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    Recovery Plan, Bellanova: servono scelte coraggiose

    (Teleborsa) – Spendere con criterio. E’ chiara la posizione della Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova sul tesoretto che arriverà dall’Europa .Sul Recovery Plan, ha detto a SkyTG24, “non parlerei di ritardo, anche se non voglio cullarmi sugli allori. Abbiamo sicuramente la necessità di accelerare, di fare progetti e di spendere bene. Non basta spendere, a volte spendendo si fanno dei danni, quindi bisogna spendere bene. Stiamo lavorando”. “Non dobbiamo asseconda il populismo. Se non si hanno coraggio e visione – ha aggiunto – si asseconda il populismo. Bisogna fare scelte coraggiose sulle quali non sempre avremo il consenso di tutti, ma scelte che diano risposte alle emergenze del Paese”.Poi un passaggio sull’intervento di ieri del Presidente di Confindustria, Bonomi. “C’è sicuramente un cambio di clima e questo è un fatto positivo. Ho trovato un clima costruttivo nella relazione del Presidente e negli interventi che ci sono stati. Ho sentito parole importanti come la parola patto. Sono convinta – sottolinea Bellanova – che serva un patto che si porta appresso diritti e doveri delle parti che lo contraggono. Su questo dobbiamo impiantare un lavoro di interlocuzione, confronto e coinvolgimento per quello che è utile al nostro Paese, al sistema produttivo e all’emergenza del lavoro. Serve un apporto da parte di tutti”. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Patuanelli convoca Sindacati e Invitalia

    (Teleborsa) – E’ previsto per domani, giovedì 1 ottobre, al Ministero dello Sviluppo Economico un incontro sull’ex-Ilva. Il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha convocato, alle ore 15, Sindacati e rappresentanti di Invitalia.Al momento, dunque, tregua armata sul dossier che, nelle ultime ore, è tornato sotto i riflettori dopo che nei giorni scorsi i Sindacati avevano denunciato “un silenzio assordante e inaccettabile” da parte del Governo.”Ad oggi non si capisce su quali basi possa essere avviato un confronto sul futuro dell’ex Ilva – hanno sottolineato i Sindacati nelle scorse ore – perché non abbiamo nessun elemento né industriale, né ambientale e nemmeno occupazionale. Si continua a perdere tempo mentre la situazione della sicurezza nel sito di Taranto è sempre più preoccupante”.In particolare, sul piede di guerra Usb Taranto che ha proclamato per il 2 ottobre uno sciopero di 24 ore con presidio davanti alla portineria C della fabbrica: “la riapertura del confronto su tavoli istituzionali da un lato e il reinserimento al lavoro di circa 200 lavoratori non bastano, e non ci inducono a sperare che ArcelorMittal possa invertire la marcia e trasformarsi in un gestore serio ed affidabile – si legge in una nota del sindacato – Far tornare in azienda alcuni dipendenti ha tutto il sapore del contentino, l’ostinarsi a cercare un dialogo con la multinazionale una perdita di tempo. Quindi il gruppo franco-indiano va immediatamente allontanato. Poi sarà compito del Governo avviare una vera riconversione economica del territorio”. LEGGI TUTTO

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    Confindustria, Conte: insieme per vincere sfida ripartenza

    (Teleborsa) – “Abbiamo una grandissima sfida, non abbiamo alternative, dobbiamo vincerla e lo possiamo fare solo tutti insieme”. Lo ha detto il Premier Giuseppe Conte nel corso dell’ intervento all’Assemblea di Confindustria, sottolineando che la pandemia ci ha reso “più forti e consapevoli” e l’Italia “si sta rivelando più efficace di molti altri Paesi e più resiliente” .”Ci doteremo per il nostro piano di ripresa e resilienza di uno strumento normativo ad hoc, non c’è altra strada. Una struttura dedicata con norme specifiche e soggetti attuatori dedicati che ci garantisca trasparenza e tempi di attuazione certi”, ha proseguito Conte sottolineando anche che ci sarà una piattaforma digitale “per controllare lo stato di avanzamento delle opere”.In Italia abbiamo afferrato da subito che sarebbe stato impossibile porsi il problema della tutela del tessuto produttivo trascurando la salute delle persona. Lo abbiamo capito sin da quando i lavoratori si sono rifiutati di entrare in fabbrica, e non eravamo ancora al lockdown”, dice il Presidente del Consiglio ricordando il varo, in quei giorni, dei “protocolli di sicurezza” per le imprese. “Abbiamo afferrato un principio fondamentale: non si può tutelare l’economia senza tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini”, ha aggiunto.”Una giornata positiva, un clima positivo. Ho apprezzato la relazione di Bonomi, l’impostazione positiva per uno sforzo comune per il rilancio Paese”. Questo il commento del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, al termine dell’assemblea di Confindustria.”Negli interventi sia del ministro Patuanelli che del Primo Ministro Conte c’è stata un’apertura molto forte che non avevamo registrato fino ad oggi”, ha detto il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nella conferenza stampa seguita all’assemblea, spiegando che “la linea di Confindustria non è mai cambiata” mentre quella del Governo ora è cambiata. “Cogliamo con piacere questa apertura” e ora “abbiamo questo famoso Patto per l’Italia, hanno dato disponibilità, lo vedremo nei fatti”, ha concluso il numero uno degli Industriali. LEGGI TUTTO

