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    Ucraina, Finlandia precede la Svezia e presenta domanda adesione a Nato

    (Teleborsa) – La Finlandia ha formalmente presentato domanda di ammissione alla Nato, nonostante le minacce di veto formulate dal presidente turco Erdogan. “Una nuova era si apre”, ha annunciato il presidente Sauli Niinisto, mentre la Premier Sanna Marin ha spiegato “non avremmo preso questa decisione se non avessimo pensato che avrebbe rafforzato la nostra sicurezza nazionale: pensiamo che sia la giusta decisione. La minaccia nucleare è molto seria, e non può essere isolata in una specifica regione se parliamo di armi nucleari”. Frattanto, la Svezia si prepara a chiedere l’adesione domani presso la sede della Nato di Bruxelles, dopo il via libera pressoché scontato del governo questo pomeriggio. Una decisione storica che rompe la tradizione di neutralità del Paese nordico. “I socialdemocratici lavoreranno quindi per garantire che la Svezia, se la domanda sarà approvata, esprima la propria riserva sul dispiegamento di armi nucleari e basi permanenti sul proprio territorio”, ha affermato il partito al governo. “La Nato è più forte e unita di sempre”, ha poi dichiarato il suo presidente Jens Stoltenberg a Berlino in occasione della conferenza conclusiva della riunione dei ministri degli Esteri, aggiungendo che la Nato “darà garanzie di sicurezza a Svezia e Finlandia anche nel periodo di candidatura per l’adesione all’Alleanza” e precisando che “la Turchia non sta tentando di bloccare l’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato”. Scorsa settimana il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva tuonato che Finlandia e Svezia devono smettere di sostenere i terroristi curdi del PKK. Una posizione ribadita dal ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu a termine del vertice Nato.Frattanto, al fronte il Reggimento Azov, con poche speranze e molto pessimismo su una soluzione diplomatica, si prepara alla battaglia finale presso l’acciaieria Azovstal di Mariupol, asserragliata da giorni dall’esercito russo. Nel Sud del paese, le truppe russe si stanno raggruppando per riprendere l’offensiva nel Dombass e Donetsk. LEGGI TUTTO

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    Mascherine in aereo, su voli da Italia resta l'obbligo

    (Teleborsa) – Dal 16 maggio, partendo con voli aerei dall’Italia bisognerà continuare ad indossare la mascherina. Le nuove linee guida Ecdc-Aesa (Agenzia europea sicurezza aerea) prevedono infatti che “se gli Stati di partenza o destinazione richiedono l’uso di mascherine nei trasporti pubblici, gli operatori aerei dovrebbe richiedere ai passeggeri e equipaggio di indossare una mascherina oltre lunedì prossimo. Negli altri casi, da lunedì 16 maggio, gli operatori aeronautici e aeroportuali dovrebbero continuare a incoraggiare” l’uso della mascherina. Negli altri casi, ovvero negli Stati dove l’uso della mascherina sui mezzi di trasporto non è richiesta, dal 16 maggio gli operatori aeronautici e aeroportuali, si legge nelle nuove linee guida, “dovrebbero continuare a incoraggiare passeggeri e membri dell’equipaggio, nell’ambito delle loro comunicazioni prima del volo e durante il viaggio e attraverso segnaletica e annunci, ad indossare una maschera durante il volo così come in aeroporto come modo per proteggere se stessi e gli altri e che dovrebbero rispettare la decisione degli altri di indossare o non indossare una maschera”.Nella loro comunicazione, si sottolinea, gli operatori dovrebbero evidenziare che si consiglia di indossare una maschera respiratoria FFP2 alle persone ad alto rischio di Covid 19 grave durante il volo per la propria protezione. Si raccomanda inoltre alle persone con sintomi respiratori (tosse o starnuti) di indossare una mascherina indipendentemente dai requisiti di quel particolare volo. Laddove viene mantenuto l’obbligo di indossare una mascherina, le mascherine chirurgiche, si rileva nelle linee guida Ecdc-Aesa, “dovrebbero essere considerate lo standard minimo da utilizzare, a meno che non vengano ancora imposti requisiti più severi dalle autorità sanitarie pubbliche”.I bambini di età pari o inferiore a cinque anni e persone che non possono indossare una mascherina a causa di motivi medici, si legge nel documento, “dovrebbero essere esentati”. LEGGI TUTTO

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    Erdogan dice no a ingresso Finlandia e Svezia nella Nato

    (Teleborsa) – Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan si ribella all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato e lancia un ultimatum ai membri dell’Alleanza. Per il leader turco infatti si tratterebbe di un “errore” simile a quello dell’ingresso della Grecia nell’Alleanza. Erdogan ha ammesso “non abbiamo un’opinione positiva” nei confronti di Svezia e Finlandia, accusate di “ospitare terroristi del Pkk”, cioè il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Frattanto proseguono i tentativi di mediazione, ma per il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov “non c’è alcun progresso nella stesura di un possibile documento che Putin e Zelensky possano firmare”. “La Russia – ha aggiunto in risposta alle dichiarazioni di Zelesky – non è contraria ad un incontro tra i due presidenti ma è impossibile tenerlo senza adeguata preparazione”. Questa mattina c’è stato un colloquio telefonico fra il presidente russo Vladimir Putin ed il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che hanno discusso soprattutto l’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Putin ha accusato Kiev di aver “bloccato” le trattative di pace fra Russia ed Ucraina ed ha denunciato “pesanti violazioni del diritto internazionale da parte dei neo-nazisti ucraini”. “Nel loro desiderio di strangolare la Russia, le potenze occidentali sono pronte a tutto, incluso far resuscitare il nazismo”, ha affermato la Missione permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite a Ginevra.”La sicurezza globale è minacciata. La Russia, uno Stato nucleare e membro permanente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sta attaccando la nazione sovrana dell’Ucraina, facendo riferimenti vergognosi e inaccettabili all’uso di armi nucleari”, ha commentato il presidente del consiglio europeo Charles Michel, aggkumgendo che questo “sta pericolosamente alzando la posta in gioco per il mondo intero”. LEGGI TUTTO

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    D'Alema: “Pieno sostegno a Ucraina ma per soluzione pace non umiliare Russia”

    (Teleborsa) – “Il mondo occidentale è unito nel sostenere l’Ucraina contro l’aggressione della Russia. Non c’è dubbio che c’è un aggredito e c’è un aggressore. Non si capisce fino a che punto il mondo è unito per immaginare una prospettiva per uscire da questa guerra.Se dobbiamo trovare una soluzione non dobbiamo umiliare la Russia”. Così Massimo D’Alema nel corso della tavola rotonda organizzata a Roma da Esri Italia al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, alla quale hanno partecipato l’ex ambasciatore in Arabia Saudita Mario Boffo, l’ex Capo di stato maggiore difesa Mario Arpino e l ‘ex Presidente della Regione Lombardia Piero Bassetti . “I due maggiori Paesi europei, Francia e Germania, cercano una soluzione che – nella solidarietà con l’Ucraina – possa portare a una pace vera. La prospettiva della guerra perpetua sarebbe disastrosa per l’Europa così come la prospettiva di un “frozen conflict” ha concluso D’Alema.Nel corso della prima giornata della conferenza, l’ex Presidente del Consiglio D’Alema ha detto inoltre: “Se io avessi responsabilità di governo. Primo: cessate il fuoco garantito internazionalmente. Secondo: si apra un tavolo di negoziato che non può riguardare solo Russia e Ucraina. Non c’è dubbio che Europa, NATO e Stati Uniti debbano essere parti di un negoziato di questo genere. L’obiettivo deve essere quello di raggiungere un “comprehensive agreement” che comprenda: la recuperata integrità dell’Ucraina; i diritti delle minoranze russe com’erano previste dagli accordi di Minsk; la sicurezza della Russia; la sicurezza dell’Ucraina; un’architettura di sicurezza in Europa. Paradossalmente, per concludere questa guerra, bisogna avere l’ambizione di fare un accordo generale. Se continua questa guerra i pericoli diventeranno via via maggiori e l’avvelenamento del clima generale può diventare insostenibile. Ci vuole una grande pace europea, accettata e condivisa anche dagli americani. Questo, oggi, è il cammino della politica”. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, iniziato assalto finale all'acciaieria Azovstal

    (Teleborsa) – “Violenti combattimenti” sono in corso nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha confermato alla tv ucraina il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, citato dal Guardian. Boichenko, ha riferito alla tv ucraina che sono stati persi i contatti con i combattenti di Kiev nell’acciaieria Azvostal di Mariupol. Il Cremlino intanto nega che le forze russe abbiano lanciato un assalto all’impianto.”L’ordine è stato dato pubblicamente dal comandante in capo (Putin) di annullare qualsiasi assalto. Non c’è nessun assalto”, ha detto il portavoce del Cremlino Peskov, sostenendo che le forze di Mosca stanno assediando il sito e intervengono solo per “fermare rapidamente i tentativi” dei combattenti ucraini di raggiungere delle “postazioni di tiro”.La deputata ucraina Kira Rudik ha affermato che nell’acciaieria Azovstal nella città assediata di Mariupol nel sud del paese ci sono ancora 30 bambini. Lo scrive il Guardian. Rudik riferisce che sono stati almeno 20 tentativi, falliti, di evacuare le persone dall’acciaieria. “Potete immaginare le nostre lacrime quando il primo gruppo” di persone “è stato messo in salvo”. Secondo la parlamentare di Kiev “l’obiettivo principale” ora è fare una valutazione su tutti i bambini che sono ancora nello stabilimento, insieme alle donne, agli anziani e ai soldati feriti: Il passo più complicato riguarda invece i soldati feriti perché la Russia non permette loro di uscire. Rudik ha infine precisato che ieri 156 persone sono riuscite a lasciare la città per raggiungere Zaporizhzhia. Intanto, il sindaco di Mariupol fa sapere: “Persi i contatti con i combattenti all’Azovstal”.Un elicottero militare russo ha violato stamani lo spazio aereo della Finlandia, che sta valutando il suo ingresso nella Nato. Lo ha denunciato il ministero della Difesa di Helsinki. “Il velivolo era un elicottero Mi-17 e la profondità della presunta violazione è stata compresa tra quattro e cinque chilometri”, ha detto all’Afp un portavoce del ministero. Si tratta della seconda violazione denunciata dalla Finlandia quest’anno, dopo l’incursione del mese scorso di un aereo da trasporto appartenente alle forze armate di Mosca. LEGGI TUTTO

