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    Whirlpool Napoli, il 31 ottobre si chiude. Monta la protesta

    (Teleborsa) – Crescendo di tensione sul dossier Whirlpool che ieri ha confermato la chiusura del sito di Napoli per la fine del mese, 31 ottobre. “Ne prendo atto e informerò il Governo”, il commento a caldo del titolare del MiSE Stefano Patuanelli, mentre il Ministro per il Sud Beppe Provenzano ha bollato la decisione come “inaccettabile”, sottolineando che “c’era stato un impegno con il Paese nel piano industriale, che ora non viene onorato”.Lavoratori – sono circa 350 a rischio – in protesta e sindacati sul piede di guerra.”E’ una battaglia di dignità per la vita delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche di rispetto per le Istituzioni italiane. Tutti gli stabilimenti in Italia oggi sono in sciopero perchè l’azienda ha dimostrato tutta la sua inaffidabilità. Non riusciamo a capire il vero motivo per cui vogliono chiudere lo stabilimento di Napoli, e finchè non lo capiamo, la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori non si fermerà”.Dice Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico, partecipando alla protesta a Piazza Plebiscito a Napoli.”L’incontro di ieri con il MiSE e l’azienda sulla vertenza Whirlpool è stato molto deludente. Ciò che ci delude è che si consenta ad una multinazionale di dire bugie davanti alle massime Istituzioni dello Stato. Quando la multinazionale piange miseria e dice che Napoli va chiusa perchè il prodotto non funziona nasconde il fatto che invece Whirlpool ha guadagnato in questo trimestre molto più del 2019 nonostante l’emergenza pandemica. Inoltre, da quello che sappiamo, le lavatrici prodotte a Napoli andranno a farle altrove”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Da blocco licenziamenti a smart working, le prossime mosse

    (Teleborsa) – Blocco dei licenziamenti: niente accordo, per ora, tra Governo e sindacati sulla proroga, con l’ultima riunione tra le parti finita con una fumata nera. Si cerca la quadra, come ha confermato il Ministro del Lavoro Catalfo, in occasione del Festival del Lavoro organizzato dai Consulenti del Lavoro: “C’è un’interlocuzione con i sindacati, c’è stata negli scorsi giorni e ci sarà nelle prossime ore e valuteremo anche le loro richieste”.Giorni di lavoro intenso per l’esecutivo. “Stiamo prevedendo delle misure, alcune da inserire nella Manovra di bilancio, altre in un decreto che verrà emanato nelle prossime settimane. Nel decreto ci sarà un rifinanziamento della CIG. L’intenzione è di finanziare un ulteriore intervento di CIG che potrebbe essere di circa 10 settimane” per dare una copertura fino a gennaio. “A questo collegheremo un altro finanziamento in legge di bilancio che andrà a coprire ulteriori settimane”, ha aggiunto.Capitolo a parte lo smart working che andrà potenziato e regolamentato: si viaggia, dunque, su un doppio binario. Fino a che continuerà lo stato d’emergenza noi abbiamo le procedure semplificate” per lo smart working ma “in itinere possiamo avere un’attenzione maggiore, solo se necessario regolamentarlo meglio e provare ad incentivarlo”, ha sottolineato il Ministro precisando anche che “lo smart working potrebbe essere meglio utilizzato. Prima della pandemia questo strumento era quasi sconosciuto”.Durante la pandemia “è stato fatto un utilizzo distorto, abbiamo fatto infatti ricorso soprattutto a un lavoro da casa. Manterremo tutte le misure semplificate che abbiamo attuato nel periodo dell’emergenza, assicurando, ad esempio, anche al diritto alla disconnessione e pensando agli spazi di coworking”, ha osservato.”Tutto quello che sarà necessario fare per far proseguire le attività in sicurezza noi lo faremo”, ha detto Catalfo in riferimento all’aumento dei contagi sui luoghi di lavoro certificato dall’Inail, precisando: “Non è escluso che, nei prossimi giorni, potremo lavorare al rafforzamento dei protocolli di sicurezza”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Lombardia verso coprifuoco alle 23

