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    Il Governo incassa il voto del Senato sull'Ucraina. Di Maio lascia il M5S

    (Teleborsa) – Il Governo Draghi è salvo, incassa il voto del Senato sull’Ucraina e la conferma della sua maggioranza, mentre il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio annuncia la sua uscita dal Movimento 5 Stelle e la sua volontà di non “picconare” l’esecutivo in un momento così difficile. Con lui una sessantina di deputati a 11 senatori del Movimento, che sono ora in cerca di nuove alleanze e pensano alla formazione di un gruppi autonomo. “Lasciamo il Movimento 5 Stelle che da domani non sarà più la prima forza politica del Parlamento”, ha annunciato l’ex leader del M5S, parlando di una “scelta sofferta” che pone fine a “settimane di ambiguità, turbolenze e attacchi”. Di Maio parla di una “operazione verità” che “rafforza il governo”, perché “picconare” l’esecutivo per una crisi di consensi, senza ottenere un voto in più, sarebbe da “irresponsabili”. “Da oggi inizia un nuovo percorso. Per fare progredire l’Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro”, ha dichiarato Di Maio, parlando di un “nuovo corso” e di una forza politica che sa “aprirsi al confronto, al dialogo”, perché l’esperienza nelle Istituzioni per due legislature “ci ha fatto capire che alcune esperienze del passato erano sbagliate”. Il premier Draghi intanto ha superato la prova del voto al Senato sul sostegno all’Ucraina. La risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio nell’aula del Senato, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno è stata votata con con 219 voti favorevoli, 20 contrari e 22 astenuti. “Il governo italiano insieme ai partner Ue e G7 intende continuare a sostenere l’Ucraina come il Parlamento ci ha chiesto di fare”, aveva detto il Premier Mario Draghi in Aula, trovando il consenso del suo Ministro degli Esteri e dei deputati e senatori che lo hanno seguito, votando la risoluzione di maggioranza. Un testo che è frutto di una complicata mediazione, che ha soddisfatto al contempo l’esigenza di far riferimento al decreto Ucraina ed al relativo invio di armi a Kiev, con la richiesta di un “ampio” coinvolgimento del Parlamento ai summit internazionali, “comprese le cessioni di forniture militari”. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Stoltenberg: guerra potrebbe durare anni

    (Teleborsa) – “La guerra in Ucraina potrebbe durare per anni”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano tedesco Bild. “Dobbiamo essere preparati che duri anni” ha detto, suggerendo di “non indebolire il sostegno all’Ucraina, anche se i costi sono elevati, non solo in termini di supporto militare, ma anche a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari”.Tuttavia, secondo Stoltenberg, “i costi di cibo e carburante non sono nulla rispetto a quelli pagati quotidianamente dagli ucraini in prima linea. Inoltre, se il presidente russo Vladimir Putin dovesse raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina, come quando ha annesso la Crimea nel 2014, “dovremmo pagare un prezzo ancora maggiore”, ha avvertito. In questo contesto, il segretario generale della Nato ha esortato i Paesi dell’alleanza a continuare le consegne di armi a Kiev. La guerra in Ucraina ha innescato “onde d’urto nel mondo: stiamo fronteggiando una crisi energetica, una crisi alimentare, una crisi sul costo della vita crisi. L’inflazione ha raggiunto livelli che non abbiamo visto per decenni, la mia generazione ne ha visti di simili ma altre generazioni non hanno esperienza con questi livelli di inflazione”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni intervenendo ad un convegno di Università Bocconi e Ispi. “Le penurie alimentari mettono a rischio diverse parti del pianeta. In mezzo a tutto questo dobbiamo ancora gestire la crisi climatica e forse la pandemia globale. Queste sono sfide che nessun singolo paese può affrontare da solo. Soccorrere l’economia globale – ha detto – richiede politiche attentamente calibrate, mentre si assicura un aiuto umanitario ai gruppi più vulnerabili e si procede a perseguire crescite sostenibili”.Intanto, incontro a Kiev tra il presidente ucraino Zelensky e il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, accompagnato da una delegazione di rappresentanti di Viale dell’Astronomia. “Quello che sta accadendo ci colpisce. C’è un rapporto di gemellanza” ha detto Bonomi al presidente ucraino come emerge da un video postato sul profilo Instagram dello stesso Zelensky. “L’incontro è dedicato alla partecipazione degli imprenditori italiani alla ricostruzione per il dopoguerra in Ucraina. Per noi è importante che i produttori italiani si presentino sul nostro mercato con una nuova potente ondata”, ha scritto Zelensky sul suo canale Telegram a proposito dell’incontro.Fin qui il versante diplomatico, mentre sul fronte delle notizie dal campo di battaglia, una fonte russa riferisce alla Tass che i comandanti del reggimento Azov catturati a Mariupol si trovano detenuti nella prigione di Lefortovo a Mosca. Secondo la fonte, potrebbero esserci più di 100 combattenti prigionieri nel carcere di massima sicurezza a Mosca, inclusi “mercenari stranieri” che si sono arresi all’acciaieria Azovstal. In questa fase sarebbero in corso i loro interrogatori. LEGGI TUTTO

