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    USA, frena l'attività manifatturiera nell'area di Chicago

    (Teleborsa) – Frena l’attività manifatturiera nell’area di Chicago, pur confermandosi in zona espansione. Nel mese di aprile, l’indice PMI Chicago si è attestato a 56,4 punti dai 62,9 punti del mese precedente. Il dato risulta anche inferiore alle attese degli analisti che erano per una discesa fino a 62 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Giappone, frena la manifattura in aprile. Terziario torna in fase di espansione

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento l’attività della manifattura in Giappone. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero di aprile, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 53,4 punti, in calo rispetto ai 54,1 punti di marzo. L’indicatore resta comunque sopra la soglia critica dei 50 punti, che fa da spartiacque tra contrazione e crescita. La stima flash del PMI dei servizi contemporaneamente conferma un miglioramento del settore terziario, con il relativo indice che aumenta a 50,5 punti da 49,4. LEGGI TUTTO

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    Giappone, il settore manifatturiero si conferma in espansione

    (Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone dovrebbe aver registrato una espansione, nel mese di marzo. Il dato dell’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 54,1 punti, rispetto ai 52,7 punti di febbraio. L’indicatore che si conferma al di sopra della soglia critica dei 50 punti, denotando crescita dell’attività, è stato rivisto al rialzo dai 53,2 punti della lettura preliminare. LEGGI TUTTO

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    Crisi ucraina, Bertelli (Prada) chiede intervento governo per PMI moda

    (Teleborsa) – Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, ha chiesto l’intervento della politica per le piccole e medie imprese della moda italiane che sono colpite dalla crisi in Ucraina e dalle conseguenti sanzioni alla Russia. “Non dobbiamo vedere marchi come Prada e altri marchi importanti, ma le PMI che non hanno capacità contrattuali e che stanno cominciando ad avere problemi” ha detto durante un evento a Firenze. Secondo Bertelli “bisogna che la politica intervenga come per il Covid. Lo Stato deve adottare le stesse procedure fatte per il Covid e deve farlo subito senza aspettare, non per i grandi marchi ma per le PMI che sono l’asse del sistema moda”.La crisi geopolitica “non sarà un problema di Prada, ma delle imprese che lavorano per tutto il sistema moda”, dice Bertelli, spiegando che sul mercato russo “Prada fa solo il 2% delle proprie vendite, e ha garantito ai propri collaboratori in loco tre mesi di stipendio”. “Sarà il problema delle piccole e medie imprese in Europa – aggiunge – comprese quelle che lavorano per la Francia. Questo problema peggiorerà nei mesi futuri: ci sono segnali che non sono postivi, la situazione sarà preoccupante da settembre in poi”. In questa situazione “ci saranno dei marchi che potranno soffrire meno, in quanto hanno la capacità di essere distribuiti sui vari continenti”, e peraltro “la Russia è chiusa, ma i russi sono tutti a Dubai a spendere”, ha detto il numero uno del gruppo del lusso italiano quotato sulla borsa di Hong Kong.Alla domanda “Siete in vendita?”, Bertelli ha risposto: “No per quale motivo?”, aggiungendo che c’è tutta una generazione di giovani pronta a lavorare in azienda. Secondo l’imprenditore i motivi della vendita di una azienda “di solito riguardano le nuove generazioni che non vogliono fare quel lavoro, vogliono farne un altro e non vogliono portare avanti quello che è stato lasciato a loro”. “Il problema è passare il testimone in modo intelligente. Quando mio figlio si sentirà pronto ad affrontare questa complessità, nel giro di 2-3 anni, ci sarà questo avvicendamento”.Bertelli ha speso anche alcune parole su Zegna, col cui patron ha affermato di avere un ottimo rapporto. “Quando Zegna ha fatto la quotazione a New York sono intervenuto con una piccolissima quota a titolo personale”, ha svelato. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Eu Eco Tandem Programme: lanciata la call per la partecipazione di Pmi e startup

