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    USA-Cina, prove di disgelo: Blinken incontra Xi Jinping

    (Teleborsa) – Il Presidente cinese Xi Jinping ha ricevuto a Pechino il segretario di Stato americano Antony Blinken Lo ha reso noto l’agenzia di stampa ufficiale China News.L’incontro, confermato all’ultimo minuto, avviene nel secondo e ultimo giorno della visita di Blinken in Cina. E’ la prima volta che un segretario di Stato americano incontra il leader cinese dal 2018 e questo potrebbe contribuire a facilitare un vertice tra Xi e il presidente Usa Joe Biden nel corso dell’anno.Dal canto suo, Xi ha detto a Blinken di essere fiducioso che la sua visita dia un “contributo positivo” al miglioramento dei legami tra Pechino e Washington. “Le interazioni tra Stati dovrebbero sempre essere basate sul rispetto reciproco e sulla sincerità. Spero che il segretario Blinken, attraverso questa visita, possa dare un contributo positivo alla stabilizzazione delle relazioni tra Cina e Stati Uniti”, ha dichiarato Xi. Il presidente cinese ha dichiarato anche che Cina e Stati Uniti hanno fatto progressi durante la visita del segretario di Stato Usa a Pechino e ha evocato un “terreno comune” con Washington, come riportano i media statali cinesi. “Le due parti hanno fatto progressi e raggiunto un terreno comune su alcuni punti specifici”, ha detto Xi Jinping, descrivendo i progressi come “una buona cosa” LEGGI TUTTO

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    Minimum tax multinazionali, referendum in Svizzera: la data

    (Teleborsa) – Importante appuntamento questa domenica per la Svizzera con i cittadini che dovranno pronunciarsi sul progetto OCSE-G20 per l’aliquota minima del 15% per le imprese multinazionali che riguarda imprese e gruppi presenti in più di uno Stato e con un fatturato annuo pari ad almeno 750 milioni di euro. Fino ad oggi, infatti, la gran parte dei Cantoni svizzeri ha applicati aliquote più basse (l’aliquota media è stata l’11% e il 13%). La Confederazione, parte dell’OCSE, ha infatti all’accordo sottoscritto da più di 140 Stati, sostenuto da Governo e Parlamento elvetici ma c’è bisogno di passare attraverso il voto popolare per consentire alla Svizzera di poterla introdurre, adeguando norme e Costituzione. Stando alla maggioranza dei sondaggi, circa il 70% dei cittadini dovrebbe esprimersi a favore, votando dunque sì. Il passaggio è cruciale in direzione di una quanto mai necessaria e condivisa equità fiscale, per questo porta con sè anche degli evidenti risvolti politici con i principali partner internazionali che gradirebbero non poco l’approvazione da parte della Svizzera.Favorevoli liberali, Centro (democristiani), destra nazionalista Udc mentre i socialisti si oppongono in scia alla richiesta di una maggiore quota alla Confederazione. Secondo lo schema dell’Esecutivo di Berna le maggiori entrate derivanti dall’aliquota minima andrebbero destinate per il 75% ai Cantoni, con il 25% alla Confederazione. LEGGI TUTTO

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    Berlusconi, continua l’omaggio a Villa San Martino. Meloni ad Arcore

    (Teleborsa) – Tanti omaggi, pensieri ed anche un grande striscione con scritto ‘Grazie in eterno presidente’ è comparso questa mattina su una siepe che costeggia la villa, a firma dei tifosi della curva del Monza calcio davanti alla storica villa San Martino, la residenza ad Arcore di Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia morto ieri a 86 anni all’ospedale San Raffaele di Milano, anche oggi meta di pellegrinaggio per quanto vogliono rendere omaggio.Ieri, infatti, il feretro dell’ex premier è stato portato nella sua residenza, in attesa dei funerali di Stato in programma domani alle 15 nel Duomo di Milano. Per la giornata è stato anche decretato il lutto nazionale, prima volta per un ex premier. E proprio su questa decisione scatta la polemica. “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano, ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”. A dirlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è Rosy Bindi, ex ministra ed esponente del Partito Democratico. Sulla stessa linea anche i Cinquestelle.Intanto, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a quanto si apprende, nel tardo pomeriggio dovrebbe partire in aereo per Milano, dove domani parteciperà ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Proprio in questi minuti Meloni è arrivata ad Arcore a Villa San Martino, con lei Salvini e La Russa- “Silvio Berlusconi è stato un combattente – ha detto la presidente del Pe Roberta Metsola alla commemorazione per la morte di Silvio Berlusconi, davanti alla Plenaria – che ha fondato e guidato il centrodestra in Italia, un protagonista della politica per generazioni e ha contribuito a passaggi cruciali della storia europea e dell’Italia. Mai troppo lontano dalle polemiche anche in questa casa ma tutti qui lo ricordano per la sua generosità, il suo coraggio e il suo carisma. La storia discuterà il suo impatto ma l’uomo ha lasciato il segno”. La Conferenza dei capigruppo di Montecitorio che si è riunita stamani ha stabilito che si terrà una commemorazione alla Camera, ma non è stata ancora decisa la data. Mentre l’aula del Senato commemorerà Silvio Berlusconi martedì 20 giugno alle ore 15. L’Aula è sospesa per tutta la settimana e riprenderà lunedì 19 con la discussione generale sulla P.a. LEGGI TUTTO