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    BCE, Lagarde ribadisce: doppio aumento tassi a luglio e settembre

    (Teleborsa) – La BCE ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base all’incontro di politica monetaria che si terrà a luglio. Inoltre “ci attendiamo di alzare i tassi ancora a settembre. La calibrazione di questo aumento dipenderà dall’aggiornamento delle prospettive di inflazione sul medio termine. Se persistessero o si deteriorassero, sarebbe appropriato un aumento più ampio”. Lo ha ribadito la Presidente Christine Lagarde durante una audizione al Parlamento europeo in qualità di presidente dello European Systemic Risk Board”Dall’inizio dell’anno i rischi sulla stabilità finanziaria sono sensibilmente aumentati. Il cambiamento delle condizioni finanziarie nel contesto della normalizzazione della politica monetaria e dell’invasione russa dell’Ucraina stanno pesando sulla ripresa dalla crisi Covid. La prolungata alta inflazione, il deterioramento delle prospettive di crescita, sulla scia dei forti rincari di energia, alimentari e materie prime, e delle strozzature nelle catene di approvvigionamento globali, stanno portando ad un aumento dei costi di finanziamento e pesando sulle capacità di procedere al servizio del debito”. “La confluenza di questi sviluppi e la loro possibile amplificazione vicendevole hanno aumentato l’incertezza e le probabilità di una materializzazione dei rischi”, ha proseguito. Peraltro questi sviluppi si sono aggiunti alle vulnerabilità che erano state in parte esacerbate da lockdown e misure restrittive prese dai governi a motivo del Covid. “La materializzazione di scenari di rischi può aumentare in maniera rilevante i rischi di rinnovate tensioni di bilancio per imprese e famiglie. Questo riguarda in particolare i settori che sono altamente sensibili ai prezzi di energia e materie prime o che stanno ancora stentando con le ricadute della crisi Covid, in termini di perdite di fatturato e aumento dell’indebitamento. Inoltre – ha detto ancora Lagarde -. I cambiamenti delle condizioni di finanziamento toccheranno in particolare i costi di servizio del debito delle imprese con livelli di rating più bassi e di quelle che sono esposte a prestiti a tassi variabili”.I danni lasciati dal lockdown e misure anti Covid hanno creato persistenti vulnerabilità nell’economia dell’area euro che stanno contribuendo a una trasmissione disomogenea della normalizzazione della politica monetaria della Bce. Sulla base di queste valutazioni lo scorso il 15 giugno l’istituzione ha deciso di operare “con flessibilità” i reinvestimenti sui rinnovi dei titoli di Stato in scadenza sul piano PEPP, proprio allo scopo di preservare il corretto funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Inoltre, ha ricordato Lagarde durante un audizione al Parlamento europeo e’ stato dato mandato ai comitati dell’Eurosistema delle banche centrali dei servizi della stessa Bce di “accelerare il completamento del disegno di un nuovo strumento anti frammentazione” che poi vado all’esame del consiglio Bce.Sul nuovo strumenti anti frammentazione della Bce “il lavoro è in corso. Ma se i rischi lo richiedono la frammentazione sarà affrontata con strumenti appropriati e una flessibilità adeguata La risposta della Bce sarà efficace, proporzionata e in linea con il nostro mandato. Chiunque dubiti della nostra determinazione ad agire commette un grave errore”. “Come reagiremo esattamente dipenderà dalla situazione, ma abbiamo dimostrato” a più ripresa in passato “di poter agire con la flessibilità e la creatività richieste. E lo faremo ancora”, ha assicurato. Secondo Lagarde “se c’è un rischio che la politica monetaria non venga appropriatamente trasmessa dobbiamo intervenire”. E l’assenza di frammentazione “è una precondizione per l’appropriata trasmissione della politica monetaria, che è al centro del mandato della Bce”.Capitolo inflazione: è ulteriormente aumentata nell’area euro, raggiungendo l’8,1% a maggio e con i prezzi dell’energia che si attestano al piu’ 39,2% rispetto ai livelli di un anno prima. Anche i beni alimentari hanno subito netti rincari e “questa accelerazione in parte riflette l’importanza di Russia e Ucraina tra i maggiori produttori globali”. In generale “i prezzi sono saliti più energicamente anche a causa delle rinnovate strozzature nelle catene globali e della ripresa della domanda, specialmente nel settore dei servizi mentre le nostre economie si riaprono, ha rilevato durante l’audizione.”Ci attendiamo che i salari negoziati si rafforzino leggermente durante il 2022 e che restino al di sopra delle medie sull’orizzonte per previsionale, sostenuti dalle condizioni tirate – ha detto – dei mercati del lavoro, dagli aumenti delle salari minimi e da alcuni effetti di compensazione per i tassi di inflazione”. LEGGI TUTTO

