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    Whirlpool, sindacati chiedono rispetto Piano industriale

    (Teleborsa) – Si riunisce oggi pomeriggio, mercoledì 22 luglio, a Napoli il coordinamento nazionale Whirlpool di Fim, Fiom, Uilm per discutere le strategie da adottare nella dura vertenza in corso, in vista della manifestazione di domani e dell’incontro fissato il 31 luglio al Ministero dello Sviluppo economico.Fim, Fiom, Uilm chiedono alla multinazionale di rispettare il Piano industriale concordato nel 2018 in sede istituzionale, ritirando la decisione di chiusura dello stabilimento di Napoli, le continue delocalizzazioni delle funzioni di staff e più in generale il disimpegno dal nostro Paese, e chiedono al Governo di schierarsi con i lavoratori e di smetterla di propinare fantasiose reindustrializzazioni. Domani si terrà alle 10:00 dinanzi al Consolato americano una manifestazione, a cui parteciperanno delegazioni provenienti dagli stabilimenti di ogni parte di Italia. Lavoratori campani, lombardi, marchigiani e toscani sanno quindi uniti nel difendere il diritto al lavoro.Presente anche una delegazione della Embraco di Torino, già colpita da una decisione analoga di chiusura e da un fallimentare piano di reindustrializzazione. Infine parteciperanno delegazioni di molte aziende della provincia di Napoli, non solo per esprimere la loro solidarietà, ma per la consapevolezza del valore simbolico e sistemico che la vertenza Whirlpool ha acquisito per un territorio già così sofferente dal punto di vista occupazionale.(Foto: © ?????? ???????/123RF) LEGGI TUTTO

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    Recovery Fund, Conte in Senato: “UE all'altezza della sua storia”

    (Teleborsa) – Giornata di dibattito in Parlamento con il Presidente del Consiglio Conte che riferisce prima in Senato e poi alla Camera dopo il sofferto Consiglio Europeo al termine del quale è arrivata la fumata bianca sul Recovery Fund che porta in dote all’Italia 209 miliardi di euro.”Si è trattato di un vertice straordinario anche in termini di complessità. L’intesa raggiunta rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale che ci spinge ad affermare che l’Ue è stata all’altezza della sua storia”. Queste le prime parole del Premier nella comunicazione in Senato, tra gli applausi della maggioranza. “Il risultato raggiunto sul Recovery Fund, frutto di una decisione di portata storica, non era affatto scontato a marzo”, ha aggiunto.”L’Ue sta affrontando una crisi che ha coinvolto Paesi e scosso la vita cittadini europei, costringendo a riconsiderare in modo repentino prospettive e sviluppo”, ha detto Conte. “Nel corso di questi mesi l’Ue ha saputo rispondere con coraggio e visione fino a d approvare per la prima volta un ambizioso programma di bilancio. Si è radicato un mutamento di prosettiva”. Il premier ha proseguito dicendo che “l’approvazione del poderoso piano di finanziamento è interamente orientato alla crescita economica, allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica. In favore di un’ Ue più coesa, più sociale, più vicina ai cittadini, certamente più politica. E’ l’unico percorso possibile per preservare l’integrità del mercato unico e la stabilità stessa dell’unione monetaria”.Poi un messaggio che punta ad unire, spazzando dal campo polemiche e divisioni. “Il risultato non appartiene ai singoli, neppure a chi vi parla, al governo, o alle forze di maggioranza. Appartiene all’Italia intera”,Il piano della ripresa “sarà un lavoro collettivo, ci confronteremo con il Parlamento. Dobbiamo impegnarci anche per aumentare la fiducia nelle istituzioni italiane e nell’Ue”, sottolinea ancora Conte nel ribadire che, mai come ora, “siamo chiamati a un forte e profondo impegno per far sì che il percorso riformatore abbia concreta attuazione”.Trasformare la crisi in opportunità: una occasione da non fallire. Il Presidente del Consiglio raccoglie la sfida osservando che “dovremo impiegare in maniera efficiente le risorse, la crisi Covid ha reso evidenti alcune storiche criticità. Questo Governo si assume la responsabilità di predisporre e realizzare un piano con determinazione e lungimiranza. La credibilità dell’Italia nell’Ue passa anche dal saper dimostrare di cogliere questa opportunità storica, non farlo sarebbe un errore epocale di cui non potremmo accusare l’Europa”. LEGGI TUTTO

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    Assegno unico universale, ok della Camera

