More stories

  • in

    Migranti, Svezia: “nessun nuovo patto europeo”

    (Teleborsa) – Durante la presidenza svedese del Consiglio dell’Ue, nei primi sei mesi del 2023, non ci sarà alcun patto sull’immigrazione. E’ quanto prevede il rappresentante permanente della Svezia presso l’Unione europea, Lars Danielsson, in un colloquio con il Financial Times. “Faremo sicuramente avanzare il lavoro…con piena forza. Ma non vedremo un patto migratorio completato durante la presidenza svedese”, ha detto Danielsson, aggiungendo che questo non accadrà prima della primavera del 2024.Quanto all’Ucraina rimarrà in cima all’agenda dell’Unione europea sotto la presidenza di turno Svedese, nel primo trimestre del 2023, ha detto Danielsson, in un colloquio con il Financial Times. L’ambasciatore di Stoccolma ha affermato che un maggiore sostegno umanitario e militare a Kiev e il rinnovo di un programma dell’Ue per sostenere i rifugiati ucraini dovrebbero essere tutti concordati senza alcun dissenso. Il dibattito, ha aggiunto Danielsson, dovrà concentrarsi anche sui nuovi pacchetti di sanzioni alla Russia già in lavorazione, sulla potenziale spesa di denaro russo confiscato e su come ritenere Mosca responsabile per i suoi presunti crimini di guerra in Ucraina.Le dichiarazioni dell’ambasciatore svedese “non solo non rappresentano una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l’Italia, ma soprattutto non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale”. Così il ministro Raffaele Fitto ricordando che il dossier migranti “soprattutto grazie all’azione del presidente Meloni, è, per la prima volta, alla massima e urgente attenzione” della Ue e del prossimo Consiglio.L’intervista al Ft si riferisce “alla riforma strutturale del sistema di asilo”, un dossier “molto complesso” con interessi nazionali “molto sentiti e diversi” Non è nostro interesse né tantomeno nostra intenzione accettare un compromesso ad ogni costo o al ribasso anzi, a differenza di come è stato fatto in passato, difenderemo gli interessi nazionali senza alcun arretramento né ambiguità”, afferma il ministro per Affari europei il Sud le politiche di coesione e il Pnrr in una nota, nella quale si sottolinea che le parole dell’ambasciatoresvedese Danielsson non sono in alcun modo “contro l’Italia” anche perché riferite al più complessivo processo di riforma del sistema di asilo europeo.Una riforma “strutturale e complessiva del sistema di asilo europeo” proprio perché “destinata al superamento delle attuali regole, tra cui Dublino, è un dossier molto complesso dove gli interessi nazionali dei singoli Stati membri sono molto sentiti e diversi. Come tutte le riforme strutturali a livello europeo, anche questa potrebbe richiedere dei tempi più lunghi. Si tratta di una circostanza normale, quasi fisiologica”, aggiunge Fitto. “L’Italia intende affrontare il negoziato con un atteggiamento costruttivo e sosterrà gli sforzi della presidenza svedese in tale direzione. In questa prospettiva mi recherò a Stoccolma già la settimana prossima per un incontro con la mia omologa svedese Roswall per discutere anche di questo e per ribadire la volontà del governo italiano di avviare una proficua collaborazione con la presidenza Svedese” LEGGI TUTTO