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    Francia, Macron perde la maggioranza in Parlamento

    (Teleborsa) – E’ disfatta per il presidente francese Emmanuel Macron che, a due mesi dalla conferma alla Presidenza, perde la maggioranza dell’Assemblee National (Parlamento), divisa fra la sinistra che fa capo a Melenchon e l’estrema destra di Le Pen. Ma il grande vincitore di queste elezioni politiche è ancora una volta l’astensionismo.L’affluenza alle urne è tonata a scendere e alla fine dovrebbe attestarsi al 54%, più alta del 52% di domenica scorsa, ma in deciso calo rispetto al 57% di cinque anni fa, quando Macron aveva la maggioranza assoluta dell’assemblea.La coalizione presidenziale Ensemble non è riuscita a strappare la sospirata maggioranza, attestandosi a 234 seggi, rispetto ai 289 che servivano per la maggioranza assoluta. L’ultima volta che un presidente ha perso la maggioranza in parlamento era il lontano 1988. La sinistra di Jean-LucMelenchon ha preso 141 seggi, ma la grande rivelazione è l’ascesa dell’estrema destra di Marine Le Pen, che ha preso 90 seggi, un vero e proprio record rispetto agli 8 conquistati in passato.”E’ una situazione inedita che rappresenta un rischio per il nostro Paese viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale”, ha commentato la Premier Elisabeth Borne, dopo che il Presidente, in settimana, rientrando dal viaggio a Kiev, aveva chiesto una maggioranza “forte e chiara” per confermare una “Francia davvero Europea” Il ministro delle finanze Bruno Le Maire ha definito l’esito elettorale uno “shock democratico” ed ha chiarito che, senza il sostegno di una qualche nuova coalizione, sarà “bloccata la capacità del governo di portare avanti le riforme e proteggere i francesi”. Macron dovrà ora gestire una situazione piuttosto complicata, non avendo una maggioranza in parlamento e quindi con una situazione difficilmente governabile, a meno che non riesca a trovare una coalizione con la destra dei Republicans. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Putin: contro la Russia sanzioni folli, non hanno funzionato

