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    Regno Unito, Johnson all'angolo: caos Brexit e boom di contagi

    (Teleborsa) – Sembrano lontani i tempi in cui Boris Johnson vestiva i panni del trionfatore assoluto pronto a traghettare tra gli applausi Londra fuori dall’UE. Da allora le cose sono decisamente cambiate, con l’esplosione della pandemia che ha complicato i piani dalle parti di Downing Street.Oggi, intanto, la Camera dei Comuni vota in terza lettura il progetto di legge che dovrebbe bypassare alcune parti dell’accordo di recesso dall’Unione europea, nonostante la forte opposizione giunta da Bruxelles, Belfast e Dublino. Non dovrebbero esserci sorprese per il Governo, dopo che il Premier inglese ha raggiunto un compromesso con i parlamentari conservatori ribelli, accettando un emendamento che assegna al Parlamento il diritto di approvare l’eventuale applicazione della legge.Intenzione di Johnson creare una “rete di sicurezza” legislativa che gli consenta di aggirare le norme dell’accordo per la Brexit che imporrebbero per l’Irlanda del Nord un regime doganale diverso da quello del resto del Regno Unito. Le norme presenti nell’accordo sono state pensate per evitare che in Irlanda venga ripristinato un confine “fisico” tra Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, territorio dell’Unione europea.I numerosi critici dell’iniziativa legislativa di Johnson, tra i quali ex Premier ed esponenti di spicco del Partito conservatore, sostengono che aggirare le norme dell’accordo per la Brexit si tradurrà in una violazione del diritto internazionale e in una perdita di credibilità per il Regno Unito.FRONTE EUROPA – Nel corso del Consiglio Affari Generali di oggi, dedicato anche alla preparazione del prossimo Consiglio Europeo e alla necessità di ripristinare il pieno funzionamento del mercato interno Ue, i Ministri parleranno anche delle “discussioni in corso con il Regno Unito sull’accordo di ritiro”, dopo la legge britannica sul mercato interno, che viola l’accordo di ritiro. “Nel comitato congiunto” per l’applicazione dell’accordo “il lavoro continua e la prossima riunione sarà il 28 settembre. L’UE crede nella calma: siamo dedicati alla piena e puntuale applicazione dell’accordo di ritiro: niente di più e niente di meno”. Lo dice il vicepresidente della Commissione Europea Maros Sefcovic, a margine della riunione a BruxellesIntanto, di fronte all’aumento dei contagi, il governo guidato da Johnson fa marcia indietro e invita i britannici a lavorare da casa. “Se è sicuro operare nel vostro luogo di lavoro, se siete in uno spazio sicuro, allora dovreste essere lì, se il vostro lavoro lo richiede. Ma se potete lavorare da casa, allora dovreste farlo”. Questo il messaggio lanciato in un’intervista mattutina alla Bbc dal cabinet minister Michael Gove, braccio destro del Premier, ammettendo che quello del governo è un radicale ripensamento rispetto a quanto consigliato a luglio dallo stesso Johnson, che aveva ripetutamente invitato i britannici a tornare al lavoro in presenza, per rimettere in moto il motore dell’economia. LEGGI TUTTO

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    Elezioni Regionali e Referendum, si apre la “partita” degli equilibri

    (Teleborsa) – La partita delle Regionali, sulla quale erano puntati tutti i riflettori, si chiude con un pareggio, 3-3 che secondo molti per il centrosinistra vale di più.In Veneto, come da copione Zaia fa boom di consensi, mai un Governatore tanto votato dall’istituzione delle Regioni. Secondo mandato anche per De Luca in Campania, Toti in Liguria e Emiliano in Puglia che batte Fitto.Una bella fetta della torta si è giocata in Toscana con la vittoria di Giani (centrosinistra) che allontana il possibile tsunami che avrebbe provocato l’affermazione della candidata leghista Ceccardi. Nelle Marche passa il centrodestra con Francesco Acquaroli.Netto successo dei Sì al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Un successo che Di Maio rivendica con forza parlando di “risultato storico”. Poi rilancia sul taglio agli stipendi dei parlamentari e su “una legge elettorale proporzionale”.La maggioranza tira, dunque, un sospiro di sollievo ma c’è un paradosso: un tempo vero traino dello schema ora i Cinquestelle inseguono con il PD pronto a far valere il ritrovato peso specifico. I grillini incassano la vittoria sulla riduzione delle poltrone che attenua, solo in parte, il tonfo alle Regionali. LEGGI TUTTO

