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    Russia, Lavrov: “Risposta USA e NATO non affronta questione principale”

    (Teleborsa) – Il Ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha affermato oggi, 27 gennaio, che la risposta fornita dagli USA e dalla NATO sulla quesitone Ucraina non contiene “alcuna reazione positiva sulla questione principale”, vale a dire “l’inammissibilità di un’ulteriore espansione della NATO ad Est ed il dispiegamento di armi da attacco che potrebbero minacciare il territorio della Federazione Russa”.Lavrov ha poi spiegato che la risposta degi USA costituisce una base per “avviare una conversazione seria”, ma solo su “questioni secondarie”. Nonostate questo, da Mosca arriva la conferma che si vuole andare avanti con una soluzione diplomatica della crisi, che non contepla l’idea di far guerra a Kiev.Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato che Putin sta leggendo e valutando le risposte consegnate ieri da USA e NATO, ma la replica non arriverà subito. Il presidente Putin ha anche accolto l’invito del Presidente turco Erdogan di recarsi in Turchia per trovare una mediazione ad inizio febbraio. LEGGI TUTTO

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    Quirinale, partiti ancora divisi: si cerca intesa

    (Teleborsa) – Quarto giorni di votazioni e – salvo colpi di scena – ancora una fumata nera. Oggi non serviranno i due terzi, ma basterà la maggioranza assoluta per raggiungere il quorum. Continua intanto il giro di incontri: vertice dei leader del centrodestra e incontro anche del centrosinistra con Letta, Conte e Roberto Speranza e i capogruppo di Camera e Senato delle tre forze politiche. Il centrodestra annuncia l’astensione: “Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni – e convergere per dare all’Italia un nuovo presidente della Repubblica – la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno. Il centrodestra è pronto a chiedere di procedere domani con la doppia votazione”. “L’astensione nel voto odierno – spiega una nota – significa che i grandi elettori del centrodestra risponderanno alla chiama, si avvicineranno alla presidenza e diranno ai segretari astenuto senza ritirare la scheda.M5s, Pd e Leu oggi votano scheda bianca: “Coerentemente con quanto chiesto e fatto nei giorni scorsi riconfermiamo la nostra immediata disponibilità ad un confronto per la ricerca di un nome condiviso, super partes, in grado di rappresentare tutti gli italiani. Nel frattempo in questa votazione voteremo scheda bianca”, dicono in una nota congiunta Pd, M5s e Leu, al termine del vertice prima dell’avvio della quarta giornata di votazioni. “Non è che oggi dichiariamo, ma confermiamo la nostra disponibilità, che è immediata. Per il paese lavoriamo 24 ore su 24”, dice Giuseppe Conte parlando della disponibilità a un incontro con il centrodestra.Scheda bianca anche per Iv. Secondo quanto si apprende da fonti vicine a Fratelli d’Italia, per Giorgia Meloni resta valida, e alla portata, la possibilità di esprimere un presidente della Repubblica espressione dell’area di centrodestra, su cui lavorare e al partito non dispiacerebbero i nomi di Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni. In netto calo le quotazioni di Draghi che i più vogliono a Palazzo Chigi. LEGGI TUTTO

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    Quirinale, prima chiama senza intesa: trionfano schede bianche

    (Teleborsa) – Finisce senza sorprese, come da attese, il primo giorno di voto per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Trionfano, come da pronostico, le schede bianche che sono state 672. Non raggiunto il quorum dei 2/3. Giornata politicamente intensa e complicata con i partiti che hanno gettato le basi del dialogo, ancora in fase iniziale. Tra i più attivi, Matteo Salvini che sta incontrando i leader dei partiti, da Letta a Conte, senza soluzione di continuità. C’è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione – quando cioè il quorum scenderà alla maggioranza assoluta – per immaginare un esito positivo.Draghi al Quirinale “è una delle ipotesi in campo ma sta in piedi solo in un quadro di accordo politico. L’elezione del presidente della Repubblica non può essere un gesto di risulta tecnocratica ma è una scelta politica e prevede un accordo sul governo del dopo. Draghi è una ipotesi in campo, non è la sola”. Lo dice Matteo Renzi parlando con i cronisti in Transatlantico e spiegando di non aver incontrato il premier. “Ci sono soluzioni diverse, Draghi ha sempre detto di essere un nonno a disposizione delle istituzioni, penso che gli si debba dire grazie per quello che ha fatto, che sta facendo e che farà”. Certamente, il dato politico da registrare è che i protagonisti dei due schieramenti sono impegnati in un tourbillion di colloqui che sembrerebbero segnalano la volontà di lasciarsi alle spalle il muro contro muro alla ricerca di un nome che metta tutti d’accordo. Allo stato, però, la soluzione è ancora lontana e si annuncia una lunghissima notte nei palazzi della politica chiamati a decidere chi sarà il successore di Sergio Mattarella. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, von der Leyen: nuovo pacchetto aiuti da 1,2 miliardi

    (Teleborsa) – Il Presidente americano Joe Biden starebbe valutando la possibilità di schierare migliaia di truppe Usa nei Paesi baltici e in Europa dell’est per fronteggiare un’eventuale invasione russa dell’Ucraina. Lo riferisce il New York Times che cita fonti dell’amministrazione. In un incontro di sabato a Camp David alti funzionari del Pentagono, tra cui il segretario alla Difesa Defense Lloyd Austin e il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, hanno presentato a Biden diverse opzioni. Tra queste l’invio da 1.000 a 5.000 soldati americani con la possibilità di aumentare di dieci volte questo numero se le cose dovessero deteriorarsi.”Gli alleati della Nato stanno mettendo le forze in allerta e stanno inviando navi e caccia in Europa dell’Est, per rinforzare la nostra capacità di deterrenza e difesa, mentre la Russia continua ad aumentare la propria presenza militare dentro e fuori dall’Ucraina”. Sottolinea intanto la Nato in una nota. Il Cremlino, dal canto suo, accusa la Nato di “esacerbare” le tensioni con il dispiegamento annunciato di nuove forze dell’Alleanza in Europa dell’est nel pieno della crisi sull’Ucraina.Boris Johnson è tornato oggi ad ammonire Vladimir Putin che un’ipotetica invasione russa dell’Ucraina sarebbe “un passo disastroso” che metterebbe Mosca nella condizione di dover affrontare “un’altra Cecenia”. Interpellato dai giornalisti durante una visita a Milton Keynes, il premier britannico ha definito la situazione “cupa”, pur aggiungendo di non ritenere una guerra “inevitabile”. Ha poi confermato l’evacuazione di “una parte del personale diplomatico” del Regno da Kiev come un atto “di prudenza” di fronte alle informazioni “dell’Intelligence” sulla presenza di “60 unità russe da combattimento” ai confini ucraini. Intanto, l’Unione Europea ha varato un nuovo pacchetto di aiuti finanziari all’Ucraina “da 1,2 miliardi di euro”. Lo ha annunciato, in una dichiarazione alla stampa, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. “L’Ucraina è uno Stato libero e sovrano e l’Ue è al suo fianco ed è fermamente impegnata” alla soluzione della crisi, ha aggiunto von der Leyen. L’assistenza sarà “immediatamente” disponibile. “Contiamo sul Consiglio e sul Parlamento europeo per l’adozione di questa assistenza finanziaria di emergenza il prima possibile”, ha sottolineato la presidente della Commissione. LEGGI TUTTO

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    Quirinale, Pd-M5s-Leu confermano scheda bianca: al via alle 15

    (Teleborsa) – Partirà ufficialmente alle 15 il primo scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato senza intesa tra i partiti e con l’unica certezza, salvo sorprese, che nelle urne finiranno molte schede bianche. La domenica di vigilia si è consumata tra mosse tattiche, incontri , telefonate e veti incrociati. Dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi il centrodestra naviga a vista. La rosa di nomi annunciata da Matteo Salvini ancora non c’è anche se l’ex ministro fa sapere, dopo aver informato il Cavaliere, di essere al lavoro per candidature sulla cui “levatura difficilmente qualcuno potrà porre veti”. Le carte sono ancora coperte ma Salvini su due punti appare irremovibile: “Togliere Draghi da palazzo Chigi è pericoloso” e poi “Pier Ferdinando Casini non è un candidato del centrodestra.Intanto, terminato il vertice tra Letta (PD), Conte (M5S) e Speranza (Leu): il centrosinistra oggi voterà scheda bianca, decisione presa anche dai 44 Grandi Elettori di Italia Viva.A smuovere le acque ci pensa però il segretario Letta che nell’incontro di oggi con Salvini chiederà una presa di posizione chiara su Mario Draghi: “Ha rappresentato per l’Italia una straordinaria risorsa e il compito di tutti noi è di preservarlo. Draghi è una delle ipotesi sul tavolo. Non solo, il leader Dem è pronto ad aprire con Salvini anche il capitolo Mattarella: “Darebbe il massimo, la soluzione ideale e perfetta”. Gli altri nomi in pista, almeno tra quelli circolati ufficialmente – Andrea Riccardi, Elisabetta Belloni, ma anche Casini e Casellati.Elezione Presidente della Repubblica, il timing – Con la morte, ieri sera, del deputato FI Vincenzo Fasano scendono intanto a 1008 i grandi elettori chiamati da oggi ad eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Scende, di conseguenza, anche a 672 il quorum dei due terzi richiesto nelle prime tre votazioni mentre dalla quarta servirà la maggioranza semplice.Il Presidente della Camera, Roberto Fico, durante lo spoglio delle schede per l’elezione del Capo dello Stato leggerà solo il cognome del votato ove la scheda rechi solo tale indicazione ovvero quando, pur riportando altre notazioni, sia comunque univocamente individuabile il soggetto cui è attribuito il voto. Leggerà nome e cognome soltanto nel caso in cui entrambi siano riportati nella scheda e la lettura del solo cognome non consenta l’univoca attribuzione del voto. LEGGI TUTTO

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    Finanziamenti partiti, Pd si conferma il maggior beneficiario del 2 per mille

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha presentato oggi i dati relativi alla destinazione del 2 per mille dell’Irpef, che vedono una lievissima diminuzione del finanziamento alla politica da parte dei contribuenti, per un valore di 18,5 milioni di euro (il 3,28% dei contribuenti) rispetto ai 18,9 milioni (il 3,30%) dell’anno precedente. Nonostante questo il Pd si conferma saldamente in testa con 6,9 milioni di euro di finanziamenti, pari al 34,11% della cifra complessiva assegnata ai partiti politici ed all’1,12% dei contribuenti complessivi. Ma c’è un rallentamento rispetto all’anno precedente, quando si erano incassati 7,4 milioni di euro e rispetto al periodo pre-pandemia quando la cifra incassata ammontava a 8 milioni di euro. Da segnalare anche il soprasso di Fratelli d’Italia sulla Lega: i primi hanno incassato quasi 2,7 milioni di euro (il 15,37% del totale del 2 per mille) rispetto agli 1.8 milioni (l’11,91% del totale) andati al Carroccio. Italia Viva di Matteo Renzi ha sottratto al Pd quasi 808 mila euro (il 3,46%) ed il partito Azione di Calenda 882 mila euro (il 2,65%), mentre Forza Italia ha incassato appena 563 mila euro (il 2,36%). LEGGI TUTTO

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    Corsa al Colle in salita, partiti non scoprono le carte

    (Teleborsa) – Scendono (vertiginosamente) le quotazioni di Berlusconi, salgono quelle di Mario Draghi. Nulla è stato ancora deciso,, ma sul Colle non è più tempo di pretattica. L’affondo di Matteo Salvini delle scorse ore, sembra aver avuto sperato: Silvio Berlusconi, dopo settimane di intenso lavoro a caccia dei voti, per la prima volta – decisamente scoraggiato – starebbe pensando di fare un passo indietro per evitare quella che si prospetta come una figuraccia politica che il Cavaliere vuole evitare a tutti i costi. Nelle stesse ore – e sembra tutt’altro che casuale – il Presidente del Consiglio Draghi si riprende prepotentemente la ribalta tornando a tessere la sua tela: nella mattinata di ieri il Premier ha incontrato Sergio Mattarella, quindi Roberto Fico e Marta Cartabia. Tutti elementi che fanno capire come ormai si sia entrati nel rush finale, un’accelerazione in cui tutti stanno parlando con tutti per capire qual è la fuga giusta. Oggi, intanto, vertice tra il leader M5s Giuseppe Conte, il segretario dem Enrico Letta e il leader di Leu Roberto Speranza che, al termine dell’incontro, hanno condiviso lo stesso tweet. “Ottimo incontro. Lavoreremo insieme per dare al Paese una o un Presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Aperti al confronto. Nessuno ha diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”.”Ottimo incontro con Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Lavoreremo insieme per dare al paese una o un presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Aperti al confronto, nessuno può vantare un diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”, scrive Enrico Letta sottolineando che “non c’è alcuna intesa sui nomi perchè ne parleremo con il centrodestra nei prossimi giorni””L’incontro è andato bene. Siamo pronti a un’azione forte, a un confronto anche ampio e condiviso. Ovviamente andranno rimosse dal tavolo candidature di parte come quella di Berlusconi”, ribadisce Giuseppe Conte. “Siamo pronti ad offrire al paese e a tutti i cittadini che aspettano un presidente o una Presidente autorevole che possa rappresentare tutti”. “Avrete sicuramente delle proposte più avanti quando avremo il confronto anche con le altre forze”, ha aggiunto Conte che dovrà anche fare i conti con una fetta del M5s convinta che l’eventuale uscita da Palazzo Chigi di Draghi – qualora alla fine fosse suo il nome individuato per raccogliere il testimone di Mattarella – corrisponda a elezioni anticipate. LEGGI TUTTO

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    Elezione Quirinale, ammessi in Aula solo 200 parlamentari

    (Teleborsa) – L’emergenza Covid impone un necessario adattamento del protocollo per l’elezione del Presidente della Repubblica da parte del Parlamento in seduta comune. Lo avrebbe deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ancora in corso.Saranno ammessi a votare contemporaneamente nell’Aula di Montecitorio solo 200 parlamentari, quindi ciascun gruppo parlamentare dovrà decidere quale sarà la propria rappresentanza in proporzione alla consistenza numerica. Nelle tribune potranno accedere fino a 106 grandi elettori senza contingentamento per gruppo.Per votare saranno allestiti quattro “catafalchi”, quelli normalmente utilizzati per le votazioni a scrutinio segreto, ma dotati di dispositivi ultravioletti in funzione anti-Covid.Per la cerimonia del Giuramento del nuovo Presidente della Repubblica saranno ammessi tutti i grandi elettori, purché abbiano fatto un tampone la mattina stessa della cerimonia. LEGGI TUTTO