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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori delude ancora

    (Teleborsa) – Peggiora ancora la fiducia dei consumatori americani a novembre. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in calo a 66,8 punti rispetto ai 71,7 punti del mese di ottobre e risulta inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una risalita a 72,4 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 73,2 punti dai 77,7 punti precedenti, mentre l’indice sulle attese è peggiorato a 62,8 punti dai 67,9 precedenti. LEGGI TUTTO

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    Gentiloni: “UE in espansione ma esistono rischi. Non rilevati effetti inflazione su salari”

    (Teleborsa) – L’UE non si fa intimidire dalle minacce arrivate dal Premier bielorusso Aleksander Lukashenko, che ha ipotizzato un blocco delle forniture di gas all’Europa come rappresaglia pe le sanzioni imposte da Bruxelles a causa della gestione dell’emergenza migranti. Lo ha detto il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, durante la conferenza stampa sulle previsioni economiche d’autunno. La UE ne consueto rapporto d’autunno ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita europee a +5% e quelle dell’Italia a +6,2%, ritoccando al rialzo anche le stime di inflazione che si aggirano sul 2,4% per effetto dell’aumento dei costi energetici. Stime che confermano una ripresa che “sta mutando da rimbalzo a espansione” – ha sottolineato il Commissario all’Economia – anche se si presentano “alcuni venti contrari” come l’andamento die contagi Covid, l’inflazione e la catena di approvvigionamento.”Certamente non ci facciamo intimidire dalle minacce di Lukashenko”, ha chiarito Gentiloni, ipotizzando invece un rafforzamento delle relazioni con il Nord Africa e la Russia nel breve e medio periodo.Sempre parlando della crescita dell’inflazione, il Commissario ha escluso per il momento effetti di secondo livello sulla crescita dei salari, affermando “quando diciamo che non vediamo al momento un aumento dei salari che vada oltre la produttività, cioè effetti di secondo livello, guardiamo alla realtà”, ma questo “non significa che non possano accadere in futuro”. Gentiloni, infine, ha chiarito che “è impossibile” includere i cosiddetti “rischi politici”, perlopiù legati a nuove elezioni, all’interno delle previsioni macroeconomiche, ma ha ammesso che questi ci sono ed ha citato il caso del Portogallo, dove “il governo si è ritrovato senza maggioranza sul progetto di bilancio” ed implica che si dovrà procedere con elezioni anticipate. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite all'ingrosso sopra attese a settembre

    (Teleborsa) – Crescono ancora le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di settembre, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato una variazione positiva dell’1,4% a 742,2 miliardi di dollari. Il mese precedente si era registrato un +1,1%. Su base annua si registra una salita del 13,1%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dell’1,1% su base mensile a 603,1 miliardi di dollari, rispetto al -0,9% precedente e al +0,4% stimato dagli analisti. Su anno si è registrato un incremento del 22%. La ratio scorte/vendite è pari all’1,23 contro l’1,33 di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    USA: richieste sussidi disoccupazione calano, ma sotto attese

    (Teleborsa) – Scendono meno del previsto le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 5 novembre, i “claims” sono risultati pari a 267.000 unità, in calo di 5 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 271.000 (dato rivisto da 289.000). Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che erano per richieste in calo fino a 265 mila. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 278.000 unità, in calo di 7.250 rispetto al dato della settimana precedente (284.750 unità). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 30 ottobre, le richieste continuative di sussidio sono salite a 2.160.000, con un incremento di 59 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (2.101.000). Il consensus indicava 2.095.000. LEGGI TUTTO

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    USA, inflazione ottobre +6,2% su anno. Al massimo dal 1990

    (Teleborsa) – Aumenta sopra le attese l’inflazione su base mensile negli Stati Uniti a ottobre. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,9% su base mensile, leggermente sopra il +0,6% del consensus e il +0,4% di settembre. L’indice energetico è aumentato del 4,8% nel corso del mese, con quello della benzina che ha segnato un +6,1%; l’indice alimentare è aumentato dello 0,9%.Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 6,2%, superiore al +5,4% del mese precedente e al +5.8% atteso dal mercato. Si tratta del tasso più elevato dal novembre 1990. L’indice energetico è aumentato del 30% negli ultimi 12 mesi e l’indice alimentare è aumentato del 5,3%.Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla FED, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile, uguale al consensus (+0,4%) e superiore al mese precedente (+0,2%). Il dato tendenziale attesta un aumento del 4,6%, anche in questo caso superiore alle aspettative (+4,3%). Il mese prima si era registrato un +4%. LEGGI TUTTO

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    Cina, inflazione in crescita a ottobre. Prezzi alla produzione a livelli record

    (Teleborsa) – Continua a essere sostenuta l’inflazione in Cina a ottobre. Secondo il National Bureau of Statistics, l’inflazione ha registrato un incremento tendenziale dell’1,5% dopo il +0,7% di settembre e risulta leggermente superiore alle attese degli analisti (+1,4%). Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo mostrano un +0,7%, a fronte del +0,7% del consensus, dopo il +0,1% precedente.Accelerano ancora i prezzi alla produzione, che a ottobre hanno mostrato un incremento tendenziale del 13,5%, oltre le attese per un +12,4% e dopo il +10,7% del mese precedente. Si tratta del livello più alto registrato in 26 anni.Il balzo della crescita dei prezzi alla produzione è dovuto all’inflazione importata e alla scarsa offerta interna di energia e materie prime principali, ha affermato Dong Lijuan, uno statistico senior della NBS in una dichiarazione che accompagna il rilascio dei dati. La ripresa dei prezzi al consumo è stata dovuta a fattori come le condizioni meteorologiche, l’offerta ridotta di alcuni beni e l’aumento dei costi, ha affermato. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione ottobre +0,6% mese +8,6% anno

    (Teleborsa) – Si conferma sostenuta la crescita dei prezzi alla produzione USA a ottobre. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,6% su mese rispetto al +0,5% del mese precedente e al +0,6% atteso degli analisti.Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’8,6% leggermente sotto il consensus (+8,7%), e uguale rispetto all’8,6% del mese precedente. I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,4% su mese (+0,2% nella precedente rilevazione), mentre su anno registrano un +6,8%, uguale al +6,8% precedente e atteso. LEGGI TUTTO

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    OCSE, disoccupazione si conferma in progressiva riduzione

    (Teleborsa) – La disoccupazione si conferma in persistente calo nell’Area OCSE, grazie alla fase di ripresa del mercato del lavoro e dell’attività economica. A settembre, il tasso dei senza lavoro si è attestato al 5,8% dal 6% del mese precedente, confermando un trend di progressiva riduzione rispetto ai picchi raggiunti nel 2020, ma risulta ancora di 0,5 punti al di sopra del livello di febbraio 2020, prima che scoppiasse la crisi pandemica. L’Organizzazione ricorda che il tasso di disoccupazione nell’Area Euro è sceso marginalmente al 7,4% dal 7,5% precedente. Il tasso è calato anche in Italia al 9,2%, in Francia al 7,7% ed in Spagna al 14,6% mentre è stabile in Germania al 3,4%.Il tasso dei senza lavoro ha registrato un forte calo anche negli Stati Uniti al 4,8%, mentre resta invariato in Giappone al 2,8%. LEGGI TUTTO