    (Teleborsa) – C’è tempo fino al prossimo 15 maggio 2022 per potersi candidare alla call che selezionerà i prossimi protagonisti del turismo eco-sostenibile con Eu Eco-Tandem Programme, progetto cofinanziato dall’Unione Europea, che punta alla promozione e allo sviluppo di un turismo decisamente più sostenibile. Green, innovazione e cooperazione, le parole d’ordine del programma, coordinato da X23 Srl (Italia) e implementato da Enit, Social Fare (Italia), la Camera del Commercio Italiana in Germania, la Business Agency Slovacca (Slovacchia), la Leipzig Graduate School of Management (Germania), l’Università di Graz (Austria), Green Evolution (Grecia) e disegnato appositamente per le esigenze delle startup e Pmi europee intenzionate al cambiamento verso una economia più green. Per i 62 partecipanti “più motivati e intraprendenti”, – spiega una nota – prevista la possibilità, a fine progetto, di assicurarsi un micro finanziamento del valore di 6.500 euro. Per essere selezionati, è necessario compilare il form online utilizzando la piattaforma Good Grants, entro le 17 (ora di Bruxelles) del 15 maggio prossimo. Le aziende e le startup scelte avranno l’opportunità di seguire un programma fitto che prevede un evento di matchmaking dove la cooperazione transnazionale e il trasferimento di conoscenze e tecnologie saranno al centro. Durante il matchmaking event, inoltre, sarà possibile partecipare a masterclasses sul tema del turismo eco-sostenibile.Tra le peculiarità dell’iniziativa c’è l’abbinamento dei partecipanti in TANDEM: step fondamentale, come ricorda anche il nome del progetto, per raggiungere l’obiettivo comune di affrontare con successo, e risolvere, una delle 5 sfide ecosostenibili che le stesse imprese del turismo hanno identificato nei mesi precedenti, per avviarsi verso una transizione verde, sempre più auspicata. LEGGI TUTTO

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    Imprese, cresce la digitalizzazione: aziende puntano su pagamenti elettronici, Cloud e cybersecurity

    (Teleborsa) – All’inizio della pandemia le imprese hanno puntato soprattutto sul cloud, per sostenere il lavoro dei dipendenti in smart working, e sui pagamenti elettronici per soddisfare la domanda crescente dei consumatori confinati nelle mura domestiche. Progressivamente hanno, inoltre, volto l’attenzione alla cybersecurity, investimento che si sta rivelando quanto mai strategico nel contesto attuale. È quanto emerge da “PidOsserva”, l’Osservatorio nazionale dei Pid – Punti Impresa Digitale, strutture istituite dalle Camere di commercio nell’ambito del Piano nazionale impresa 4.0. L’analisi effettuata da Unioncamere e Dintec si basa sulle risposte che tra il 2018 e il 2021 oltre 40mila imprese hanno fornito a “Self i4.0”, il test di autovalutazione della maturità digitale, presentate oggi nel corso di Orizzonti Live Lab 2022-IoRiparto, rassegna organizzata da IoRiparto in collaborazione con la Camera di commercio Chieti Pescara. “La pandemia, con le restrizioni che ne sono derivate, ha accelerato la corsa degli imprenditori all’utilizzo del digitale. Sono quasi 450mila le imprese aiutate dai Pid delle Camere di commercio in questo percorso di innovazione ed i risultati cominciano a vedersi: il livello di maturita’ digitale delle nostre imprese e’ aumentato di circa il 9% rispetto al periodo pre-Covid – sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli –. È ancora marcata, però, la distanza tra le aree del Paese: le regioni del Mezzogiorno hanno una maturità digitale inferiore di oltre 10 punti percentuali rispetto a quelle del Centro-Nord. Un gap che dovrà essere ridotto anche grazie ai progetti del Pnrr”.Tra le tecnologie abilitanti per restare operativi anche da remoto, adottate dalle imprese, la più diffusa è stata quella relativa ai “pagamenti mobili attraverso internet” (utilizzata oggi dal 41,3% delle imprese) che nel 2020 si collocava al terzo posto; al secondo posto segue il Cloud, al primo posto nel 2020, (pari al 39,1%) e al terzo posto la cybersecurity (quarto posto nel 2020) che cresce progressivamente di importanza (pari al 35,8% degli utilizzi). Rispetto al 2018, le imprese che utilizzano il Cloud e i pagamenti elettronici sono aumentate di 8 punti percentuali; quelle che si avvalgono di strumenti di cybersecurity e che hanno avviato un e-commerce di 9 punti.Gli eventi di questi ultimi due anni hanno impresso una forte accelerazione ai processi di digitalizzazione delle Pmi, anche a seguito delle azioni di informazione, sensibilizzazione e primo accompagnamento offerte dai Pid. I risultati cominciano a vedersi: i più abili con le nuove tecnologie (i “Campioni digitali” e gli “Esperti”, cioè coloro che applicano con successo i principi dell’Impresa 4.0) sono aumentati di oltre 7 punti percentuali, passando dal 9,78% del 2018 al 17% del 2021. Gli “Specialisti”, che corrispondono a coloro che hanno digitalizzato buona parte dei processi, sono aumentati di 9 punti percentuali, salendo al 38,4% dal 29% di 4 anni fa. Tuttavia, pur diminuendo, resta comunque elevata la quota di imprese ancora poco avvezza al digitale. Gli “Esordienti”, che hanno una gestione tradizionale dei processi aziendali, e gli “Apprendisti”, che utilizzano solo strumenti digitali di base, sono oggi circa il 45% rispetto ad oltre il 60% del 2018. La crescita della maturità digitale in questi anni è stata più consistente tra le imprese dei servizi e della manifattura rispetto a quelle agricole, tra le attività di medie e piccole dimensioni rispetto alle imprese micro e tra quelle che operano all’interno di una filiera (B2B) rispetto a quelle che hanno rapporti con il cliente finale e sul mercato (B2C). La digitalizzazione sta cambiando anche l’approccio delle imprese ad alcune tematiche chiave dello sviluppo. Nel 2021, le imprese che svolgono con regolarità attività di formazione del proprio personale registrano un livello di maturità digitale pari a 2,7 (su una scala da 1 a 4), superiore a quelle che la svolgono saltuariamente, che si attestano ad un valore medio pari a 2,3, o non la effettuano affatto che si fermano a 2,1. Sempre nello stesso periodo PIDOsserva rileva che le imprese più innovative, quelle cioè che investono di più in brevetti o detengono titoli di proprietà industriale, hanno un livello di maturità digitale pari a 2,58 maggiore alle media generale che si attesta su 2,23. LEGGI TUTTO

