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    India, la “sfida” del Premier Modi: “Andiamo verso nuovo ordine mondiale”

    (Teleborsa) – Nel giorno dei 77 anni dell’indipendenza dell’India dal dominio della Corona britannica, il primo ministro Narendra Modi ha parlato alla Nazione per esortarla a “realizzare il suo potenziale” e plasmare “un nuovo ordine mondiale”. Un discorso di circa 90 minuti nel corso del quale il Premier indiano ha lanciato la sfida economica e sociale del Paese davanti alla folla del Forte Rosso di Nuova Delhi.Dopo il Covid un nuovo ordine globale, una nuova equazione geopolitica, sta avanzando molto velocemente. E la vostra capacità di plasmare il mondo che cambia è visibile. Siamo a un punto di svolta”, ha detto il premier candidato al terzo mandato nelle elezioni generali che si terranno nella primavera del 2024. “L’India sta diventando la voce del Sud globale”, ha sottolineato Modi, promettendo alla platea di soldati, studenti e dignitari stranieri di fare del Paese “la terza potenza economica mondiale” a partire dai “prossimi cinque anni” di “sviluppo senza precedenti”, che saranno “un momento d’oro per realizzare il sogno dell’India come nazione sviluppata entro il 2047”. Un percorso che comprende anche il summit dei leader del G20 in programma a Delhi il 9 e 10 settembre. “Di fronte al mondo abbiamo detto ‘One World, One Family, One Future’ e stiamo andando avanti con questo programma”, ha indicato il premier, ponendo l’accento sull’urgenza della sfida climatica.E proprio restando in tema di G20, l’India ha scelto di non invitare l’Ucraina al vertice del prossimo mese. Invitata invece la Russia, nonostante gli appelli a espellerla dal gruppo.Un elenco formale degli invitati pubblicato sul sito del G20 mostra che sono stati invitati 8 Stati non membri: Bangladesh, Egitto, Mauritius, Paesi Bassi, Nigeria, Oman, Singapore ed Emirati Arabi Uniti. È prevista anche la Spagna tra i non membri, come invitato permanente. Spetta al Paese ospitante decidere quali non membri invitare ogni anno. Kiev era stata invitata al summit in Indonesia nel 2022 e al G7 in Giappone a inizio anno. LEGGI TUTTO

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    Da tassa su banche a salario minimo, Meloni a 360 gradi: cosa ha detto

    (Teleborsa) – “Certo che la rifarei, è una iniziativa che ho voluto io”, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni tira dritto e intervistata da Corriere, Repubblica e La Stampa, ha trattato i principali temi dell’attualità politica in un colloquio a 360 gradi in cui rivendica l’azione del Governo. “Ho massimo rispetto del sistema bancario e non ho intenzione di colpire le banche. Ma c’era una situazione di squilibrio”, spiega la Premier sottolineando che “Il sistema bancario è stato veloce ad alzare i tassi dei mutui, ma ha lasciato invariati i tassi che venivano riconosciuti ai risparmiatori e si è creata una distorsione”.Netta anche la posizione sul salario minimo: “ho detto una cosa precisa: diamo sessanta giorni al Cnel, in tempo per la legge di bilancio, per fare una proposta complessiva di lotta al lavoro povero che può prevedere per alcune categorie il tema del salario minimo”.”Ciò che escludo – aggiunge – è che si possa affrontare con un singolo e generalizzato provvedimento sul salario minimo, una questioneche esiste e che è quella delle basse paghe”. Meloni si è anche detta colpita dalla proposta di legge delle opposizioni, dove “è previsto un fondo per gli imprenditori che dovranno aumentare i salari. Giusto – osserva -. Ma non immaginano una copertura e dicono che questo dipende dal governo. Curioso, no? A casa mia si chiama gioco del cerino”. “Al tavolo – rivela Meloni – loro hanno ammesso di sapere che il salario minimo non risolverà la questione del lavoro povero, però siccome hanno iniziato una raccolta di firme, la portano avanti”. LEGGI TUTTO

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    Trump contro Trump: a processo e in corsa (da favorito) per la Casa Bianca

    (Teleborsa) – I pubblici ministeri statunitensi hanno chiesto a un giudice federale di avviare il 2 gennaio 2024 il processo dell’ex presidente Donald Trump con l’accusa di aver tentato di ribaltare la sua sconfitta elettorale del 2020. Lo riporta la Reuters.Quella data farebbe iniziare il processo solo due settimane prima che vengano espressi i primi voti nelle primarie presidenziali repubblicane del 2024, corsa nella quale Trump è il favorito. Nelle scorse ore, l’ufficio del procuratore speciale degli Stati Uniti Jack Smith, che conduce l’inchiesta, ha chiesto espressamente al giudice, nel documento depositato in Tribunale, di iniziare il processo il 2 gennaio, anche per via dell’interesse del pubblico per un processo rapido.Intanto, il Tycoon continua a dichiararsi non colpevole. “Oggi è un giorno triste per l’America. Contro di me è in atto una persecuzione, una persecuzione condotta da un avversario politico contro qualcuno che è avanti nei sondaggi. Non possiamo permettere che questo accada”, ha detto Trump nei giorni scorsi, lasciando per la terza volta il tribunale, in una dichiarazione sotto la pioggia sulla pista dell’aeroporto Reagan. “Non è colpa mia se il mio avversario politico nel partito democratico, il ‘corrotto’ Joe Biden, ha detto al suo procuratore generale di accusare il principale (di gran lunga!) candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti di tutti i crimini possibili così da costringerlo a spendere tutti i soldi per la difesa”, ha attaccato il tycoon sul suo social Truth ribadendo che le incriminazioni contro di lui sono “una strumentalizzazione della giustizia senza precedenti e aggiungendo che “gliene basta un’altra per assicurarsi la vittoria al 2024”. LEGGI TUTTO

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    Migranti, Meloni-Piantedosi studiano stretta su irregolari

    (Teleborsa) – Al termine del Consiglio dei Ministri di ieri, vertice tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un faccia a faccia, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, per delineare il prossimo pacchetto di norme sulla sicurezza che è atteso a settembre.Tra le misure, un rafforzamento di dotazioni e organici delle forze di polizia, una migliore qualificazione della polizia locale, interventi di prevenzione e contrasto alla violenza giovanile e per innalzare i livelli di sicurezza delle città. Introdurre una stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari, in particolare i soggetti problematici e pericolosi con alle spalle comportamenti violenti. E’ uno degli interventi ordinamentali “in cantiere” esaminato durante l’incontro. A Rovereto, ad esempio, un migrante che aveva dimostrato la sua pericolosità poteva girare tranquillamente in attesa dei provvedimenti delle autorità. L’obiettivo del governo è accorciare e semplificare questi passaggi, accelerando l’espulsione di chi dà segnali di pericolosità sociale. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, prove di dialogo Governo-opposizioni

    (Teleborsa) – Entra nel vivo il dialogo tra Governo e opposizioni sul salario minimo: l’incontro è in programma per venerdì pomeriggio secondo quanto riferiscono fonti parlamentari con i rappresentanti di PD, Azione-Italia viva, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e sinistra e Più Europa.”Mi aspetto esattamente quello che si aspetta la presidente Meloni che ha aperto al confronto con le opposizioni”, dice intanto la ministra del lavoro Marina Calderone intervista da TgCom, sottolineando che “questi temi, quello della contrattazione, del livello salariale delle persone ma anche dello stato di salute del mondo del lavoro è un tema su cui è importante avere un confronto aperto e costruttivo”. “Poi certamente ci sono delle responsabilità di governo che portano a dire che il governo prenderà delle strade e farà delle valutazioni ma questi sono temi che vanno sviluppati nella società civile e soprattutto in Parlamento”, ha concluso. Intanto, lo scorso 3 agosto è arrivato il semaforo verde dell’Aula della Camera alla questione sospensiva della maggioranza volta a sospendere l’esame della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo per un periodo di sessanta giorni. Un risultato che dai banchi dell’opposizione è stato segnato dal coro “vergogna, vergogna!”.”Siamo davanti alla fuga della maggioranza, che fugge davanti a un problema reale”, aveva detto nell’occasione la segretaria del PD Elly Schlein parlando sulla sospensiva sulla PdL sul salario minimo. “Siamo aperti al dialogo. Non ai rinvii sine die. La maggioranza dice che della sofferenza della gente se ne frega”, conclude.”La maggioranza non ha detto la verità in aula. La sospensiva che porta il salario minimo formalmente al 29 settembre in realtà è un rinvio a gennaio. A dopo la sessione di bilancio. Perché come è noto a tutti durante quel periodo non è possibile votare leggi di spesa. La destra dunque sta imbrogliando gli italiani”, ha rincarato la dose il capogruppo democratico in commissione Lavoro Arturo Scotti. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Leo: delega una svolta, apprezzamento di tutti

