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    Coprifuoco e scuola, delusione delle Regioni. Draghi tira dritto

    (Teleborsa) – Sale l’asticella della tensione nel Governo, alle prese con l’ira dei Governatori. Le Regioni avevano chiesto di posticipare il coprifuoco alle 23 e una deroga ai servizi di ristorazione, affinché fossero permessi sia al chiuso che all’esterno per le ore di pranzo e cena.Niente da fare, nessuna limatura dell’ultima ora al decreto legge Covid con le nuove aperture, firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento, che prevede riaperture graduali dal 26 aprile, sarà in vigore da oggi, venerdì 23 aprile.Ma è sul nodo scuola che si è consumato lo strappo, annunciato dallo stesso presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga: “l’aver cambiato in CdM un accordo siglato da noi con i Comuni e le Province sulla presenza di studenti a scuola è un precedente molto grave” che ha “incrinato la reale collaborazione tra Stato e Regioni”. Alla sua approvazione, la percentuale sulla presenza in classe dei ragazzi delle superiori in zona gialla e arancione è salita al 70%, rispetto al 60% inizialmente concordato con i governatori: un elemento che ha portato i governatori ad esprimere “amarezza” in una lettera indirizzata al premier, Mario Draghi, con la richiesta di “un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento”.Lo spiraglio, però, c’è: l’idea condivisa dall’esecutivo è che sul provvedimento ogni due settimane verrà fatto un check a tutte le misure previste dal decreto. Il primo sarà a metà maggio.La conferma arriva dal ministro per le Autonomie, Mariastella Gelmini, che tenta una mediazione: “Il coprifuoco non durerà fino al 31 luglio. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, modificando periodicamente nel dl sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco”. E sulla scuola, la ministra in quota Forza Italia chiarisce: “nel decreto ci sarà scritto il 70% ma non metteremo a rischio nessuno. Se non sarà possibile assicurare queste quote regioni ed enti locali potranno derogare. Stiamo lavorando per trovare la quadra”.Intanto, il leader del Carroccio Salvini continua a puntare i piedi sul coprifuoco alle 22, che – dice come esempio – “mette a rischio la stagione estiva dell’Arena di Verona, anche con il limite di mille spettatori”. Ma “come lo scorso anno, l’Arena potrà avere la deroga su iniziativa della Regione Veneto”, assicura il ministro della Cultura, Dario Franceschini. LEGGI TUTTO

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    Def e scostamento di Bilancio, arrivano i via libera di Camera e Senato

    (Teleborsa) – È arrivato l’ok di Camera e Senato allo scostamento di bilancio chiesto dal governo al Parlamento. A Montecitorio sono stati conteggiati 492 sì, 1 voto contrario e 1 astenuto mentre i voti favorevoli a Palazzo Madama sono stati 242, con 3 no e nessuna astensione. L’ulteriore indebitamento ammonta a 40 miliardi di euro per l’anno 2021 e circa 6 miliardi di euro medi annui per il periodo 2022-2033.I 40 miliardi di euro verranno destinati al prossimo dl Sostegni. Nelle intenzioni del Governo Draghi dovrebbe essere l’ultimo decreto economico della fase emergenziale a meno che non si riesca a superare la crisi sanitaria nei prossimi mesi.Camera dei Deputati e Senato hanno dato il via libera anche alla risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza (Def): 438 voti favorevoli e 50 contrari a Montecitorio; 213 sì, 30 no e due astensioni a Palazzo Madama. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Orlando: impressionante espulsione da mercato giovani e donne

    (Teleborsa) – “Sono impressionanti i numeri di espulsione dal mercato del lavoro di donne e giovani in questi mesi di crisi”. Lo ha detto il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, nel seguito dell’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, anche in relazione ai contenuti della Proposta di Piano Nazionale di ripresa e resilienza.L’attività dei navigator nei centri per l’impiego “costituirà un titolo preferenziale nei concorsi pubblici delle Regioni e di enti e agenzie regionali”, ha aggiunto. “Le imprese chiedono una revisione del decreto Dignità per alleggerire i limiti posti alla contrattazione a termine e garantire condizioni di maggiore flessibilità che possano essere di stimolo alla ripartenza. Non interverremo su questo punto nel prossimo decreto Sostegni bis che è dedicato ai ristori selettivi dei settori ancora in sofferenza”, ha precisato Orlando. LEGGI TUTTO

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    Riaperture, varato nuovo Decreto. Sul coprifuoco passa linea Draghi

