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    Infrastrutture, Giovannini: “Accelerare i tempi e programmare in modo flessibile”

    (Teleborsa) – “Il PNRR chiede, accanto agli investimenti, tante riforme. Non solo quella ad esempio della Giustizia, o della PA, ma poi ci sono tante riforme settoriali e noi ne abbiamo tantissime da fare. La prima della quali è l’accelerazione dei contratti di programma, e cioè l’accordo tra lo Stato e, in particolare oggi parliamo di Ferrovie dello Stato, per decidere cosa si farà nei prossimi anni”. Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, durante il Forum di Pietrarsa (Napoli), organizzato da Assoferr con Conftrasporto/Confcommercio.”Poi ci sono gli aggiornamenti – ha evidenziato il ministro – in alcuni casi ci sono voluti anni per fare l’accordo di programma, e questi accordi spesso sono arrivati quando ormai il periodo di riferimento era già iniziato: questo è inaccettabile. Nessuno è in grado di programmare se poi un contratto del genere arriva dopo che io ho già dovuto iniziare a lavorare”. “Il primo impegno comune di parlamento e governo e ne stiamo parlando in questi giorni, è quello di accelerare i tempi, rispettando ovviamente compiti di tutti, ma fare più rapidamente. Il lavoro della politica deve andare in questa direzione, cioè nell’accelerazione, perché il mondo sta accelerando, pensare di sapere cosa accadrà nei prossimi 10 anni è una fantasia, dobbiamo imparare a programmare in modo flessibile e dinamico”, ha aggiunto Giovannini.”Il PNRR, con il fondo complementare di altri trenta miliardi e poi dieci miliardi aggiunti per completare la Salerno-Reggio Calabria ad alta velocità entro il 2030 è lo sforzo più ampio che i governi italiani abbiano fatto da tanto tempo verso la cura del ferro”, ha detto Giovannini, sottolineando che questi interventi servono anche a ridurre il gap nel settore tra il Nord e il Sud Italia. Una cura, quella del trasporto su ferro più veloce “che riduce l’impatto delle attività socioeconomiche sull’ambiente, ma è anche conveniente perché porta un cambiamento profondo di mentalità delle persone, l’alta velocità ha cambiato i comportamenti di alcuni persone nel Centronord che hanno addirittura cambiato città muovendosi con l’alta velocità. Perché questo non deve essere appannaggio anche del Sud?”.Allargano lo sguardo al campo della logistica, il ministro ha affermato che “il PNRR e gli altri fondi nazionali saranno un’opportunità per sbloccare alcuni dei porti che sono limitati, penso proprio al Sud: sull’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio daremo priorità al tratto che collega il porto di Gioia Tauro alle ferrovie, allargando quelle gallerie che oggi sono un limite al passaggio dei container, in una logica sistemica fatta insieme agli esperti della materia e delle autorità portuali”. Giovannini ha sottolineato anche il lavoro di collegamento tra porti e interporti: “io dal primo giorno – ha detto – ho rilanciato la conferenza dei presidenti delle autorità portuali e abbiamo cominciato a vederci ogni 15 giorni, definendo i progetti per questi anni e gli anni a venire. Gli investimenti di quattro miliardi, non solo su Genova e Trieste, saranno un’opportunità per trasformare i porti non solo in senso green ma anche da abbinare agli investimenti sull’ultimo miglio ferroviario e autostradale”. LEGGI TUTTO

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    UE, Vestager: imposta digitale verrà applicata a centinaia di imprese

    (Teleborsa) – Nelle prossime settimane la Commissione europea presenterà un’imposta digitale utile a finanziare la ripresa dalla pandemia di Covid-19. Secondo quanto dichiarato in un’intervista a Reuters da Margrethe Vestager – vicepresidente della Commissione Europea con delega alla concorrenza – si applicherà a centinaia di imprese, in maggioranza europee.Vestager ha accolto con soddisfazione l’accordo OCSE per una global minimun tax sottoscritto ieri, ma ha confermato che l’Unione europea intende procedere con la sua strategia per tassare l’economia digitale. “Se questo progetto sarà appoggiato e messo in pratica e se le autorità fiscali avranno le risorse adeguate a riscuotere le tasse, allora alcune delle imprese che oggi pagano poco o nulla di tasse daranno il loro contributo alle società in cui svolgono le loro attività”, ha detto Vestager.”Laddove l’accordo OCSE riguarda le 100 più grandi imprese, questo invece è per molte, molte più aziende”, ha dichiarato nel corso dell’intervista, aggiungendo che l’imposta riguarderà principalmente imprese europee, ma anche altre saranno interessate. “Capisco che per un’impresa, a prescindere dal nome che diamo, sia un costo”, ha aggiunto Vestager, puntualizzando che le aziende dovrebbero considerarlo come un normale costo per intraprendere attività in Europa. LEGGI TUTTO

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    Mattarella, durante pandemia emersa gravemente disparità tra sessi

    (Teleborsa) – “Il peso delle conseguenze della pandemia ha gravato su tutti ma il costo pagato dalle donne è stato particolarmente alto. Eppure durante la pandemia il ruolo delle donne nel contrasto del virus è stato particolarmente forte e intenso”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia al Quirinale con le vincitrici della XXXIII edizione del Premio Marisa Bellisario. “Le 585 “mele d’oro” consegnate in 33 anni – sottolinea il Capo dello Stato – sono non solo una bella storia ma esprimono da un lato più che la rivendicazione di una autentica condizione di parità la consapevolezza che una effettiva parità tra i sessi fa crescere il nostro Paese e ne determina una crescita sociale ed economica. E sottolineano come sia in corso una forte crescita del ruolo femminile pur se non mancano ancora disparità e condizioni da rimuovere, emerse ancora più gravi durante la pandemia”.Da qui la necessità per Mattarella di “sottolineare e ricordare come sia un obiettivo fondamentale della Repubblica la effettiva parità, che il valore del principio di uguaglianza è collocato nell’art. 3 della Costituzione non per una mera enunciazione ma nella convinzione che l’uguaglianza è condizione fondamentale per la crescita della nostra società e la realizzazione dei valori della Costituzione sotto ogni profilo. La sottolineatura della necessità di parità non sarà mai sufficientemente ricordata e riaffermata. Auspico che non ci sia resistenza alla conquista degli spazi ma che le Istituzioni garantiscano percorsi ragionevolmente ampi e percorribili per raggiungerli”, conclude Mattarella. LEGGI TUTTO

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    Cashback, la sospensione riaccende lo scontro tra le forze politiche

    (Teleborsa) – Il ministro delle Politiche agricole e capodelegazione al governo del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, ha definito la decisione di sospendere il cashback “un errore, l’ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione”. L’operazione cashback si fermerà infatti il 30 giugno con il pagamento delle somme accumulate con i pagamenti delle carte di debito e credito e con il ‘superpremio’ da 1.500 euro ai maggiori utilizzatori. Lo ha deciso la Cabina di Regia che si è tenuta a Palazzo Chigi nella giornata di ieri. Viene quindi cancellata l’operazione prevista per il secondo semestre dell’anno.In una nota i i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Finanze alla Camera hanno dichiarato che “di fatto, si sceglie inopinatamente di tornare al passato, invece di sostenere un programma anti-evasione che sta funzionando”. Nel comunicato i deputati M5S hanno evidenziato che la misura ha incentivato la digitalizzazione e favorito i consumi: “i dati sui consumi avrebbero raggiunto i 14 miliardi entro fine 2022 con 2,5 miliardi di nuove entrate per lo Stato e senza introdurre nessuna nuova tassa. Fino ad oggi, sono 8,9 milioni i cittadini che hanno aderito con un totale di 784,4 milioni di transazioni e 16,4 milioni di strumenti di pagamento attivati”. “Questa battaglia, evidentemente, non interessa ad altre forze politiche, abituate a riempirsi la bocca di lotta all’evasione senza mai passare ai fatti”, hanno aggiunto.”Il cashback sarà ‘sospeso’ dal 1 luglio. Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica a dire chiaramente da subito che cashback e lotteria degli scontrini sono una idiozia che ci costa 4 miliardi – ha dichiarato in una nota Giorgia Meloni – Un tentativo di controllare gli italiani in cambio di una elemosina. Ora ci è arrivato anche il governo Draghi. I quasi 2 miliardi risparmiati siano ora destinati ad attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure, come avevo chiesto di fare al premier in una lettera inviata il 3 marzo scorso. Come sarebbe dovuto essere in una Nazione normale”. Sulla stessa linea la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini che ha parlato di “una decisione di buonsenso che farà risparmiare più di mezzo miliardo alle casse dello Stato”: “il nostro auspicio è che si tratti di uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici”. LEGGI TUTTO

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    UE, Von der Leyen: “Tra 18 mesi tutti gli Stati membri fuori dalla crisi”

    (Teleborsa) – “Nelle nostre previsioni economiche di primavera, abbiamo previsto che la nostra economia crescerà del 4,2% quest’anno e del 4,4% nel 2022. E i numeri sembrano sempre migliori nel corso dell’anno. Ciò significa che tra 18 mesi, tutti i 27 Stati membri torneranno in carreggiata, guariti dalla crisi. Nessuno se lo aspettava solo pochi mesi fa. Ma non è un caso. Questo è il risultato delle decisioni politiche che abbiamo preso sin dai primissimi giorni della pandemia. E hanno pagato.” Lo ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, intervenendo al Brussels Economic Forum.I due fattori principali che hanno portato a questo risultato sono stati gli aiuti economici messi in campo dall’inizio della crisi (come la maggiore flessibilità di bilancio per i Paesi membri, regole eccezionali per gli aiuti di Stato e il programma SURE) e la campagna vaccinale. La presidente dell’esecutivo UE si è però concentrata anche sul futuro, sottolineando i benefici che porterà il NextGenerationEU al Vecchio Continente.”Il nostro pacchetto da 800 miliardi di euro – ai prezzi odierni – è il più grande pacchetto di ripresa in Europa dal Piano Marshall – ha sottolineato – Due settimane fa, la Commissione ha emesso obbligazioni per finanziare NextGenerationEU. È stato un grande successo, con domanda sette volte in eccesso. Con ciò siamo pronti per iniziare a erogare il prefinanziamento. In altre parole, i fondi inizieranno ad affluire agli Stati membri e alla nostra economia già a luglio. (Il pacchetto, ndr) Non ha precedenti ed è proprio ciò di cui l’Europa ha bisogno in questo momento.”Ma i numeri raccontano solo una parte della storia – ha proseguito von der Leyen – Gli 800 miliardi di euro di NextGenerationEU servono a uno scopo, a una visione del continente che vogliamo costruire. Non stiamo solo tornando al livello pre-crisi, ma stiamo balzando in avanti verso il futuro. Quindi questo è solo l’inizio, abbiamo una strada lunga ed entusiasmante davanti a noi”. LEGGI TUTTO

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    Draghi al Consiglio UE: pandemia non è finita, serve attenzione

    (Teleborsa) – “La pandemia non è finita, non se siamo ancora fuori, va ancora affrontata con determinazione, attenzione e vigilanza”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio UE.Sul dossier immigrazione “la sessione ci ha visto soddisfatti. Naturalmente dovranno essere messi in atto tutti gli impegni espressi nelle conclusioni. Il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti, era prematuro avere un accordo per noi conveniente” , ha proseguito sottolineando che nell’intesa sulla dimensione esterna “il testo delle conclusioni è molto impegnativo”. “Il problema dell’immigrazione – ha aggiunto – l’Europa ha bisogno di affrontarlo possibilmente in armonia, ma senza escludere accordi tra Paesi”. Quanto alla Russia “è un attore importante sul fronte economico e politico, non può non essere coinvolta, bisogna tenere un dialogo attivo. Nello stesso tempo bisogna esser franchi su ciò che non va, gli attacchi cyber, lo spionaggio, la disinformazione, il rispetto dei diritti umani. Ci vogliono cooperazione e franchezza”.”Il tentativo di un incontro in formato Ue-Russia andava fatto. Io ho sostenuto la necessità di farlo, perché piuttosto di essere dubbiosi sulla propria potenza, i paesi Ue devono essere orgogliosi della manifestazione di forza che danno quando parlano insieme”, ha detto il Presidente del Consiglio. “In molti si sono opposti, non solo i Paesi nordici. Ora vediamo se si può fare una riunione” con Mosca “in formato Normandia oppure no”, spiega.”Il Pnrr, più le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita e la porterà a un tasso più alto di prima della pandemia”, assicura Draghi sottolineando che “per mantenere una politica fiscale espansiva focalizzata sempre più sugli investimenti – in particolare quelli che faranno la nostra società diversa – è che bisogna mirare alla crescita, a tassi più alti di quelli pre-pandemia”. Se gli investimenti del Recovery “sono ben fatti produrranno un aumento della produttività, quindi un tasso di crescita più alto che diminuirà la pressione del debito italiano”, spiega.”In Italia” di fronte alla variante Delta “serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, continuare e aumentare i tamponi, aumentare il sequenziamento”. Mettendo in guardia su possibili nuove ondate, ha proseguito “la variante Delta sta creando incertezza anche sulla ripresa economica”. “A settembre – ha detto – non vogliamo trovarci nella stessa situazione dello scorso anno. In un anno avremo pure imparato qualcosa”.”In Inghilterra vediamo come la diffusione della variante Delta stia creando incertezza nella ripresa economica su cui l’Inghilterra era avviata molto bene. Non vogliamo trovarci in questa situazione”. Capitolo Unione bancaria: “non c’è stato un accordo ed è meglio che non ci sia se deve essere su termini per noi inaccettabili”. LEGGI TUTTO

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    Draghi al Senato: Responsabilità verso Europa, spendere bene e con onestà

    (Teleborsa) – “Oggi possiamo dirci ragionevolmente non dico ottimisti ma fiduciosi, per l’evoluzione della situazione europea”.Dopo l’intervento alla Camera questa mattina, lo ha ribadito il Premier Mario Draghi in Aula al Senato nella sua informativa in vista del Consiglio europeo sottolineando che “la campagna vaccinale ci sta permettendo di contenere in maniera efficace la pandemia. La ripresa economica procede rapida, e il programma Next Generation EU ci fa guardare con fiducia a una stagione di riforme e investimenti. Tuttavia, permangono diverse sfide, a partire dalla gestione della migrazione, che dobbiamo affrontare con attenzione per venire incontro alle richieste dei nostri cittadini”. “L’Unione Europea – ha proseguito- è la sede giusta per risolvere questi problemi, ma è importante che i nostri partner comprendano l’urgenza di trovare soluzioni rapide e condivise. Il vostro sostegno è determinante per portare avanti gli interessi italiani in Europa”. “Per quanto riguarda il pass italiano, il 17 giugno è stato firmato il DPCM che definisce le modalità di rilascio. Il ministro Speranza mi ha comunicato poco fa che più di cinque milioni ha già scaricato il certificato di vaccinazione”, osserva il Presidente del Consiglio precisando che “è operativa in Italia la piattaforma informatica di rilascio della certificazione, che facilita la partecipazione ad alcune tipologie di eventi e gli spostamenti tra regioni, in caso di peggioramento del quadro epidemiologico. Dal primo luglio, la certificazione sarà valida anche come certificato verde europeo, per poter viaggiare” in Ue. “Ringrazio tutti voi per le espressioni di stima e di incoraggiamento. Sapete che c’è il sostegno di gran parte di questa camera è la maggior fonte di forza per chi deve andare fuori e anche per chi sta qui e deve affrontare un programma che è difficile e urgente”, ha detto Draghi nella replica in Aula. “Mi auguro, spero voglio, che questi soldi siano spesi bene, con onestà. Tutto ciò è fondamentale per la nostra crescita ma per dimostrare al resto dell’Europa, a chi ha pagato le tasse, che questi soldi non sono stati spesi male”. Non c’è alcun dubbio – prosegue il Premier – “che la situazione vaccinale ed epidemiologica avrebbe beneficiato dalla stagionalità: non è un liberi tutti, l’anno scorso abbiamo avuto una lezione. Ora dobbiamo imparare a essere pronti con infrastrutture, logistica, trasporti locali e individuare i focolai. La continuazione della cooperazione con le Regioni è importante. Dobbiamo tenere alta l’attenzione”.”Il G7, il vertice Nato, vari incontri bilaterali” dimostrano “che l’atmosfera generale è cambiata. Le economie vanno bene, in alcuni casi benissimo, l’epidemia sembra essersi attenuata. E il passaggio da Trump a Biden è il terzo motivo di sollievo. L’opera di ricostruzione è basata sul negoziato, sul multilateralismo, se volete sul compromesso. Questa è l’atmosfera generale”. “Non è che in Libia non abbiamo carte da giocare, le abbiamo almeno quante tutti gli altri attori. L’attore che avrebbe più carte da giocare non vuole essere coinvolto in quella parte del mondo. Ne abbiamo parlato in Cornovaglia. Quel che si sta cercando di fare è sollecitare l’intervento dell’Ue sotto l’auspicio delle Nazioni unite e a quel punto si può vedere se gli Stati uniti intendono essere coinvolti” sotto l’egida delle Nazioni unite. LEGGI TUTTO

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    USA, aumenta lobbying di colossi tech contro leggi antitrust. Cook chiama Pelosi

    (Teleborsa) – Si è mosso Tim Cook in persona per tentare di ammorbidire le proposte di nuove regole antitrust – contenute in sei diversi progetti di legge che il Congresso esaminerà in questi giorni – che hanno l’obiettivo di contrastare il crescente potere dei colossi del settore tecnologico. L’amministratore delegato di Apple avrebbe infatti chiamato la Speaker della Camera Nancy Pelosi, secondo quanto riporta riporta il New York Times. Sebbene l’attività di lobbying sia regolata e consentita negli USA, è comunque un fatto inusuale che il CEO della più grande azienda al mondo chiami la Speaker of the House, ovvero la terza carica degli Stati Uniti per importanza dopo Presidente e Vice.Secondo il quotidiano statunitense, il CEO di Apple avrebbe contatto anche altri membri del Congresso, mentre anche top manager di Amazon e Google avrebbero avuto contatti con il Congresso portando avanti un’offensiva di lobbying. A Pelosi Cook avrebbe spiegato che i provvedimenti sono stati affrettati e infliggerebbero un duro colpo all’innovazione. Pelosi in risposta avrebbe chiesto a Cook di identificare in modo preciso le obiezioni.L’attività di lobbying da parte dei colossi tech si è fatta più intense negli scorsi giorni, con dichiarazioni pubbliche da parte di top manager delle aziende della Silicon Valley. Il principale lobbista di Amazon, Brian Huseman, ha dichiarato che la legislazione “avrebbe effetti negativi significativi sulle centinaia di migliaia di piccole e medie imprese americane che vendono nel nostro negozio e decine di milioni di consumatori che acquistano prodotti da Amazon”.Il principale lobbista di Google, Mark Isakowitz, ha detto che le nuove leggi modificherebbero il modo in cui le persone utilizzano Internet. “I consumatori americani e le piccole imprese rimarrebbero scioccati dal modo in cui queste norme infrangerebbero molti dei loro servizi preferiti”, ha affermato. Un portavoce di Facebook, Christopher Sgro, ha invece dichiarato che le leggi antitrust “dovrebbero promuovere la concorrenza e proteggere i consumatori, non punire le aziende americane di successo”. LEGGI TUTTO