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    USA, Empire State index marzo crolla a -20 punti

    (Teleborsa) – Peggiora, portandosi anche in territorio negativo, a marzo 2025 l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore si è portato a -20 punti dai 5,7 punti di febbraio. Il dato è anche peggiore delle stime degli analisti, che erano per un calo fino a -1,9 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini è passata a -14,9 punti da 11,4, mentre quella sulle consegne scende a -8,5 punti (da 14,2). Quella sulle scorte si porta a +13,3 punti (da +8,7). LEGGI TUTTO

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    USA, vendite al dettaglio febbraio sotto le attese: +0,2% su mese

    (Teleborsa) – Tornano a crescere, anche se meno delle attese, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Nel mese di febbraio 2025, si è registrata una variazione positiva dello 0,2% su base mensile a 722,7 miliardi di dollari, dopo il -1,2% del mese precedente. Il dato comunicato dall’US Census Bureau è inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato un incremento dello 0,6%. Su base annua si è registrato un aumento del 3,1% dopo il +3,9% di gennaio. Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un +0,3% su base mensile, sopra il -0,6% del mese precedente, uguale al +0,3% del consensus.(Foto: Hanson Lu on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Cina, vendite al dettaglio e produzione industriale migliori delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – Segnali positivi giungono da alcuni importanti dati macro cinesi pubblicati stamattina, che indicano – in particolare – una crescita superiore alle attese delle vendite al dettaglio e della produzione industriale.Secondo i dati del Bureau of Statistics cinese, la produzione industriale è cresciuta del 5,9% su base annua a febbraio, meno del mese precedente (+6,2%) ma sopra il consensus (+5,3%). La crescita da inizio anno si assesta così al 5,9%, sopra il 5,8% del mese precedente. Crescono più delle attese anche gli investimenti delle imprese, che segnano un +4,1% a febbraio, contro il +3,2% atteso e rispetto al +3,2% del mese precedente.Fanno meglio delle aspettative pure le vendite al dettaglio. I consumi, infatti, registrano a febbraio un incremento del 4% su base annua dopo il +3,7% rilevato a gennaio, mentre le stime del mercato erano per una crescita del 3,8%. Dall’inizio dell’anno, le vendite sono salite del 3%, contro il +3,5% del periodo precedente.Il tasso di disoccupazione infine è salito al 5,4%, contro il 5,1% del mese precedente e atteso. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori Università di Michigan marzo cala più delle attese a 57,9 punti

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiduciadei consumatori americani a marzo, più di quanto previsto dagli analisti. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in discesa a 57,9 punti rispetto ai 64,7 punti del mese di febbraio. Il consensus indicava un calo a 63,1.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 63,5 punti da 65,7, mentre l’indice sulle attese è calato a 54,2 punti dai 64 precedenti.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Debito pubblico sale a 2.980 miliardi euro ma resta sotto massimi novembre

    (Teleborsa) – Cresce il debito pubblico italiano a gennaio 2025, facendo segnare un incremento di 14,8 miliardi rispetto al mese precedente e risultando pari complessivamente a 2.980,5 miliardi. Questo livello, pur risultando in aumento rispetto al mese di dicembre, si ocnferma però al di sotto dei 3.000 miliardi superati nel mese di novembre. E’ qanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia.L’aumento – si sottolinea – riflette l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (+12,3 miliardi a 49,9 miliarid di euro) ed il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (+2,9 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (per una variazione complessiva pari a -0,5 miliardi). Più in dettaglio, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali si è ridotto marginalmente, di 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è pressoché invariato. La vita media residua del debito risulta stabile a 7,9 anni. “Per motivi tecnici, la pubblicazione di “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia, questo mese, “non riporta i dati delle entrate tributarie contabilizzate nel Bilancio dello Stato”, in quanto, come anticiato dal MEF, “i dati di quel mese non sono ancora disponibili”. LEGGI TUTTO

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    USA, a gennaio le offerte di posti di lavoro aumentano più delle attese

    (Teleborsa) – Il numero di offerte di lavoro negli Stati Uniti è salito a 7,74 milioni nell’ultimo giorno lavorativo di gennaio 2025, rispetto ai 7,51 milioni del mese precedente e ai 7,65 milioni attesi dagli analisti. È quanto rilevato dal Report JOLTS dell’U.S. Bureau of Labor Statistics americano, che misura le posizioni di lavoro aperte (Job Openings) e altre metriche del mercato del lavoro.Il tasso di posti vacanti, al 4,6 percento, è cambiato poco nel corso del mese. Il numero di posti vacanti è aumentato nel settore immobiliare e nell’affitto e leasing (+46.000).Sempre a gennaio, il numero e il tasso di assunzioni sono rimasti invariati a 5,4 milioni e al 3,4 percento, rispettivamente. Le assunzioni sono diminuite nel settore minerario e forestale (-6.000).Il numero e il tasso di separazioni totali a gennaio sono rimasti invariati a 5,3 milioni e al 3,3 percento, rispettivamente. Scendendo nei dettagli, il numero e il tasso di dimissioni sono rimasti invariati a 3,3 milioni e al 2,1 percento, rispettivamente. Le dimissioni sono aumentate nel settore edile (+53.000) e nel settore minerario e forestale (+6.000); il numero e il tasso di licenziamenti sono cambiati poco a 1,6 milioni e all’1,0 percento, rispettivamente. Licenziamenti e dimissioni sono diminuiti nel settore minerario e forestale (-8.000).(Foto: freedomtumz | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Giappone, passano in disavanzo le partite correnti a gennaio

    (Teleborsa) – Passa in deficit la bilancia delle partite correnti in Giappone a gennaio 2025. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), si è generato un disavanzo delle partite correnti di 258 miliardi di yen, rispetto all’attivo di 1.077,3 miliardi del mese precedente. Il dato è inferiore anche alle attese degli analisti che si attendevano un calo fino a -230 miliardi.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un disavanzo di 3.414,5 miliardi di yen, contro l’attivo di 41,9 miliardi di dicembre, a fronte di un calo delle esportazioni a 7.502,2 miliardi di yen (+2,1% su base annua) e un aumento delle importazioni a 10.440,1 miliardi (+17,7% a/a). LEGGI TUTTO

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    L’America crea meno posti lavoro del previsto. Tasso disoccupazione in aumento

    (Teleborsa) – Aumentano, ma meno delle attese, i non-farm payrolls, a febbraio, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è salito al 4,1%, rispetto al 4% del mese precedente e atteso dal consensus. Sono stati aggiunti 151 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a gennaio erano state create 125 mila buste paga (dato rivisto da 143 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è peggiore delle attese del mercato che indicavano un aumento di 159 mila di posti di lavoro.Il dato è inferiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 140 mila posti di lavoro, contro gli 81 mila rivisti di gennaio e i 111 mila attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono aumentati di 10 mila unità, contro una salita di 5 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i -5 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 34,1 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 4% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +4,1% a/a) dopo il +0,4% mensile e il +3,9% tendenziale registrato a gennaio. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO