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    PMI, Enea: Consorzio LEAP4SME pubblica stime sui consumi energetici in 9 Paesi europei

    (Teleborsa) – Il peso delle piccole e medie imprese sui consumi interni lordi di energia varia da un minimo del 9% in Portogallo a un massimo del 18% in Grecia e Croazia. Fa eccezione l’Italia che si colloca in un range più ampio, tra il 13 e il 29%, in quanto le stime sono state elaborate in base a due diverse metodologie di calcolo. È quanto emerge dal rapporto sulle stime dei consumi energetici nel settore delle PMI di 9 Paesi europei pubblicato dal Consorzio LEAP4SME (Linking Energy Audit Policies to enhance and support SMEs towards energy efficiency), coordinato da Enea.”Nel consorzio abbiamo sviluppato due metodologie diverse: la prima basata sulla ricostruzione dei dati dei principali vettori energetici, la seconda sull’analisi dei bilanci energetici nazionali e dei risultati dell’articolo 8 della Direttiva EED – spiega il ricercatore Enea Enrico Biele che coordina il progetto LEAP4SME –. Ogni Agenzia poteva scegliere se applicare l’una o l’altra a seconda della disponibilità dei dati a livello locale; per l’Italia abbiamo ritenuto opportuno applicarle entrambe e pubblicare i risultati di tutti gli scenari dei due diversi approcci, da qui il range più ampio”.Lo studio sui consumi energetici è stato condotto da Enea per l’Italia e dalle rispettive agenzie energetiche nazionali degli altri 8 Paesi europei che partecipano al progetto LEAP4SME, vale a dire Austria, Croazia, Grecia, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Regno Unito.”Questo lavoro, mai fatto su larga scala, rappresenta il primo passo per stimare il peso energetico del comparto PMI in nove Paesi dell’area europea – prosegue Biele –. Grazie alle attività congiunte delle nove agenzie nazionali, siamo riusciti a portarlo a termine in un contesto di ampia disponibilità di dati economici e strutturali, ma nella quasi totale indisponibilità di dati energetici, soprattutto per quanto riguarda le stime a livello aggregato o geografico. La complessità è stata notevole dato il numero di PMI operanti in Europa, che sono circa il 99% del totale imprese, a cui si aggiungono l’eterogeneità dei settori considerati e, in particolare, le difficoltà nel tracciare i confini della definizione di piccola e media impresa”.”Trovare il giusto approccio nel migliorare l’efficienza energetica nelle PMI è una sfida importante. Più informazioni riusciremo a raccogliere sulla struttura dei consumi energetici nelle PMI, meglio riusciremo a sviluppare e implementare politiche energetiche efficaci – commenta Petra Lackner, direttrice del Centro Commercio e Industria dell’Agenzia Energetica Nazionale Austriaca AEA, che ha coordinato lo studio sui consumi energetici –. Questo è esattamente lo spirito del progetto LEAP4SME”.Sono previste – fa sapere Enea in una nota – ulteriori analisi sul ruolo delle PMI energivore attraverso il coinvolgimento degli stakeholder del settore e delle associazioni di riferimento. Inoltre gli approcci saranno migliorati grazie a test su nuovi dati. Il progetto LEAP4SME è stato avviato con l’obiettivo di fornire supporto agli Stati membri e alle istituzioni europee per sviluppare programmi di promozione dell’efficienza energetica nelle PMI, a partire da uno strumento come la diagnosi energetica a cui è interamente dedicato l’articolo 8 della Direttiva sull’efficienza energetica. LEGGI TUTTO

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    Task Force: credito e liquidità per famiglie e imprese. Ancora attive moratorie su prestiti del valore di 83 miliardi

    (Teleborsa) – Sulla base di dati preliminari, sarebbero ancora attive moratorie (ex lege e volontarie) per un valore complessivo di circa 83 miliardi, a fronte di poco meno di 800 mila sospensioni accordate. Di questo totale, 64 miliardi sarebbero riconducibili alle moratorie ex lege a favore delle PMI, che erano pari a 103 miliardi secondo la scorsa rilevazione (riferita a metà giugno). La riduzione di quasi 40 miliardi è riconducibile alla mancata richiesta di proroga da parte dei debitori (come noto, il DL “Sostegni bis” prevedeva la possibilità per il debitore di richiedere la proroga della moratoria, limitatamente alla quota capitale, fino alla fine del 2021). Il valore delle moratorie ancora attive sarà soggetto a ulteriori aggiustamenti nelle prossime settimane. Superano quota 184 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 26,4 miliardi di euro, su 2.704 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace.La Banca d’Italia continua a rilevare presso le banche, con cadenza settimanale, dati riguardanti l’attuazione delle misure governative relative ai decreti legge ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’, le iniziative di categoria e quelle offerte bilateralmente dalle singole banche alla propria clientela. Sulla base di dati preliminari, riferiti al 2 luglio sono ancora attive moratorie su prestiti del valore complessivo di circa 83 miliardi, pari a circa il 30% di tutte le moratorie accordate da marzo 2020 (circa 280 miliardi). Si stima che tale importo faccia capo a circa 776 mila richiedenti, tra famiglie e imprese. L’importo delle moratorie in essere differisce da quello delle moratorie concesse per vari motivi, tra cui il venire a scadenza di una parte di esse.Le moratorie attive a favore di società non finanziarie riguardano prestiti per circa 65 miliardi. Per quanto riguarda le PMI, sono ancora attive sospensioni ai sensi dell’art. 56 del DL ‘Cura Italia’ per 64 miliardi. La moratoria promossa dall’ABI riguarda al momento 3 miliardi di finanziamenti alle imprese. Sono attive moratorie a favore delle famiglie a fronte di prestiti per 14 miliardi di euro, di cui 4 per la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini). Le moratorie dell’ABI e dell’Assofin rivolte alle famiglie riguardano prestiti per circa 1 miliardo.Sulla base della rilevazione settimanale della Banca d’Italia, si stima che le richieste di finanziamento pervenute agli intermediari ai sensi dell’art. 13 del DL Liquidità (Fondo di Garanzia per le PMI) fino al 2 luglio, siano pari a 1,78 milioni, per un importo di finanziamenti di circa 157 miliardi. Sono stati erogati prestiti a fronte di circa il 93% delle domande.Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono complessivamente 2.270.093 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 13 luglio 2021 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 184,3 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 2.258.150 pari ad un importo di circa 183,1 miliardi di euro. Di queste, 1.162.929 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro per un importo finanziato di circa 22,7 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore e 551.360 garanzie per moratorie di cui all’art. 56 del DL Cura Italia per un importo finanziato di circa 15,1 miliardi. Al 14 luglio 2021, sono state accolte 2.252.844 operazioni, di cui 2.241.320 ai sensi dei Dl ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’.Salgono a circa 26,4 miliardi di euro, per un totale di 2.704 operazioni, i volumi complessivi dei prestiti garantiti nell’ambito di “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Di questi, circa 8,9 miliardi di euro riguardano le prime dieci operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 17,5 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 2.694 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing. LEGGI TUTTO

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    SIMEST, nel primo semestre sostenuto l'export di 30 PMI e MidCap italiane

    (Teleborsa) – Nel primo semestre 2021 SIMEST – società di CDP che sostiene la crescita e la competitività delle aziende italiane che operano anche all’estero – ha supportato più di 30 imprese italiane, principalmente PMI, produttrici di beni strumentali consentendo loro di esportare in quasi 30 Paesi e incassare circa 210 milioni di euro.Il sostegno di SIMEST è avvenuto su operazioni di Credito fornitore attraverso il “Contributo Export”, un contributo a fondo perduto a parziale o totale riduzione del costo dello smobilizzo di titoli di pagamento che vengono normalmente emessi dall’acquirente estero a fronte delle dilazioni a medio e lungo termine concesse nei contratti di vendita. Alcune delle operazioni hanno beneficiato anche della copertura della SACE.I settori trainanti si confermano quelli dei macchinari tessili, delle macchine agricole, della lavorazione dei metalli, della produzione della carta e gli impianti per la produzione di tensioattivi. Tra i Paesi di destinazione delle forniture ci sono Brasile, Cina, Pakistan, Colombia, Messico e Ucraina. LEGGI TUTTO

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    Da CDP e Intesa Sanpaolo un miliardo di euro per agevolare il credito a Midcap e PMI

    (Teleborsa) – Nell’ambito della più ampia collaborazione fra Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo, volta a promuovere lo sviluppo di iniziative congiunte per il supporto alle imprese italiane, è stata sottoscritta da CDP un’obbligazione senior unsecured preferred, della durata di 7 anni emessa da Intesa Sanpaolo del valore nominale di 1 miliardo di euro, che sarà integralmente impiegata dalla Banca per erogare nuovi finanziamenti a MidCap e PMI italiane finalizzati ad investimenti sul territorio nazionale.L’iniziativa consolida la partnership tra CDP e Intesa Sanpaolo e consente di mettere a disposizione ulteriori risorse nell’ambito di “Motore Itali”, il programma strategico di interventi di Intesa Sanpaolo volti a consentire a MidCap e PMI di superare la fase di difficoltà, ricostituire progressivamente i propri cash flow e rilanciarsi attraverso nuovi progetti di sviluppo e crescita. In particolare, in coerenza con le linee del programma, l’iniziativa consentirà alle PMI un miglior accesso al credito riducendo il costo del finanziamento e contribuendo a ottenere nuova liquidità al fine di superare la fase ancora critica post pandemia o di finanziare nuovi investimenti per la crescita e il recupero della competitività sui mercati nazionali e internazionali, facendo leva sulle filiere produttive.Tali agevolazioni sono infatti indirizzate a sostenere nuovi finanziamenti per gli investimenti nella transizione digitale e sostenibile del tessuto produttivo italiano, anche in logica di filiera, oltre che per l’allungamento delle scadenze di finanziamenti esistenti, fino anche a 15 anni. I finanziamenti alle imprese potranno avere un importo massimo di 25 milioni di euro e scadenza minima non inferiore a 24 mesi incluso il preammortamento.In questo contesto di ripartenza, CDP e Intesa Sanpaolo hanno rafforzato le iniziative a supporto della crescita e della competitività del tessuto imprenditoriale del Paese, favorendo progetti di innovazione e sostenibilità per superare la fase di difficoltà causata dall’emergenza sanitaria e per cogliere le opportunità e le nuove sfide dell’attuale e futuro contesto economico.”Il finanziamento sottoscritto rappresenta una conferma dell’impegno di CDP, in sinergia con Intesa Sanpaolo, per il sostegno al tessuto imprenditoriale del Paese”, ha dichiarato Paolo Calcagnini, Vicedirettore Generale e Chief Business Officer di CDP. “La collaborazione permetterà di favorire l’accesso al credito delle MidCap e delle PMI italiane con l’obiettivo di rilanciarne produttività e competitività, in questa fase di ripartenza post COVID-19. Le risorse saranno orientate, in particolare, a sostegno di progetti di investimento per la transizione digitale ed ecologica delle imprese e su iniziative di crescita domestica e internazionale delle stesse”.”Questo accordo con CDP, che si aggiunge a tante altre iniziative congiunte in corso, conferma la nostra volontà di creare una rete insieme con i maggiori operatori del sistema economico italiano, per individuare soluzioni e risorse da mettere a disposizione delle PMI italiane in questa fase di rilancio dell’economia, in linea con il nostro programma Motore Italia e con il Piano strategico di ripartenza del Paese”, ha commentato Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. “Filiere e transizione digitale ed ecologica sono alla base del rilancio della nostra economia; nei primi cinque mesi dell’anno, Intesa Sanpaolo ha già erogato 11 miliardi di euro a favore delle PMI, di cui oltre 1,5 miliardi a sostegno della transizione sostenibile e intendiamo rafforzare ulteriormente il nostro impegno in questa linea di sviluppo e di crescita”. LEGGI TUTTO

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    USA, settore manifatturiero in calo a giugno

    (Teleborsa) – Lieve frenata per l’attività economica negli Stati Uniti, in particolare nel settore manifatturiero. La stima flash sull’indice PMI manifatturiero elaborato da Markit indica infatti un livello di 62,1 punti che si confronta con i 62,6 del mese precedente.Il dato comunque resta sopra la soglia critica dei 50 punti oltre la quale scatta l’espansione. LEGGI TUTTO

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    USA, settore manifatturiero area Chicago frena più delle attese

    (Teleborsa) – Frena l’attività manifatturiera nell’area di Chicago, pur confermandosi in zona espansione. Nel mese di giugno, l’indice PMI Chicago si è attestato a 66,1 punti dai 75,2 punti del mese precedente. Il dato risulta anche inferiore alle attese degli analisti che erano per una discesa fino a 70 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Giappone, in frenata a giugno manifattura e terziario

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento l’attività della manifattura in Giappone. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero di giugno, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 51,5 punti, in calo rispetto ai 53 punti di maggio.L’indicatore si indebolisce ma resta sopra la soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione e crescita. La stima flash del PMI dei servizi contemporaneamente conferma invece un ristagno del settore terziario, con il relativo indice che peggiora a 47,2 punti da 46,5. LEGGI TUTTO

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    BPER Banca, plafond da 1 miliardo di euro per PMI marchigiane

    (Teleborsa) – BPER Banca ha stanziato un plafond da un miliardo di euro per le piccole e medie imprese marchigiane, denominato Rilancio Marche, per favorire il consolidamento e la ripresa produttiva delle piccole e medie imprese della regione. Si tratta, ancor più nel dettaglio, di “un impegno orientato in particolare ai temi della digitalizzazione, dell’innovazione di prodotto e di processo e della internazionalizzazione”, spiega Giuliano Lugli, direttore regionale Marche di BPER Banca.”Siamo pronti a essere partner attivi del percorso di ripresa e vogliamo favorire la crescita delle aziende del territorio sui mercati esteri. Ci rivolgiamo all’intero tessuto produttivo, offrendo la nostra disponibilità ad accompagnare la crescita e il recupero di competitività nello scenario interno e internazionale, attraverso il rilancio degli investimenti produttivi – osserva Lugli – Questo è il momento giusto per essere a fianco delle aziende che intendono investire: dopo un 2020 non brillante, infatti, si respira da più parti la voglia di ripartire con decisione, ponendosi obiettivi sfidanti”.Il direttore regionale sottolinea inoltre il ruolo di riferimento assunto da BPER Banca nelle Marche, con quote di mercato significative, a seguito dell’acquisizione di un importante ramo di azienda dal gruppo Intesa Sanpaolo. La nuova direzione regionale ha sede ad Ancona ed è composta da tre Aree: Marche nord (provincia di Pesaro) guidata da Massimo Tombolini, Marche Centro (provincia di Ancona) guidata da Maddalena Lepretti e Marche Sud (province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno), guidata da Domenico Luciani.In totale le filiali sono 130, al servizio di circa 260 mila clienti, mentre il prodotto bancario lordo (raccolta e impieghi) supera i 12 miliardi. Nel segmento imprese, in particolare, BPER Banca ha complessivamente oltre 35.000 clienti, considerando i piccoli operatori economici (circa 20.000) e le aziende medio-grandi (oltre 15.000). LEGGI TUTTO