in assoluto a superare il miliardo di dollari di vendite annuali. Negli ultimi anni è stato ritirato da numerose autorità sanitarie per il sospetto di effetti cancerogeni.La prospettiva di un contenzioso sul farmaco non è nuova, ma è diventato un tema discusso tra analisti e investitori di recente. Tra i fattori che hanno influito c’è il fatto che il rischio di azioni legali è stato citato nel prospetto per la quotazione di Haleon. L’ex divisione Consumer Healthcare di GSK si è quotata il mese scorso alla Borsa di Londra. Inoltre, martedì UBS ha declassato il titolo Sanofi a “Neutral” da “Buy” citando anche il contenzioso che riguarda lo Zantac. Più di 2.000 cause legali relative a Zantac sono state presentate negli Stati Uniti, con il primo processo che inizierà prossimamente. Deutsche Bank ha affermato di non aspettarsi un altro caso glifosato, ma “è molto probabile che potremmo assistere a una passività di alcuni miliardi di dollari”. “Penso che il panico si riduca alla psicologia del mercato invece che sul fatto di aver scoperto qualcosa di nuovo”, ha invece scritto Barclays.Nella giornata odierna un portavoce di Haleon ha detto a Reuters che la società non è principalmente responsabile di alcun reclamo. “Non abbiamo mai commercializzato Zantac in nessuna forma negli Stati Uniti, come Haleon o come Consumer Healthcare di GSK”, ha affermato.Chiusura in profondo rosso per GSK, che al termine della seduta odierna sulla Borsa di Londra ha registrato una variazione percentuale negativa del 10,06%. In forte ribasso Sanofi, che ha chiuso la seduta con un -8,18%. Ribasso scomposto anche per Haleon, che ha archiviato la sessione con una perdita secca del 4,90% sui valori precedenti. Le perdite erano state consistenti anche nella giornata di ieri. LEGGI TUTTO

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    Covid, EMA verso ok in autunno a vaccino Pfizer adattato a nuove sottovarianti Omicron

    (Teleborsa) – L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) si appresta ad approvare in autunno il vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech adattato per contrastare le due sottovarianti a rapida diffusione BA.4 e BA.5 del ceppo Omicron. È quanto ha annunciato ieri un portavoce dell’Ema. Le due case farmaceutiche hanno avviato una sperimentazione clinica e dovrebbero presto presentare una domanda di autorizzazione all’Ema, che potrebbe procedere con un’approvazione rapida in autunno. LEGGI TUTTO