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    Decreto aiuti da 14 miliardi, Draghi: “Misure eccezionali su carovita”

    (Teleborsa) – “Nel clima di grandissima incertezza che c’è, il Governo fa il possibile per poter dare un senso di direzione, di vicinanza, a tutti gli italiani e le azioni, le decisioni di oggi rappresentano bene questa determinazione del governo. In un certo senso, è il senso del governo stesso”. Con queste parole il Premier Mario Draghi ieri ha illustrato il decreto aiuti. “I provvedimenti di oggi affrontano il caro-vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali”.Tra le novità, il contributo una tantum da 200 euro per dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati fino a 35mila euro di reddito che sarà erogato direttamente nel cedolino della pensione o nella busta paga.Il provvedimento “si estende in molte aree: approviamo liberalizzazioni, riforme nel settore delle energie rinnovabili, che ci permettono di accelerare la transizione ecologica, di fare quello scatto negli investimenti nelle rinnovabili, che contribuiranno a renderci più indipendenti dal gas russo”, ha aggiunto. “Credo che questo piano appena sarà pronto in tutti i dettagli può essere reso pubblico, a breve, a brevissimo tempo”. Non è una recessione, ma un rallentamento. Già oggi ci sono dei dati che mostrano come a marzo ci siano stati 800 mila occupati in più rispetto a un anno fa. Sono dati positivi. Ci sono segnali di ripresa dell’occupazione a tempo indeterminato”.Sale al 25% la tassa sugli extraprofitti delle grandi aziende energetiche che andrà a finanziare il pacchetto di aiuti per i pensionati e i lavoratori contro l’inflazione. Lo ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco al termine del Cdm. Il Dl aiuti stanzia tre miliardi per “la rivalutazione dei prezzi delle opere pubbliche, sia per i progetti già avviati che per quelli da avviare col piano nazionale”, ha aggiunto il ministro che poi ha affermato di sperare che possa essere raggiunto nel 2023 il ritorno dell’economia italiana ai livelli di Pil pre-pandemia, slittato a causa della guerra in Ucraina.Oltre alla conferma del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti, che durerà fino all’8 luglio e che si estende anche al metano, arriva poi uno sconto per gli abbonamenti ai trasporti: è dedicato in particolare agli studenti e ai lavoratori, fa sapere il ministro del Lavoro Orlando. Per le famiglie diventa retroattivo il bonus sociale per le bollette: eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentato l’Isee. Arrivano anche aiuti per gli affitti (100 milioni di euro al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione) mentre per le imprese ci sarà un’estensione del credito di imposta per le energivore, ed arriva anche un fondo da circa 200 milioni di euro che erogherà aiuti a fondo perduto alle aziende con forti interscambi con le aree coinvolte nella guerra (Russia, Ucraina e Bielorussia). Avranno una ‘corsia rapida, grazie a una serie di semplificazioni, quelle che effettueranno investimenti oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche. Il Governo interviene anche per far fronte alle difficoltà delle imprese che hanno preso appalti pubblici e che si trovano ad affrontare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici: vengono stanziati tre miliardi.Sul fronte energia arriva poi l’attesa semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e ci sarà una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l’utilizzo delle centrali a carbone, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l’emergenza.. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, raid su Kiev durante la visita di Guterres