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    Referendum: exit poll danno vittoria al Sì (60-64%). Regionali: testa a testa in Puglia, in Toscana di poco avanti Giani

    (Teleborsa) – Urne chiuse e primi exit poll sui risultati di Referendum e Regionali. Secondo il Consorzio Opinio Italia per la Rai il Sì sarebbe passato con una percentuale compresa tra il 60% e il 64%, No compreso quindi tra 36%-40%.Primo dati arrivano sull’affluenza che, secondo quanto comunica il Ministero dell’Interno, si attesta al 53,49% per il referendum. Leggermente superiore per quanto riguarda le Regionali a 57,29% (il dato considera però solo Campania, Liguria, Puglia e Veneto, mentre i dati di Marche, Toscana e Valle d’Aosta non sono comunicati dal Viminale).Sul fronte dei risultati delle Regionali, secondo le espressioni di voto raccolte fuori dai seggi, vanno verso una conferma i governatori uscenti Luca Zaia (Lega) – secondo Opinio Italia con una forbice tra 72-76% – in Veneto e Vincenzo De Luca (Centrosinistra) – tra il 54% e il 58% – in Campania. In Liguria, vantaggio anche per il governatore uscente Giovanni Toti (Centrodestra) – forchetta del 51-55%, – seguito a distanza da Ferruccio Sansa (Centrosinistra) con il 38-42%.Testa a testa in Puglia: Raffaele Fitto (centrodestra) e Michele Emiliano (centrosinistra) sono dati secondo gli exit poll a 39-43%, seguiti da Antonella Laricchia (M5S) all’11-15% e Ivan Scalfarotto (Italia Viva) al 1-3%. Ancora aperta anche la partita in Toscana con Eugenio Giani (centrosinistra) al 43,5-47,5 e Susanna Ceccardi (centrodestra) al 40-44%.Centrodestra in vantaggio nelle Marche – Francesco Acquaroli (Centrodestra) è dato con una forchetta del 47-51%, dietro il candidato del centrosinistra, Maurizio Mangialardi, con il 34-38% – e in Valle d’Aosta – che vota con un sistema elettorale diverso dalle altre Regioni – dove il primo partito è la Lega (20-24%), seguito dal Progetto Civico Progressista (che comprende anche il Pd) con il 13-17%, dall’Union Valdoteaine (11-15%) e dal Centrodestra (FI e Fdi-Meloni) 8-10%). LEGGI TUTTO

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    Elezioni in era Covid, affluenza: i dati del primo giorno

    (Teleborsa) – Referendum costituzionale, Suppletive del Senato, Regionali e Amministrative: italiani chiamati al voto nella maratona di due giorni, iniziata ieri, domenica 20 settembre che si concluderà oggi, lunedì 21 con le urne aperte dalle 7.00 alle 15.00.Nella prima giornata di voto quando sono arrivati i dati di circa 6.000 comuni su 7.900 l’affluenza provvisoria alle 23 per il referendum costituzionale si avvicina al 40%. Medesima la percentuale per le Regionali nelle quattro regioni per le quali il Viminale comunica i dati: Campania, Liguria, Puglia e Veneto (circa 1.200 comuni su 1.604 totali). Mentre per le amministrative l’affluenza è attorno al 50% (365 comuni su 606).Elezioni in era Covid, sotto il segno dunque di mascherine e distanziamento con qualche criticità: in generale, però, la situazione sembra essere sotto controllo.”Ogni votazione è espressione di una partecipazione democratica. C’è sempre l’auspicio che ci sia la partecipazione dei cittadini. Io ho votato in scienza e coscienza”, ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo aver votato in un seggio al centro di Roma verso l’ora di pranzo. E’ giunto da solo a piedi al seggio, accolto dai cronisti che lo attendevano all’entrata ed è entrato nella scuola. Al seggio ha salutato presidente, scrutatori e la piccola folla di fotografi che lo attendevano. Quindi, è andato via sempre a piedi.Alla chiusura dei seggi, al via gli scrutini delle suppletive, del referendum e delle regionali. Gli scrutini delle elezioni amministrative cominceranno, invece, alle ore 9 di martedì 22 settembre. LEGGI TUTTO

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    Terzo settore, Catalfo: pubblicato in Gazzetta DPCM su 5 per mille

