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    Conte: “Forte intesa con Macron, risposta sia ambiziosa”

    (Teleborsa) – Con Emmanuel Macron “c’è forte intesa per raggiungere con rapidità un accordo sulla risposta comune alla crisi del Covid19. Una risposta ambiziosa, responsabile e solidale per ricostruire le nostre economie e rafforzare il progetto europeo”.Così ha scritto il premier Giuseppe Conte sulla sua pagina Facebook al termine dell’incontro a Bruxelles, definito “proficuo”, con il presidente francese in vista del Consiglio europeo al via da oggi fino a domani.Il premier italiano ha ribadito la vicinanza tra i due Paesi durante l’iter per il Recovery fund. “Con Macron sin dall’inizio di questo percorso, a partire dalla lettera dei nove, ci siamo trovati fianco a fianco”, ha dichiarato, spiegando che si è trattato di un incontro “per scambiarci i punti di vista, esaminare lo stato dell’arte e anche per affinare le previsioni e le strategie”.”Non è partita contabile, la posta in gioco è l’Europa, non solo una pronta ripresa ma la leadership e la competitività dell’Unione europea nel mondo globale. Abbiamo la chiarezza e condividiamo la necessità che tutto sia finalizzato al più presto. È complicato perché siamo in 27″, ha poi aggiunto ai giornalisti.In riferimento alla richiesta dell’Olanda di approvare all’unanimità, Conte ha risposto che si tratta di “una richiesta non in linea con le regole europee”. LEGGI TUTTO

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    Recovery fund, Conte sente Orban, Kurz, Babis e Marin

    (Teleborsa) –
    Continuano gli incontri del premier Giuseppe Conte con gli altri leader europei in vista del Consiglio Europeo straordinario del 17-18 luglio.Il presidente del Consiglio ha infatti sentito il primo ministro ungherese, Viktor Orban, il Cancelliere federale austriaco, Sebastian Kurz, e con il Primo Ministro ceco, Andrej Babis. Lo rende noto Palazzo Chigi. Il premier ha sentito anche, nel pomeriggio, la premier finlandese Sanna Marin.”Adesso è la volta di Bruxelles: sono in partenza e tra qualche ora incontrerò il Presidente Macron per preparare il Consiglio europeo di domattina. È una partita fondamentale per il futuro dell’Europa e dei nostri cittadini. Dobbiamo approvare al più presto il Recovery Fund e il Quadro Finanziario Pluriennale”, ha scritto Conte sulla sua pagina Facebook.
    “Confrontiamoci duramente, lavoriamo meticolosamente sui dettagli, ma non perdiamo di vista la prospettiva e la visione politica” che guida la nostra azione. È il tempo della responsabilità”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Recovery Fund, Gentiloni: sia operativo il prima possibile

    (Teleborsa) – “Il mio scopo è avere” la Recovery and Resilience Facility (che rappresenta la parte principale dei sussidi previsti dal Recovery Fund) “operativa il prima possibile, auspicabilmente entro l’inizio del prossimo anno”.Lo ha detto il Commissario UE, Paolo Gentiloni, intervenendo nel corso della plenaria del Comitato economico e sociale europeo (CESE).”La nostra proposta precisa che almeno il 60 per cento delle sovvenzioni debba essere legalmente impegnato entro la fine del 2022″ e le restanti risorse “entro la fine del 2024”.Continua, intanto, il pressing del Presidente del Consiglio Conte che parlando del Recovery fund, in vista del Consiglio UE del 17 e 18 luglio: “Riteniamo cruciale che la decisione del Consiglio UE sia assunta entro luglio e non sia svilita da un compromesso al ribasso”, sarebbe “inaccettabile” non solo dal punto di vista economico ma “anche morale”. LEGGI TUTTO

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    Whirlpool, Sindacati sul piede di guerra: Inaccettabile comportamento azienda

    (Teleborsa) – “Domani, venerdì 17 luglio, sarà sciopero in tutti gli stabilimenti Whirlpool e saremo a Napoli sotto la prefettura (Piazza del Plebiscito) per ribadire al Governo che per noi esiste solo il piano A perchè scaricare lo stabilimento partenopeo vuol dire indebolire tutto il gruppo”. Lo dichiara Barbara Tibaldi, Segretario nazionale della Fiom-Cgil.”Mentre l’azienda piange miseria e scarica sui lavoratori i costi – dice – si permette di lanciare un costosissimo piano per dare parecchi soldi agli impiegati e ai dirigenti affinchè si dimettano. Si parla di oltre 130mila euro per gli impiegati e molto di più per i dirigenti. L’ennesimo schiaffo ai lavoratori di Napoli sotto il ricatto dei licenziamenti. Con questa operazione aggirano sfacciatamente il blocco dei licenziamenti. Quelle dimissioni oltretutto indebolirebbero ulteriormente il gruppo perchè depotenziano la ricerca e sviluppo che per tutte le aziende rappresenta il volano che garantisce il futuro. Per la Fiom questo è un comportamento dell’azienda è inaccettabile ed elusivo di un preciso provvedimento del Governo, al quale come sempre chiediamo di intervenire”.(Foto: © ?????? ???????/123RF) LEGGI TUTTO