  • in

    Dl rave, ok definitivo con “ghigliottina”: protesta il PD

    (Teleborsa) – Via libera definitivo dell’Aula della Camera al dl Rave con la ghigliottina. I voti a favore sono stati 183, 116 i no, un astenuto. Fontana ha annunciato di porre immediatamente in votazione il decreto “constatato il numero di interventi e preso atto della impossibilità di un orario condiviso sulla conclusione dell’esame del decreto in scadenza oggi. Come annunciato in precedenza, considerato che tutte le fasi del procedimento si sono svolte e tutti i gruppi hanno pronunciato una dichiarazione di voto mi vedo costretto nell’esercizio delle mie responsabilità a porre immediatamente in votazione il decreto legge al fine di assicurare che la conversione avvenga nei tempi costituzionali”.Al voto finale sul decreto tutti i deputati del Pd nell’Aula della Camera hanno sventolato una copia della Costituzione “per sottolineare l’incostituzionalità di questo provvedimento”, è stato sottolineato.”Questo governo non ce la può fare. Oppure, come avrebbe detto la presidente Meloni, questo governo ‘gna fa’. Questo governo non ce la può fare perché non può essere da una parte euroatlantista ed europeista e dall’altro litigare con la Francia sui migranti. Non può essere quello che dice di usare la mascherina e poi reintegra i medici no vax. Non può fare due parti in commedia. Questo governo non ce la fa perché è inadeguato, inadatto e non sta rispondendo alle esigenze ed ai bisogni del Paese”. Lo ha detto la presidente dei deputati Pd Debora Serracchiani. Intanto, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la conversione in legge del decreto. LEGGI TUTTO

  • in

    Ucraina, Meloni invita Zelensky a Roma e rinnova sostegno

    (Teleborsa) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato la sua intenzione di recarsi a Kiev e ha invitato il presidente Zelensky a venire in visita a Roma. Lo rende noto Palazzo Chigi spiegando che il cordiale colloquio ha fatto seguito alla conversazione telefonica che Meloni e Zelensky avevano avuto il 28 ottobre. Meloni ha rinnovato il pieno sostegno del Governo italiano a Kiev in ambito politico, militare, economico e umanitario, nel ripristino delle infrastrutture energetiche e nella futura ricostruzione dell’Ucraina. Meloni ha ribadito il massimo impegno dell’Italia per ogni azione utile per arrivare ad una pace giusta per la Nazione ucraina.”Ho ringraziato Giorgia Meloni per la solidarietà e il supporto all’Ucraina. Ho lodato lo stanziamento del governo italiano di ulteriori 10 milioni di euro in aiuti. Meloni mi ha informato che si sta valutando la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini. Abbiamo discusso del piano di pace”. Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. LEGGI TUTTO

  • in

    Manovra vede il traguardo: il timing

    (Teleborsa) – Atteso domani, mercoledì 28 dicembre, il via libera definitivo alla manovra dall’Aula del Senato – con la fiducia – intorno alle 20. Lo ha detto ai cronisti il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della conferenza dei capigruppo.Il calendario dei lavori sulla manovra sarà votato dall’Assemblea domani alle 10 e il Governo, spiega ancora Ciriani, porrà la questione di fiducia nel pomeriggio. “Il calendario garantisce alle opposizioni una disponibilità di tempo superiore a quelli della maggioranza. Sono soddisfatto, è garantito lo spazio alla minoranza e il diritto della maggioranza di chiudere in tempo”, aggiungeIntanto, slitta alle 16 la Commissione bilancio del Senato chiamata a dare il parere alla Presidenza per l’apertura formale della sessione di bilancio a Palazzo Madama. Secondo quanto si apprende mancherebbe ancora la relazione tecnica sul testo della manovra, necessaria per formulare il parere. La commissione era convocata per le 13 mentre l’Aula per le comunicazioni del Presidente sul contenuto del ddl, attesa per le 14, è stata rinviata alle 16.30.Della manovra finanziaria che approda oggi in Senato “vado orgoglioso come vicepremier e segretario della Lega perché in un momento difficile aiuta milioni di italiani in difficoltà”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione della tangenziale di Verdello, in provincia di Bergamo.La nuova legge di Bilancio, ha evidenziato Salvini, “aumenta le pensioni minime per la prima volta, aumenta gli stipendi più bassi, aumenta la flat tax per le partita Iva, ferma la legge Fornero e mette 20 miliardi nelle case degli italiani per pagare bollette di luce egas”. Sicuramente “non facciamo miracoli – ha osservato Salvini – è l’inizio di un percorso, ma sono assolutamente contento di come questo governo ha iniziato questi due mesi e di come andrà avanti per i prossimi 5 anni”. LEGGI TUTTO

