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    Bonus e diffusione dati, Garante: spetta ad Inps valutare caso per caso

    (Teleborsa) – “Spetta all’Inps verificare caso per caso, previo coinvolgimento dei soggetti controinteressati la possibilità di rendere ostensibili tramite l’accesso civico i dati personali richiesti – valutando anche la diversa posizione ricoperta dai titolari di cariche politiche elettive a livello nazionale e locale – alla luce della normativa e delle Linee guida dell’Anac, in conformità con i precedenti del Garante in materia di accesso civico”. Lo scrive, in una nota, il Garante per la protezione dei dati personali in merito alla vicenda dell’erogazione del bonus Covid.Solo in un secondo momento la palla potrebbe passare all’Authority: “Il Garante – si legge – si riserva di valutare in separata sede, anche a conclusione dell’istruttoria aperta nei confronti dell’Inps, eventuali altre ipotesi di comunicazione dei dati personali trattati in occasione della vicenda in esame”.Nuovo tassello, dunque, nella vicenda dei cosiddetti “furbetti” del bonus (i parlamentari che hanno chiesto e ottenuto il bonus) . Dopo il primo via libera arrivato lo scorso 11 agosto dallo stesso Garante della privacy infatti, il Presidente Tridico, nel corso dell’audizione in Commissione Lavoro della Camera lo scorso venerdì, ha chiesto “ulteriori chiarimenti” per poter comunicare i dati. LEGGI TUTTO

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    Dl agosto, Carfagna: serve no tax area per il Sud

    (Teleborsa) – “Le risorse che abbiamo a disposizione costituiscono una storica occasione per riequilibrare le diseguaglianze tra Nord e Sud, ed è un bene che si lavori in questa direzione. Spero che il taglio dei contributi non appartenga alla solita categoria degli annunci e si concretizzi in una misura strutturale, di lungo periodo. Solo così può funzionare”.A dirlo la Vicepresidente della Camera Mara Carfagna che in un’intervista rilasciata al Messaggero lancia “una proposta incisiva e sistemica: la no tax area per il Sud. Abolizione totale di Ires e Irap per le aziende che investono nel Mezzogiorno. Per me è la sola misura in grado di attrarre investimenti e generare occupazione. E poi, una riforma profonda per finanziare aiuti alla maternità e alla conciliazione lavoro-famiglia attraverso la predisposizione di un piano che consenta anche alle donne e alle famiglie del Sud di usufruire di servizi di assistenza per l’infanzia e la non autosufficienza”.”L’industria del presente e del futuro, penso all’informatica, alla ricerca che scaturirà dal 5G, all’agricoltura evoluta, alle immense possibilità aperte dallo smart working – osserva Carfagna – sembra immaginata apposta per il Sud. L’Ilva non può chiudere perché l’Italia ha bisogno di una sua produzione di acciaio. La sfida di un Governo serio deve essere quella di coniugare la produzione con la bonifica”.(Foto: © lucadp / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Bonus assunzioni, in arrivo 400 mila posti stabili

    (Teleborsa) – Uno dei pilastri del Decreto Agosto che ha tagliato il traguardo la scorsa settimana è senza dubbio il “pacchetto lavoro” che prevede una serie di interventi, anche in ottica assunzioni, per sostenere l’occupazione in una fase delicatissima, specie in vista di un autunno che si annuncia, a dir poco, caldo.Secondo le previsioni degli esperti dei Ministeri dell’Economia e del Lavoro, che stanno ultimando la relazione tecnica da allegare al decreto, i sei mesi di esonero al 100% (applicabili anche alle stabilizzazioni di rapporti a termine) porteranno in dote circa 400mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato.La strategia del Governo è chiara. “Il vero problema del nostro mercato del lavoro è che le assunzioni sono ferme – dice Marco Leonardi, economista alla Statale di Milano e consigliere economico del ministro Gualtieri – . Per questo, se vogliamo tornare alla normalità bisogna incentivare le assunzioni, a cominciare da quelle a tempo indeterminato”.Nell’ultima versione del decreto approvato “salvo intese” dal CdM, il bonus assunzioni – che scatta per contratti fissi firmati entro il 31 dicembre – è totale, vale a dire fino a 8.060 euro l’anno, che riparametrati sui sei mesi di sconto ottenibili dalla data dell’assunzione, fanno scendere il tetto massimo di incentivo a poco più di 4mila euro, ossia il 100% dei contributi che un’azienda deve versare su un contratto di circa 26 mila euro annue.Secondo le stime dell’esecutivo, la gran parte delle assunzioni interesserà rapporti di ingresso nel mondo del lavoro, con retribuzioni annue di gran lunga inferiori ai 26 mila euro. Per questo, la media degli sgravi contributivi si aggirerà attorno ai 2.500-3.000 euro annue. Se così dovesse essere, il fondo da 1 miliardo di euro dovrebbe consentire, appunto, di stipulare circa 400 mila nuovi contratti a tempo indeterminato. LEGGI TUTTO

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    Riforma fiscale, Gualtieri guarda a Berlino

    (Teleborsa) – Roma apre il cantiere della riforma fiscale e guarda a Berlino. Quattro scaglioni e una maxi aliquota variabile che cresce all’aumentare del reddito nella fascia dove si concentrano la maggior parte dei contribuenti. Il Ministro dell’Economia Gualtieri, intervistato da la Repubblica, ammette di “apprezzare il modello tedesco” ma chiarisce che “su questo non abbiamo ancora deciso”.Anzitutto no tax area, cioè soglia di reddito sotto la quale non si paga alcuna imposta, fissata a 9000 euro. Oltre questa soglia e fino a 54.949 euro l’aliquota sale proporzionalmente con l’aumentare del reddito, partendo dal 14 per cento e arrivando al 42 per cento. Dai 54.950 euro ai 260.532 euro è prevista una aliquota al 42 per cento mentre oltre questa soglia l’aliquota sale al 45 per cento.Nel caso coppie legalmente riconosciute presentino congiuntamente la dichiarazione dei redditi, le soglie per gli scaglioni di reddito vengono raddoppiate.Una strada possibile, non l’unica. L’altra proposta sul tavolo della maggioranza resta quella più minimale. L’obiettivo prioritario sarebbe quello del taglio e accorpamento delle aliquote che da 5 scenderebbero a 4: in particolare le due centrali, quella del 38% tra i 28 e i 55 mila euro, e quella del 41% tra i 55 mila e i 75 mila euro lordi, potrebbero essere accorpate a quota 36%. LEGGI TUTTO

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    MES, Misiani: “momento di decidere con pragmatismo”

    (Teleborsa) – “E’ il momento di assumere una decisione pragmaticamente. Per quanto riguarda il Pd e il sottoscritto i soldi si possono prendere anche dalla linea di credito speciale del MES”. Lo ha detto il viceministro dell’economia, Antonio Misiani, intervistato a SkyTg24 Economia.”Credo sia utile differenziare le fonti di approvvigionamento” ha detto “abbiamo bisogno ancora di spendere molto. Io sono per non buttare via niente, bisogna essere pragmatici perchè l’interesse nazionale è quello di mobilitare il numero maggiore possibile di risorse per far ripartire il Paese”.Quanto al discusso blocco dei licenziamenti – chiarisce- “è una misura transitoria legata ad una situazione di emergenza. Lo abbiamo prorogato allineandolo alla disponibilità della cassa covid ma è chiaro che è una misura transitoria destinata inevitabilmente a lasciare il passo”.”Tutto dipende da come sarà la situazione dell’economia a dicembre” – prosegue Misiani – “se, come confidiamo, la ripresa si intensificherà in autunno allora ci saranno le condizioni per tornare alla normalità. Se la situazione dovesse tornare a peggiorare è chiaro che dovremmo fare delle valutazioni”. LEGGI TUTTO

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    Dl Rilancio, MEF: operative misure per rafforzamento patrimoniale PMI

