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    Debito pubblico sale a 2.980 miliardi euro ma resta sotto massimi novembre

    (Teleborsa) – Cresce il debito pubblico italiano a gennaio 2025, facendo segnare un incremento di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente e risultando pari complessivamente a 2.980,5 miliardi. Questo livello, pur risultando in aumento rispetto al mese di dicembre, si ocnferma però al di sotto dei 3.000 miliardi superati nel mese di novembre. E’ qanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia.L’aumento – si sottolinea – riflette l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (+12,3 miliardi a 49,9 miliarid di euro) ed il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (+2,9 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (per una variazione complessiva pari a -0,5 miliardi). Più in dettaglio, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali si è ridotto marginalmente, di 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è pressoché invariato. La vita media residua del debito risulta stabile a 7,9 anni. “Per motivi tecnici, la pubblicazione di “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia, questo mese, “non riporta i dati delle entrate tributarie contabilizzate nel Bilancio dello Stato”, in quanto, come anticiato dal MEF, “i dati di quel mese non sono ancora disponibili”. LEGGI TUTTO

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    USA, a gennaio le offerte di posti di lavoro aumentano più delle attese

    (Teleborsa) – Il numero di offerte di lavoro negli Stati Uniti è salito a 7,74 milioni nell’ultimo giorno lavorativo di gennaio 2025, rispetto ai 7,51 milioni del mese precedente e ai 7,65 milioni attesi dagli analisti. È quanto rilevato dal Report JOLTS dell’U.S. Bureau of Labor Statistics americano, che misura le posizioni di lavoro aperte (Job Openings) e altre metriche del mercato del lavoro.Il tasso di posti vacanti, al 4,6 percento, è cambiato poco nel corso del mese. Il numero di posti vacanti è aumentato nel settore immobiliare e nell’affitto e leasing (+46.000).Sempre a gennaio, il numero e il tasso di assunzioni sono rimasti invariati a 5,4 milioni e al 3,4 percento, rispettivamente. Le assunzioni sono diminuite nel settore minerario e forestale (-6.000).Il numero e il tasso di separazioni totali a gennaio sono rimasti invariati a 5,3 milioni e al 3,3 percento, rispettivamente. Scendendo nei dettagli, il numero e il tasso di dimissioni sono rimasti invariati a 3,3 milioni e al 2,1 percento, rispettivamente. Le dimissioni sono aumentate nel settore edile (+53.000) e nel settore minerario e forestale (+6.000); il numero e il tasso di licenziamenti sono cambiati poco a 1,6 milioni e all’1,0 percento, rispettivamente. Licenziamenti e dimissioni sono diminuiti nel settore minerario e forestale (-8.000).(Foto: freedomtumz | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Giappone, passano in disavanzo le partite correnti a gennaio

    (Teleborsa) – Passa in deficit la bilancia delle partite correnti in Giappone a gennaio 2025. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), si è generato un disavanzo delle partite correnti di 258 miliardi di yen, rispetto all’attivo di 1.077,3 miliardi del mese precedente. Il dato è inferiore anche alle attese degli analisti che si attendevano un calo fino a -230 miliardi.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un disavanzo di 3.414,5 miliardi di yen, contro l’attivo di 41,9 miliardi di dicembre, a fronte di un calo delle esportazioni a 7.502,2 miliardi di yen (+2,1% su base annua) e un aumento delle importazioni a 10.440,1 miliardi (+17,7% a/a). LEGGI TUTTO

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    L’America crea meno posti lavoro del previsto. Tasso disoccupazione in aumento

    (Teleborsa) – Aumentano, ma meno delle attese, i non-farm payrolls, a febbraio, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è salito al 4,1%, rispetto al 4% del mese precedente e atteso dal consensus. Sono stati aggiunti 151 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a gennaio erano state create 125 mila buste paga (dato rivisto da 143 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è peggiore delle attese del mercato che indicavano un aumento di 159 mila di posti di lavoro.Il dato è inferiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 140 mila posti di lavoro, contro gli 81 mila rivisti di gennaio e i 111 mila attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono aumentati di 10 mila unità, contro una salita di 5 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i -5 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 34,1 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 4% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +4,1% a/a) dopo il +0,4% mensile e il +3,9% tendenziale registrato a gennaio. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso gennaio +0,8% m/m, vendite -1,3% m/m

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle attese le scorte di magazzino negli StatiUniti. Nel mese di gennaio 2025, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un incremento dello 0,8% a 906,2 miliardi di dollari, contro il +0,7% atteso, rispetto al +0,7% del mese precedente. Su base annua si registra un aumento dell’1,2%. Nello stesso periodo le vendite sono scese dell’1,3% su base mensile a 680 miliardi di dollari dopo il +1,4% registrato a dicembre. Su anno si è registrato un aumento dello 3,5%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,33 contro l’1,36 di un anno prima.(Foto: by Rabih Shasha on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, costo unitario del lavoro 4° trimestre +2,2%, produttività +1,5%

    (Teleborsa) – Nel 4° trimestre del 2024 la produttività del settore non agricolo in USA è salita dell’1,5%, rispetto al +2,2% del trimestre precedente, più di quanto stimato dagli analisti che prevedevano una crescita dell’1,2%. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro (escluso il settore agricolo) è aumentato del 2,2%, dopo il +0,8% del terzo trimestre e rispetto al +3% del consensus.(Foto: by Rabih Shasha on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale gennaio sale a 131,4 miliardi

    (Teleborsa) – Aumenta il deficit commerciale americano. Nel mese di gennaio, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 131,4 miliardi di dollari, in salita rispetto al passivo di 98,1 miliardi di dollari di novembre (dato rivisto da -98,4 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta anche peggiore alle stime degli analisti (-128,3 miliardi). Le esportazioni sono salite a 269,8 miliardi, mentre le importazioni sono aumentate a 401,2 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali salgono di 3,6 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 28 febbraio 2025, sono saliti di circa 3,6 milioni di barili a 433,8 MBG, contro attese per un incremento di 600mila barili.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 1,3 MBG, arrivando a 119,2 MBG, contro attese per un aumento di 0,87 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 1,4 milioni a quota 246,8 MBG (era atteso un incremento di 0,13 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste stabili a 395,3 MBG.Scambi in ribasso per il petrolio, con il Light Crude statunitense che scambia a 65,7 dollari al barile, in calo del 3,6%, mentre il Brent registra un calo vicino al 2% a 48 dollari. LEGGI TUTTO