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    Manovra vede il traguardo: da Reddito cittadinanza a pensioni, le novità

    (Teleborsa) – L’Inps effettuerà un monitoraggio “a cadenza trimestrale e, entro il mese successivo alla fine di ciascun trimestre” sul Reddito di cittadinanza e ne comunicherà i risultati al ministero del lavoro e delle politiche sociali e al MEF. Se emergeranno “anche in via prospettica” risparmi rispetto allo stanziamento le risorse potranno “essere destinate ad interventi di politiche attive del lavoro”. E’ quanto si legge nell’ultima bozza della Manovra che si appresta a tagliare il traguardo. Il testo, infatti, è atteso in Senato tra domani sera e venerdì. Nel frattempo la capigruppo di Palazzo Madama ha fissato per venerdì, alle 10, le comunicazioni della Presidente Casellati che daranno avvio alla sessione di bilancio.Il fondo per l’uscita anticipata di lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi che abbaino raggiunto i 62 anni di età ‘perde’ 50 milioni nell’anno 2022. Nell’ultima bozza della manovra lo stanziamento per il prossimo anno scende da 200 milioni a 150 milioni di euro (rispetto al testo precedente). Restano confermati 200 milioni per il 2023 e altrettanti 200 milioni nel 2024.Ratificata l’intesa raggiunta su Opzione donna. Rispetto al testo precedente salta la parte che incrementava a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e 61 per le autonome l’eta’ per poter usufruire dell’uscita anticipata. Restano dunque i requisiti attuali: 58 anni per le dipendenti e 59 per le lavoratrici autonome.Scende da 2.400 euro a 2mila euro il tetto massimo di detrazione per i contratti di affitto dei giovani. “Ai giovani di età compresa fra i 20 e i 31 anni non compiuti, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro, che stipulano un contratto di locazione, per l’intera unità immobiliare o porzione di essa da destinare a propria abitazione principale, sempre che la stessa sia diversa dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di legge, spetta, per i primi quattro anni, una detrazione dall’imposta lorda pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di euro 2mila di detrazione” (non più 2.400).In arrivo 700 milioni di euro nell’anno 2022 per un apposito fondo a sostegno al reddito dei lavoratori nel processo di uscita dalla fase emergenziale. “In relazione ai differenti impatti nei settori produttivi per la tutela delle posizioni lavorative nell’ambito della progressiva uscita dalla fase emergenziale, connessa alla crisi epidemiologia, mediante interventi in materia di integrazione salariale, in deroga alla legislazione vigente, è istituito, nell’ambito dello stato di previsione del ministero del lavoro e delle politiche sociali, un apposito fondo con una dotazione di 700 milioni di euro per l’anno 2022”. L’utilizzo dei fondi sarà “disciplinato con un successivo provvedimento normativo nel limite del predetto importo che costituisce limite massimo di spesa”.Entrano in manovra più risorse per il turismo ma anche una stretta anti-evasione sulle strutture ricettive intervenendo sulla banca dati. Nell’ultima bozza si legge che “per le esigenze di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, la banca dati” che contiene il codice di identificazione delle strutture, è accessibile all’amministrazione finanziaria degli enti creditori per le finalità istituzionali” e si stanziano 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. In compenso arrivano maggiori risorse, rispetto alla versione precedente del ddl di bilancio, per rilanciare il turismo, sostenere gli operatori e investire per rendere più attrattiva la meta italiana. “Al fine di razionalizzare gli interventi finalizzati all’attrattività e alla promozione turistica nel territorio nazionale, sostenendo gli operatori del settore nel percorso di attenuazione degli effetti della crisi e per il rilancio produttivo ed occupazionale in sinergia con le misure previste dal Pnrr”, è istituito il Fondo unico nazionale per il turismo di parte corrente, con una dotazione pari 120 milioni di euro per gli anni 2022 (nella versione precedente erano 90 milioni). Confermate le somme stanziate per gli anni successivi, 2023 e 2024. Risorse incrementate anche per la realizzazione di “investimenti finalizzati ad incrementare l’attrattività turistica del Paese, anche in relazione all’organizzazione di manifestazioni ed eventi, compresi quelli sportivi, connotati da spiccato rilievo turistico” nel “Fondo unico nazionale per il turismo di conto capitale, con una dotazione pari a 50 milioni di euro (30 nella precedente versione) per l’anno 2022. Confermati 100 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.Via libera al Fondo per la strategia di mobilità sostenibile che potrà contare su 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, 150 milioni per ciascuno degli anni 2027 e 2028, 200 milioni per il 2029, 300 milioni per il 2030 e 250 milioni per ciascuno degli anni dal 2031 al 2034. Obiettivo contribuire al “raggiungimento degli obiettivi” del pacchetto green presentato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021, con la finalità di ridurre, entro l’anno 2030, le emissioni nette di almeno il 55% rispetto ai livelli registrati nell’anno 1990, sino al raggiungimento, da parte dell’Unione europea, di emissioni zero entro l’anno 2050″.Viene incrementato di 100 milioni di euro il Fondo per la revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici per l’edilizia. LEGGI TUTTO

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    Legge sulla Concorrenza, via libera del Governo. Draghi: “Avviamo operazione trasparenza”

    (Teleborsa) – “Oggi presentiamo il disegno di legge annuale sulla concorrenza. Prima di lasciare la parola al ministro Giorgetti e al sottosegretario Garofoli, che esporranno il provvedimento nel dettaglio, voglio dire alcune parole sulla logica di queste misure”.Questo l’ esordio del Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Nel recente passato, i governi italiani hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l’opposizione di tanti gruppi d’interesse. Altri governi hanno invece ignorato la questione. La legge che ci apprestiamo a varare dovrebbe avere natura annuale. Eppure, dal 2009 a oggi, è stata approvata una sola volta, nel 2017, a due anni dalla presentazione. Questo Governo intraprende una terza strada, che crediamo possa essere più efficace. Avviamo un’operazione di trasparenza”, ha sottolineato. In materia di salute modificati i criteri di accreditamento e convenzionamento delle strutture private, “per valorizzare la qualità dei servizi offerti. Abbiamo modificato le modalità di selezione della dirigenza medica, per basarla su criteri certi e limitare la discrezionalità”. Confermata nel testo, approvato dal consiglio dei ministri, la delega per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea che prevede, tra l’altro, la regolazione dei servizi tipo Uber e una riforma delle licenze taxi e Ncc. Tuttavia, secondo quanto si apprende, dopo una “approfondita” discussione in Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti avrebbe chiesto un esplicito riferimento a tutele per chi ha già la licenza. Subito sul piede di guerra i tassisti. Ancora una volta pronti a scendere in piazza “perché noi siamo una delle ultime categorie che protesta per affermare i propri diritti, siamo una sacca di critica sociale nei confronti di un lavoro che si vuole privato di diritti”. “L’ipotesi di introdurre il comparto del trasporto pubblico non di linea nel ddl concorrenza è per noi inaccettabile. Siamo pronti alla mobilitazione”, annunciano uniti Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati Taxi, Fast Confsal e Associazione Tutela Legale Taxi. E spiegano: “La normativa che disciplina il settore è già stata profondamente revisionata e adeguata nel 2019, e ha abbondantemente superato il vaglio di legittimità della corte costituzionale, allora presieduta dal Ministro Marta Cartabia. Ad oggi occorre solo concludere l’iter di riforma con l’approvazione dei previsti decreti attuativi e di un DPCM per la disciplina delle app, già nella disponibilità legislativa della Presidenza del Consiglio”. Salta dal testo la norma che riguardava l’autorizzazione e l’esercizio degli impianti inceneritori di rifiuti e degli impianti di produzione di energia elettrica tramite coincenerimento. La bozza in entrata prevedeva delle disposizioni, poi cancellate nella versione definitiva, che facevano scattare il potere sostitutivo del governo nel caso in cui l’autorità competente non avesse risposto, sulla domanda di autorizzazione integrata ambientale entro 150 giorni e che in caso di “perdurante inerzia” avrebbe portato alla nomina di un commissario.Ieri, nella cabina di regia prima del varo, il Premier aveva scelta la via della mediazione, dunque niente liberalizzazioni delle concessioni balneari e per gli ambulanti. Ma una mappatura in vista di una futura riforma. “Cna Balneari apprezza la decisione adottata dal Governo di non rimettere in discussione nel Decreto Concorrenza la misura, già convertita in legge dal Parlamento, che estende al 2033 le attuali concessioni demaniali marittime. Una richiesta avanzata da tempo dalla nostra Confederazione per garantire stabilità a un comparto da 30mila imprese e che il Governo ha accolto con una dimostrazione di sensibilità e di concretezza”. Lo afferma con una nota Cna Balneari. LEGGI TUTTO

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    Dl Concorrenza al traguardo, i contenuti della bozza

    (Teleborsa) – Atteso nel Consiglio dei Ministri in programma oggi, il dl Concorrenza dopo la cabina di regia voluta dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.Secondo quanto prevede la bozza, arriva l’obbligo per i gestori di infrastrutture o di reti di coordinare i lavori anche coi concorrenti, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle reti tlc a fibra ottica. “Ogni gestore di infrastrutture fisiche e ogni operatore di rete che esegue direttamente o indirettamente opere di genio civile deve coordinarsi con altri operatori di rete che hanno dichiarato pubblicamente piani di realizzazione nella stessa area allo scopo di installare elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocita’”. Il coordinamento, prosegue la norma, “riguarda il processo di richiesta dei permessi, la non duplicazione inefficiente di opere del genio civile, la condivisione dei costi di realizzazione”. La bozza prevede anche che le imprese che utilizzano servizi di intermediazione forniti dai giganti web sono sempre considerate in “dipendenza economica” da queste salvo prova contraria. Rafforzati, dunque, gli strumenti di contrasto all’abuso di dipendenza economica in mano all’Antitrust. “Salvo prova contraria – recita la bozza – si presume la dipendenza economica nel caso in cui un’impresa utilizzi i servizi di intermediazione forniti da una piattaforma digitale che ha un ruolo determinante per raggiungere utenti finali o fornitori, anche in termini di effetti di rete o di disponibilità dei dati”. Scende dai tre ai due anni consecutivi la tempistica oltre la quale scatterà la cancellazione d’ufficio delle società a controllo pubblico che non abbiano depositato il bilancio d’esercizio ovvero non abbiano compiuto atti di gestione. Rafforzato anche il ruolo della Corte dei Conti sulla motivazione della costituzione di una società a partecipazione pubblica o di acquisto di partecipazioni, anche indirette, da parte di amministrazioni pubbliche. Prevista poi l’istituzione da parte dell’Autority sui trasporti di un “proprio regolamento” che punti alla conciliazione e/o risoluzione delle controversie tra gli operatori economici e gli utenti. “Se le anticipazioni di stampa sul disegno di legge sulla concorrenza corrispondono a realtà, dobbiamo dare atto al ministro Giorgetti di aver mantenuto fede agli impegni assunti in sede di assemblea Confcommercio lo scorso mese di settembre, anche se permangono diversi aspetti da approfondire, a partire da una procedura piuttosto complicata”. Lo sottolinea Giacomo Errico, presidente della Fiva Confcommercio, in merito alla bozza di provvedimento attesa oggi in CdM. “Bene una delega al Governo e bene una mappatura della situazione. La trasparenza – continua Errico – specialmente in un settore come il nostro appare di vitale e fondamentale necessità. Tuttavia, al momento, sembrano mancare taluni elementi di chiarezza sul futuro delle concessioni e su alcune situazioni in atto”. “Il ricorso alla delega – afferma ancora Errico – lascia spazi ampi se non si definisce puntualmente la materia. Mi auguro che in sede parlamentare emergano le condizioni per chiudere definitivamente, sul tema delle concessioni, una fase che dura ormai da un decennio”. “Ringraziamo il Ministro Giorgetti e il Viceministro Pichetto Fratin – conclude Errico – per le preziose interlocuzioni. E restiamo vigili sull’iter del provvedimento”. LEGGI TUTTO

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    Dl Concorrenza, Governo cerca la quadra

    (Teleborsa) – Si dovrebbe tenere nel pomeriggio di oggi, intorno alle 18 – salvo slittamenti – una cabina di regia a Palazzo Chigi con il Premier Mario Draghi in vista del Consiglio dei Ministri di domani, dove è attesa la legge sulla concorrenza. E’ quanto si apprende da diverse fonti di Governo.Il testo doveva essere varato insieme alla manovra la settimana scorsa, il 28 ottobre. Ma, come spiegato dallo stesso Presidente del Consiglio nella conferenza stampa a margine dell’approvazione della Legge di bilancio “sono emerse tante perplessità su diversi punti”. Di qui lo slittamento. “Sono questioni complesse – aveva detto il Premier- e molto tecniche. Questa è una legge delega ed è meglio farla bene, affrontare le perplessità che ci sono ed avere il consenso del consiglio dei ministri. Perplessità peraltro molto ragionevoli per cui ci pensiamo un altro po’”.Il provvedimento, infatti, interviene sui servizi pubblici locali. La scorsa settimana in cabina di regia si era registrato un braccio di ferro sulle concessioni per lo smaltimento dei rifiuti e le gestioni in house mentre non è ancora chiaro se ci sarà un intervento o meno sulle concessioni balneari e per gli ambulanti. LEGGI TUTTO

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    Manovra al traguardo: pensioni verso Quota 102

    (Teleborsa) – Quota 102 per un anno: alla fine, dovrebbe essere questa la soluzione individuata sulle pensioni in cabina di regia, un “segnale” che va nella direzione del raggiungimento di un “equilibrio attuariale”, cioè della garanzia di sostenibilità del sistema pensionistico, che consente anche di ragionare per il futuro di nuovi interventi di flessibilità in uscita più “mirati” del sistema delle quote.Il punto di caduta finale rispecchierebbe la gradualità di un ritorno al sistema ordinario voluta da Draghi e allo stesso tempo mitigherebbe, rispetto ad altre soluzioni, le criticità di Quota 100 ai danni di donne e carriere discontinue.Arriva anche la stretta sul Reddito di Cittadinanza con l’inasprimento dei controlli preventivi per ottenerlo e un taglio dell’assegno per coloro che rifiutino due proposte di lavoro: queste le modifiche principali previste dalla legge di bilancio per il Reddito.Il “decalage” dell’assegno dovrebbe essere progressivo, dal secondo rifiuto in poi, ma non sarebbero state indicate le percentuali del taglio. La direzione è quella “giusta”, soprattutto per la stretta sui controlli, ma per dare una valutazione definitiva il Movimento 5 Stelle si riserverebbe di valutare “l’equilibrio complessivo” delle modifiche al Reddito di cittadinanza.Arriva la proroga per il Superbonus al 110% anche sulle abitazioni monofamiliari per tutto il 2022, ma con un tetto di Isee per i proprietari fino a 25mila euro e limitato quindi, viene spiegato, alle sole prime case. Il bonus facciate dovrebbe essere rinnovato per tutto il 2022, ma con una percentuale al 60%. Oggi ha una percentuale al 90%: nelle ipotesi del Documento programmatico di bilancio, la misura era destinata a non essere rinnovata, mentre ora viene confermata con una percentuale ridotta. Verso lo stop definitivo, invece, al cashback, “eredità” dell’esperienza di Governo targata Conte. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, niente intesa: fumata nera Draghi-Sindacati

    (Teleborsa) – Finisce con un nulla di fatto il round sulle pensioni tra il Premier Mario Draghi e i Sindacati che minacciano mobilitazioni. E’ quanto emerge al termine dell’incontro di ieri a Palazzo Chigi sulla Legge di Bilancio, durato più di due ore. Clima teso, dunque, sul nodo pensioni, con quello che viene definito “un braccio di ferro”. Così fonti sindacali descrivono la riunione. Le posizioni restano distanti, al momento non si profila una intesa.”L’incontro non è andato bene”: Sulle pensioni ci sono “solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria. Il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra.”Intanto abbiamo posto una questione di metodo. Questa legge di Stabilità rischia di andare avanti con grandi insufficienze e squilibri, per effetto del mancato dialogo e confronto con le parti sociali”, dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra: “Nel merito ci sono luci e ombre”, ma le risorse sono “largamente insufficienti” sia per le pensioni, che per gli ammortizzatori sociali e per la non autosufficienza, dice Sbarra confermando che “nelle prossime ore decideremo come dare luogo alla mobilitazione” unitaria dei sindacati.”Se giovedì il governo confermerà questa impostazione nei prossimi giorni valuteremo iniziative unitarie di mobilitazione”. Lo anticipa il leader della Cgil, Maurizio Landini rispondendo a chi chiede se il sindacato stia valutando anche lo sciopero generale. “E’ chiaro quello che ci siamo detti stasera, nessuno può dire che non ha capito”, ha detto. “Se poi vorranno confrontarsi con noi siamo pronti a farlo giorno e notte, ma se non dovesse avvenire valuteremo quello che il governo fa e decideremo le iniziative di mobilitazione più adatte”.41 anni di contributi e 62 anni d’età. Questa, intanto, la proposta che la Lega avrebbe avanzato al governo, nell’ambito del confronto sulle pensioni in legge di bilancio. Si tratterebbe in sostanza di Quota 41, ma con un limite minimo d’età di 62 anni.Ci si avvia, intanto, verso la proroga di Opzione Donna e l’estensione dell’Ape social ad altre categorie di lavoratori gravosi. Lo si apprende da fonti di governo, a margine delle riunioni in corso in queste ore sulla manovra. Il ripristino dello strumento per l’anticipo della pensione delle donne e l’ampliamento dell’Ape social sono tra le proposte del ministro del Lavoro Andrea Orlando, sostenute dalla gran parte dei partiti della maggioranza. LEGGI TUTTO

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    Post Quota 100 e taglio tasse: Governo cerca la quadra

    (Teleborsa) – In corso a Palazzo Chigi l’incontro tra il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ed i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, sulla prossima Legge di Bilancio. Per il Governo al tavolo partecipano il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il ministro della Pa, Renato Brunetta, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. “Siamo pronti ad ascoltare cosa dirà il Governo. Riproporremo, cosa che facciamo da sei mesi, una discussione strutturale sulla riforma del welfare in questo Paese. Se poi la strada del ritorno alla normalità dovesse essere quella della riforma Fornero, noi su questo tema non ci stiamo”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, arrivando all’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra. “Ricordiamo la lettera che Draghi mandò e che diede inizio al Governo Monti, le condizioni oggi sono cambiate. La riforma non può cambiare ad ogni tornata elettorale, quindi ci aspettiamo delle risposte in tal senso. Se non ci saranno Cgil, Cisl e Uil valuteranno le risposte da dare”, aggiunge Bombardieri, sottolineando che “andiamo senza nessuna preclusione, nessuna pregiudiziale. Vediamo che cosa ci diranno”.”Il nostro atteggiamento è propositivo e costruttivo. Sulle pensioni abbiamo offerto 4-5 alternative. Noi vogliamo scongiurare il ritorno alla Fornero. Mentre altri sono concentrati su altre battaglie a noi interessa non tornare alla Fornero. In Draghi ho trovato ascolto ci stiamo confrontando con il ministero dell’economia e contiamo di trovare una soluzione partendo dalla conferma di opzione donna e tenendo più basso possibile il limite di età anagrafico. Senza la Lega ci sarebbe il ritorno probabile alla Fornero. Noi siamo per lavoro e pensioni e abbiamo idee chiare. L’intervento deve durare un anno poi si andrà a votare e gli italiani sceglieranno quale sistema pensionistico vogliono. Sicuramente troveremo una soluzione”. Così il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa. In particolare, Carroccio in pressing per quota 103 nel 2022 (41 anni di contributi con 62 anni di età) e quota 104 nel 2023 (41 anni di contributi con 63 anni di età).Ci si avvia verso la proroga di Opzione Donna e l’estensione dell’Ape social ad altre categorie di lavoratori gravosi. Lo si apprende da fonti di governo, a margine delle riunioni in corso in queste ore sulla manovra. Il ripristino dello strumento per l’anticipo della pensione delle donne e l’ampliamento dell’Ape social sono tra le proposte del ministro del Lavoro Andrea Orlando, sostenute dalla gran parte dei partiti della maggioranza.NODO TASSE – Pronto, intanto, finanziamento del fondo ad hoc per il taglio delle tasse. E solo in un secondo momento, probabilmente durante l’iter in Parlamento (o in extremis con un decreto successivo) il dettaglio delle misure: sarebbe questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti, l’orientamento del governo. I tempi sarebbero troppo stretti, viene spiegato, per raggiungere un’intesa prima del varo della manovra, previsto giovedì. Quindi si procederebbe a stanziare nell’articolato della legge di Bilancio i sei miliardi aggiuntivi, che porteranno ad 8 le risorse disponibili per il 2021, lasciando più tempo per chiudere l’accordo sulle misure.Intanto potrebbe essere convocato domani, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo, il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto Recovery, con le misure necessarie ad accelerare la realizzazione del Pnrr. La manovra, invece, dovrebbe essere oggetto di una successiva riunione del CdM. LEGGI TUTTO