    (Teleborsa) – Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto che fissa il perimetro delle riaperture dal 26 aprile al 31 luglio. Sul coprifuoco – che resta alle 22 almeno fino al 1 giugno – passa la linea Draghi. Dopo maggio potrebbe essere valutata, dopo un’ulteriore analisi dei dati epidemiologici, una delibera per eliminarlo o far partire il provvedimento dalle ore 23. Momenti di tensione proprio sul nodo coprifuoco con la Lega in prima linea per far slittare l’orario del coprifuoco dalle 22 alle 23 che, alla fine, si è astenuta sul voto. Secondo più di un ministro presente, il Capo del governo avrebbe mostrato anche una certa irritazione sul cambio di linea rispetto a quanto già stabilito collegialmente. Dal canto suo, il leader della Lega Matteo Salvini, che ha difeso la decisione di sostenere il governo, ha motivato l’astensione del suo partito. “Voteremo il prossimo di decreto, se aiuterà i lavoratori. Questo no. Se sono convinto vado in fondo: la scelta di sostenere Draghi è stata giusta, sarebbe stato più comodo starne fuori ma ora l’Italia merita impegno e sacrifici. Se siamo zona giallo è grazie alla Lega, però se 500 persone possono chiudersi in un cinema perchè 20 non a cena, o in due in palestra. Chiediamo rispetto”. “La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati”.Fonti del Pd di governo dopo il Cdm definiscono “equilibrato” il risultato del lavoro del Consiglio dei Ministri. “La piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l’esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell’atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso”. “Il Pd da sempre è per le riaperture in sicurezza e la strada indicata da Draghi, graduale ma attenta a tutelare salute ed economia, è quella giusta. La scelta di Salvini è irresponsabile e crea confusione nel Paese”, ribadiscono fonti del Nazareno. Filtra rammarico sponda Movimento 5 stelle per le decisioni del Carroccio. “Spiace per atteggiamento Lega. Questo Governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi è stata messa in discussione l’unità delle nostre decisioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, l’interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato.” RISTORAZIONE – Entrando nel merito del provvedimento, via libera dal 26 aprile ai ristoranti, pranzo e cena, purchè all’aperto. Sarà possibile sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso, invece, dal primo giugno. SCUOLA – “Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Il decreto quindi aumenta dal 60% al 70% il limite minimo per le superiori in presenza nelle zone gialle e arancioni. Per le università il dl prevede che “dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno”.GREEN PASS – “Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale.”VISITE – “Dal 26 aprile e fino al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata (diversa dalla propria) in 4 persone al posto di 2.”SPOSTAMENTO TRA REGIONI – “Dal 26 aprile chi è munito di certificazione verde potrà spostarsi da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni.” Secondo quanto stabilito dal decreto “può avere il certificato verde: chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto) chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione) chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)”. Spostamenti liberi tra Regioni di colore giallo. CINEMA E TEATRI – In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti che ospitano cinema, teatri, sale concerto e live club, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto rispetto ai 500 previsti al massimo al chiuso e ai mille all’aperto o al 50% della capienza, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida. EVENTI SPORTIVI – E’ possibile autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza anche prima dell’1 giugno. Per tali eventi, e tenuto conto delle caratteristiche dei siti, è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di 1.000 spettatori per gli impianti all’aperto o di 500 per quelli al chiuso. IL ‘TAGLIANDO’ – Previsto un ‘tagliando’ al decreto legge a metà maggio, per valutare la sussistenza di presupposti per allentare eventualmente le misure nel caso i dati epidemiologici lo permettano. LEGGI TUTTO

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    Lavoro autonomo, Orlando: “Occorre considerare riforme strutturali degli ammortizzatori sociali”

