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    Draghi, appello agli italiani: vaccinatevi e rispettate le regole

    (Teleborsa) – “Le cose per l’economia italiana vanno bene e si spera che vadano anche meglio, agli italiani voglio dire: perché vadano meglio vaccinatevi e rispettate le regole”. Così il Premier Mario Draghi in un saluto informale ai cronisti a Palazzo Chigi, prima della pausa ferragostana nel quale ha sottolineato di aver ringraziato i ministri “per il lavoro e la determinazione avuta in questi sei mesi di governo, nel disegnare e attuare l’agenda”.”Mentre ci avviamo tutti per prenderci queste due settimane di vacanza – ha aggiunto – il pensiero che bisogna tener chiaro è che tra due settimane ci vuole la stessa determinazione, se non maggiore, per affrontare sfide e problemi e dare risposte a problemi urgenti e gravi” e in particolare “ci sono tutti i problemi che riguardano il lavoro. Infatti oggi c’è stata una riunione con il ministro del Lavoro” Andrea Orlando. Draghi fissa gli obiettivi per il rientro dalle vacanze : “L’impegno che abbiamo preso” per l’autunno “è per cominciare la scuola in presenza, assolutamente” e “la continuazione della campagna vaccinale”Cosa temere di più nei mesi a venire? “Dobbiamo essere sicuri di aver fatto di tutto per evitare che la pandemia si aggravi: che basti o no non lo sappiamo. Tutto viene fatto sulla base delle evidenze e dei dati di oggi”, ha detto ancora. “E’ una situazione fluida: dobbiamo essere in ogni istante sicuri di aver fatto tutto il possibile sulla base dei dati a nostra disposizione. A parte questo e se riusciamo a essere sicuri a garantire sicurezza e fiducia in tutti gli italiani, si pensa che l’economia andrà sempre meglio ma questo non deve farci dimenticare i problemi che restano all’interno di questa crescita molto elevata: l’occupazione, le aziende in crisi, la riforma degli ammortizzatori sociali, la questione della sicurezza sul lavoro, l’agenda del Pnrr, la delega fisco, la delega concorrenza: insomma, la lista è lunga”, conclude il Presidente del Consiglio. LEGGI TUTTO

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    Green pass obbligatorio, domani il debutto. Da ristoranti a cinema, cosa cambia

    (Teleborsa) – In attesa che il nuovo decreto che riguarderà, in particolare, scuola e trasporti tagli il traguardo nella giornata di oggi, scatta da domani, venerdì 6 agosto il green pass obbligatorio per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. Green pass, dove va esibito? – L’articolo 9 bis al decreto di luglio prevede l’impiego della certificazione verde anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei e altri istituti e luoghi di cultura; piscine, palestre, centri benessere – compresi quelli collocati all’interno di strutture ricettive – al chiuso; sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione; sale gioco, scommesse, bingo e casinò; concorsi pubblici. Niente obbligo di green pass per chiese e oratori.L’obbligo di avere il green pass non si applica a tutti coloro che hanno meno di 12 anni – per i quali non è autorizzata la vaccinazione – e, dice il decreto, “ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute”.Il certificato servirà per le consumazioni al tavolo al chiuso in ristoranti e bar, dove non sarà invece necessario per il servizio al bancone. Il decreto prevede che “i titolari o i gestori dei servizi e delle attività ” per le quali serve il certificato “sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”. Dunque spetta ai titolari degli esercizi controllare il pass, attraverso ‘Verifica C19’, la app ufficiale del ministero della Salute. Controlli che, ovviamente, potranno esser svolti anche dalle forze di polizia.Obbligo di Green pass anche per cinema e teatri, ma aumenta il numero di spettatori ammessi ad assistervi. In zona gialla si entrerà con Green pass, mascherina e distanziamento, ma gli spettatori potranno salire all’aperto dagli attuali 1000 a un massimo di 2500 e al chiuso da 500 a 1000. Mentre in zona bianca, dove ora sono fissati limiti di capienza, viene fissato un tetto all’aperto di 5000 persone e al chiuso di 2500 persone.Per gli eventi e le competizioni sportive in zona bianca la capienza consentita non può essere superiore 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.Il pass viene rilasciato dopo la prima dose di vaccino – passati 15 giorni dalla somministrazione – o a conclusione del ciclo vaccinale e quindi dopo la seconda dose, (valido 9 mesi), con il certificato di guarigione dal Covid (valido 6 mesi), con l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.Per chi viola le regole o non effettua i controlli è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni LEGGI TUTTO

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    Green pass, verso obbligo per personale scuola e universitari