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    Patuanelli, timidi segnali di ripresa ma pesa incertezza

    (Teleborsa) – L’economia sta mostrando “timidi segnali di ripresa”. Lo ha detto il Ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenendo all’Assemblea di Confindustria, aggiungendo però che “pesa l’incertezza economica” causata dalla pandemia. “Ora – ha aggiunto – dobbiamo trasformare la paura in rilancio grazie anche al sostegno dell’Europa”.Nella produzione industriale, “gli indicatori disponibili confermano la ripresa in atto. Nel terzo trimestre confermata la svolta ciclica anche se non ancora sufficiente” a tornare ai livelli pre-pandemia, ha spiegato il Ministro, aggiungendo che la pandemia ha provocato “un terremoto” nel mondo delle imprese e quindi “lo Stato deve fare la sua parte altrimenti ci saranno solo macerie da raccogliere e questo non ce lo possiamo permettere””Siamo qui a raccogliere la sfida” sul Patto per l’Italia sull’utilizzo dei fondi del Recovery Fund, ha concluso il Ministro per il quale “dalla crisi provocata dalla pandemia possiamo uscirne a condizione che lo facciamo tutti insieme. Non bisogna lasciare che prevalga un senso di contrapposizione, ma bisogna lavorare tutti insieme”. LEGGI TUTTO

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    Castelli, accelerare su Riforma fisco

    (Teleborsa) – Dal Reddito di Cittadinanza “non si torna indietro, ma è una riforma che va completata”. Lo sostiene il Viceministro dell’economia Laura Castelli, secondo cui “tutte le grandi riforme hanno bisogno di un tagliando”.Nel vertice di governo M5S, spiega Castelli – si è deciso di “accelerare sulla riforma del fisco, proseguendo nell’azione che abbiamo gia’ intrapreso per la riduzione delle tasse. Dobbiamo semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e Stato, riducendo anche molti degli adempimenti che, grazie alla digitalizzazione, stanno diventando superflui”.Su Quota 100, aggiunge Castelli in un’intervista al Corriere della sera, “nessun colpo di spugna. Abbiamo sempre parlato di una misura sperimentale, che favorisse anche un ricambio generazionale. C’è un termine di questa sperimentazione, e quello resta saldo”. LEGGI TUTTO

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    Recovery Fund, Speranza presenta il piano per la Sanità

    (Teleborsa) – “Penso che di una coraggiosa riforma del Servizio sanitario nazionale ci sia profondamente bisogno, per superare limiti e difficoltà della sanità italiana, che ha comunque superato in maniera positiva l’emergenza covid”.Così il Ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato, parlando del Recovery Fund sottolineando che “la pandemia ha evidenziato problemi strutturali che vanno affrontati”. “Questo – ha aggiunto – è il momento opportuno per mettere mano a queste criticità”.Speranza ha chiarito che per utilizzare i fondi del Recovery Fund in sanità “stiamo sviluppando un piano in 5 assi: territorio e sanità di prossimità, ospedale in rete, salute e ambiente. Poi ci sono conoscenza per la salute e innovazione digitale. Un piano per provare a superare le disuguaglianze, che rendono il diritto alle cure non uguale per tutti” ha detto il ministro della Salute.”Un diritto – ha sottolineato il Ministro – che va garantito indipendentemente da condizioni di reddito, sociale, territoriale, anagrafico. Garantire un effettivo universalismo della nostra sanità pubblica, dando concretezza agli articoli 3 e 32 della Costituzione”. In questi giorni, riconoscimenti ed elogi all’Italia per la gestione della pandemia. “Noi dobbiamo restare con i piedi per terra – dice Speranza – penso che in questi mesi abbiamo fatto un lavoro importante. I riconoscimenti che stanno arrivando li teniamo lì senza neanche giudicarli in nessun modo. E’ chiaro che oggi avere numeri inferiori rispetto ad altri Paesi europei non può che farci piacere. Ma la battaglia non è vinta, siamo in una fase delicata e avremo ancora alcuni mesi che non sono facili”. LEGGI TUTTO