    (Teleborsa) – Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto sulle modalità di attuazione degli incentivi, sotto forma di credito d’imposta, per il rafforzamento patrimoniale delle imprese e, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, quello sull’operatività del Fondo Patrimonio PMI. Lo comunica il MEF in una nota.”Le piccole e medie imprese italiane rappresentano un segmento chiave della nostra economia. È fondamentale assicurare la tenuta di queste imprese e il loro accesso al credito e favorire la loro patrimonializzazione per dare continuità e forza alla ripresa economica del Paese. Questo pacchetto di misure è disegnato per sostenere le imprese che decidono di investire sul proprio rilancio, con un’attenzione particolare all’innovazione e all’ambiente, e che in questo modo forniscono un contributo prezioso alla ripartenza dell’Italia. Siamo al loro fianco, consapevoli che lo straordinario patrimonio di impegno, tenacia, operosità delle nostre PMI costituisce un fattore insostituibile della forza economica del nostro Paese”, ha dichiarato il Ministro Gualtieri.L’articolo 26 del Dl Rilancio introduce un importante insieme di misure di sostegno per le società di capitali o cooperative (ad esclusione di quelle che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo) che effettuino un aumento di capitale, abbiano sede legale in Italia, ricavi compresi fra 5 e 50 milioni di euro ed abbiano registrato nei mesi di marzo e aprile 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, un calo dei ricavi non inferiore al 33% rispetto al 2019.Previsti un credito di imposta del 20% della somma investita, con un investimento non superiore ai 2 milioni di euro e partecipazione posseduta fino al 31 dicembre 2023, per i soggetti che effettuano conferimenti in denaro in esecuzione di un aumento di capitale, in una o più società, ed un ulteriore credito pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale stesso. Viene inoltre istituito il ‘Fondo Patrimonio Pmi’ che potrà sottoscrivere obbligazioni o titoli di debito di imprese con ricavi superiori a 10 milioni che effettuano un aumento di capitale non inferiore ai 250.000 euro.Il decreto attuativo sul credito d’imposta prevede la presentazione delle istanze all’Agenzia delle Entrate, secondo termini e modalità che saranno definiti con Provvedimento del Direttore della stessa Agenzia, che, verificata la correttezza dei dati, riconosce il credito stesso. L’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla presentazione delle istanze, comunica poi l’esito della richiesta e, in caso di esito positivo, l’importo del credito effettivamente spettante.Il decreto attuativo sul “Fondo Patrimonio PMI”, firmato una volta conclusa positivamente l’interlocuzione con la Commissione Europea, specifica le condizioni e i termini degli strumenti finanziari subordinati che potranno essere sottoscritti a valere sul Fondo stesso, che ha una dotazione di 4 miliardi di euro e verrà gestito da Invitalia. Gli strumenti finanziari subordinati sono remunerati ad un tasso agevolato e non è prevista una valutazione del merito di credito per l’accesso alla misura. Il finanziamento deve essere destinato ad investimenti, capitale circolante e costi del personale.Vengono incentivati gli investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale o all’innovazione tecnologica, oltre che a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso una riduzione del valore di rimborso. A salvaguardia delle risorse pubbliche sono previsti obblighi informativi e il monitoraggio sull’andamento delle imprese beneficiarie. Tra i principali benefici attesi da questa misura ci sono il rafforzamento della struttura patrimoniale delle PMI, grazie all’apporto dei capitali privati e all’effetto amplificativo del prestito statale, l’immediata liquidità disponibile per le aziende e una maggiore facilità di accesso al credito bancario. È previsto un processo di richiesta ed erogazione semplice e rapido, gestito da Invitalia, che pubblicherà a breve sul proprio sito Internet il modello uniforme di istanza e della restante documentazione richiesta ai fini dell’accesso alla misura.”Con la firma dei due decreti attuativi delle norme sugli incentivi patrimoniali per le Piccole e medie imprese si attua un altro dei provvedimenti più qualificanti del decreto rilancio. Le PMI rappresentano un segmento chiave della nostra economia e con questo pacchetto di misure il governo incentiva la loro patrimonializzazione, concorre all’assorbimento delle perdite subite durante la crisi, sostiene il loro accesso al credito e ne favorisce gli investimenti in innovazione e sostenibilità”. Così il Ministro dell’Economia Gualtieri in un post su Facebook commentando la firma dei decreti attuativi. LEGGI TUTTO

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    MIT, oltre 853 milioni euro per la qualità dell'abitare

    (Teleborsa) – Via libera dalla Conferenza Unificata al Decreto interministeriale della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, sottoscritto di concerto con il ministro dell’Economia e Finanze e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo, che mette a disposizione una dotazione complessiva di oltre 853 milioni di euro da destinare al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare.Si tratta di risorse che serviranno a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, al fine di contribuire al miglioramento della coesione sociale e della qualità della vita dei cittadini.L’ente locale, nonché soggetto beneficiario e attuatore del progetto – Regioni, Città metropolitane, Comuni sede di città metropolitane, Comuni capoluoghi di provincia, la città di Aosta e Comuni con più di 60.000 abitanti – potrà presentare fino a tre proposte progettuali, per un contributo massimo riconoscibile per ogni proposta ammessa a finanziamento pari a 15 milioni di euro. I progetti dovranno essere presentati entro 120 giorni dalla pubblicazione del bando che avverrà ai primi di settembre, così da poter avere un parco progetti entro la fine dell’anno.Verrà assicurato il finanziamento di almeno una proposta per ciascuna Regione di appartenenza del soggetto proponente e il 34% delle risorse complessive sarà prioritariamente destinato a interventi collocati nelle regioni del Mezzogiorno.Alle risorse del Programma potranno andarsi ad aggiungere ulteriori finanziamenti da destinare a proposte definite “Pilota”, progetti ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi, fino a 100 milioni di euro, con eventuali ulteriori risorse del Recovery Fund, laddove gli interventi di riqualificazione rispondano anche alle indicazioni europee e nazionali, relativamente all’attuazione del Green Deal e della Digital Agenda. LEGGI TUTTO

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    Misiani, protezione lavoratori e imprese non è assistenzialismo

    (Teleborsa) – “In una fase di emergenza, lo stop ai licenziamenti è una misura giusta e proteggere lavoratori e imprese non è assistenzialismo, è un dovere morale”. Lo ha dichiarato il vice ministro dell’Economia, Antonio Misiani, intervistato da L’Eco di Bergamo all’indomani del varo del Decreto Agosto e dell’assegnazione di importanti deleghe, per investimenti pubblici, Green New deal e programmazione economica (Cipe).“Si tratta di una misura transitoria e associata alla disponibilità per tutte le imprese della cassa integrazione speciale per altre 18 settimane e di incentivi per riportare al lavoro i dipendenti in cassa e fare nuove assunzioni” , ha ribadito il vice ministro dell’economia.“Dal 2009 ad oggi gli investimenti pubblici sono crollati del 35% fino al minimo storico del 2,2% del PIL nel 2018. Riportarli sopra il 3% è una priorità assoluta – osserva Misiani – Non è un problema di soldi: le risorse disponibili, nazionali ed europee, sono enormi. Il punto è riuscire a spendere presto e bene le enormi risorse disponibili, nazionali ed europee. Oggi per realizzare un’opera infrastrutturale ci vogliono in media 4,4 anni, che salgono a 15,7 per i progetti di valore superiore a 100 milioni”.Secondo Misiani, il Decreto Semplificazioni è lo strumento idoneo a utilizzare al meglio il Recovery Fund europeo. Entro ottobre sarà presentato il Piano per la Ripresa, che sarà discusso in Parlamento, con le parti sociali e le autonomie territoriali, a partire dalle Regioni, e la cui cabina di regia è rappresentata dal Comitato interministeriale per gli affari europei. Ma statalismo e assistenzialismo sono le principali accuse al governo. LEGGI TUTTO