    (Teleborsa) – Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi “eccezionali” (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre. Questa la proposta che, all’unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il Presidente dell’ANCI, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il Governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del Ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus.La Lombardia ha deciso di chiedere al Governo l’istituzione del coprifuoco in Regione dalle 23 dopo che la Commissione indicatori istituita dalla direzione generale del Welfare ha previsto che al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva.”Sono d’accordo sull’ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il Presidente Fontana e il Sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore”, ha dichiarato all’Ansa il Ministro della Salute Roberto Speranza.Oltre alla richiesta al Governo per istituire il coprifuoco alle 23, nella riunione che si è tenuta ieri con il Presidente della Regione Attilio Fontana e tutti i sindaci dei Comuni capoluogo, “tutte le parti intervenute hanno condiviso l’opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità”. E’ quanto si legge in una nota della Regione. La decisione sarà contenuta nella prossima ordinanza emanata dalla Regione.Riapre l’ospedale alla Fiera – Intanto, il Presidente della Regione Attilio Fontana, intervenendo in diretta a Quarta Repubblica su rete4, ha parlato dell’ospedale Covid allestito in Fiera. “Noi lo useremo entro pochi giorni, entro la fine di questa settimana, al massimo all’inizio della prossima sarà perfettamente pronto a ricevere dei malati”. LEGGI TUTTO

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    Comuni sul piede di guerra per nuovo Dpcm. Viminale: “Sindaci supportati da Prefetti”

    (Teleborsa) – E’ polemica dopo il nuovo Dpcm, che di fatto ha trasferito ai sindaci ed ai presidenti di Regione la responsabilità di individuare le zone rosse o disporre il “coprifuoco” nelle zone della movida, alle ore 21, per evitare assembramenti. Anche per la scuola la responsabilità ricadrà sui Comuni, sia per quanto concerne la Didattica a Distanza sia per eventuali orari differenziati e doppi turni mattina-pomeriggio.La strategia del Governo di delegare la scelta agli Enti Locali, anziché definire una strategia comune o delle linee guida, ha fatto molto discutere ed è stata formalmente criticata dall’ANCI, l’associazione che raggruppa i sindaci d’Italia.”Sarebbe un coprifuoco scaricato sulle nostre spalle. L’esecutivo si assuma le sue responsabilità”, ha affermato il Presidente dell’ANCI Antonio Decaro, aggiungendo “non previsto che polizia locale si occupi di Covid” e preannunciando che non parteciperà più ai lavori della cabina di regia Governo-Enti locali.Una delle criticità più grandi concerne infatti le risorse ed il sottodimensionamento della polizia municipale per presidiare piazze e vie d’accesso. Sul punto si è espresso chiaramente anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, spiegando che “per chiudere una piazza con cinque vie d’accesso servono almeno 10 agenti” ed affermando che il decreto è “inapplicabile”. Ma c’è anche chi, come il presidente del Veneto Luca Zaia, chiede più autonomia sulle misure per le Regioni.E’ polemica anche sul testo del Dpcm, dove è scomparso il riferimento ai sindaci, lasciando così indeterminato a chi competa la responsabilità di predisporre quelle misure (Governatori, Prefetti, Sindaci).Getta acqua sul fuoco il Viminale, assicurando che “lo Stato non abbandona i Comuni, né li investe di responsabilità improprie” e chiarendo che i sindaci “saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico”. LEGGI TUTTO

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    Il nuovo Dpcm anti Covid atteso per stasera: ecco le novità

    (Teleborsa) – Un “coprifuoco” scaglionato per non penalizzare alcuni settori già colpiti dalla pandemia, orari differenziati per le scuole, almeno il 75% di smart working e la chiusura delle palestre. Sarebbero queste alcune delle misure che andranno a comporre il nuovo Dpcm, dopo un confronto definito “assai teso” della maggioranza, che sarà probabilmente presentato stasera in conferenza stampa dal Premier Giuseppe Conte.Nel frattempo è stato messo in calendario un altro confronto Governo-Regioni. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha convocato per questa mattina alle 10 un vertice con Regioni e Comuni, cui parteciperanno anche il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi, il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e “a distanza” il Ministro della Salute Roberto Speranza, la Ministra della Scuola Lucia Azzolina, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli ed il capo della Protezione civile Angelo Borrelli.Nel Dpcm dovrebbe essere prevista la chiusura di bar e pub alle 21 e, forse anche il divieto di consumare alcolici fuori dai locali, per i ristoranti chiusura alle 23-24, entrate scaglionate per le scuole superiori e didattica a distanza o integrata, chiusura delle palestre e piscine e limitazioni degli sport da contatto dilettantistici, mentre potrebbero essere salvati parrucchieri ed estetisti sui quali c’è diversità di vedute fra le linee più estreme e più morbide. Non sono escluse altre misure anti “movida” ed interventi ad hoc per i weekend. LEGGI TUTTO

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    Patuanelli, si lavora per evitare lockdown totale