    (Teleborsa) – “Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM sul 5 per mille”.Lo scrive su Twitter il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo che parla di ” un altro importante traguardo sul cammino della riforma del Terzo Settore che il Ministero del Lavoro sta portando avanti, all’insegna della semplificazione delle procedure e della trasparenza sull’uso delle risorse”.Nei giorni scorsi il Ministro aveva annunciato che “entro ottobre verrà convocato il Consiglio nazionale del Terzo Settore dove saranno esaminati gli schemi di alcuni provvedimenti attuativi della riforma. “Considero strategico – aveva spiegato Catalfo in un’intervista a Il Corriere della Sera – lo sviluppo dell’economia sociale. LEGGI TUTTO

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    Misurazione febbre a scuola, Piemonte vince primo round

    (Teleborsa) – Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva d’urgenza, chiesta dai Ministri Azzolina e Speranza, della delibera con cui il Governatore Alberto Cirio impone alle scuole piemontesi di verificare la temperatura degli studenti all’inizio delle lezioni.Le scuole, dunque, continueranno a misurare la febbre agli studenti, in Piemonte, almeno fino al 14 ottobre, quando la causa sarà discussa in Camera di Consiglio.La decisione di respingere la sospensiva, secondo quanto si apprende, si basa sul fatto che l’ordinanza regionale non sovverte quanto stabilito dallo Stato, ma lo integra. Per i giudici amministrativi, sempre secondo quanto si apprende, il rischio sanitario era comunque tale da giustificare provvedimenti straordinari.”Sono felice, prima di tutto perché la scelta del Piemonte punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni, che rappresentano non solo uno degli affetti più cari, ma anche un aiuto quotidiano prezioso per ogni famiglia italiana e che sono purtroppo tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia – queste le prime parole di Alberto Cirio. LEGGI TUTTO

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    Brexit, intesa fra Johnson e ribelli Tory

    (Teleborsa) – Intesa di massima raggiunta tra il premier inglese Boris Johnson ed alcuni potenziali ribelli Tory per far approvare ai Comuni, la prossima settimana, il contestato disegno di legge che rimette in discussione parte degli impegni presi sul dopo Brexit nell’Accordo di Recesso con l’UE. Si tratta in particolare dello status doganale dell’Irlanda del Nord.Lo riporta la Bbc secondo cui in base all’intesa, Johnson si sarebbe impegnato a recepire i contenuti di un emendamento presentato da uno dei compagni di partito, il presidente della commissione Giustizia, Bob Neill, che sottrae al governo il potere di modificare gli impegni raggiunti con Bruxelles. LEGGI TUTTO

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    Recovery Fund, Conte disegna l'Italia del futuro

    (Teleborsa) – Come anticipato ieri dal Ministro dell’Economia Gualtieri, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha trasmesso ai Presidenti di Senato e Camera le linee guida per la definizione del piano italiano di ripresa e resilienza per accedere ai fondi previsti dal Recovery Fund. Il documento, a quanto si apprende, è composto da una trentina di pagine. Nella lettera che accompagna il documento Conte manifesta la sua disponibilità a riferire in Parlamento.”Il piano Next generation UE è un progetto per voi, per restituirvi un Paese migliore”, ha detto il Premier, in visita a Norcia, agli studenti: “Se perderemo questa sfida avrete il diritto di mandarci a casa”, ha aggiunto.”L’Italia sta facendo il suo piano nazionale – ha detto ancora Conte – e siamo nella fase avanzata di studio e approfondimento”. “E’ molto bello che a livello europeo – ha sottolineato il Premier – quando hanno pensato a questo grande piano d’intervento per i Paesi più sofferenti per la pandemia lo hanno chiamato Next generation”.Ieri, intanto, in audizione davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera sul Recovery Fund, pur senza entrare troppo nei dettagli, il Ministro dell’Economia Gualtieri ha confermato “l’intendimento di conseguire una significativa discesa del rapporto debito/PIL non solo nel primo anno di recupero dell’economia che auspichiamo sia il ’21: questa discesa vogliamo che continui anche negli anni successivi onde rientrare gradualmente sui livelli prepandemici e nel lungo termine conseguire una ulteriore riduzione”La strada è segnata. “Non faremo centinaia di microprogetti ma pochi grandi progetti – ribadisce il Titolare del Tesoro – a loro volta questi saranno anche collegati da una logica a missione, quello che conta non è la logica burocratica del singolo progetto ma l’obiettvo complessivo che si vuole raggiungere che richiede poi un intreccio di investimenti, riforme, policy”. LEGGI TUTTO