    (Teleborsa) – Il decreto attuativo della legge di bilancio per l’esonero dei contributi a favore di autonomi e professionisti “è indubbiamente atteso dalle categorie” e “mi impegno a monitorare l’iter del provvedimento al fine di giungere in tempi brevi all’adozione definitiva del decreto”. Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, rispondendo ad una interrogazione M5S alla Camera.Il governo, ha detto Orlando, è “consapevole” dell’importanza di attuare questa misura. “I lavoratori autonomi e professionisti hanno subito in maniera drammatica l’impatto della crisi, una forte riduzione dell’orario di lavoro e perdite di reddito, più gravi rispetto ai lavoratori dipendenti. C’è un pezzo di lavoro autonomo, in parte significativamente femminile, che è precipitato in una situazione di povertà improvvisa”, ha detto Orlando. Sull’adozione del decreto attuativo “è terminata la fase di consultazione e confronto con i soggetti istituzionali risultando anche proficua l’interlocuzione con l’ADEPP. Si tratta di un provvedimento complesso” perché sono da definire categorie molto eterogenee di lavoratori, ha spiegato Orlando. Il ministro ha riferito che “sono già in fase di valutazione le osservazioni espresse sullo schema di provvedimento dalla Rgs” e “conclusa questa fase istruttoria che prevede anche il parere dell’INPS, il testo verrà sottoposto all’esame definitivo del MEF”.”In una prospettiva più ampia occorre considerare con particolare attenzione il lavoro autonomo nell’ambito della riforme strutturali, in particolare per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali”, ha continuato Orlando. “Sono convinto infatti – ha detto il ministro – della necessità di avviare un confronto che sia efficace e produca effetti anche sull’estensione dell’equo compenso e la possibilità di estendere strumenti e tutele anche ad alcune tipologie di lavoratori autonomi che oggi non sono ricomprese”, ha aggiunto.Riguardo al reddito di cittadinanza, ha dichiarato che “sebbene siano assolutamente certamente da stigmatizzare i casi di indebita acquisizione”, “occorre riflettere sulla portata che la misura ha assunto, in particolare nel corso della crisi emergenziale”. “Indubbiamente – ha detto Orlando – in questi mesi la misura ha funzionato come rete di protezione sociale per un’ampia categoria di soggetti e per le loro famiglie, costituendo spesso un argine per le nuove povertà indotte dalla crisi. Per evitare possibili distorsioni, Orlando ricorda che ha “istituito il Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza, con l’obiettivo proprio di valutare la resa dell’istituto e individuare le azioni necessarie per collegarlo più efficacemente al sistema delle politiche attive del lavoro”.Sulla ripartenza del Paese, Orlando ha detto che “è certamente connessa al rilancio dell’occupazione e soprattutto di un’occupazione di qualità che risponda alle esigenze dell’innovazione, della transizione ecologica e della transizione digitale. A tal fine è indispensabile in primo luogo rafforzare le strutture pubbliche dei Centri per l’impiego, quali punti di riferimento territoriali fondamentali”.”L’obiettivo – ha detto Orlando – è quindi quello di superare eventuali ritardi e criticità, completando il rafforzamento infrastrutturale e tecnologico”. Inoltre, ha aggiunto, “ogni sforzo deve essere fatto perché la rete pubblica possa operare in sintonia e piena collaborazione con quella privata”. Il ministro ha ricordato che “sono iniziati proprio l’altro ieri gli incontri con la Regione Calabria e domani con la Regione Sicilia, sono già in programmazione tutti gli altri”. Il “completamento in tempi rapidi di questo processo è fondamentale perché le strutture territoriali siano in grado di erogare le politiche attive del lavoro necessarie per far fronte agli effetti della pandemia sul mercato del lavoro, in particolare, dopo che il blocco dei licenziamenti verrà rimosso”, ha sottolineato.Infine, il ministro ha sottolineato che il governo ha “allo studio misure per incentivare le assunzioni di disoccupati con contratti di lavoro stabile nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza, finalizzati a garantire alle imprese la flessibilità necessaria per gestire la delicata fase della ripartenza e ai lavoratori un percorso di formazione e di reinserimento in grado di accompagnarli nelle transizioni occupazionali verso un impiego stabile, di qualità e rispondente ai fabbisogni professionali delle imprese”. LEGGI TUTTO

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    Covid, scende il tasso di positività. Verso il nuovo decreto

    (Teleborsa) – Sono 13.844 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 12.074), a fronte di 350.034 tamponi tra antigenici e molecolari (ieri erano stati poco più di 294 mila) con il tasso di positività che passa dal 4,1% al 3,9%. Ancora alto, purtroppo, il numero delle vittime: 364 (ieri erano state 390). Questi i numeri del bollettino di oggi, mercoledì 21 aprile, diffuso dal Ministero della Salute.Sono 3.076 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in calo di 75 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 155 (ieri 182). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 22.784 persone, in calo di 471 rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 475.635 (-7.080 rispetto al giorno prima).Intanto procede il dialogo tra governo e regioni per arrivare al nuovo decreto che regolerà le riaperture. Dal 26 aprile la maggior parte dell’Italia tornerà in giallo, molti studenti torneranno a scuola e potranno riprendere le attività all’aperto, con la ministra Gelmini che ha dichiarato di pensare “che oltre 11 regioni passeranno al giallo”.Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti si è impegnato sul tema delle aperture: “Giusta la proposta di permettere apertura dei punti vendita anche in zona rossa con la possibilità di entrare solo per appuntamento e anticipare quella delle fiere al 15 giugno”. Le regioni vorrebbero però di più: la ripartenza dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all’aperto (senza distinzione di trattamento in base agli orari di somministrazione) e lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23. I governatori chiedono anche “la riapertura del settori wedding e l’avvio anticipato, rispetto a quanto disposto in bozza, dei mercati, l’uniformazione delle date di riapertura degli spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto”, secondo quanto riporta l’ANSA.”Sul coprifuoco – ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a Radio Capital – c’è un’interlocuzione con il governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro”. LEGGI TUTTO