    (Teleborsa) – “Stiamo attuando e pensando a tutte le misure necessarie per evitare un lockdown totale, quello che abbiamo vissuto a partire dallo scorso mese di marzo. Questo è il primo obiettivo, ma non ci sono bacchette magiche o sfere di cristallo, bisogna osservare l’andamento epidemiologico e il coefficiente di riempimento delle terapie intensive, ma anche degli ospedali in generale”. Lo ha detto il Ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, oggi in visita a iVision Tech, in Friuli.”Il numero che preoccupa di più in questo momento è quello dei ricoverati complessivi per Covid – ha proseguito Patuanelli – che impone agli ospedali anche una limitazione dei servizi sanitari generali, e c’è un problema di sovraffollamento dei presidi territoriali. Questo è ovviamente un aspetto che ci preoccupa, ma stiamo valutando in queste ore ulteriori eventuali misure che possano evitarci elementi di stretta più “stringente”.Intervenuto a Rai Radio1 il viceministro delle Finanze e senatore Pd, Antonio Misiani ha comunque ribadito che è “meglio fare di tutto per evitare” un eventuale coprifuoco. “Peserebbe tanto dal punto di vista economico, impatterebbe molto sulla ristorazione e su molti settori. Lo abbiamo già visto durante il lockdown. Ci sono tutta una serie di settori che dobbiamo continuare a sostenere, perchè fanno fatica e avranno bisogno di tempo per recuperare”.Per il viceministro dell’Economia e delle finanze, Laura Castelli: “Solo uniti, e rispettando tutte le misure anti-Covid, riusciremo a sconfiggere il Coronavirus”, ha scritto in un post su facebook. “E’ il momento dell’unità e di mettere da parte ogni divisione, soprattutto quelle strumentali che creano disorientamento nei cittadini. Abbiamo dimostrato grande responsabilità, come Paese, adesso è l’ora di correre assieme quest’ultimo miglio”, aggiunge Castelli sottolineando come “con il Parlamento, stiamo lavorando per non lasciare nessuno indietro. Per sostenere l’economia, i cittadini, le imprese”. LEGGI TUTTO

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    Didattica a distanza al 100%, Azzolina ribadisce: “Non aiuta ragazzi”

    (Teleborsa) – Dopo la crescita boom dei contagi nel nostro Paese che ieri hanno sfondato abbondantemente quota 8mila, il Governo starebbe ragionando su una nuova stretta per scongiurare l’ipotesi di un nuovo lockdown generalizzato che nessuno, al momento, vuole prendere in considerazione. Siamo ad un bivio: intervenire ora sperando di piegare la curva visto che secondo gli esperti il margine di manovra per evitare che la situazioni peggiori, come in Francia, è già ridotto.Coprifuoco alle 22 e ritorno della didattica a distanza per le scuole superiori: misure delle quali, stando alle indiscrezioni, si discuterà nel Consiglio dei Ministri in programma domani che potrebbero dunque portare ad un nuovo provvedimento già nelle prossime ore.Cresce intanto il pressing di alcune Regioni nei confronti della Ministra dell’Istruzione Azzolina che nelle ultime ore è tornata a difendere la didattica in presenza.”Gli studenti e le studentesse sono felici di essere rientrati a scuola. La didattica a distanza al 100%, così come chiesto in questi giorni da qualcuno, non aiuterebbe a tutelare la salute dei ragazzi, che andrebbero comunque a soddisfare la loro legittima voglia di socialità in altri luoghi”, ha ribadito Azzolina sottolineando che” il nostro dovere, oggi più che mai, è invece proteggerli. I nostri dirigenti scolastici e tutto il personale scolastico sono stati un’estate intera col metro in mano, lavorando insieme al Ministero, per mettere in sicurezza la scuola. Sì alla Dad per i ragazzi. No alla Dad contro i ragazzi”. LEGGI TUTTO

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    Dl Agosto, ok definitivo: è legge

    (Teleborsa) – Via libera definitivo della Camera dei deputati al Decreto agosto che, dunque, diventa legge con 265 sì e 180 no ad un giorno dalla scadenza.Il testo è arrivato in seconda lettura a Montecitorio “blindato” ed è passato senza modifiche con il voto di fiducia incassato questa mattina dal governo con 294 sì e 217 no (2 gli astenuti).Fra le novità introdotte dal testo che ha ricevuto la fiducia, identico a quello approvato in Senato, vi sono delle modifiche al Superbonus 110%, nel senso della semplificazione dell’incentivo, alcune modifiche ai tetti di spesa per il sisma bonus nelle aree terremotate, il congedo dei genitori in caso di quarantena dei figli, lo stop alle norme sugli affitti brevi. LEGGI TUTTO