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    Catalfo: riforma ammortizzatori sociali al più presto

    (Teleborsa) – Riformare il sistema degli ammortizzatori sociali “nel più breve tempo possibile”. È l’obiettivo posto dalla Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso del question time alla Camera oggi.”E’ necessario creare un sistema di sostegno al reddito in costanza di rapporto che sia universale”, cioè “in grado di inserire in un meccanismo assicurativo tutte le imprese e i lavoratori, ma che permetta di valorizzare differenze e specificità di aziende e settori produttivi”.La pandemia – ha sottolineato Catalfo – “ha evidenziato chiaramente i limiti e le fragilità dell’attuale sistema degli ammortizzatori. La mia intenzione è di giungere in tempi rapidi a un sistema di ammortizzatori equo e strutturale che non escluda nessuno”. La Ministra del Lavoro ha poi ricordato che la commissione di esperti nominata dal ministero da decreto dovrà concludere i suoi lavori entro il 31 ottobre, mentre già la prossima settimana è previsto l’incontro con sindacati (23 luglio) mentre per le imprese la data prevista è quella del 27 luglio.La Ministra Catalfo ha poi messo in evidenza come “alla data del 7 luglio sono 3.120.499 i lavoratori per i quali è stato chiesto il pagamento di almeno un’integrazione salariale mensile” e di questi “3.031.495 sono stati già pagati”, il 97,1 dei lavoratori aventi diritto. 89mila quelli che sono in attesa del pagamento.Rispetto al totale dei 3,1 milioni per i quali è stata presentata domanda di pagamento delle prestazioni al 7 luglio scorso l’istituto “deve ancora erogare 370.976 integrazioni salariali mensili”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Patuanelli studia rilancio sotto il segno del Green

    (Teleborsa) – Chiudere l’area a caldo dell’ex Ilva. Arrivare, in 4-5 anni, a un’acciaieria completamente decarbonizzata. Tenendo solo i forni elettrici, magari riconvertendone l’alimentazione a idrogeno, per rendere il processo ancora più verde. Questo il progetto, anticipato da la Repubblica, del Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.Nei giorni scorsi Patuanelli ne ha parlato a tutti i livelli, sia nel Governo che in Europa. Lo ha fatto, secondo il quotidiano, anche in una telefonata con il Vicepresidente della Commissione europea con la delega al Green deal, Frans Timmermans, dopo che lo stesso politico olandese si era spinto a invitare il nostro Paese a usare i fondi UE per creare a Taranto l’acciaio verde e tenere insieme lavoro e salute.”Credo che sia il momento in cui certe cose si possono fare e si devono fare. Ho ancora negli occhi le immagini della polvere rossa che si è alzata dallo stabilimento di Taranto che in questo momento peraltro produce pochissimo e dà poco lavoro. E’ giusto che lo Stato accompagni questo momento di transizione, dobbiamo convocare presto, e lo faremo, un tavolo per la siderurgia in Italia”, ha detto oggi il Titolare del MiSE a margine della presentazione del Libro bianco sull’economia digitale sulla chiusura degli altiforni dell’ex Ilva.”Riteniamo di poter fare un percorso, che non è immediato ma ha un arco temporale di qualche anno, per tutta la decarbonizzazione dell’area di Taranto, per dare una prospettiva diversa ai cittadini anche sul piano occupazionale”, ha aggiunto.”Credo che in prospettiva Taranto possa diventare l’hub dell’idrogeno del nostro Paese. Stiamo lavorando per questo in totale sintonia con il Commissario Timmermans con cui abbiamo interloquito in questi giorni e con cui probabilmente faremo un incontro nei prossimi giorni, perchè dal punto di vista della volontà della svolta green anche sul piano industriale da parte dell’UE c’è ed è pienamente condivisa dal nostro Governo”, ha confermato Patuanelli. LEGGI TUTTO

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    Conte: “UE decida a luglio e senza compromessi al ribasso”

    (Teleborsa) – Sul Recovery fund l’Europa deve decidere entro il mese di luglio, approvando un piano che non sia un compromesso al ribasso e che abbia un “volume di sovvenzioni” coerente con la proposta perché “o vinciamo tutti o perdiamo tutti”.È quanto dichiarato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferendo alla Camera in vista del Consiglio europeo del 17-18 luglio.Secondo il premier, la decisione sul Recovery Fund “è stata senza precedenti” e “modifica i termini del rapporto tra commissione e governi nazionali”, ma è “cruciale che la decisione del Consiglio UE sia assunta entro luglio e non sia svilita da un compromesso a ribasso. Sarebbe inaccettabile dal punto di vista politico, economico e anche morale. Non lo meritano le decine di migliaia di vittime e le imprese che stanno affrontando le conseguenze della pandemia”.Conte ha poi sottolineato che sarà compito dell’Italia lavorare “affinché al tavolo del Consiglio europeo prevalga la logica di una comunità di interessi basata su valori condivisi” perché è “fondamentale” che il risultato finale quanto a “volume di sovvenzioni” sia “coerente con la proposta sul tavolo”.”La crisi determinata dalla pandemia è simmetrica. Il Consiglio UE deve mostrarsi all’altezza di una coraggiosa visione, non può mancare un obiettivo di portata epocale”, ha ribadito, indicando che solo così “riusciremo a rendere l’Europa di nuovo forte” di fronte a “risposte nazionalistiche” che sarebbero anacronistiche” e porterebbero a “un piccolo mondo antico, tutt’altro che sicuro, che protetto”.Alle istituzioni europee, continua Conte, “bisogna riconoscere che in uno scenario completamente inedito, con il contributo di tutte le sue istituzioni ha già assunto con rapidità decisioni fondamentali”.”In questo grave tornante della storia europea o vinciamo tutti o perdiamo tutti”, ha ribadito, sottolineando il ruolo decisivo dell’Italia “nell’orientare le risposte” che l’Europa è chiamata prendere “per essere all’altezza della sua storia, della sua civiltà, del suo destino”.”Se l’UE sta cercando di rendere questa crisi un’opportunità, e questo è tanto più vero per l’Italia, sono convinto che questa crisi” abbia “portato in evidenza numerose criticità che bloccano il sistema italiano e che la politica non è riuscita, non ha potuto risolvere in modo efficace e duraturo”, ha aggiunto il premier aggiungendo che “l’acuta sofferenza sociale ed economica del nostro Paese può e deve consentire uno sforzo corale da parte di tutte le sue componenti per intraprende questa volta fino in fondo un percorso di rilancio di ampio respiro”.”Adesso sono i singoli Stati a essere richiamati ad una maggiore responsabilità indicando i propri progetti di rilancio. Tocca ora a noi, capi di Stato e di governo, assumere una decisione altrettanto coraggiosa Quando sono in pericolo le fondamenta dell’UE nessuno Stato può avvantaggiarsi a scapito di altri”.Proprio l’Italia – annuncia Conte – sarà la prima a presentare il “piano di ripresa e resilienza” dopo la pausa estiva, assicurando “massimo coinvolgimento del Parlamento in questa fase cruciale. Spero – ha concluso – di poter ricevere da questa assemblea la convinta adesione all’impegno che stiamo profondendo”. LEGGI TUTTO

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    Gentiloni striglia l'Europa: “Al vertice UE niente fallimenti o rinvii”

    (Teleborsa) – Nessun fallimento o rinvio al prossimo vertice UE del 17-18 luglio quando i 27 saranno chiamati a decidere sul Recovery fund.È quanto si augura il commissario UE aglio Affari Economici, Paolo Gentiloni, in un editoriale pubblicato sul Financial Times online dedicato alle azioni di Bruxelles contro evasione ed elusione fiscale, digital tax e tassazione energetica.”Non ci possiamo permettere né fallimenti né rinvii. L’Europa sta vivendo uno shock economico devastante e senza precedenti. Ma questa sfida ci dà anche l’opportunità di una transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile e più giusto”, si legge nell’editoriale.Gentiloni ha poi proposto di passare dal sistema di voto all’unanimità a quello a maggioranza qualificata sulle materie fiscali attraverso il ricorso alle disposizioni già contenute nel Trattato UE.In questo modo si potrebbero combattere le politiche fiscali “aggressive” di alcuni Stati membri che “portano alla perdita di entrate in altri Paesi” partner e creano distorsioni all’interno del mercato unico.Nell’editoriale, il commissario UE sottolinea che “la crisi e la conseguente domanda di finanze pubbliche rendono la riforma della tassazione europea più importante che mai”, ricordando che le perdite annue in UE in termini di introiti fiscali dovute all’evasione delle persone fisiche sono stimate in 46 miliardi di euro, mentre quelle dovute all’elusione di aziende in 35 miliardi e quelle legate alle frodi transfrontaliere sull’Iva in 50 miliardi.L’Europa “rimane impegnata” anche nella ricerca di una soluzione globale a livello Ocse per risolvere la questione della tassazione dell’economia digitale.”Se però questo non fosse possibile entro l’anno, presenteremo una nuova proposta UE. Nel frattempo la Commissione è unita nel sostegno a quei Paesi minacciati dalle sanzioni USA perché hanno adottato una tassazione nazionale sui servizi digitali. E se necessario reagiremo” tutti insieme, scrive Gentiloni.Infine, “l’Europa deve usare” la leva fiscale per raggiungere gli obiettivi fissati nella lotta ai cambiamenti climatici. “Nella prima metà del 2021 presenteremo una revisione del sistema di tassazione dell’energia rimuovendo i sussidi al combustibili fossili”, annuncia il commissario economico europeo che parla di un prossimo “piano per una carbon tax frontaliera in modo da scoraggiare le aziende dallo spostare la produzione in Paesi con regole verdi meno stringenti”. LEGGI TUTTO