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    Fisco, Leo: delega una svolta, apprezzamento di tutti

    (Teleborsa) – Sono in corso le votazioni dell’Aula di Montecitorio sui 34 emendamenti (tutti delle opposizioni) presentati al testo del disegno di legge delega sul fisco. Prima del voto finale sul provvedimento, che diventerebbe legge alla terza lettura, la Camera dovrà esaminare anche 39 ordini del giorno.La delega fiscale “può rappresentare una svolta nel nostro sistema tributario”. Lo ha ribadito il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, intervenendo in Aula alla Camera al termine della discussione generale sul provvedimento. “Tutti hanno espresso grande apprezzamento sull’impianto di questa riforma” ha sottolineato “abbiamo sentito tutti e tutti hanno detto che abbiamo costruito qualcosa che da’ una svolta al sistema tributario”.”Abbiamo le tecnologie informatiche, la precompilata, l’intelligenza artificiale, siamo in grado di dire millimetricamente quale è il reddito”, aveva spiegato ieri e proponendo di “venire incontro al contribuente collaborativo” per “combattere questo ammontare enorme di evasione”.”Mi sono permesso di definire questo provvedimento epocale perché è una riforma che era attesa dagli anni Settanta, quando un provvedimento analogo fu messo a terra da studiosi del calibro di Bruno Visentini, di Cesare Cosciani, di Gino De Gennaro”, ha ricordato ancora il viceministro, aggiungendo “penso che tutti insieme stiamo scrivendo una pagina veramente importante nella storia economica di questo Paese”. LEGGI TUTTO

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    Trump in Tribunale a Washington si dichiara “non colpevole”

    (Teleborsa) – Donald Trump è comparso ieri sera on Tribunale, per la terza volta in pochi mesi, dichiarandosi “non colpevole” per le accuse mosse a suo carico. Stavolta per aver tentato di alterare i risultati delle elezioni Presidenziali del 2020, vinte da Joe Biden, e per aver orchestrato l’assalto a Capitol Hill, avvenuto il 6 gennaio 2021. Come previsto erano quattro i capi d’accusa mosso dal Procuratore federale Jack Smith: cospirazione, frode, attentato alla costituzione, ostacolo alla giustizia. Trump è arrivato a Washington con il suo aereo privato e poi in auto in Tribunale, dove è entrato senza rispondere a domande circondato dai suoi legali. A pochi metri il suo accusatore, il Procuratore Smith, che lo ha condotto in tribunale per la terza volta: le prime due per l’accusa di aver trafugato documenti top secret del Pentagono e per aver tentato di corrompere la pornostar Stormy Daniels. L’udienza è durata in tutto 27 minuti, poi l’ex Presidente si è di nuovo recato in aeroporto.”Oggi è un giorno triste per l’America. Contro di me è in atto una persecuzione, una persecuzione condotta da un avversario politico contro qualcuno che è avanti nei sondaggi. Non possiamo permettere che questo accada”, ha affermato Trump lasciando il Tribunale. Nel corso dell’udienza il giudice Moxila Upadhyaya ha rivolto a Trump alcune domande, sulle sue generalità e sull’assunzione di stupefacenti, poi ha letto i capi d’accusa a suo carico ed il tycoon si è dichiarato “non colpevole”. Il magistrato ha quindi fissato la prima udienza il prossimo 28 agosto. Una data che si interseca con l’altra udienza del 23 agosto per le carte segrete nascoste a Mar-a-Lago e con le scadenze elettorali. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, ok Camera a sospensiva. Furia opposizioni

    (Teleborsa) – Semaforo verde dell’Aula della Camera alla questione sospensiva della maggioranza volta a sospendere l’esame della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo per un periodo di sessanta giorni. I voti a favore sono stati 168, 128 i contrari, tre gli astenuti. Dai banchi dell’opposizione il risultato del voto è stato segnato dal coro “vergogna, vergogna!”.”Siamo davanti alla fuga della maggioranza, che fugge davanti a un problema reale”. Lo dice nell’Aula della Camera la segretaria del PD Elly Schlein parlando sulla sospensiva sulla PdL sul salario minimo. “Siamo aperti al dialogo. Non ai rinvii sine die. La maggioranza dice che della sofferenza della gente se ne frega”, conclude.”La maggioranza non ha detto la verità oggi in aula. La sospensiva che porta il salario minimo formalmente al 29 settembre in realtà è un rinvio a gennaio. A dopo la sessione di bilancio. Perché come è noto a tutti durante quel periodo non è possibile votare leggi di spesa. La destra dunque sta imbrogliando gli italiani”, rincara la dose il capogruppo democratico in commissione Lavoro Arturo Scotti. Annuncio il voto contrario del M5s. Ve lo diciamo già adesso: non vi presentate a ottobre con proposte dirette a spaccare la platea di lavoratori sottopagati”. Lo dice il leader di M5S Giuseppe Conte parlando in aula sulla sospensiva. “Le aperture al dialogo di Meloni sono rimaste solo parole”.La maggioranza dimostri se la interlocuzione che ha promesso sul salario minimo è in ‘modalità propaganda’ o è vera per l’interesse del Paese”, incalza anche il capogruppo del Terzo Polo Matteo Richetti LEGGI TUTTO

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    Fisco: ok Senato a delega, torna alla Camera

    (Teleborsa) – Semaforo verde dell’Aula del Senato alla delega fiscale con 110 voti favorevoli e 60 voti contrari. Il testo, licenziato in prima lettura dalla Camera il 12 luglio corso, è stato modificato nel corso dell’esame del Senato e dovrà quindi tornare a Montecitorio per il via libera in terza lettura. L’Aula della Camera è già convocata venerdì mattina con l’obiettivo di chiudere il provvedimento in giornata.Oggi il viceministro all’Economia Maurizio Leo, ha ribadito che la delega fiscale determina un “cambio di rotta” che consentirà di “abbattere” l’enorme carico di evasione” che vale 75-100 miliardi e rappresenta “un fardello per la nostra economia”.”Abbiamo le tecnologie informatiche, la precompilata, l’intelligenza artificiale, siamo in grado di dire millimetricamente quale è il reddito”, ha spiegato Leo, intervenendo dopo la discussione generale in Aula e proponendo di “venire incontro al contribuente collaborativo” per “combattere questo ammontare enorme di evasione”.”Mi sono permesso di definire questo provvedimento epocale perché è una riforma che era attesa dagli anni Settanta, quando un provvedimento analogo fu messo a terra da studiosi del calibro di Bruno Visentini, di Cesare Cosciani, di Gino De Gennaro”, ha ricordato il viceministro, aggiungendo “penso che tutti insieme stiamo scrivendo una pagina veramente importante nella storia economica di questo Paese”. LEGGI TUTTO

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    Trump incriminato per l’assalto a Capitol Hill

    (Teleborsa) – L’ex Presidente americano Donald Trump è stato incriminato anche per l’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. Si tratta della terza incriminazione dopo quella per i documenti top secret nascosti nella residenza di Mar-a-Lago e l’accusa di aver pagato il silenzio della pornostar Stormy Daniels con i fondi della campagna elettorale.Trump è stato incriminato per l’assalto a Capitol Hill da un gran giurì federale, chiamato ad esaminare le prove dal procuratore federale Jack Smith. “Un assalto alla democrazia americana senza precedenti” lo ha definito il Procuratore in una conferenza stampa, auspicando “un processo rapido”.Trump sarà chiamato a comparire dinanzi al giudice giovedì assieme ad altri sei imputati, che secondo la Cnn sarebbero i suoi ex avvocati, citati dal giudice per aver supportato l’ex Presidente nel tentativo di ribaltare l’esito delle elezioni del 2020, poi sfociato nell’assalto del Campidoglio a inizio 2021. Quattro i capi d’accusa contro il tycoon: cospirazione, frode, attentato alla costituzione, ostacolo alla giustizia. Trump già sapeva della sua incriminazione ed aveva commentato la notizia su Truth, affermando “ho sentito che il pazzo Jack Smith, per interferire nelle elezioni, emetterà un’altra falsa incriminazione nei miei confronti”. “Vogliono un’altra falsa incriminazione contro di me – ha proseguito l’ex Presidente – il giorno dopo che lo scandalo di Joe Biden, uno dei maggiori della storia americana, è esploso in Congresso. Un Paese in declino”. Un riferimento alla testimonianza di un ex socio contro Hunter Biden, figlio dell’attuale Presidente, accusato di violazione fiscale e possesso illegale di armi da fuoco. LEGGI TUTTO

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    Maltempo, l’informativa di Musumeci in Senato

    (Teleborsa) – “Finora sono le Regioni del Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia che hanno già presentato le istanze preliminari per la dichiarazione dello Stato di emergenza”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, intervenendo nell’aula del Senato per un’informativa urgente sulle recenti emergenze determinate dagli eventi calamitosi eccezionali.”Il Dipartimento sta coordinando la raccolta uniforme dei dati e delle informazioni comprensive di una prima stima dei danni rilevati al fine di addivenire alla predisposizione delle proposte di deliberazione di Stato di emergenza che, non appena disponibili, valuteremo e sottoporremo alla condivisione del governo”.”In questo momento – ha precisato il ministro – non è possibile fornire un’ipotesi di quantificazione delle esigenze delle Regioni, data la vastità del territorio e la specificità dei fenomeni. Le Regioni interessate sono impegnate al massimo per completare le valutazioni tecniche nel più breve tempo possibile al fine di consentire al Cdm di adottare tempestivamente le necessarie determinazioni. Dopo che il Cdm avrà dichiarato Stato di emergenza nazionale si potrà provvedere con ordinanze di protezione civile si potrà provvedere alle varie tipologie d’interventi e azioni”. LEGGI TUTTO

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    Santanchè, Senato respinge mozione di sfiducia

    (Teleborsa) – Come da pronostico, con 67 voti favorevoli, 111 contrari e nessun astenuto, l’Aula del Senato ha respinto la mozione di sfiducia individuale al ministro del Turismo Daniela Santanchè presentata dal Movimento 5 stelle. Hanno votato a favore M5s, Pd e Avs, mentre Az-Iv non ha partecipato al voto.Un breve applauso dei senatori del centrodestra hanno accolto, in un’Aula con pochi parlamentari presenti, la bocciatura della mozione per le dimissioni della ministra del Turismo- La ministra, rimasta in aula al momento del voto e seduta negli scranni del governo, si è alzata, ha salutato al volo alcuni colleghi di FdI ed è uscita dall’Aula. E’ stata una “bellissima giornata”, ha detto Santanché uscendo dall’Aula.”Non intendo entrare nel merito in quanto ho già esposto i fatti con chiarezza e trasparenza. Ribadisco che il 5 luglio non ero stata raggiunta da informazione o avviso di garanzia da parte della procura di Milano”. Queste le parole del Ministro Santanché intervenuta in Aula al Senato dopo la discussione sulla mozione di sfiducia che la riguarda.”Anche i giornali – ha proseguito – hanno scritto che nella mia residenza è arrivata il 17 luglio l’informazione di garanzia. Quindi in Aula ho detto la verità”. LEGGI TUTTO

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    Spagna, il Pp è il primo partito ma non conquista la maggioranza

    (Teleborsa) – Il Partito popolare di Akberto Nunez Feijòo spacca, ma non prende il governo della Moncloa, perché la destra non ha la maggioranza del governo. E sorprendentemente socialisti di Pedro Sanchez tengono posizione, dando un segnale importante all’Europa in vista delle prossime elezioni al Parlamento europeo. E’ questo il risultato inatteso delle elezioni in Spagna, stando ai riosultati definitivi, che confermano la tendenza emersa dalle prime proiezioni.Il Pp alla fine ha preso 136 seggi, un po’ meno dei 145-150 indicati negli exit poll, cannibalizzando il partito di ultradestra Vox, di Santiago Abascal, crollato a 33 seggi dai 52 delle precedenti elezioni. La coalizione di destra esce così dalle elezioni con 169 seggi, troppo lontana dai 176 necessari ad assicurarsi il governo del Paese, ma sufficienti a convincere Feijòo a provarci. “Come candidato del partito più votato, credo che il mio dovere sia aprire il dialogo, guidare questo dialogo e cercare di governare il nostro Paese”, ha dichiarato a caldo il leader dei conservatori, aggiungendo “il nostro dovere è evitare un periodo di incertezza”. Il Psoe del Premier Pedro Sanchez ha tenuto brillantemente con 122 seggi, frenando l’avanzata dei sovranisti di Vox. Al quarto posto i socialisti del Sumar di Yolanda Diaz che si è attestato a 31 seggi.”Il blocco di Partito Popolare e Vox è uscito sconfitto, siamo molti di più noi che vogliamo avanzare”, ha affermato il Premier uscente, rimarcando “la Spagna e tutti i suoi cittadini sono stati molto chiari: il blocco politico dell’involuzione, del ritorno al passato e dell’abrogazione di tutti i nostri passi avanti negli ultimi quattro anni ha fallito”.Si chiudono con questo risultato elezioni al cardiopalma, giocate in tutta fretta in una torrida estate spagnola, dopo l’esito sconfortante delle amministrative, per fugare i dubbi di un tracollo delle sinistre in Europa ed una avanzata dei movimenti sovranisti di destra, come accaduto in Italia, Finlandia, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca. Un risultato che conferma che la partita europea è ancora tutta da giocare. LEGGI TUTTO