    (Teleborsa) – Le sanzioni contro la Russia “sono folli e sconsiderate, il loro scopo è schiacciare l’economia della Federazione russa ma non non hanno funzionato”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, parlando al forum economico (Spief) di San Pietroburgo sottolineando anche che “l’Occidente mina intenzionalmente le fondamenta internazionali in nome delle loro illusioni geopolitiche” ma “l’era dell’ordine mondiale unipolare è finita, nonostante tutti i tentativi di conservarlo con qualsiasi mezzo”.”Gli Usa pensano di essere l’unico centro del mondo”, ha aggiunto. L’attuale situazione in Europa “porterà a un’ondata di radicalismo e in prospettiva ad un cambiamento di élite”, dice ancora Putin per il quale l’ ‘attuale scopo della russofobia rappresenta un tentativo di isolare e “cancellare” una Russia ribelle verso l’Occidente.Putin ha anche detto di considerare il presidente cinese Xi Jinping come “un amico in tutti i sensi” precisando che l’interscambio tra Russia e Cina toccherà quest’anno livelli record. Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’Ucraina non avrà mai pace se l’obiettivo finale del conflitto nel Paese è “schiacciare la Russia”. In un’intervista alla tv francese Bfmtv, ripresa da Cnn, di ritorno dall’Ucraina, Macron ha detto di aver sentito dire che “l’obiettivo di questa guerra è schiacciare la Russia. Ed è qui che dico che vi sbagliate. Se si fa così, non si otterrà mai una pace negoziata”. Macron ha aggiunto che nemmeno Zelensky ha l’obiettivo di schiacciare la Russia. “Il presidente Zelensky difende la sua terra. E noi vogliamo aiutarlo a farlo. A volte abbiamo vinto la guerra e perso la pace”.”Apprezziamo molto queste qualità (di Emmanuel Macron, ndr). Nonostante le differenze di fondo esistenti, Macron ha seguito coerentemente questa strada, che anche il presidente approva”, ha dichiarato venerdì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista a Izvestia, come riporta la Tass.Drammatici i numeri del conflitto. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha reso noto che dall’inizio dell’invasione russa sono stati uccisi 4.481 civili. I feriti sono invece 5.565. Lo scrive Ukrinform. Secondo l’ultimo aggiornamento, le vittime includono 1.739 uomini, 1.159 donne, 119 ragazze e 125 ragazzi, oltre a 40 bambini e 1.299 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. La maggior parte dei civili uccisi è rimasta vittima di bombardamenti, missili e attacchi aerei. LEGGI TUTTO

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    Regola unanimità Ue, Gentiloni: oggi chiaro esempio di danni

    (Teleborsa) – Il veto posto oggi dall’Ungheria all’accordo dell’Ecofin per l’aliquota minima del 15% per la tassazione delle multinazionali (“secondo pilastro” del più generale accordo Ocse sulla tassazione delle società a livello internazionale) è “un caso di scuola” dei danni che fa all’Ue la regola dell’unanimità, in particolare nelle decisioni fiscali.Lo ha detto oggi a Lussemburgo il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Ecofin. “In effetti, se cerchiamo in caso di scuola su come l’unanimità sia un problema, è difficile trovare un esempio più chiaro”, ha detto Gentiloni. Ancora più duro il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, presidente di turno dell’Ecofin, “E’ indispensabile – ha sottolineato – che ci sbarazziamo della regola dell’unanimità in materia fiscale. E’ una delle lezioni che possiamo trarre di questi colpi di scena successivi nella vicenda della tassazione minima delle nazionali”, in cui il veto ungherese è stato annunciato l’altro giorno, a sorpresa, dopo che la Polonia si era convinta a ritirare il suo veto posto in precedenza.Incalzato su eventuali rischi correlati alle elezioni politiche dell’anno prossimo, Gentiloni ha detto: “Le elezioni non sono mai un rischio, sono una prerogativa di una democrazie. Quindi l’Italia nella primavera dell’anno prossimo andrà a concludere la legislatura, penso che non ci siano in questo momento considerazioni di natura politica che possano in alcun modo influenzare la situazione. Abbiamo un governo con una maggioranza molto ampia, un primo ministro come Mario Draghi rispettato a livello europeo internazionale, quindi le questioni di cui dobbiamo tener conto sono le questioni della nostra economia e dei rapporti, che devono essere sempre positivi, tra politiche di bilancio e politica monetaria”. “Certo l’Italia deve conservare la rotta, che ha sempre conservato nel corso di questi decenni, che è una rotta di solidarietà europea e atlantista, quale che sia il governo che verrà dopo le prossime elezioni”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Mosca dialoga con il Vaticano