  • in

    Russia, esplode gasdotto verso Ucraina: vittime. Kiev senza elettricità

    (Teleborsa) – E’ di tre morti e un ferito il primo bilancio dell’esplosione nel gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, che dalla Russia attraversa l’Ucraina, riferisce la Tass citando i servizi di emergenza. Le vittime erano dipendenti dell’azienda del gas e stavano facendo lavori al gasdotto. L’incidente è avvenuto nel distretto russo di Vurnarsky, nella Repubblica di Chuvash, a circa 680 chilometri a est di Mosca.Intanto, resta critica la situazione della fornitura di elettricità: l’80% della regione di Kiev è senza corrente. A causa della situazione di emergenza le stazioni di pompaggio dell’acqua della compagnia di distribuzione idrica Kyivvodokanal sono disconnesse dalla rete elettrica: per questo motivo a Kiev non c’è neanche l’acqua. Lo ha reso noto l’operatore sul suo sito. “Entro un’ora verrà ripristinata la corrente alle stazioni di pompaggio, quindi ci vorrà del tempo prima che il sistema di approvvigionamento idrico si avvii. I tecnici di Kyivvodokanal stanno facendo tutto il possibile per restituire l’acqua ai rubinetti dei consumatori il prima possibile”, ha scritto Kyivvodokanal.Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky è in visita a Bakhmut, nell’est, zona calda del fronte ucraino. Lo riferisce la presidenza di Kiev. Bakhmut è la città del Donetsk che le forze russe stanno cercando di conquistare da mesi e che attualmente è il punto più caldo del fronte nell’Ucraina orientale. “Zelensky ha incontrato i militari, ha parlato con loro e ha consegnato decorazioni ai nostri soldati” che hanno respinto la feroce campagna militare russa nella città, durata mesi, ha aggiunto il servizio stampa presidenziale senza fornire ulteriori dettagli sulla visita. LEGGI TUTTO

  • in

    Manovra, da assegno unico a pensioni: le novità

    (Teleborsa) – È stato depositato nella tarda notte di ieri, intorno alle 3, l’ultimo emendamento del governo alla manovra, che contiene le principali misure annunciate ieri sera in Commissione bilancio dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Si tratta del terzo pacchetto di proposte di modifica dell’esecutivo che di fatto riscrive molti articoli del disegno di legge. Tra le novità figurano le misure per agevolare le società sportive nel pagamento dei debiti fiscali, l’aumento a 25.000 euro della soglia di reddito entro la quale si applica il taglio del cuneo fiscale del 3%, l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75, l’intervento sul reddito di cittadinanza che nel 2023 sarà versato per sette mesi anziché per otto, l’aumento del 50% dell’assegno unico per le famiglie con quattro figli o più, il congedo parentale di un mese all’80% riconosciuto anche al padre. Nell’emendamento del governo anche un corposo pacchetto di misure sull’energia.Sale da 6.000 a 8.000 euro la decontribuzione per i datori di lavoro privati che nel 2023 assumono a tempo indeterminato. Lo prevede l’emendamento del governo alla manovra. Nel dettaglio, l’esonero dei contributi al 100% è riconosciuto per dodici mesi, nel limite massimo di 8.000 euro. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.Quanto all’aumento a 600 euro mensili delle pensioni minime per gli over 75 si applica soltanto nel 2023. Secondo la relazione tecnica sono circa 5,5 milioni i soggetti interessati e il costo dell’intervento ammonta a 270 milioni di euro.Dal primo gennaio 2023 aumenta del 50% la maggiorazione mensile prevista per l’assegno unico per le famiglie con quattro figli o più. Con lo stesso emendamento si prevede che l’aumento dal 30% all’80 per cento dell’indennità di congedo parentale per un mese fino ai sei anni del bambino sia riconosciuto anche la padre, comunque in via alternativa.Intanto, in scia al pressing di Bruxelles è saltata la norma sul Pos. “Come abbiamo sempre sostenuto, il problema non sono le sanzioni, ma le commissioni, che incidono in modo eccessivo soprattutto per quelle attività che vendono prodotti e servizi con piccoli margini fissi, dai gestori carburanti alle tabaccherie. Un credito di imposta mirato – e adeguato nella dotazione delle risorse – potrebbe essere una soluzione efficace. In particolare, se riuscisse a far terminar la querelle, apparentemente infinita, suscitata dalla questione Pos”. Ad affermarlo è Confesercenti. “Da sempre – sottolinea l’associazione – pensiamo che una maggiore diffusione delle carte di credito e debito sia opportuna ed utile. Nel dibattito di questi giorni sul Pos si è voluto, con toni molto spesso fuori dalle righe, associare la non accettazione della moneta elettronica alla evasione fiscale. Riteniamo giusto che chi vuole pagare con la carta di credito lo possa fare. Ma fino a che non ci saranno compensazioni con i costi delle commissioni, non si può chiedere di accettare i pagamenti via Pos e rimetterci. Per noi la priorità era e rimane abbattere il costo della moneta elettronica, non rifiutare carte e bancomat ma rendere queste modalità di pagamento più convenienti” LEGGI TUTTO

  • in

    FI: “Aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75”

    (Teleborsa) – “Grazie a Forza Italia ci saranno la proroga del superbonus al 31 dicembre e l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75″. Lo ha detto a Mattino5 la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli.”Questa manovra – ha aggiunto – tiene conto del quadro economico e, in modo responsabile, non mette a rischio i conti pubblici ma garantisce le fasce medio-basse”.”In molti paventavano rischi indicibili in caso di vittoria elettorale del centrodestra: siamo al governo e nessuno dei pericoli prospettati si è concretizzato. La promozione della manovra da parte dell’Ue, in barba a chi aspettava una bocciatura, è lì a dimostrarlo”, aggiunge Ronzulli. LEGGI TUTTO

  • in

    Manovra, maxi emendamento atteso giovedì: cosa può cambiare

    (Teleborsa) – Da Opzione donna al Pos : è atteso per giovedì il maxi emendamento del Governo attraverso il quale si punta a riformulare le norme ancora in bilico così da superare le ultime criticità e procedere all’esame in commissione Bilancio alla Camera.In parallelo, la Ragioneria generale dello Stato è impegnata nella verifica delle coperture. Il tempo è poco e la tabella di marcia è fissata con il voto in commissione prevista entro domenica ed il ddl pronto per l’Aula a Montecitorio tra martedì e mercoledì così da essere votato prima dello stop di Natale. Quindi, la palla passerà al Senato. Tra le norme sul quale dovrebbe arrivare la fumata bianca quella sul rialzo delle pensioni minime caldeggiata da Forza Italia. Il possibile punto di caduta potrebbe essere il rialzo a 600 euro per gli over 75 con redditi bassi, vincolando l’incremento all’Isee. Capitolo pensioni: resta in piedi anche l’ipotesi di un incentivo per restare al lavoro per altri due anni a chi è in possesso del requisito contributivo ma non ha raggiunto la soglia anagrafica necessaria per l’anticipo. Per quanto riguarda la soglia entro la quale non si è obbligati ad accettare i pagamenti elettronici potrebbe scendere a 30 euro, da 60. Potrebbe non decollare l’ipotesi di alzare da 6mila a 8 mila euro il tetto alle decontribuzione per le assunzioni degli under36 sul quale è in pressing Forza Italia. Alla fine, dovrebbe salvarsi 18app ma con un sostanziale ridimensionamento della platea legandolo all’Isee, e dunque per i giovani più bisognosi. LEGGI TUTTO