    (Teleborsa) – Mosca alza ancora l’asticella della tensione: nella giornata di ieri, alcuni missili hanno colpito il centro della capitale ucraina, proprio durante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “Oggi, subito dopo la fine dei nostri colloqui a Kiev, i missili russi sono volati nella città. Cinque missili. Questo la dice lunga sul vero atteggiamento della Russia nei confronti delle istituzioni globali, sugli sforzi della leadership russa per umiliare le Nazioni Unite e tutto il resto che l’organizzazione rappresenta. E quindi serve una risposta appropriata e potente”. Lo ha detto il Presidente Ucraino Volodymyr Zelensky sottolineando anche che i raid russi su Kiev erano mirati ad “umiliare l’Onu”.L’attacco missilistico “mi ha scioccato. Non perché ci fossi io, ma perché Kiev è una città sacra sia per gli ucraini che per i russi”, ha detto il segretario generale dell’Onu Guterres, citato dai media portoghesi. “La Russia ha colpito Kiev con missili cruise proprio quando il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e il primo ministro bulgaro Kiril Petkov stanno visitando la nostra capitale. Con questo efferato atto di barbarie la Russia dimostra ancora una volta il suo atteggiamento nei confronti dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo”, scrive su Twitter il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.”Quando vedo questi palazzi distrutti dalla guerra, immagino la mia famiglia, mia nipote nel panico e in fuga. Questa distruzione è inaccettabile nel XXI secolo”, aveva detto Gurterres a Borodyanka, una delle cittadine più colpite dall’invasore russa, sostando nella via principale, davanti a 5 palazzi di 10 piani parzialmente crollati e brucIati. “La guerra non finirà con le riunioni. La guerra finirà quando la Federazione Russa deciderà di finirla e quando ci sarà, dopo un cessate il fuoco, la possibilità di un accordo politico serio”, ha aggiunto Guterres. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Copasir: ecco come affrancarsi da gas russo

    (Teleborsa) – Questa mattina la multinazionale russa Gazprom ha annunciato di aver completamente sospeso le forniture di gas a Polonia e Bulgaria per effetto del mancato pagamento, alla fine della giornata di ieri, del gas in rubli. Gazprom ha comunicato a Bulgargaz e Pgnig, le sue controparti bulgare e polacche, che i flussi resteranno sospesi fino a quando i pagamenti in rubli non saranno ricevuti. E sempre oggi, il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha affermato che la Russia dovrebbe sospendere la fornitura di gas non solo a Bulgaria e Polonia, ma anche ad altri Paesi ostili. E’ quanto riporta la Tass. “Gazprom – ha precisato Volodin su Telegram – ha sospeso completamente la fornitura di gas a Bulgaria e Polonia. Lo stesso dovrebbe essere fatto per quanto riguarda i Paesi ostili nei nostri confronti”.L’annuncio di Gazprom è un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas” ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Nella dichiarazione diffusa sul tema ha affermato: “È ingiustificato e inaccettabile. E mostra ancora una volta l’inaffidabilità della Russia come fornitore di gas. Siamo preparati per questo scenario. Siamo in stretto contatto con tutti gli Stati Membri. Abbiamo lavorato per garantire consegne alternative e i migliori livelli di stoccaggio possibili in tutta l’Ue. Gli Stati membri hanno predisposto piani di emergenza proprio per questo scenario e abbiamo lavorato con loro in coordinamento e solidarietà”. In un comunicato von der Leyen ha anche fatto sapere che è in corso una riunione del gruppo di coordinamento sul gas. “Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell’Ue” ha affermato.Con riferimento al “gas quale energia ponte nel processo di transizione ecologica” ed alla realizzazione di “determinate infrastrutture per le quali imprescindibile è uno snellimento delle procedure autorizzative”, l’Italia può “candidarsi al ruolo protagonista di hub mediterraneo e quindi europeo con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia energetica.Questo però presuppone un differente approccio geopolitico dell’Italia ed una politica estera che garantisca quel rapido affrancamento dal gas russo assicurando così la continuità degli approvvigionamenti”. Lo rende noto il presidente del Copasir, senatore Adolfo Urso, commentando la relazione approvata dal Comitato, relatori Paolo Arrigoni e Federica Dieni, sulle conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina nell’ambito della sicurezza energetica.Il documento approvato dal Copasir, che segue la precedente relazione del Comitato sulla sicurezza energetica dello scorso 19 febbraio, è frutto di un serrato approfondimento conoscitivo svolto anche mediante un ciclo di audizioni mirate. Partendo da un’analisi del mix energetico nazionale e delle attuali direttrici di approvvigionamento del gas, il documento, informa Urso, “valuta gli impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino, sia sul fronte geopolitico e sia su quello degli approvvigionamenti. Nei vari scenari di breve, medio e lungo termine, valutando le infrastrutture di rete e di connessione, vengono evidenziate le strategie di diversificazione degli approvvigionamenti del gas necessarie per l’affrancamento dell’Italia e dell’Europa dal gas russo, che nel corso degli ultimi 20 anni è accresciuto arrivando a rappresentare oltre il 40 per cento del mix energetico”. La relazione sottolinea come in questi scenari un ruolo significativo possa essere svolto dalle aziende partecipate dallo Stato. LEGGI TUTTO