    (Teleborsa) – Sono in corso le votazioni dell’Aula di Montecitorio sui 34 emendamenti (tutti delle opposizioni) presentati al testo del disegno di legge delega sul fisco. Prima del voto finale sul provvedimento, che diventerebbe legge alla terza lettura, la Camera dovrà esaminare anche 39 ordini del giorno.La delega fiscale “può rappresentare una svolta nel nostro sistema tributario”. Lo ha ribadito il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, intervenendo in Aula alla Camera al termine della discussione generale sul provvedimento. “Tutti hanno espresso grande apprezzamento sull’impianto di questa riforma” ha sottolineato “abbiamo sentito tutti e tutti hanno detto che abbiamo costruito qualcosa che da’ una svolta al sistema tributario”.”Abbiamo le tecnologie informatiche, la precompilata, l’intelligenza artificiale, siamo in grado di dire millimetricamente quale è il reddito”, aveva spiegato ieri e proponendo di “venire incontro al contribuente collaborativo” per “combattere questo ammontare enorme di evasione”.”Mi sono permesso di definire questo provvedimento epocale perché è una riforma che era attesa dagli anni Settanta, quando un provvedimento analogo fu messo a terra da studiosi del calibro di Bruno Visentini, di Cesare Cosciani, di Gino De Gennaro”, ha ricordato ancora il viceministro, aggiungendo “penso che tutti insieme stiamo scrivendo una pagina veramente importante nella storia economica di questo Paese”. LEGGI TUTTO

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    Trump in Tribunale a Washington si dichiara “non colpevole”

    (Teleborsa) – Donald Trump è comparso ieri sera on Tribunale, per la terza volta in pochi mesi, dichiarandosi “non colpevole” per le accuse mosse a suo carico. Stavolta per aver tentato di alterare i risultati delle elezioni Presidenziali del 2020, vinte da Joe Biden, e per aver orchestrato l’assalto a Capitol Hill, avvenuto il 6 gennaio 2021. Come previsto erano quattro i capi d’accusa mosso dal Procuratore federale Jack Smith: cospirazione, frode, attentato alla costituzione, ostacolo alla giustizia. Trump è arrivato a Washington con il suo aereo privato e poi in auto in Tribunale, dove è entrato senza rispondere a domande circondato dai suoi legali. A pochi metri il suo accusatore, il Procuratore Smith, che lo ha condotto in tribunale per la terza volta: le prime due per l’accusa di aver trafugato documenti top secret del Pentagono e per aver tentato di corrompere la pornostar Stormy Daniels. L’udienza è durata in tutto 27 minuti, poi l’ex Presidente si è di nuovo recato in aeroporto.”Oggi è un giorno triste per l’America. Contro di me è in atto una persecuzione, una persecuzione condotta da un avversario politico contro qualcuno che è avanti nei sondaggi. Non possiamo permettere che questo accada”, ha affermato Trump lasciando il Tribunale. Nel corso dell’udienza il giudice Moxila Upadhyaya ha rivolto a Trump alcune domande, sulle sue generalità e sull’assunzione di stupefacenti, poi ha letto i capi d’accusa a suo carico ed il tycoon si è dichiarato “non colpevole”. Il magistrato ha quindi fissato la prima udienza il prossimo 28 agosto. Una data che si interseca con l’altra udienza del 23 agosto per le carte segrete nascoste a Mar-a-Lago e con le scadenze elettorali. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, ok Camera a sospensiva. Furia opposizioni

    (Teleborsa) – Semaforo verde dell’Aula della Camera alla questione sospensiva della maggioranza volta a sospendere l’esame della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo per un periodo di sessanta giorni. I voti a favore sono stati 168, 128 i contrari, tre gli astenuti. Dai banchi dell’opposizione il risultato del voto è stato segnato dal coro “vergogna, vergogna!”.”Siamo davanti alla fuga della maggioranza, che fugge davanti a un problema reale”. Lo dice nell’Aula della Camera la segretaria del PD Elly Schlein parlando sulla sospensiva sulla PdL sul salario minimo. “Siamo aperti al dialogo. Non ai rinvii sine die. La maggioranza dice che della sofferenza della gente se ne frega”, conclude.”La maggioranza non ha detto la verità oggi in aula. La sospensiva che porta il salario minimo formalmente al 29 settembre in realtà è un rinvio a gennaio. A dopo la sessione di bilancio. Perché come è noto a tutti durante quel periodo non è possibile votare leggi di spesa. La destra dunque sta imbrogliando gli italiani”, rincara la dose il capogruppo democratico in commissione Lavoro Arturo Scotti. Annuncio il voto contrario del M5s. Ve lo diciamo già adesso: non vi presentate a ottobre con proposte dirette a spaccare la platea di lavoratori sottopagati”. Lo dice il leader di M5S Giuseppe Conte parlando in aula sulla sospensiva. “Le aperture al dialogo di Meloni sono rimaste solo parole”.La maggioranza dimostri se la interlocuzione che ha promesso sul salario minimo è in ‘modalità propaganda’ o è vera per l’interesse del Paese”, incalza anche il capogruppo del Terzo Polo Matteo Richetti LEGGI TUTTO