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    Fondo Italiano d'Investimento, CDP annuncia ingresso nuovi azionisti istituzionali

    (Teleborsa) – Contribuire alla competitività del sistema industriale italiano, sostenere la crescita delle piccole e medie imprese nazionali e dare impulso all’economia reale del Paese. Su questi tre pilastri si basa l’attività di Fondo Italiano d’Investimento SGR (FII SGR). Per raggiungere tali obiettivi strategici e per consolidare il ruolo di FII SGR quale punto di riferimento nel private capital in Italia, l’azionista di riferimento CDP Equity (CDPE, a sua volta controllata da Cassa Depositi e Prestiti) ha deciso di ampliarne la base azionaria aprendo il capitale a nuovi soci. A entrare nel capitale della SGR – fa sapere CDP in una nota – sono, in particolare, gli istituti di credito Banco BPM e BPER Banca, oltre a Fondazione Enpam, l’Ente previdenziale e assistenziale di riferimento di 460mila medici e odontoiatri, e Fondazione Enpaia l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura che associa circa 9mila aziende e circa 40mila iscritti. Nuovi importanti azionisti che si vanno così ad affiancare agli attuali soci Intesa Sanpaolo, UniCredit e ABI, con CDPE che mantiene la quota di maggioranza.Nel dettaglio, a far spazio ai nuovi soci sono CDPE, che vede scendere la sua quota dal 68% al 55%, e Confindustria che esce del capitale cedendo il 3,5%. I nuovi azionisti avranno rispettivamente: Fondazione Enpam e Fondazione Enpaia il 5% ciascuna e Banco BPM e BPER Banca il 3,25% cadauna. Intesa Sanpaolo e UniCredit confermano le rispettive partecipazioni del 12,5% già detenute in precedenza, così come ABI mantiene una quota del 3,5%. “In questo modo – spiega CDP – si intende offrire un maggiore coinvolgimento a soggetti istituzionali che hanno contributo e contribuiranno, attraverso l’investimento di risorse, alla creazione e allo sviluppo di nuovi fondi di investimento. Il tutto in linea con il Piano Industriale di FII SGR che prevede anche il sostegno all’internazionalizzazione di imprese italiane di qualità con elevate potenzialità e attive in settori d’eccellenza dell’economia e delle filiere a esse connesse”.Dal punto di vista gestionale, il rinnovato assetto proprietario di FII SGR comporterà l’ampliamento del Consiglio di Amministrazione a 13 membri rispetto agli attuali 11. Con il rinnovo dell’assetto azionariato vi sarà un’altra novità in termini di governance: verrà costituito un Advisory Board a livello di SGR con funzioni consultive relative principalmente alla definizione delle politiche di investimento e asset allocation dei fondi, a beneficio dell’attività del CdA. L’Advisory Board sarà composto da 8 membri, ciascuno designato da un socio.Nata nel 2010 su iniziativa del ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), FII SGR attualmente gestisce 13 fondi di investimento mobiliari chiusi riservati ad investitori qualificati, con asset under management pari a 2,5 miliardi di euro e opera sia attraverso investimenti diretti, sia investimenti indiretti (fondi di fondi).A fine 2021, il totale delle attività in portafoglio vede il coinvolgimento di oltre 330 aziende, per un fatturato complessivo superiore a 38 miliardi di euro e un totale di più di 188mila dipendenti. LEGGI TUTTO

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    USA, Markit: settore manifatturiero febbraio sale a 57,5 punti

    (Teleborsa) – Sale l’indice dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti, elaborato da Markit, confermando una crescita ancora solida del settore.Nel mese di febbraio, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 57,2 punti dai 55,5 del mese precedente, tuttavia inferiore ai 57,5 del consensus.L’indice si conferma sopra la soglia chiave di 50, che denota espansione dell’attività. LEGGI TUTTO