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    USA, inflazione ottobre +6,2% su anno. Al massimo dal 1990

    (Teleborsa) – Aumenta sopra le attese l’inflazione su base mensile negli Stati Uniti a ottobre. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,9% su base mensile, leggermente sopra il +0,6% del consensus e il +0,4% di settembre. L’indice energetico è aumentato del 4,8% nel corso del mese, con quello della benzina che ha segnato un +6,1%; l’indice alimentare è aumentato dello 0,9%.Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 6,2%, superiore al +5,4% del mese precedente e al +5.8% atteso dal mercato. Si tratta del tasso più elevato dal novembre 1990. L’indice energetico è aumentato del 30% negli ultimi 12 mesi e l’indice alimentare è aumentato del 5,3%.Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla FED, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile, uguale al consensus (+0,4%) e superiore al mese precedente (+0,2%). Il dato tendenziale attesta un aumento del 4,6%, anche in questo caso superiore alle aspettative (+4,3%). Il mese prima si era registrato un +4%. LEGGI TUTTO

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    Cina, inflazione in crescita a ottobre. Prezzi alla produzione a livelli record

    (Teleborsa) – Continua a essere sostenuta l’inflazione in Cina a ottobre. Secondo il National Bureau of Statistics, l’inflazione ha registrato un incremento tendenziale dell’1,5% dopo il +0,7% di settembre e risulta leggermente superiore alle attese degli analisti (+1,4%). Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo mostrano un +0,7%, a fronte del +0,7% del consensus, dopo il +0,1% precedente.Accelerano ancora i prezzi alla produzione, che a ottobre hanno mostrato un incremento tendenziale del 13,5%, oltre le attese per un +12,4% e dopo il +10,7% del mese precedente. Si tratta del livello più alto registrato in 26 anni.Il balzo della crescita dei prezzi alla produzione è dovuto all’inflazione importata e alla scarsa offerta interna di energia e materie prime principali, ha affermato Dong Lijuan, uno statistico senior della NBS in una dichiarazione che accompagna il rilascio dei dati. La ripresa dei prezzi al consumo è stata dovuta a fattori come le condizioni meteorologiche, l’offerta ridotta di alcuni beni e l’aumento dei costi, ha affermato. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione ottobre +0,6% mese +8,6% anno

    (Teleborsa) – Si conferma sostenuta la crescita dei prezzi alla produzione USA a ottobre. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,6% su mese rispetto al +0,5% del mese precedente e al +0,6% atteso degli analisti.Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’8,6% leggermente sotto il consensus (+8,7%), e uguale rispetto all’8,6% del mese precedente. I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,4% su mese (+0,2% nella precedente rilevazione), mentre su anno registrano un +6,8%, uguale al +6,8% precedente e atteso. LEGGI TUTTO

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    OCSE, disoccupazione si conferma in progressiva riduzione

    (Teleborsa) – La disoccupazione si conferma in persistente calo nell’Area OCSE, grazie alla fase di ripresa del mercato del lavoro e dell’attività economica. A settembre, il tasso dei senza lavoro si è attestato al 5,8% dal 6% del mese precedente, confermando un trend di progressiva riduzione rispetto ai picchi raggiunti nel 2020, ma risulta ancora di 0,5 punti al di sopra del livello di febbraio 2020, prima che scoppiasse la crisi pandemica. L’Organizzazione ricorda che il tasso di disoccupazione nell’Area Euro è sceso marginalmente al 7,4% dal 7,5% precedente. Il tasso è calato anche in Italia al 9,2%, in Francia al 7,7% ed in Spagna al 14,6% mentre è stabile in Germania al 3,4%.Il tasso dei senza lavoro ha registrato un forte calo anche negli Stati Uniti al 4,8%, mentre resta invariato in Giappone al 2,8%. LEGGI TUTTO

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    USA, mercato del lavoro sorprende in positivo: +531 mila occupati a ottobre

    (Teleborsa) – Riprende forza il mercato del lavoro in USA in ottobre. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è calato al 4,6% rispetto al 4,8% del mese precedente e al 4,7% del consensus. Sono stati aggiunti 531 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a settembre erano state create 312 mila buste paga (dato rivisto da 194 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è migliore delle attese del mercato che indicava un aumento di 450 mila di posti di lavoro.Il dato è migliore delle aspettative anche nel settore privato: sono stati aggiunti 604 mila posti di lavoro contro previsioni di aumento di 400 mila posti e rispetto ai 365 mila rivisti di settembre.Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 60 mila unità, al di sopra del consensus di 27 mila, e confrontano con i 31 mila del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 30,96 dollari, registrando un aumento dello 0,4% su mese e del 4,9% su anno dopo il +0,6% mensile e +4,6% tendenziale registrato a settembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +63 BCF

    (Teleborsa) – Crescono secondo attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 29 ottobre 2021, sono risultati in aumento di 63 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela in linea al consensus (+63 BCF). La settimana prima si era registrata una crescita di 87 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.611 miliardi di piedi cubici, risultando in calo dell’8% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.924) e in diminuzione del 2,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (3.712 BCF). LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale settembre sale a 80,9 miliardi

    (Teleborsa) – Aumenta il deficit commerciale americano. Nel mese di settembre 2021 la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 80,9 miliardi di dollari, in crescita rispetto al passivo di 72,8 miliardi di agosto (dato rivisto da -73,3 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta superiore alle stime degli analisti, che erano per un disavanzo di 80,5 miliardi di dollari. Le esportazioni sono scese a 207,6 miliardi (-3%) e le importazioni sono aumentate a 288,5 miliardi di dollari (+0,6%). LEGGI TUTTO

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    USA, costo unitario lavoro 3° trimestre +8,3%, produttività -5%

    (Teleborsa) – Nel 3° trimestre del 2021 la produttività del settore non agricolo in USA è scesa su base annua del 5% rispetto al trimestre precedente, dopo il +2,4% degli tre mesi a giugno (dato rivisto da +2,1%), risultando peggiore delle attese degli analisti che erano per un -3%. Rispetto allo stesso trimestre del 2020, la diminuzione è stata dello 0,5%. Si tratta del tasso più basso di crescita della produttività trimestrale dal secondo trimestre del 1981, quando l’indicatore era diminuito del 5,1%.Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto dell’8,3% dopo il +1,1% del 2° trimestre 2021 (dato rivisto da +1,3%) e contro il +7% del consensus. Il dato riflette un aumento del 2,9% della retribuzione oraria e una diminuzione del 5% percento della produttività. LEGGI TUTTO