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    Germania, nuovo calo della produzione industriale a maggio

    (Teleborsa) – Dopo il calo di aprile, nuova contrazione per l’industria tedesca a maggio. Secondo l’Ufficio di statistica tedesco Destatis, la produzione industriale ha evidenziato un calo dello 0,3% dopo il -0,3% di aprile (dato rivisto da un preliminare di -1%). Il dato risulta peggiore delle stime degli analisti, che avevano previsto un aumento dello 0,5%. Su base annua si evidenzia una crescita del 17,3%, dal +27,6% precedente. Rispetto a febbraio 2020, il mese prima dell’imposizione delle restrizioni a causa della pandemia, la produzione a maggio 2021 è stata inferiore del 5% (dato corretto per la stagionalità e gli effetti del calendario).Il dato che esclude l’energia e le costruzioni registra una diminuzione dello 0,5%. La produzione di energia è diminuita del 2,1%, mentre quella nelle costruzioni è salita dell’1,3%. LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator maggio cala a 102,6 punti

    (Teleborsa) – Tornano a diminuire marginalmente le condizioni economiche del Giappone a maggio. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 102,6 punti, in discesa dell’1,2% rispetto ai 103,8 di aprile.Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in decremento del 2,7% a 92,7 punti da 95,3. L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è atteso in contrazione a 92 punti da 94,2. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero giugno scende a 60,1 punti

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano si rafforza per il tredicesimo mese consecutivo a giugno, anche se a un ritmo inferiore rispetto a maggio, secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi. Nel sesto mese dell’anno, l’ISM non manifatturiero si è portato a 60,1 punti dai 64 punti del mese precedente. Il dato è peggiore delle attese del mercato che erano per una discesa più contenuta a 63,5 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è scesa a 60,4 punti dai 66,2 del mese precedente (inferiore ai 66,4 punti attesi dagli analisti) e quella sugli ordini è diminuita a 62,1 da 63,9. Quella dell’occupazione è diminuita a 49,3 punti da 55,3, mentre la componente sui prezzi è scesa a 79,5 da 80,6.”L’indice composito ha indicato una crescita per il tredicesimo mese consecutivo dopo una contrazione ad aprile e maggio 2020 – ha commentato Anthony Nieves, Chair dell’Institute for Supply Management – Il tasso di espansione nel settore dei servizi rimane forte, nonostante il lieve calo del tasso di crescita rispetto al massimo storico del mese precedente. Le sfide che riguardano la carenza di materiali, l’inflazione, la logistica e le risorse per l’occupazione continuano a essere un impedimento alle condizioni di business”. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI servizi giugno in calo a 64,6 punti

    (Teleborsa) – Rimane su ottimi livelli la crescita del settore servizi negli Stati Uniti nel mese di giugno. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da Markit, si porta a 64,6 punti dai 70,4 del mese precedente, risultando leggermente inferiore alla prima stima fornita a inizio mese (64,8 punti).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, mostra comunque un tasso di crescita forte e si conferma al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con la fase di espansione. Peggiora anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 63,7 punti rispetto ai 68,7 punti del mese precedente e ai 69,3 punti della stima preliminare.”Giugno ha visto un altro mese di impressionante crescita della produzione nei settori manifatturiero e dei servizi dell’economia statunitense, completando la più forte espansione trimestrale da quando i dati sono stati disponibili, cioè nel 2009 – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit – Il tasso di crescita si è raffreddato rispetto al record di maggio, tuttavia, segnalando che il rimbalzo dell’economia ha raggiunto il picco nel secondo trimestre”.”Molte aziende hanno riferito che l’attività è stata limitata dalla carenza di forniture o dalle difficoltà nel coprire i posti vacanti – ha aggiunto Williamson – Di conseguenza, gli arretrati di ordini incompleti stanno aumentando a un ritmo senza precedenti nella storia del sondaggio, sottolineando come la domanda stia superando l’offerta sia di beni che di servizi. Questi limiti di capacità non solo stanno soffocando la crescita, ma stanno anche facendo aumentare notevolmente i prezzi”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, calano i consumi delle famiglie a maggio

    (Teleborsa) – Nel mese di maggio, i consumi familiari mensili in Giappone sono scesi del 2,1% in termini reali rispetto ad aprile mentre sono saliti dell’11,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Il dato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico risulta migliore delle aspettative degli analisti che erano per un decremento più robusto, ovvero del 3,7%. In termini nominali sono scesi del 2,1% su mese ma sono cresciuti dell’11,4% su anno. Sempre a maggio, la media mensile dei redditi delle famiglie operaie, si è attestata a 489.019 yen con un calo tendenziale nominale del 2,7% e reale del 2,6%. LEGGI TUTTO

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    Germania, calo inatteso degli ordinativi industriali a maggio

    (Teleborsa) – Diminuiscono inaspettatamente gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di maggio. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un calo degli ordinativi del 3,7%, mentre il consensus era per un aumento dell’1% dopo il +1,2% del mese precedente (rivisto da un preliminare di -0,2%). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in aumento del 54,3%. Rispetto a febbraio 2020, l’ultimo mese prima dell’imposizione delle restrizioni a causa della pandemia di coronavirus, i nuovi ordini di maggio 2021 sono superiori del 6,2% (dati aggiustati per gli effetti di calendario e destagionalizzati).Nel dettaglio, gli ordini domestici sono saliti dello 0,9% rispetto al mese precedente, mentre quelli esteri hanno registrato una flessione del 6,7%. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 6 luglio 2021

    (Teleborsa) – Martedì 06/07/202101:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso -3,7%; preced. 0,1%)08:00 Germania: Ordini industria, mensile (atteso 1%; preced. 1,2%)09:00 Spagna: Produzione industriale, annuale (atteso 22,1%; preced. 48,2%)11:00 Germania: Indice ZEW (atteso 75,2 punti; preced. 79,8 punti)11:00 Unione Europea: Vendite dettaglio, annuale (atteso 8,2%; preced. 23,9%)11:00 Unione Europea: Vendite dettaglio, mensile (atteso 4,4%; preced. -3,1%)15:45 USA: PMI composito (atteso 63,9 punti; preced. 68,7 punti)15:45 USA: PMI servizi (preced. 70,4 punti)16:00 USA: ISM non manifatturiero (atteso 63,5 punti; preced. 64 punti) LEGGI TUTTO

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    UE, surplus bilancia pagamenti in calo a 116,5 miliardi in primo trimestre

    (Teleborsa) – Nel primo trimestre del 2021, la bilancia dei pagamenti dell’Unione europea ha fatto registrare un avanzo di 116,5 miliardi di euro (3,4% del PIL), in calo da un avanzo di 127,3 miliardi di euro (3,7% del PIL) nel quarto trimestre del 2020 e in aumento rispetto un avanzo di 69,8 miliardi di euro (2% del PIL) nel primo trimestre del 2020. Lo rendo noto l’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.Nel primo trimestre del 2021, rispetto a quello precedente, è diminuito il surplus delle merci (+99,2 miliardi di euro rispetto a +108,7 miliardi di euro), così come l’avanzo dei servizi (+33,1 miliardi di euro rispetto a +39,9 miliardi di euro). Tra i maggiori partner commerciali UE ci sono il Regno Unito, con il quale si registra un surplus di +53,3 miliardi di euro, gli Stati Uniti (+29,4 miliardi di euro), Svizzera (+21,7 miliardi), Brasile (+5,9), Hong Kong (+5,1), Canada (+4,7) e India (+1,7). Si sono invece registrati deficit con Cina (-26,7 miliardi), Russia (-4,3) e Giappone (-3,4). (Foto: © Andrii Yalanskyi | 123RF) LEGGI TUTTO