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    Governo: “Lutto nazionale e bandiere a mezz’asta per la scomparsa di Berlusconi”

    (Teleborsa) – “A seguito della scomparsa del sen. Silvio Berlusconi, già presidente del Consiglio dei Ministri, è stata disposta, dal 12 al 14 giugno 2023, l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all’estero”. È quanto comunica la presidenza del Consiglio dei Ministri in una nota. Il 14 giugno 2023, giornata di celebrazione delle esequie di Stato, è dichiarato lutto nazionale. LEGGI TUTTO

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    Dl PA, Camera conferma fiducia a Governo

    (Teleborsa) – Con 203 voti a favore, 34 contrari e tre astenuti, la Camera conferma la fiducia al governo sul dl Pa. L’Assemblea è poi passata all’esame dei 149 ordini del giorno: sono stati presentati quasi tutti dalle opposizioni, che hanno annunciato che faranno ostruzionismo, lamentando il fatto che con la fiducia su questo testo, hanno protestano, “si mette un doppio bavaglio: ai giudici e al Parlamento”.Intanto, l’Associazione dei magistrati della Corte dei conti ha ribadito “la netta contrarietà alle due norme che sottraggono al controllo concomitante della Corte dei conti i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prorogano l’esclusione della responsabilità amministrativa per condotte commissive gravemente colpose, tenute da soggetti sia pubblici che privati, riducendo di fatto la tutela della finanza pubblica”. Lo si legge in una nota diffusa dai magistrati contabili dopo l’assemblea straordinaria convocata dall’associazione in vista dell’approvazione degli emendamenti inseriti dal governo nel dl P.a. Ma il governo non sembra avere alcuna intenzione di retrocedere come ha ribadito il Presidente del Consiglio Meloni che difende l’azione dell’esecutivo che guida: ù “Facciamo quello che ha fatto il precedente governo”. Medesima la posizione del ministro degli Affari Europei, Sud, Coesione e Pnrr Raffaele Fitto: “Nessuna deriva autoritaria del governo riguardo la Corte dei conti: non vi è, infatti, nessuna limitazione dei controlli della magistratura contabile. Ha perfettamente ragione Giorgia Meloni nel sostenere che il nostro governo, su questo aspetto, si muove in linea con il governo Draghi”. “Siamo sicuri che i controlli di legalità ci saranno, come è giusto che sia. Però il controllo di legalità non può bloccare le opere perché se non realizziamo le opere veniamo meno all’obiettivo principale che ha il governo”, sottolinea il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. “Non c’è nessuna guerra in corso contro la Corte dei conti. Secondo noi il regime dei controlli che è stato fissato anche dalla governance stessa del Pnrr è sufficiente per garantire legalità”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Debito USA, la legge per evitare il default si avvicina al voto in Aula

    (Teleborsa) – Il voto sul debito USA è ancora parzialmente in bilico, anche se la scorsa notte ha fatto un importante passo avanti verso l’approvazione. Il disegno di legge bipartisan per aumentare il tetto del debito ha superato un primo importante test in Commissione, dove è passato con 7 voti favorevoli e 6 contrari e due dei nove Repubblicani che si sono astenuti. Ora la legge potrà passare all’Aula dove si prevede che venga votata questa notte (le 20.30 a Washinton).Il disegno di legge è frutto dell’accordo siglato nei giorni scorsi dal leader della Camera Kevin McCarthy e dal Presidente americano Joe Biden, che punta a congelare la spesa federale per due anni, in cambio del sostegno dei Repubblicani all’innalzamento del tetto del debito il prossimo anno e fino al 2025. A sostenere l’approvazione del disegno di legge, in Commissione, è stato il voto del repubblicano Thomas Massie del Kentucky, dopo che si era temuto un flop, poiché una frangia estrema di 20 repubblicani conservatori aveva annunciato ieri che si sarebbe opposta all’accordo ed aveva accusato McCarthy di aver ceduto al volere della Casa Bianca in cambio di modifiche di facciata e non sostanziali come era stato promesso. Poco prima che il comitato approvasse il disegno di legge, il Congressional Budget Office (CBO) ha rilasciato il suo parere sull’impatto che il disegno di legge avrà sul debito e sui deficit federale, stimando che sarà in grado di ridurre il deficit di bilancio di circa 1,5 trilioni nel prossimo decennio. La valutazione del CBO, in linea con le attese di entrambe le parti, potrebbe dunque spianare ulteriormente la strada all’approvazione finale in Aula. Il disegno di legge dovrà ora essere approvato dalla Camera, a maggioranza repubblicana, e dal Senato, controllato dai Democratici, entro lunedì 5 giugno, data in cui il Tesoro ha previsto che scatterebbe l’insolvenza degli Stati Uniti e quindi si andrebbe in default. Frattanto, la frangia più estrema del partito Repubblicano prosegue la campagna di contrasto alla legge sui social ed un gruppo più conservatore ha annunciato che voterà contro in Aula. Sulle incertezze per il voto in Aula, Wall Street in questi giorni sta mostrando un andamento piuttosto incerto e sta condizionando anche la performance delle altre borse mondiali. LEGGI TUTTO

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    Borsa Madrid debole. Sanchez convoca le elezioni anticipate

    (Teleborsa) – La borsa di Madrid si avvia a chiudere la prima seduta della settimana all’insegna della debolezza in linea con le altre piazze europee orfane oggi del faro di Wall Street, chiusa per il Memorial Day.Il listini iberico risente anche della notizia che si terranno elezioni anticipate, a luglio, dopo il risultato elettorale delle amministrative, la vigilia, con la destra che ha espugnato le città di Siviglia e Valencia. Il premier Pedro Sánchez, sconfitto, ha sciolto il parlamento e convocato le elezioni anticipate per il prossimo 23 luglio. “Sarò breve e cercherò anche di essere molto chiaro. Ho appena avuto una riunione con sua maestà il re, nel corso del quale ho comunicato al capo dello Stato la decisione di convocare un Consiglio dei ministri oggi pomeriggio per sciogliere le Corti e convocare elezioni generali” – ha detto il premier spagnolo -. “Ho preso questa decisione alla luce dei risultati delle elezioni di ieri. Anche se il voto era regionale e locale, il significato del risultato va oltre – ha aggiunto – e come primo ministro e segretario generale del Partito Socialista, lo assumo in prima persona”. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, Biden trova l’accordo con i Repubblicani sul tetto del debito

    (Teleborsa) – Il Presidente americano Joe Biden ha finalmente trovato l’accordo con i Repubblicani sul “congelamento” del tetto del debito, a patto di qualche rinuncia da entrambe le parti, da parte dei Repubblicani che contavano in tagli più risoluti alla spesa sociale e da parte dei democratici che si vedono legare le mani per i prossimi due anni. Un accordo che arriva quasi in extremis per essere approvato dal Congresso nell’ultimo giorno utile prima del possibile default, che sarebbe scattato il 5 giugno, secondo quanto confermato dalla segretaria al Tesoro Janet Yellen.L’accordo raggiunto con l’opposizione, siglato nella notte fra sabato e domenica, dopo un lunghissimo periodo di negoziati, che ha fatto anche interrompere il G7 in anticipo al Presidente USA, consente di sospendere il tetto del debito per un paio di anni ed evitare un costosissimo default proprio nell’imminenza delle Presidenziali.L’accordo sospende per due anni il limite posto al debito, pari a 31.400 miliardi, e nello stesso tempo congela la spesa federale, limitandone l’aumento e legando le mani alla Casa Bianca, fin quando non si terranno le presidenziali USA nel 2024. Secondo i calcoli dle New York Time l’impatto sulla spesa nell’arco di un decennio sarebbe modesto per una cifra di 650 miliardi di dollari.Non è la prima volta che gli USA avvicinano il default. Nel 2011 questa possibilità, fugata all’ultimo minuto, era costata agli USA un taglio del rating da parte di S&P. Biden ha commentato l’intesa raggiunta con il leader repubblicano Kevin MCarthy come un “importante passo avanti” nella direzione della crescita economica e dell’interesse dei lavoratori.Ora l’intesa sarà sottoposta al voto di Camera e Senato USA, anche se la maggioranza appare più fragile alla Camera, dove viene osteggiata da entrambe le parti. LEGGI TUTTO