    (Teleborsa) – La Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina. Lo afferma in un’intervista a Ria Novosti il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov.”La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina”, ha detto Paramonov.Nell’ottavo anniversario della liberazione di Mariupol dai terroristi filorussi, stiamo ancora una volta combattendo per questa città e per tutta l’Ucraina. Come allora, nel 2014, Mariupol sarà di nuovo libera. La bandiera ucraina tornerà lì, così come in ogni città e villaggio dove sono arrivati gli occupanti. Perché questo è il nostro Paese e il nostro popolo”. Lo ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram facendo riferimento al fatto che nel 2014 Mariupol è stata per un mese sotto il controllo dei militanti dell’autoproclamata Repubblica del Donetsk. Intanto, il Presidente russo Vladimir Putin, ha firmato un decreto che solleva Natalya Poklonskaya dall’incarico di vicedirettore dell’Agenzia federale per gli affari della Comunità degli Stati Indipendenti, i connazionali all’estero e la cooperazione umanitaria internazionale. Lo riferisce Interfax. Il decreto presidenziale, pubblicato sul portale Internet ufficiale per le informazioni legali, ordina che “Natalya Vladimirovna Poklonskaya sia sollevata dall’incarico di vicedirettore dell’Agenzia federale per gli Affari della Comunità degli Stati Indipendenti, i Compatrioti all’estero e la Cooperazione umanitaria internazionale”.Poklonskaya, ucraina naturalizzata russa, è stata procuratrice generale della Crimea ed è stata eletta nel 2016 con Russia Unita alla Duma di Stato. Ad aprile aveva criticato l’invasione russa in Ucraina sostenendo che “la lettera ‘Z’ simboleggia la tragedia e il dolore sia per la Russia che per l’Ucraina”. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Commissione Ue decide su status candidatura Kiev

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha tenuto oggi un dibattito di orientamento sulle richieste di adesione all’Ue inoltrate da Ucraina, Moldavia e Georgia nei mesi scorsi. Secondo quanto si apprende, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ed il commissario all’allargamento, Oliver Varhelyi, hanno presentato gli elementi principali per strutturare il dibattito.L’obiettivo è quello di finalizzare il dossier in vista dell’adozione, venerdì prossimo, dell’opinione da parte del collegio dei commissari sulla conformità dei tre Paesi ai criteri di adesione Ue.”La Commissione ha lavorato in modo rapido e diligente per formulare i pareri il prima possibile, nel giro di poche settimane, non di anni”, sottolinea una portavoce dell’Esecutivo europeo, specificando che “una volta che la Commissione avrà adottato le opinioni in merito alle richieste di adesione dei tre Paesi, la decisione sui passi futuri del percorso dell’Ue sarà nelle mani degli Stati membri”. Salvo sorprese, la Commissione europea dovrebbe dare via libera al riconoscimento dello status di Paese candidato a Ucraina e Moldavia, più incerto l’esito della Georgia. Il dossier dovrebbe poi essere discusso in occasione del vertice dei leader europei in programma il 23 e 24 giugno.Intanto, più di 1.500 civili sarebbero stati uccisi nella sola regione di Kiev durante l’occupazione russa, ad oggi 1.200 corpi non sono stati identificati: si tratta di uomini per il 75%, il 2% bambini e il resto donne. Lo ha detto il capo della polizia nazionale ucraina (Npu) Igor Klymenko in un’intervista a Interfax-Ucraina.”Abbiamo ricevuto segnalazioni da tutto il Paese e aperto un procedimento penale per la morte di oltre 12mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni”, ha spiegato, “un gran numero di vittime è stato scoperto in casa, la morte dovuta alle ferite riportate”, ma proprio sulle fosse comuni Klymenko ha sottolineato che è troppo presto per parlare di cifre definitive, “perché ogni settimana le forze dell’ordine trovano dei corpi”. “A Bucha, Irpin, Gostomel e Borodyanka c’erano molte persone uccise che giacevano per strada: i cecchini sparavano dai carri armati, dai mezzi corazzati, nonostante le fasce bianche che le persone portavano al braccio come aveva imposto i russi”, ha aggiunto Klymenko. LEGGI TUTTO