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    Draghi “incorona” i giovani: a voi compito di trasformare l'Italia

    (Teleborsa) – “Negli ultimi mesi sono rimasto colpito dall’idealismo e dedizione dei giovani. Penso ai giovani diplomatici di Tripoli, ai medici e infermieri di Bergamo, ai campioni dello sport. Ma anche ai tanti che mi scrivono per raccontare paure e ambizioni. Con voi prendo un impego: dopo anni in cui l’Italia si è dimenticata di voi, le vostre aspirazioni e attese sono al centro dell’azione di governo”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi oggi a Bari durante la tappa istituzionale al Sud. Ha visitato prima la sede della Masmec, azienda leader nel settore delle tecnologie di precisione, robotica e meccatronica, dall’automotive al biomedicale. Nella visita nello stabilimento nella zona industriale di Modugno, Draghi è stato accompagnato dal sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dal presidente e dall’amministratore delegato della società Michele e Daniela Vinci. Quindi, la visita all’Its Cuccovillo, una fondazione che collabora con numerose aziende e che vanta un placement degli alunni del 92%, a un anno dal termine dei corsi biennali ai quali si accede con il diploma della scuola superiore. “Investire nella scuola è un dovere civile e un atto di giustizia sociale. Un sistema educativo che non funziona alimenta le diseguaglianze, ostacola la mobilità e priva l’Italia di cittadini capaci e consapevoli. Dalla formazione non dipende solo il vostro futuro, ma quello di tutti noi. Le società più prospere sono quelle che preparano meglio i loro giovani a gestire i cambiamenti”, ha detto ancora “Il Pnrr mette al centro voi e i vostri coetanei, per questo ho deciso di iniziare da qui un percorso che illustri il Pnrr. Investiamo un miliardo e mezzo di euro per dare ulteriore slancio alla riforma degli Its (Istituti tecnici superiori, ndr). Intendiamo formare nuovi docenti e migliorare i laboratori che oggi utilizzano tecnologie 4.0”. Quanto alle risorse messe a disposizione per il Sud oggi “non hanno precedenti nella storia recente. Dobbiamo spendere bene questi soldi, con onestà e rapidità. La responsabilità è del Governo, ma anche dei Comuni e degli altri enti territoriali. I ritardi nella spesa, che per troppo tempo hanno colpito il Mezzogiorno, sono un ostacolo alla vostra libertà e una tassa sul vostro futuro”, ha aggiunto Poi un messaggio di speranza ma anche di responsabilizzazione: “A voi giovani spetta il compito di trasformare l’Italia. Il nostro compito è mettervi nelle condizioni di farlo al meglio. Il vostro è cominciare a immaginare il Paese in cui vorrete vivere. Preparatevi a costruirlo, con passione, determinazione e – perché no – un pizzico di incoscienza”. LEGGI TUTTO