(Teleborsa) – S&P Global Ratings ha rivisto l’outlook su Iccrea Banca da stabile a positivo. Allo stesso tempo, ha confermato i long- e short-term issuer credit rating su Iccrea Banca e su altre sei banche con sede in Italia, come segue: Iccrea Banca (BBB-/Positivo/A-3), Banco BPM (BBB-/Positivo/A-3), BPER Banca (BBB-/Positivo/A-3) Banca Popolare dell’Alto Adige Volksbank (BBB-/Stabile/A-3), Banca Popolare di Sondrio (BBB-/Stabile/A-3), Istituto per il Credito Sportivo (BBB-/Stable/A-3), MedioCredito Centrale (BBB-/Stabile/A-3).Le azioni di rating fanno seguito alla revisione della valutazione del rischio paese del settore bancario dell’Italia, in cui è stato concluso che esiste una tendenza positiva per i rischi del settore che le banche italiane devono affrontare.Secondo S&P, tassi di interesse positivi e un ciclo creditizio normalizzato contribuiscono sostanzialmente a rafforzare le prospettive di redditività delle banche italiane. Le banche italiane con rating hanno riportato return on equity superiori al 14% nel 2023, in aumento rispetto al 10% circa nel 2022 e al 4%-5% registrato prima degli aumenti dei tassi di interesse da parte della BCE. Evidentemente le banche hanno beneficiato più della maggior parte delle altre banche europee dell’aumento dei tassi di interesse, con un margine di interesse netto nel 2023 in aumento del 70% rispetto a quello del 2021. S&P si aspetta che un reddito netto di interesse solido continuerà a fornire il principale contributo alla redditività delle banche italiane, anche se prevede che i tassi di interesse scendano al 2,5%-3,0% nei prossimi anni. In un contesto di tassi di interesse in calo ma ancora positivo, le banche trarranno probabilmente vantaggio anche da una solida crescita delle commissioni derivanti dalla gestione patrimoniale e da altre entrate, come è già stato osservato nella prima parte del 2024. Considerati i progressi delle banche nella gestione del rischio di credito e la loro attuale l’esposizione deteriorata pregressa trascurabile, le perdite su crediti rimarranno contenute durante l’intero ciclo in assenza di grandi shock.Inoltre, si legge nel report di S&P la redditività delle banche italiane continuerà a beneficiare del recente miglioramento dell’efficienza. Dal 2012, le banche italiane hanno ridotto di quasi la metà la propria rete di filiali e ridimensionato le proprie strutture operative, sia organicamente che attraverso il consolidamento. Sebbene le variazioni tra le banche rimangano significative, la maggior parte ha segnalato progressi significativi nel rapporto cost-to-income. L’impatto dei contratti di lavoro recentemente rinnovati filtrerà sempre più attraverso i profit and loss accounts delle banche a partire dal 2024, ma sarà in gran parte compensato dalle sinergie di costo derivanti da precedenti fusioni. S&P prevede che la maggior parte delle banche continuerà a gestire le proprie spese operative, nonostante i maggiori investimenti nella digitalizzazione. Le differenze nella capacità di guadagno tra le banche rimangono però considerevoli e diventeranno più acute con la normalizzazione dei tassi di interesse.Da quanto emerge nel report, è probabile che il return on equity della maggior parte delle banche rimanga al di sopra del cost of equity. È probabile che la redditività diminuisca nei prossimi due o tre anni a causa del minore margine di interesse netto e di maggiori, seppure gestibili, perdite su crediti. Tuttavia, i profitti rimarranno significativamente migliori rispetto al decennio precedente. L’attesa è che il return of equity raggiunga una media del 10% nei prossimi due anni o anche oltre il 2025. La ridotta frammentazione del settore bancario, il predominio di istituzioni più grandi e attori piuttosto agili contribuiranno a questo risultato. Allo stesso tempo, è probabile che alcuni piccoli istituti sottoperformino sostanzialmente, poiché molti fanno affidamento sul reddito da interessi netti e hanno ancora ampie basi di costo. Tale sotto-performance sembra ora essere l’eccezione piuttosto che la norma, come nel decennio precedente. La recente performance di mercato delle banche italiane è fortemente legata alla loro maggiore redditività, e il cost of equity delle banche include ancora un premio di rischio più elevato rispetto a quello della maggior parte delle banche europee. LEGGI TUTTO