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    Bombardieri: lavoro vera emergenza Paese

    (Teleborsa) – Sui contenuti del Recovery Plan “abbiamo la necessità di confrontarci”, in particolare “sulle riforme che dovranno accompagnare le varie misure”. Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, entrando a Palazzo Chigi per l’incontro tra il Premier Mario Draghi e i sindacati. “Ricordo che a Bruxelles insieme con le misure avranno bisogno dei piani di riforma perchè altrimenti i soldi non arrivano – ha detto – e sulle riforme aspettiamo di confrontarci. Sul lavoro lo stiamo facendo, sulla pubblica amministrazione lo abbiamo fatto. Aspettiamo di farlo sulla riforma fiscale, che ci sembra sparita, dopo il condono, dai temi della discussione politica”. Bombardieri ha insistito sulla necessità di “vedere il piano. Abbiamo lavorato su quello del precedente Governo. Il confronto con le parti si fa sui documenti scritti”. “Chiederemo di considerare il lavoro come elemento prioritario – ha aggiunto entrando – dentro il piano ci sono alcune cose da tenere in considerazione: giovani, donne e Mezzogiorno. Ci aspettiamo risposte concrete, un cronoprogramma e l’impatto occupazionale di ciascuno dei progetti. Anche il tema dei licenziamenti sarà oggetto di confronto e discussione, almeno per quello che ci riguarda”.Al termine Bombardieri ha anticipato che il Presidente del Consiglio ha dato disponibilità a un ulteriore incontro dopo il primo maggio. Ci siamo confrontati, Draghi ci chiesto quale fosse la nostra idea. Abbiamo ribadito l’esigenza di avere gli impatti occupazionali del piano, di capire cosa succede sulla governance”. “Nel merito delle questioni aspettiamo il documento che sarà presentato nei prossimi giorni alla presidenza del consiglio e alle Camere – ha proseguito – dopo saremo in grado di dare un giudizio più articolato. Per il momento c’è la necessità che il piano sia collegato con il DEF e con le linee di politica industriale. Non possono esserci piani diversi. Speriamo ci sia un impegno del Governo. Il Presidente del consiglio ha dato su questo grande rassicurazione. Vedremo nei prossimi giorni”. LEGGI TUTTO

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    Ex Embraco, Sindacati in pressing

    (Teleborsa) – Ritirare i licenziamenti e andare avanti con il progetto Italcomp. A chiederlo Fiom, Fim e Uilm ricordando che oggi i lavoratori di Acc e di Embraco hanno manifestato al Ministero dello Sviluppo economico per chiedere al Governo di riprendere il progetto Italcomp e di “agire con la massima urgenza per scongiurare gli imminenti licenziamenti alla Embraco di Torino e la interruzione della produzione alla Acc di Belluno per problemi di liquidità”. Il Viceministro, Alessandra Todde, “che da qualche giorno ha avuto le deleghe a seguire le vertenze, ha ricevuto una delegazione delle segreterie nazionali e delle rappresentanze dei lavoratori. Ha assicurato la sua intenzione di proseguire con la ricerca di una soluzione industriale e ha dichiarato la disponibilità di ammortizzatori sociali consecutivi anche per Embraco, a patto naturalmente che il curatore fallimentare ne faccia richiesta”. Questi sono gli argomenti più urgenti, insieme alla necessita’ di assicurare adeguata liquidita’ ad Acc, che saranno discussi nel prossimo contro già fissato per venerdi’ 23.I sindacati chiedono “al curatore fallimentare di Embraco di interrompere immediatamente la procedura di licenziamenti, di inoltrare domanda di cassa integrazione al ministero del Lavoro e di sbloccare l’utilizzo del fondo a suo tempo costituito da Embraco a beneficio dei lavoratori”. Per quanto riguarda invece “il Governo, speriamo che l’incontro di oggi dimostri un rinnovato interessamento da parte del Ministero dello Sviluppo economico dopo un lungo periodo di inerzia e di passaggio di consegne che ha messo gravemente a repentaglio il futuro dei lavoratori sia di Belluno sia di Torino”. Infine, “ci aspettiamo a breve l’approvazione degli emendamenti in discussione in Parlamento a sostegno della liquidità per l’Acc di Belluno e la costituzione di ItalComp”. LEGGI TUTTO