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    MES, Gentiloni incoraggia l'Italia

    (Teleborsa) – Spetta ai singoli Governi decidere se ricorrere o meno alla linea di credito antipandemica del MES, “certamente l’Italia ha bisogno di migliorare il proprio sistema sanitario, che ha dato un’ottima prova nel corso della crisi ma ha messo in luce anche la necessità di miglioramenti e aggiornamenti”.Lo ha detto il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni rispondendo a una domanda sul dibattito sull’eventuale ricorso al Mes da parte dell’Italia, durante una conferenza stampa sull’Unione doganale.E “certamente – ha aggiunto – l’Italia è tra i Paesi che, visti i tassi, possono avere un vantaggio relativamente maggiore rispetto ad altri Paesi”.Sulla nuova linea di credito anti Covid del Mes “ho ripetuto più volte – ha ricordato l’Eurocommissario – che il lavoro a Bruxelles è stato togliere a questa speciale linea le condizionalità dei programmi economici generali: possiamo dire che oggi questo prestito non è soggetto a condizionalità”.Endorsement anche dal Governatore della Banca d’Italia Visco che poche ore fa ha parlato del MES, affermando “non vedo gravi problemi a usarlo: l’unico potrebbe essere quello dello stigma, ma quello stigma è legato a un cattivo utilizzo dei fondi o a una cattiva comunicazione”. Visco ha spiegato che lo strumento ha “solo vantaggi” da un punto di vista economico, perché evita di dover andare sul mercato, ha una scadenza lunga di 10 anni, interessi più bassi di quelli di mercato e l’unica condizionalità che prevede è quella di impiegare le risorse per il settore sanitario. LEGGI TUTTO

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    Smart Working alla prova del futuro, confronto entra nel vivo

    (Teleborsa) – “E’ stato concordato che il prossimo incontro” sul lavoro agile “si terrà entro il 15 ottobre”. Lo scrive la Confsal.Urge una regolamentazione del lavoro agile, “adesso ancora più stringente per il settore privato in quanto il prossimo 15 ottobre dovrebbe terminare lo stato di emergenza sanitaria nel nostro Paese e, con esso, l’attuale meccanismo semplificato che consente al datore di lavoro privato di ricorrere allo smart working con una decisione unilaterale”. Così il Sindacato dopo la riunione, in remoto e a tavolo unitario con tutte le altre confederazioni Sindacali, con il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.Dal 16 ottobre in poi “si dovrà dunque ritornare, secondo quanto previsto dalla legge 81/2017, alla stipula volontaria di accordi individuali tra datori di lavoro e i singoli lavoratori, anche se in assenza di regole e di normative differenti”, si legge in una nota.”Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria nel nostro Paese, lo smart working ha rappresentato una sorta di “sperimentazione forzata”, disposta su atto unilaterale del datore di lavoro, che sebbene abbia consentito da un lato ai lavoratori di non interrompere la continuità lavorativa e dall’altro alle aziende di non fermare la produttività e di erogare così i propri servizi alla collettività, ha pero’ mostrato tantissime criticità e nodi che, a fronte di una previsione legislativa – la legge 81/2017 – troppo generica, devono essere urgentemente sciolti nel perimetro degli strumenti della contrattazione collettiva e non attraverso un intervento legislativo unilaterale”, conclude Confsal.Per Mario Mantovani, Presidente di Cida, la Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, “lo smart working è una forma di lavoro con grandi potenzialità, in grado di aumentare la produttività se gestito correttamente: occorre però trasformarlo da strumento di emergenza a una metodologia messa a regime e inserita in un ambito contrattuale”. Lo ha detto durante un’audizione presso il Ministero del Lavoro.”Occorre spingere lo sguardo oltre l’emergenza per cogliere le opportunità delle trasformazioni in atto e per guidarne consapevolmente i processi, per ripensare il lavoro nell’ottica dell’innovazione digitale. E’ necessaria una disamina dei profili organizzativi, contrattuali, culturali, per approfondire il tema dello smart working valutandone l’impatto sulle persone e sulle organizzazioni e delineando le conseguenti modifiche dei paradigmi tradizionali della concezione del lavoro”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO