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    Draghi: Italia è viva e forte. Ora costruire Paese più giusto e moderno

    (Teleborsa) – “Quest’Italia è viva, forte, e ha tanta voglia di ripartire. I mesi della pandemia sono stati un disastro sanitario, economico, ma anche culturale, sociale, educativo. Lo dice il Premier Mario Draghi intervenendo da Spezzano di Fiorano (Mo). “E’ la prima volta – ha detto – che esco da Roma da quando la pandemia ha cominciato ad attenuarsi e quello che si percepisce è un sollievo, un entusiasmo, una voglia non solo di ricominciare ma di sprigionare le forze produttive e imprenditoriali, una propria visione”.”Le diseguaglianze sono aumentate. Ma, grazie ai sacrifici degli italiani e alla forte accelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova di ripresa e fiducia, su cui costruire un Paese più giusto e più moderno. E liberare le energie che sono rimaste ferme in questi anni”, aggiunge il premier. “Il compito del governo per questa e tutte le realtà produttive – prosegue Draghi – è creare un ambiente dove le infrastrutture sono migliori, la formazione fatta bene, dove ci si sente parte della società, per investire e guardare al futuro. Il Governo deve creare questo clima e aiutare le imprese come le vostre”. “Gli investimenti e le riforme del nostro Piano non impegnano solo il governo nazionale. Coinvolgono tutti i livelli di governo territoriale e ogni energia produttiva del Paese. Oggi siamo in un luogo di lavoro, di produzione, di successo. È da qui che vogliamo partire per entrare insieme in questa stagione di ripresa e renderla duratura e sostenibile. Perciò serve un’Italia unita nel desiderio di tornare a crescere e credere nel suo futuro” – dice inoltre il Presidente del Consiglio, aggiungendo: “Il decreto legge sulle semplificazioni approvato la settimana scorsa in Consiglio dei Ministri rappresenta, mi auguro, un cambio di passo essenziale per l’Italia. È vasto e complesso. Riduce le incertezze e i tempi delle burocrazie. Anche il metodo è stato incoraggiante, ha avuto il sostegno di sindacati, parti sociali, Regioni e vi ringrazio per questo”. LEGGI TUTTO

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    Semplificazioni, trovato l'accordo: cade massimo ribasso e proroga soglia 40% subappalti

    (Teleborsa) – Stralciata dal decreto Semplificazioni la norma sul massimo ribasso negli appalti, mentre sul tema dei subappalti partirà un “confronto tecnico” finalizzato a trovare un compromesso nelle prossime settimane. E’ questo il risultato dell’incontro a Palazzo Chigi fra il Premier Mario Draghi ed i sindacati, per discutere del decreto Semplificazioni, oggetto di numerose polemiche per quel che concerne le norme sugli appalti. Nessuna discussione invece sul tema dei licenziamenti sebbene i sindacati avessero chiesto al capo del governo di aprire un dibattito sul tema, non all’ordine del giorno.Presenti il segretario Cgil Maurizio Landini, della Uil Pierpaolo Bombardieri e il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga. Per il governo il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, quello della Mobilità e infrastrutture Enrico Giovannini, quello della PA Renato Brunetta e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.Come ampiamente anticipato, dal decreto Semplificazioni è stata stralciata la norma sul massimo ribasso negli appalti, oggetto di aspre critiche da parte dei sindacati e delle varie confederazioni. Sul tema del subappalto, il governo avrebbe proposto ai sindacati la proroga dell’attuale soglia al 40% oltre il termine del 30 giugno 2021. Una sorta di compromesso rispetto all’ipotesi di liberalizzazione totale osteggiata dai sindacati. Soddisfazione è stata espressa dal leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, all’uscita dall’incontro. “Nel confronto che abbiamo avuto con il Governo sparisce nel decreto semplificazioni qualsiasi riferimento alle gare al massimo ribasso”, ha spiegato il sindcalista, parlando anche di “un’apertura a discutere rispetto al famoso 40%” e di “un impegno che verificheremo nel decreto a una riduzione delle stazioni appaltanti”. Anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha giudicato “positivo” lo stralcio della norma sul massimo ribasso, che ha determinato “danni ai lavoratori e alle opere, favorendo l’ingresso della criminalità organizzata”. E a proposito della “tutela dei lavoratori in subappalto”, ha affermato che “ci deve essere una responsabilità in solido dell’appaltatore”.Il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, più pragmatico, ha dichiarato che “la speranza è arrivare a un testo che risponda alle aspettative del Governo, che deve far partire velocemente il PNRR, e del sindacato, che vuole far partire il piano garantendo, però, che il lavoro sia svolto in sicurezza”.La nuova bozza del PNRR, che unisce governance e semplificazioni, sale intanto a 65 articoli. I primi 17 articoli sono dedicati alla Governance del Piano di Ripresa e Resilienza (Recovery) e disciplinano temi che vanno dalla cabina di regia ai meccanismi di controllo e audit. Nel testo figurano norme per la velocizzazione delle autorizzazioni ambientali e dei cantieri. Le deroghe per gli appalti già previste ed in vigore sono state prorogate a giugno 2023 e non più fino al 2026.Il dl Recovery stanzia anche 866mila euro per realizzare la piattaforma tecnologica dedicata al Green Pass italiano, il passaporto vaccinale Covid, che viene affidata alla Sogei, la società del MEF che gestisce il sistema informativo fiscale e la tessera sanitaria. Sogei gestirà la piattaforma per conto del ministero della Salute, che manterrà la titolarità del trattamento dei dati sulla piattaforma stessa. LEGGI TUTTO

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    USA, Yellen: “Budget annuale è allo stesso livello del 2010. Serve spendere”

    (Teleborsa) – Nonostante i piani di stimolo all’economia, di carattere straordinario, approvati durante la pandemia, secondo il Segretario al Tesoro USA Janet Yellen il Congresso dovrebbe continuare a finanziare nuova spesa pubblica e non avere timore di incrementare il bilancio federale. “Il nostro budget annuale non è cresciuto (negli ultimi anni, ndr) e il finanziamento fornito per nuovi programmi è temporaneo. Non tenendo conto dell’inflazione, il nostro budget annuale è ancora allo stesso livello del 2010 e i capitoli critici – come la finanza domestica, la politica economica e la politica fiscale – hanno visto i loro budget tagliati fino al 20% dal 2016″, ha detto durante un intervento alla House of Representatives.”Domani la nostra amministrazione rilascerà il suo budget formale e vi sono diverse aree critiche in cui sono necessari finanziamenti”, ha aggiunto. Secondo le indiscrezioni dei mesia statunitensi, domani il presidente Joe Biden presenterà un piano di spesa di 6 trilioni di dollari da finanziare con aumenti delle tasse e una spesa in disavanzo per un importo di 1,3 trilioni di dollari all’anno.Nel suo intervento, il Segretario al Tesoro ha fatto vari esempi di settori e organismi critici da finanziare. “Ad esempio, il Financial Crimes and Enforcement Network (un organismo contro i reati finanziari) ha il compito di costruire un enorme database che raccoglie e protegge le informazioni sulla titolarità effettiva, ma il Congresso non ha ancora fornito alcun finanziamento per farlo”, ha detto davanti ai deputati del Subcommittee on Financial Services e del General Government Committee on Appropriations.Un altro caso citato è stato quello dell’Internal Revenue Service, abbreviato in IRS, l’agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi. “Anche l’IRS ha bisogno di risorse aggiuntive – ha detto Yellen – Nei prossimi dieci anni, il popolo americano potrebbe vedere circa 7 trilioni di dollari cadere dalle crepe del nostro sistema fiscale. Perché? Perché molti dei contribuenti più ricchi del paese non pagano l’intero importo delle tasse e l’IRS non dispone di personale sufficiente per garantire la conformità. Oggi, l’IRS ha meno revisori che in qualsiasi momento dalla seconda guerra mondiale”. LEGGI TUTTO

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    Zona bianca, le regole: stop coprifuoco, resta mascherina

    (Teleborsa) – Applicare per la “zona bianca” le stesse linee guida proposte dalle regioni per la “zona gialla” anticipando, fin da subito, l’apertura di tutte le attività economiche, incluse discoteche e wedding: questo il punto di caduta sul quale convergono le Regioni in merito alla zona bianca dopo il vertice di ieri, da avanzare poi al Governo. Ufficialmente partita, dunque, la corsa verso la quasi normalità in tutto il Paese, traguardo da tagliare, auspicabilmente, entro la fine di giugno, spinta anche dell’arrivo di 8 milioni e mezzo di dosi entro fine maggio, che completeranno la tranche dei 17 milioni previsti per questo mese. Su questo fronte, la nuova proposta dei governatori lanciata al Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, è di “garantire dosi a chi va in vacanza fuori regione per periodi lunghi, almeno dalle tre settimane in su”.Nuove idee e misure, in vista del prossimo monitoraggio, che decreterà probabilmente il bianco per Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise. La settimana successiva potrebbe essere il turno di Liguria, Veneto e Abruzzo. E così a seguire il resto del Paese che finirebbe nella zona a più basso rischio entro la fine del prossimo mese. Anche il coprifuoco scomparirà gradualmente: tramontata l’ipotesi circolata nelle ultime ore di ripristinarlo dalle 24, in zona bianca i governatori hanno ribadito il “superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività”, fermo restando il rispetto degli obblighi sull’utilizzo delle mascherine e il “distanziamento per scongiurare gli assembramenti”.”Soddisfatto da intesa con Regioni e Iss su zone bianche. C’è la consapevolezza che serve ancora prudenza e gradualità”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza mentre i numeri del virus sono in frenata, soprattutto grazie ai ritmi della campagna vaccinale che prosegue spedita, seppur con qualche intoppo. LEGGI TUTTO

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    ITA, Franco: accordo con UE in via definizione

    (Teleborsa) – E’ in via di definizione l’accordo con l’Unione europea sull’avvio di ITA, la newco Alitalia. Lo ha detto il Ministro dell’Economia, Daniele Franco nel corso del Question Time alla Camera, aggiungendo che l’obiettivo è quello di massimizzare il Piano industriale della newco per la quale è previsto “un perimetro più contenuto rispetto ad Alitalia, nei termini di rotta, flotta e attività collegate, ma coerente con l’impostazione del Piano della nuova società e capace di assicurare lo sviluppo anche occupazionale”.Le stime dell’impatto delle misure restrittive sull’economia “non costituiscono una stima del costo del lockdown perchè calcolano la perdita meccanica del PIL rispetto a uno scenario senza pandemia, senza includere gli effetti indiretti delle chiusure. La corretta valutazione di questo costo dovrebbe tener conto del fatto che in assenza di misure di contenimento, e con il conseguente serio aggravamento della situazione epidemiologica, le difficoltà per il funzionamento dell’economia sarebbero state molto significative e sarebbero state necessarie probabilmente misure ancora più restrittive”, ha detto Franco, rispondendo in merito all’impatto delle chiusura sul PIL. “Dall’inizio pandemia in tutti i paesi – ha osservato Franco – è sempre stato cruciale il bilanciamento tra gli effetti restrittivi immediati delle misure di contenimento da un lato e i costi sanitari e i costi economici futuri della loro mancato adozione dall’altro. Le stime su effetti delle chiusure, inoltre, non tengono conto degli effetti positivi delle ingenti misure fiscali messe in campo: in loro assenza la contrazione del PIL registrata sarebbe stata superiore”. “La maggior parte delle valutazioni quantitative disponibili – ha spiegato – si riferisce all’impatto sul sistema economico prodotto nella prima fase della pandemia. Le stime di Bankitalia relative alla perdita di valore aggiunte territoriali nel primo lockdown mostrano che ogni settimana di blocco dell’attività economica comporta una riduzione del PIL annuale dello 0,5%”. Invece, la quantificazione dell’impatto delle misure restrittive nella seconda e terza ondata “è resa più complessa dalla maggiore articolazione settoriale e territoriale degli interventi e dalla maggior variabilità temporale della loro applicazione”. Tuttavia, ha spiegato il ministro, il MEF “ha sviluppato una valutazione delle restrizioni riguardanti i servizi e del loro impatto diretto sul valore aggiunto del settore: secondo queste stime le restrizioni sui servizi nel quarto trimestre 2020 hanno pesato sul valore aggiunto settoriale per il 6,6%, per poi salire all’8,2% nel primo trimestre 2021; si stima che si ridurrà al 5,9% nel secondo trimestre e all’1,7% nel terzo trimestre”.La misura del Superbonus “è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione a giugno 2023 per le casi popolari. Il Governo si è impegnato a inserire nel disegno di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi della sua applicazioni nel 2021 con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati e al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza degli edifici”, ha detto. Il Superbonus, ha spiegato, “è stato introdotto per rilanciare rapidamente l’intero comparto dell’edilizia e far ripartire i cantieri, è inoltre importante per accelerare la transizione energetica del paese in vista degli obiettivi indicati anche in sede europea. Nell’ambito del PNRR, il Superbonus rappresenta una delle principali proposte progettuali e l’ammontare complessivo delle risorse previste, tra PNRR e fondo complementare, è di oltre 18 miliardi”.Nel decreto Sostegni bis la soglia di fatturato per ottenere contributi a fondo perduto può salire fino a 15 milioni di euro, ha proseguito Franco ricordando che “la soglia per gli interventi a fondo perduto è stata portata da 5 a 10 milioni” nel dl Sostegni. Tale limite è stato confermato nel dl “ma si prevede che essa possa essere elevato 15 milioni dove emergano risorse non utilizzate” ha ricordato. “Le modalità di determinazione dell’ammontare del contributo e ogni modalità di attuazione saranno definiti con decreto del Ministro dell’Economia”.Il Titolare del Tesoro ha anche riferito che il gettito dell’imposta sui servizi digitali per il 2020 ammonta a 233 milioni di euro. “Il termine per il pagamento della prima rata per l’imponibile anno 2020 è stato prorogato al 17 maggio 2021, fissando al 30 giugno il termine per invio della dichiarazione annuale – ha spiegato.A oggi sono stati ripartiti versamenti effettuati con modello F24 fino al 17 maggio per un importo di 98 milioni da parte di 49 soggetti, 40 società di capitali e 9 soggetti non residenti, e sono stati rilevati alla Ragioneria dello Stato bonifici effettuati direttamente in Tesoreria per un importo di 135 milioni, complessivamente quindi risulta un gettito dell’imposta sui servizi digitali per il 2020 ammonta a 233 milioni”. 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    Draghi: green pass UE pronto a metà giugno, su vaccini accelerare in estate

    (Teleborsa) – “C’è stata una certa soddisfazione sul modo in cui procedono le vaccinazioni un po’ dappertutto, e la campagna deve accelerare anche in estate. Le forniture continueranno ad arrivare in modo sufficiente”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi in conferenza stampa a margine del Consiglio Ue, annunciando che il green pass sanitario europeo “sarà pronto a metà giugno”. “Avevo detto in anticipo che avrei sollevato il problema dell’immigrazione, assente dall’agenda per parecchio tempo. Mettere a dormire un problema non lo fa sparire”, ha spiegato Draghi , sottolineando che il tema “sarà messo in agenda nel prossimo Consiglio”. “Ho offerto i numeri delle ultime settimane. Devo dire che soprattutto da parte di Francia e Germania c’è coscienza del problema, ma anche da parte di altri. Occorre una risposta solidale, non di indifferenza”, ha detto. Quanto a blocco dei licenziamenti e polemiche, abbiamo “fatto un passo avanti, spero che sindacati e imprese si ritrovino nella mediazione”, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa.Sulle sanzioni alla Bielorussia il Premier italiano ha sostenuto che “sono equilibrate e ben dirette: tutti abbiamo sentito il dovere di prendere queste sanzioni e condannare l’atto della Bielorussia. Se ci saranno reazioni della Russia, le vedremo: siamo un continente forte. Non dobbiamo ritenerci così deboli quando prendiamo decisioni forti dal punto di vista umanitario”. “Ci sono molte cose che si possono fare a proposito della Russia, prima di tutto una completa attuazione degli accordi di Minsk. Bisogna rafforzarsi molto, soprattutto dal lato della sicurezza cibernetica. Il livello di interferenza, sia con le spie che abbiamo visto di recente, sia sul web è veramente diventato allarmante”, ha detto.Al centro della riunione di oggi, le misure per l’uscita dal Covid – su tutte il nodo dei brevetti dei vaccini e, appunto, l’intesa per Green Pass unitario – e il dossier cambiamenti climatici. LEGGI TUTTO

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    Mattarella: “Abbiamo un debito verso giovani, non solo finanziario”

    (Teleborsa) – “Abbiamo un debito verso le future generazioni, e non è solo quello finanziario. E’ un debito che si esprime nei confronti dei giovani, con la necessità di disegnare in maniera adeguata il futuro dei nostri ragazzi”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’Università del Sacro Cuore di Cremona. “Rifuggendo dalla tentazione di farsi rinchiudere nella considerazione effimera ed esclusiva del momento presente, una condizione effimera che ignora il passato e la storia e trascura il futuro – ha proseguito il Capo dello Stato – c’è l’esigenza del nostro Paese di pensare ai giovani per consegnarli un futuro adeguato”. Particolarmente toccante il messaggio rivolto a Cremona “attraversata dalla tragedia della pandemia, che ha seminato dolori e lutti”. Qui si unisce “insieme il ricordo delle vittime, la sofferenza dei familiari, l’abnegazione di chi negli ospedali si è speso per salvare vite. Tutto questo viene raccolto con il riferimento al senso di comunità che rappresenta Cremona e la sua provincia. La mia visita intende esprimere la fiducia della ripresa che si è avviata nella convinzione che la ripresa sarà certamente veloce ed efficace. E’ questo l’augurio che desidero consegnare”, ha detto Mattarella sottolineando che il Paese finalmente “in un momento di ripresa”- “Il recupero di questo straordinario complesso, in un suggestivo campus, è frutto di una collaborazione tra pubblico e privato. Una condizione preziosa che vale più in generale: la collaborazione nel Paese è indispensabile per definire e attuare i programmi del PNRR. La loro tempestiva attuazione ha bisogno del concorso e dell’energia di tutte le forze del Paese. La collaborazione deve essere avvertita per ogni decisione”, ha concluso. (Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica) LEGGI TUTTO

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    Banche, nel dl Sostegni bis saltano aumento e proroga incentivi a fusioni

    (Teleborsa) – Era atteso da molti come la spinta più grande a una nuova stagione di fusioni tra gli istituti bancari italiani, ma alla fine il tesoretto del Governo Draghi per favorire il consolidamento del settore non si è concretizzato. Nella versione definitiva del decreto Sostegni bis, approvata oggi dal Consiglio dei ministri, non c’è la proroga e l’innalzamento degli incentivi fiscali, che rimangono quindi quelli disegnati dal Governo Conte.Sono saltate sia la proroga degli incentivi per le aggregazioni delle imprese, comprese quindi le banche, sia l’ampliamento della percentuale di DTA (attività fiscali differite) da trasformare in credito d’imposta. Questa seconda misura era stata ribattezzata “norma MPS” in quanto avrebbe reso la banca senese un boccone più invitante per gli istituti più grandi, come UniCredit. Nel decreto Sostegni bis è invece stato inserito un nuovo intervento sulla cessione dei crediti deteriorati, con la proroga degli incentivi fino alla fine del 2021 e la previsione che il limite di 2 miliardi valga “per ciascuno degli anni 2020 e 2021”.Rispondendo a una domanda sugli incentivi alle aggregazioni – durante la conferenza stampa sul decreto Sostegni bis – il ministro dell’economia Daniele Franco ha detto: sulle DTA “siamo intervenuti molto marginalmente: si consente solo di anticipare il presupposto” per ottenere il vantaggio fiscale “al momento in cui viene approvato il progetto dal CdA – resta il limite del 2%, resta la scadenza del 31 dicembre – nel 2022 potranno avere luogo solo code di procedure già approvate, non è stato un tema oggetto di un grande dibattito perché è un tema relativamente marginale in questo decreto”. In sostanza, entro fine anno eventuali fusioni dovranno passare l’esame dei board, mentre le assemblee potranno essere convocate anche nel 2022.Non è escluso che il Governo decida di intervenire sulla partita delle fusioni nelle prossime settimane o mesi con un provvedimento più specifico. A seconda della formulazione assunta le nuove regole avranno impatti diversi sull’ecosistema bancario, e non è escluso che l’esecutivo voglia capire meglio le intenzioni di MPS, UniCredit e Banco BPM prima di mettere mano alla normativa. Nelle indiscrezioni circolate in queste settimane, e poi smentite con la versione definitiva del decreto Sostegni bis, si parlava di incrementare la soglia delle DTA convertibili in crediti fiscali dal 2% al 3% del totale degli attivi del soggetto minore e di spostare al primo semestre del 2022 la scadenza per le operazioni M&A. LEGGI TUTTO