    (Teleborsa) – Green pass obbligatorio per il personale della scuola e studenti universitari. Questo l’orientamento che, a quanto si apprende, è stato confermato dalla cabina di regia del governo in vista del Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, in programma alle 16.00, al netto di probabili slittamenti. L’obbligo varrà per i professori universitari, come per tutto il personale scolastico. In corso, una discussione sugli studenti delle superiori che abbiano più di 16 anni. I tamponi per gli studenti delle scuole secondarie avranno prezzi calmierati. Sembrerebbe invece tramontata l’ipotesi della gratuità dei test anti-Covid, spiegano fonti di governo, perchè avrebbe potuto disincentivare i più giovani a immunizzarsi.Ancora da definire il quadro delle sanzioni per il personale scolastico che non ha il Green Pass. Di certo, sottolineano le stesse fonti, chi non potrà recarsi al lavoro perché non dotato di certificazione verde sarà considerato assente ingiustificato.Intesa, invece, in cabina di regia sul Green Pass per i trasporti su lunga percorrenza. La misura, spiegano fonti di governo, entrerà in vigore il 1 settembre anche se durante la cabina di regia si è valutato di anticipare l’inizio della sua attuazione al 20 agosto. Il certificato verde, sui traghetti, non sarà necessario per i viaggi intra-regionali. Ancora in discussione se escludere dall’obbligo i traghetti che attraversano lo Stretto di Messina. Per quanto riguarda gli autobus i contorni dell’obbligatorietà del Green Pass sono in via di definizione: l’ipotesi è che valga per i viaggi in autobus che attraversano due Regioni.Intanto, si va verso l’aumento della capienza dei trasporti a lunga percorrenza, a cominciare dai treni. Nel corso della cabina di regia l’orientamento emerso è quello di aumentare la capienza dal 50% all’80% dei posti disponibili.E ancora: niente green pass per i clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso nelle strutture. Confermato, dunque, quanto già previsto dal decreto precedente. Capitolo quarantena: per i positivi vaccinati dovrebbe essere ridotta a 7 giorni con tampone alla fine del periodo. Dieci giorni per i non vaccinati. LEGGI TUTTO

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    Stato di diritto, si inasprisce scontro Ungheria-UE

    (Teleborsa) – Si inasprisce ancora lo scontro tra Budapest e Bruxelles sullo stato di diritto. L’Ungheria, con una decisione del Governo, firmata da Viktor Orban, respinge con forza gli addebiti della Commissione Ue sui deficit democratici nel Paese, accusando l’Esecutivo comunitario di “pressioni” e “doppie misure”.Il documento è stato diffuso su Twitter in inglese, francese e tedesco, dalla guardasigilli Judit Varga.”L’ Ungheria – scrive – ha subito un attacco senza precedenti, solo perché la protezione dei bambini e delle famiglie è la nostra priorità e, a questo proposito, non vogliamo che la lobby Lgbtq entri nelle nostre scuole e asili”. LEGGI TUTTO

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    Riforma giustizia, ok Camera a doppia fiducia. M5S compatto

    (Teleborsa) – Con 462 e 458 voti favorevoli e una cinquantina di contrari, passa per ben due volte consecutive alla Camera la fiducia (una per ognuno dei due articoli di cui è composta la legge) posta dal governo Draghi sulla riforma del processo penale firmato da Marta Cartabia.La seduta fiume, terminata a notte fonda, segna anche il ricompattamento del Movimento 5 stelle che solo 24 ore prima registrava un quarto delle defezioni e un voto in dissonanza dal gruppo. La percentuale dei 5 stelle partecipanti al voto è salita dal 66,04% di domenica sera sulla pregiudiziale di costituzionalità all’87,42% di stanotte sulla prima fiducia.”Solo” in tredici su 159 non hanno preso parte al voto: l’ex sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, insieme ai colleghi D’Arrando, Iorio, Mammì, Parentela, Segneri, Buompane, Federico, Frusone, Lorenzoni Gabriele, Misiti, Pignatone e Vianello. Tra gli altri gruppi quello che ha fatto registrare la percentuale più alta di votanti è stato il Pd, con l’89,5%.Tra poco si riparte: dalle 9 e per tutta la giornata è previsto l’esame e i voti sugli ordini del giorno. Quindi, il voto finale in serata. Poi il testo passerà in Senato. LEGGI TUTTO

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    Riforma Giustizia, il governo pone la fiducia: in serata il voto

    (Teleborsa) – Il governo nella serata di ieri ha posto la fiducia, in Aula alla Camera, su entrambe gli articoli della riforma della giustizia. Il voto è in programma questa sera invecd con due chiame successive a partire dalle 22.30. La decisione è arrivata attraverso il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. La dichiarazione del ministro è stata rumorosamente contestata da alcuni deputati della componente di Alternativa c’é che hanno anche occupato i banchi del governo. I deputati del gruppo di minoranza, ex appartenenti al gruppo M5s, hanno protestato contro la limitazione degli spazi del Parlamento. La seduta è però ripresa quasi subito, con l’invito del presidente della Camera, Roberto Fico, a sgombrare i banchi del governo. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha potuto così annunciare la questione di fiducia protetto dai commessi mentre i deputati di Alternativa C’è urlavano “vergogna, vergogna”. Alle ore 14 scade il termine per la presentazione degli ordini del giorno. Intorno alle 20.30 dovrebbe poi iniziare la seduta d’Aula con un’unica dichiarazione di voto di ciascun gruppo sui due voti di fiducia. Martedì si voteranno gli ordini del giorno a partire dalle 9. La Camera dei Deputati ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate alla riforma della giustizia con 357 voti contrari. I voti favorevoli sono stati 48. LEGGI TUTTO

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    Riforma giustizia all'ultimo miglio, Governo cerca sintesi

    (Teleborsa) – Draghi mette il turbo sulla riforma della Giustizia con l’obiettivo di approvare il testo alla Camera, anche con la fiducia, prima della pausa estiva. Ieri, giro di telefonate con Enrico Letta e Matteo Salvini, ma non è mistero il “grosso” della partita si gioca con i Cinquestelle e l’ex Premier Conte che, sul tema, ha più volte promesso battaglia. Si punta, comunque, a trovare una sintesi entro oggi, con un nuovo passaggio della riforma in CdM, prima che Marta Cartabia presenti le sue proposte in Commissione, passaggio attesi ieri ma slittato, appunto, in attesa di trovare il punto di caduta finale sugli emendamenti che riguardano il processo penale.A quanto si apprende da qualificate fonti di Governo, i ministri M5s,sono ancora impegnati nella discussione con Conte sulla proposta di mediazione giunta questa mattina, e sono dunque assenti in CdM ma non avrebbero ad ora chiesto sospensioni della riunione, che è iniziata – “anche per una questione di cortesia istituzionale” – con la discussione sugli altri temi ma potrebbe trattare anche quello della riforma della giustizia.”Stiamo lavorando come Lega affinchè passi questa riforma in Parlamento. Abbiamo chiesto di aggiungere i reati di violenza sessuale e traffico di droga tra quelli su cui andare fino in fondo. Se verranno accolte dal governo le proposte della Lega che oltre ai reati di mafia anche i reati di violenza sessuale e spaccio di droga non possano decadere noi siamo contenti. Sto facendo opera di mediazione tra governo, partiti, ministro e quindi vediamo di chiuderla entro oggi”, dice il leader della Lega Matteo Salvini ad un gazebo a Roma per la raccolta firma per i referendum sulla giustizia. “Per la Lega la partita è chiusa”, aggiungeIntanto, il plenum del Csm, a maggioranza, ha approvato il parere sulla riforma. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Brunetta: al via “rivoluzione gentile”, PA alleata per rilancio Paese

    (Teleborsa) – “Il Governo Draghi mantiene gli impegni con l’Europa e con gli italiani. Con il via libera definitivo del Senato al decreto semplificazioni, l’Italia entra in una nuova fase che vede la Pubblica amministrazione forza propulsiva della ripresa. Da oggi comincia davvero quella rivoluzione gentile che permetterà alla PA di sostenere le transizioni digitale ed ecologica, al centro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e di spendere presto e bene i 235 miliardi che il Paese avrà a disposizione, tra fondi europei e nazionali”.Così Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica amministrazione, commenta il disco verde dell’Aula del Senato al Dl sulle semplificazioni e sulla governance del PNRR. “Sarà più facile accedere al superbonus 110% grazie alla presentazione al Comune della sola Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata, senza bisogno di ulteriori certificazioni di regolarità.Domani approderà all’esame della Conferenza Unificata il modulo standard per ottenere l’agevolazione: un’altra straordinaria semplificazione. Il provvedimento, inoltre, accelera le procedure di appalto e impedisce che eventuali ricorsi al Tar blocchino la realizzazione delle opere previste dal Pnrr. E’ la garanzia che l’Italia procederà in velocità senza pregiudicare le legittime tutele per le imprese”, sottolinea Brunetta. “Dimezziamo i tempi delle valutazioni ambientali, acceleriamo le autorizzazioni per la banda ultra larga per portare la fibra nelle case di tutte le famiglie, rafforziamo silenzio assenso e poteri sostitutivi. Basta attese e inutili duplicazioni. La PA sara’ fast track, e starà finalmente dalla parte dei cittadini e delle imprese. Abbiamo un’occasione storica, irripetibile: le amministrazioni pubbliche saranno le alleate del cambiamento per il rilancio del Paese”, conclude. LEGGI TUTTO