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    USA, costo unitario del lavoro 3° trimestre +9,6%, produttività -5,2%

    (Teleborsa) – Nel 3° trimestre dell’anno la produttività del settore non agricolo in USA è scesa del 5,2%, dopo il -5% indicato dalla stima preliminare, rispetto al +2,4% registrato nel trimestre precedente. Il dato è leggermente inferiore alle attese, che indicavano un -4,9%. Si tratta del più grande calo della produttività trimestrale dal secondo trimestre del 1960, quando il dato era diminuito del 6,1%. La lettura è impattata dall’aumento dell’1,8% della produzione e del 7,4% delle ore lavorate.Dal terzo trimestre del 2020 al terzo trimestre del 2021, la produttività del settore non agricolo è diminuita dello 0,6%. Si tratta del più grande calo dal quarto trimestre del 1993, quando anche il dato era diminuito dello 0,6%.Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro (escluso il settore agricolo) è aumentato del 9,6%, superando il dato preliminate (+8,3%), e risultando superiore al dato del trimestre precedente (+1,1%). Le stime di consensus erano per un +8,3%. Il dato riflette un aumento del 3,9% della retribuzione oraria e una diminuzione del 5,2% della produttività. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria crescono più delle attese a ottobre

    (Teleborsa) – Crescono oltre attese gli ordini dell’industria americana. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di ottobre gli ordini hanno evidenziato un incremento dell’1%, più del previsto (+0,5%), e a un ritmo superiore al +0,5% registrato nel mese precedente (dato rivisto da +0,2%).Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dell’1,6% dal +1,1% di settembre (dato rivisto da +0,7%), mentre al netto del settore difesa sono aumentati dello 0,8%, come il mese precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero novembre cresce a 69,1 punti

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano si rafforza a novembre, secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi. L’ISM non manifatturiero si è portato a 69,1 punti dai 66,7 punti del mese precedente, superando le attese del mercato a 65 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è salita a 74,6 punti dai 69,8 del mese precedente e quella sugli ordini è rimasta stabile a 69,7 punti. Quella dell’occupazione è passata a 56,5 punti da 51,6, mentre la componente sui prezzi si è attestata a 82,3 punti da 88,9. LEGGI TUTTO

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    USA, indice PMI: per servizi forte crescita anche a novembre

    (Teleborsa) – Si espande il settore dei servizi negli Stati Uniti a novembre, anche se a un tasso inferiore a quello del mese precedente. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da Markit, si porta a 58 punti dai 58,7 del mese precedente, risultando superiore ai 57 punti della stima preliminare. L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si conferma comunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Diminuisce anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 57,2 punti, rispetto ai 57,6 punti del mese precedente e ai 56,5 punti della stima flash.”L’attività commerciale negli Stati Uniti ha continuato a crescere a un ritmo solido a novembre, aggiungendo segnali che il ritmo della crescita economica sta accelerando nel quarto trimestre, dopo il rallentamento indotto dall’ondata della variante Delta del terzo trimestre”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit. “Sebbene la crescita non corrisponda all’impennata osservata all’inizio dell’anno in cui l’economia ha riaperto – ha aggiunto – l’espansione del quarto trimestre dovrebbe essere ben al di sopra della tendenza di lungo periodo dell’economia per segnare una solida fine dell’anno”.”La crescita è sbilanciata, tuttavia, essendo guidata dai servizi, in quanto il settore manifatturiero rimane fortemente vincolato da carenze di offerta e, in alcuni casi, problemi di offerta di lavoro – ha spiegato Williamson – Questi vincoli stanno interessando sempre più anche i fornitori di servizi, come evidenziato dall’accumulo quasi record di ordini incompleti durante il mese di novembre, poiché le aziende spesso non avevano la capacità di soddisfare la domanda”. LEGGI TUTTO

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    USA, +210 mila occupati a novembre. Deluse le attese

    (Teleborsa) – Cresce meno delle attese il mercato del lavoro in USA a novembre. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è calato al 4,2%, rispetto al 4,6% del mese precedente e al 4,5% del consensus, ma rimane ben al di sopra del 3,5% pre-pandemia (registrato nel febbraio 2020).Sono stati aggiunti 210 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a ottobre erano state create 546 mila buste paga (dato rivisto da 531 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è peggiore delle attese del mercato che indicava un aumento di 550 mila di posti di lavoro.Il dato è peggiore delle aspettative anche nel settore privato: sono stati aggiunti 235 mila posti di lavoro contro previsioni di aumento di 530 mila posti e rispetto ai 628 mila rivisti di settembre. Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 31 mila unità, al di sotto del consensus di 45 mila, e confrontano con i 48 mila del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 31,03 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 4,8% su anno dopo il +0,4% mensile e +4,8% tendenziale registrato a ottobre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -59 BCF

    (Teleborsa) – Diminuiscono secondo attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 26 novembre 2021, sono risultati in diminuzione di 59 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela leggermente superiore al consensus (-57 BCF). La settimana prima si era registrata un calo di 21 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.564 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 9,5% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.939) e in diminuzione del 2,4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (3.650 BCF). LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione meglio delle attese a 222 mila

    (Teleborsa) – Salgono, ma meno del previsto, le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 27 novembre, i “claims” sono risultati pari a 222.000 unità, in aumento di 28 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 194.000 (dato rivisto da 199.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti, che erano per richieste in crescita fino a 240 mila.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 238.750 unità, in calo di 12.250 unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (251.000 unità). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 20 novembre, le richieste continuative di sussidio sono calate a 1.956.000, con un decremento di 107 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (2.063.000). Il consensus indicava 2.000.000. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti Challenger novembre scendono al minimo dal 1993

    (Teleborsa) – Si registra una consistente diminuzione dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di novembre. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 14.875 posti di lavoro. Si tratta del numero più basso dal maggio del 1993, quando si ebbero 14.086 tagli.Il dato rivela una diminuzione del 34,8% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 22.822 licenziamenti, e un decremento del 77% rispetto ai 64.797 dello stesso periodo del 2020.Da inizio anno si sono registrati 302.918 licenziamenti (-86% rispetto al pari periodo del 2020). LEGGI TUTTO