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    USA, indice PMI manifattura in calo anche a ottobre

    (Teleborsa) – Si riduce ancora l’indice dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti, elaborato da Markit, confermando peraltro una crescita ancora solida del settore.Nel mese di ottobre, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 58,4 punti dai 60,7 del mese precedente, in ribasso anche rispetto ai 59,2 della stima preliminare.L’indice si conferma sopra la soglia chiave di 50, che denota espansione dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Germania, vendite giù a settembre e sotto attese

    (Teleborsa) – Un settembre di passione per il commercio al dettaglio in Germania. Le vendite in termini reali hanno registrato infatti un forte calo del 2,5% su mese, dopo il +1,2% registrato il mese precedente (rivisto da +1,1%). Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che erano per un moodesto incremento dello 0,6%. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (DESTATIS), inoltre, la variazione annua si attesta a -0,9% dal +0,)% rilevato ad agosto (rivisto da +0,4%) e rispetto al +1,8% del consensus. LEGGI TUTTO

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    Giappone, PMI manifatturiero accelera a ottobre

    (Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone ha continuato a crescere ad ottobre, confermandosi in buona espansione. L’indice PMI manifatturiero Jibun Bank, pubblicato da Markit, indica un valore di 53,2 punti, migliore dei 53 punti indicati nella stima preliminare e rispetto ai 51,5 punti di settembre.L’indicatore si rafforza così sopra la soglia critica dei 50 punti, che fa da spartiacque tra contrazione e crescita economic, e risulta al suo massimo dal mese di aprile ed il secondo dato più alto dell’anno.L’economista Usamah Bhatti ha spiegato che “le imprese hanno continuato ad esprimere preoccupazione per le interruzioni della catena di approvvigionamento, che ha indebolito la produzione e la domanda nell’ultimo periodo di indagine. Inoltre,le carenzie di materiali ed i ritardi nelle consegne hanno indotto forti aumenti dei prezzi imput”. Tutto questo – ha sottolineato – ha spinto l’inflazione al massimo da 13 anni. LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI manifatturiero in lieve miglioramento a ottobre

    (Teleborsa) – In modesta accelerazione l’attività manifatturiera in Cina. Secondo il sondaggio mensile di Caixin/Markit, il PMI manifaturiero è salito a ottobre a 50,6 punti, dai 50 precedenti ed attesi, continuando a galleggiare poso sopra la soglia critica dei 50 punti. Il settore manifatturiero è il risultato di una combinazione di forte domanda e offerta debole”, ha affermato Wang Zhe, senior economist di Caixin Insight Group, spiegando che “la produzione è diminuita per il terzo mese consecutivo” a causa delle strozzature nelle catene di approvvigionamento dell’energia e delle materie prime. La domanda – ha spiegato – è risultata robusta in Cina, mentre all’estero la domanda è rimasta fiacca, poiché i nuovi ordini di esportazione sono diminuiti per il terzo mese consecutivo.(Foto: kitleong) LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori ottobre rivista al rialzo

    (Teleborsa) – Rivisto al rialzo l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di ottobre, l’indice sul consumer sentiment è stato rivisto a 71,7 punti dai 71,4 della lettura preliminare e del consensus, e contro i 72,8 di settembre.Rivista al rialzo anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 67,9 sopra i 67,2 stimati dagli analisti e dalla prima lettura, mentre quella sulla condizione attuale si posiziona a 77,7 punti leggermente al di sotto dei 77,9 dell’indicazione preliminare e degli analisti. LEGGI TUTTO

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    USA, Chicago: in espansione il settore manifatturiero

    (Teleborsa) – Si rafforza l’attività manifatturiera nell’area di Chicago, confermandosi in zona espansione. Nel mese di ottobre, l’indice PMI Chicago si è attestato a 68,4 punti dai 64,7 punti del mese precedente. Il dato risulta anche superiore alle attese degli analisti che erano per una discesa fino a 63,5 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Fitch rivede al rialzo stima PIL dell'Italia. Eurozona attesa in rallentamento

    (Teleborsa) – L’agenzia Fitch attende un rallentamento della crescita dell’Eurozona nell’ultimo trimestre dell’anno, a causa del palesarsi di “venti contrari alla crescita”, mentre l’Italia punta dritto verso quel 6% di crescita indicato dalle previsioni del Governo. E’ quanto emerge dal Global Economic Outlook.”Guardando al futuro, è probabile che la crescita economica si raffreddi nell’ultimo trimestre. Lo slancio diminuirà naturalmente man mano che le economie si avvicineranno ai livelli pre-pandemia”, ha affermato l’esperto Tej Parikh, a seguito dei dati sul PIL dell’Eurozona nel terzo trimestre “leggermente sopra le previsioni”. Dati che hanno beneficiato della ripresa post-pandemica dei servizi, in ritardo rispetto alla manifattura.L’analista fa cenno alle carenze della catena di approvvigionamento e ritiene che stiano pesando sulla produzione, in particolar mondo in Germania, mentre l’aumento dell’inflazione guidato dalla crescita dei prezzi del gas e dell’energia, potrebbe frenare l’attività industriale e dei consumatori.Frattanto, l’agenzia di rating ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del PIL dell’Italia al 5,7% dal 4,8% indicato a giugno, grazie all’ottimo andamento dei mesi estivi e di una domanda più solida del previsto dovuta all’abolizione delle restrizioni. “Ci aspettiamo che gran parte di questo slancio di ripresa persista nel prossimo trimestre”, dice Fitch.Tagliate invece le previsioni di crescita mondiale 2021 al 6% dal 6,3%, quelle degli Stati Uniti al 6,2% dal 6,8% e della Cina all’8,1% dall’8,4%. LEGGI TUTTO

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    USA, indice costo del lavoro 3° trimestre +1,3%

    (Teleborsa) – Continua a crescere il costo del lavoro negli Stati Uniti nel 3° trimestre dell’anno. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics (BLS) l’indice del costo del lavoro è salito dell’1,3% rispetto al +0,7% del trimestre precedente. Il dato è superiore alle stime di consensus (+0,9%). Nello stesso periodo le paghe ed i salari (che contano un 70% del costo complessivo) sono aumentati dell’1,5% contro il +0,9% del trimestre precedente. I costi per indennità (benefits) sono aumentati dello 0,9%, contro il +0,4% del trimestre precedente. LEGGI TUTTO