    (Teleborsa) – Semaforo verde della Camera alla proposta di legge del Pd sull’assegno unico universale per i figli che passa ora all’esame del Senato.“L’assegno unico per le famiglie con figli è una riforma epocale. L’Italia sconta un ritardo storico nel riconoscimento del valore sociale civile ed economico delle famiglie. Se l’Europa è vecchia, l’Italia lo è molto di più essendo all’ultimo posto per natalità. Non solo quindi non nascono più figli ma pare non esservi più fiducia nel futuro”, queste le parole del capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio nella dichiarazione di voto sulla legge, di cui era primo firmatario.COS’E’ L’ASSEGNO UNIVERSALE – E’ mensile e verrà corrisposto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età di ciascun figlio, ad eccezione della figlia o del figlio disabile per il quale non sussistono limiti di età, tramite una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione. Nel caso di figli successivi al primo, l’assegno subirà una maggiorazione del venti per cento, così anche nel caso di figlia o figlio disabile.QUANTO VALE – “Stiamo facendo i conteggi, anche sulla base della nuova riforma fiscale che faremo; si era fatta un’ipotesi fra 200 e 250 euro, in una prima simulazione. Importante è che le famiglie potranno contare su questa cifra, tutti i mesi, erogata con semplicità”, ha anticipato sempre nei giorni scorsi la Ministra per la Famiglia Elena Bonetti.FAMILY ACT, DA ASSEGNO UNIVERSALE A CONGEDI – La proposta di legge è uno dei pilastri del più ampio del Family Act pensato dal Governo con l’obiettivo dichiarato di sostenere la genitorialità, contrastare la denatalità, favorire la crescita dei bambini e giovani e la conciliazione della vita familiare con il lavoro, soprattutto femminile. Un disegno organico di misure, composto da 8 articoli, pensate per le famiglie con figli, tra le quali spicca appunto l’assegno universale. LEGGI TUTTO

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    Gualtieri: “A ottobre il piano per rilancio dell'economia”

    (Teleborsa) – Il governo è al lavoro per “elaborare un programma di rilancio incisivo che affronti anche i problemi storici dell’Italia e per far crescere gli investimenti” fra cui quelli “in infrastrutture, digitalizzazione”.A dirlo è il ministro dell’economia Roberto Gualtieri al Tg3, parlando dei 209 miliardi di euro che arriveranno all’Italia dal programma Next Generation Eu dopo lo storico accordo raggiunto in UE sul Recovery fund. “Stiamo definendo un piano preciso e dettagliato già a ottobre per partire” con il piano di “rilancio dell’economia italiana” ha aggiunto il ministro.Gualtieri ha poi evidenziato che dall’accordo “il governo esce rafforzato”, sottolineando il “ruolo decisivo” avuto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Siamo di fronte a un risultato storico, per l’Italia e l’Europa, questo governo ha il merito di aver detto che occorreva un salto di qualità. Abbiamo ottenuto un risultato impensabile” fino a pochi mese fa, con “l’Europa che emette 750 miliardi di eurobond per sostenere la ripresa e politiche comuni. E per farlo sostenendo innanzitutto i Paesi più in difficoltà”.Il ministro ha poi spiegato che è stato “un negoziato duro e difficile” e che “ha prevalso non la posizione italiana ma la ragionevolezza e il diritto europeo”, ricordando ricordato come siano stati due “i passaggi decisivi: quando l’Italia è riuscita a difendere la dimensione complessiva del fondo da 750 miliardi” e “anche nella diversa composizione”, cioè l’aver mantenuto “il numero di grants e molti più miliardi in prestiti”. Il secondo, aggiunge il ministro “è quando abbiamo discusso la governance” e il “principio fondamentale che spetta alla commissione gestire le risorse”.”Un’altra novità assoluta”, evidenziata da Gualtieri, riguarda “l’articolo che consente di anticipare il 10% delle risorse” del Recovery and Resilience facility come pre-finanziamento nel 2021 e un altro che consente di “considerare per questo progetto anche le spese fatte a partire da febbraio di quest’anno, purché coerenti con il programma generale”, inserendo così nei piani nazionali anche i programmi di spesa già avviati nel 2020. LEGGI TUTTO

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    Recovery Fund, Patuanelli ringrazia Conte: “risultato storico”

    (Teleborsa) – L’accordo europeo sul Recovery fund “è un risultato storico, poi c’è sempre una lettura negativa e non riesco a comprendere come mai vengano sottolineati sempre gli aspetti negativi”. Lo ha detto il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, a margine di un’iniziativa Coldiretti.”Voglio dire tre cose importanti – ha affermato – grazie al nostro Presidente del Consiglio, che fa gli interessi degli italiani. Si è riusciti a invertire un paradigma che vede l’Unione europea troppo spesso come somma degli egoismi dei singoli Paesi. Da questa mattina penso ci sia un po’ meno Unione e un po’ più Comunità europea. E’ un principio sacrosanto di come è nata la Comunità europea. Grazie al Presidente del Consiglio, alla posizione che ha avuto in questi quattro difficili giorni di trattativa. C’è quel salto, quel passaggio culturale importante che l’Europa fa verso l’essere una comunità vera che guarda agli interessi dei cittadini”.Il secondo elemento “fondamentale – ha osservato Patuanelli – sono le risorse. Parliamo di 81,4 miliardi di euro di investimenti a fondo perduto e 127,4 miliardi di prestiti fondamentalmente a costo zero. Credo che adesso l’Italia possa guardare ai prossimi mesi e anni con maggiore ottimismo. Il terzo elemento è che adesso è il momento della responsabilità. Finalmente abbiamo la possibilità di fare gli investimenti che il Paese attende da tantissimi anni. Abbiamo le risorse per farlo, le capacità per farlo, e instaurato con tutte le categoria un un piano fitto e inteso di analisi di ciò che serve veramente al Paese per colmare i gap di digitalizzazione, innovazione e investimenti che lo separano dagli altri Paesi europei. Oggi è un’opportunità, è il momento della responsabilità che questo Governo vuole assumersi. E’ all’altezza per cambiare in meglio il Paese”. LEGGI TUTTO

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    Recovery Fund, c'è l'accordo: prima volta debito UE in comune

    (Teleborsa) – Dopo una maratona negoziale destinata a passare alla storia – che in più di una occasione ha rischiato di mancare il bersaglio- alle 5.32 di martedì 21 luglio, è arrivata la fumata bianca sul Recovery Fund, confermando i segnali di speranza filtrati nel tardo pomeriggio di ieri. Vede, dunque, la luce il maxi piano da 750 miliardi per salvare i Paesi economicamente più colpiti dal Covid. Soldi che saranno reperiti da Bruxelles tramite gli Eurobond: uno storico cambio di passo per l’Unione, che modifica le politiche economiche del continente al termine di un summit che ha visto nello scontro tra il Premier italiano Conte e il collega olandese Rutte il possibile punto di ritorno che avrebbe potuto far saltare il banco.Grandi mediatori del vertice, la Cancelliera tedesca Merkel e il Presidente francese Macron che nei momenti di massima tensione sono intervenuti per cercare un punto di incontro tra i due “blocchi”.Deal! scrive il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel su twitter che parla di “un’Europa forte e unita”. Soddisfatto anche il Presidente del Consiglio Conte, visibilmente stanco e provato da una estenuante trattativa: ” Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie”.Alla fine, tutti contenti. L’ultima proposta, infatti, salva i 750 miliardi del Recovery, anche se dei 500 miliardi a fondo perduto 110 finiscono nella casella prestiti su spinta dei “frugali”, che ottengono anche un aumento dei loro rebates, gli sconti ai versamenti al Bilancio comune 2021-2027. Come già filtrato nel tardo pomeriggio di ieri, l’equilibrio finale del Recovery è di 390 miliardi di sovvenzioni da non rimborsare e 360 miliardi di prestiti.Grazie a uno spostamento delle poste all’interno del “Next Generation Eu”, l’Italia limita i danni e perde 3,8 miliardi di aiuti diretti, con l’asticella a 81,4. Guadagna 38 miliardi di prestiti, nella nuova versione pari a 127 miliardi. Sommando le due voci, dei 750 miliardi europei 208 andrebbero al nostro Paese, primo beneficiario del Fondo davanti alla Spagna.Roma resta però sorvegliata speciale sull’uso dei finanziamenti con la soluzione finale che mette d’accordo le richieste di Rutte che ha spinto dall’inizio sul diritto di veto per indirizzare l’Italia anche alle riforme più impopolari in cambio dei fondi – giudicato però illegale fin dall’inizio- e una maggior autonomia, direzione indicata da Conte che sul punto non ha fatto passi indietro.Il compromesso finale prevede che quando un Governo proporrà il suo Piano nazionale di riforme, precondizione per accedere al Recovery, la Commissione deciderà entro due mesi se dare semaforo verde vincolato al rispetto di politiche verdi, digitali e in linea con le raccomandazioni Ue 2019-2020: per il nostro Paese l’ago della bilancia sono riforme di pensioni, lavoro, giustizia, pubblica amministrazione, istruzione e sanità, ossia tutti i settori-chiave da sempre in ritardo. Su istanza di Rutte, il giudizio di Bruxelles sarà però votato anche dai ministri a maggioranza qualificata.Altra vittoria di Rutte l’introduzione del “Super freno d’emergenza” per i successivi esborsi dei soldi, condizionati alla verifica degli obiettivi intermedi del Piano di riforme nazionale. LEGGI TUTTO

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    Recovery fund, nuova proposta e accordo più vicino. Roma “tifa” Conte

    (Teleborsa) – Dopo quattro giorni e quattro notti di negoziati, ufficiali e sottotraccia “nei corridoi”, i leader UE vedono l’ultima curva prima del traguardo che, di solito, è anche la più pericolosa. Il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha inviato una nuova proposta ai leader, “frutto di un lavoro qualitativo estremamente intenso”.”I negoziati sono stati molto difficili come gli ultimi passi, ma – prosegue Michel – sono fiducioso, e anche se ci sono delle difficoltà ed è importante continuare a lavorare, penso e sono convinto che un accordo sia possibile”.Secondo quanto si apprende a Bruxelles, l’ammontare complessivo della nuova proposta sarebbe di 750 miliardi, 390 miliardi di sussidi (a fronte dei 500 immaginati dalla Commissione ) e 360 di prestiti. Una mediazione che dovrebbe trovare il favore del blocco dei rigoristi capeggiati dall’olandese Rutte che avrebbero chiesto e ottenuto un diverso bilanciamento tra prestiti e sovvenzioni. Se confermata, la nuova composizione del Recovery fund porterebbe all’Italia 209 miliardi, di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti. . La cifra, viene spiegato, potrebbe ancora variare.Intanto, da Roma si “tifa” per il Presidente del Consiglio Conte impegnato in una partita delicatissima. Nelle scorse ore è arrivato l’incoraggiamento del Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli: “In queste ore a Bruxelles non c’è soltanto il nostro Presidente del Consiglio, ci siamo tutti noi. Con Giuseppe Conte l’Italia sta rivendicando i suoi diritti, sta affrontando un negoziato delicatissimo. Lavoriamo per un’Europa giusta e solidale”, ha scritto su Facebook.Gli fa eco anche il capo politico M5S Vito Crimi.”A Bruxelles c’è chi guarda solo al proprio Paese e chi, come il presidente Giuseppe Conte, lavora per il bene degli italiani e dell’Europa intera. Questo significa essere comunità. In questa trattativa c’è in gioco il futuro dell’Unione. Andiamo avanti uniti, con determinazione”.Tifa Conte anche il Ministro degli Esteri Di Maio. “La trattativa europea va avanti, il Presidente Conte con fermezza sta negoziando il miglior risultato possibile senza voler accettare alcun compromesso al ribasso. E oggi tutti noi siamo chiamati a dargli il massimo sostegno, mostrando compattezza e unità. In gioco c’è il destino di tutta l’Europa”, scrive su facebook. LEGGI TUTTO

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    Misiani: soddisfazione per accordo su trasferimenti Stato-Regioni da 2,8 miliardi

    (Teleborsa) – “Grande soddisfazione per l’intesa raggiunta dal Governo con le Regioni, a cui verranno trasferiti ulteriori 2,8 miliardi a compensazione delle minori entrate”.Lo ha dichiarato il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, in un post su Facebook. “Ci eravamo impegnati a garantire alle Regioni le risorse per le loro funzioni istituzionali, con l’accordo sottoscritto oggi abbiamo concretizzato questo obiettivo – ha spiegato Misiani – Il negoziato è stato complesso ma lo spirito di leale collaborazione istituzionale con cui è stato condotto il confronto in sede tecnica e politica ci ha permesso di superare tutte le criticità”.Le risorse che il governo trasferirà alle Regioni e alle Province autonome, ha proseguito, “sono molto consistenti, perché allo stanziamento di 1,5 miliardi previsto dal Dl Rilancio si aggiungeranno con il prossimo scostamento di bilancio altri 2,8 miliardi, che porteranno il contributo straordinario ad un totale di 4,3 miliardi”.Alle regioni a Statuto Ordinario “andranno 1,7 miliardi (di cui 500 milioni già stanziati dal Dl Rilancio e 1,2 miliardi aggiuntivi disposti dall’intesa) e alle Regioni a Statuto Speciale e alle province autonome 2,6 miliardi (di cui 1 miliardo previsti dal Dl Rilancio e ulteriori 1,6 miliardi previsti dall’accordo)”.”Ora – ha concluso il viceministro – spetterà al governo dare attuazione all’accordo, con lo scostamento di bilancio che chiederemo nei prossimi giorni al Parlamento”. LEGGI TUTTO