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    USA, inflazione ai massimi da 40 anni e in linea con attese

    (Teleborsa) – Si conferma in accelerazione l’inflazione negli Stati Uniti a novembre, che si porta ai massimi degli ultimi quarant’anni, per effetto della ripresa post-Covid e delle strozzature nelle catene di approvvigionamento. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, la crescita è stata del 6,8% su base annua, la più alta mai registrata da giugno 1982, superiore al +6,2% del mese precedente, ma in linea con le attese del mercato. I prezzi al consumo hanno registrato, su base mensile, un incremento dello 0,8%, leggermente superiore al +0,7% del consensus e rispetto al +0,9% di ottobre. Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla FED, ha registrato un aumento dello 0,5% su base mensile, uguale al consensus, che si confronta con il +0,6% del mese precedente. Il dato tendenziale attesta un aumento del 4,9%, anche in questo caso in linea con le aspettative, rispetto al +4,6% dle mese precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte e vendite ingrosso corrono a ottobre

    (Teleborsa) – Crescono più delle attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di ottobre, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato una variazione positiva del 2,3% a 759,4 miliardi di dollari, superiore al 2,2% della stima preliminare. Il mese precedente si era registrato un +1,4%. Su base annua si registra una salita del 13,1%. Nello stesso periodo le vendite sono salite del 2,2% su base mensile a 742,2 miliardi di dollari, rispetto +1,7% precedente e al +1% stimato dagli analisti. Su anno si è registrato un incremento del 22%. La ratio scorte/vendite è pari all’1,22 contro l’1,31 di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    Cina, prezzi produzione rallentano da record. Inflazione a +2,3% a/a

    (Teleborsa) – La crescita dei prezzi alla produzione cinesi registra una decelerazione nel mese di novembre, rispetto al livello record raggiunto a ottobre. L’indice dei prezzi è aumentato del 12,9% tendenziale dopo il +13,5% riportato il mese precedente. Lo comunica il National Bureau of Statistics (NBS) cinese. La lettura del mese scorso era stata la più elevata in 26 anni. Il dato di novembre è comunque superiore alle attese del mercato, pari a +12,4%. Le recenti politiche del governo per frenare il forte aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime stanno entrando funzionando, ha affermato lo statistico senior della NBS Dong Lijuan.Salgono, invece, i prezzi al consumo su base annua. A novembre l’inflazione ha registrato un incremento del 2,3% dopo il +1,5% di ottobre. Le attese degli analisti erano per un +2,5%. Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,4%, dopo il +0,7% precedente e rispetto al +0,3% del consensus.È interessante notare che i prezzi degli ortaggi freschi in Cina sono aumentati del 30,6% a novembre rispetto a un anno fa, ha sottolineato il National Bureau of Statistics. Il balzo ha seguito un aumento del 15,9% su base annua in ottobre, poiché inondazioni e altre condizioni meteorologiche estreme negli ultimi mesi hanno colpito le aziende agricole. Sebbene l’ufficio statistico abbia evidenziato che l’offerta di verdure è aumentata a novembre, i prezzi sono comunque aumentati su base mensile del 6,8%.”Cibo a parte, le pressioni sui prezzi si stanno generalmente allentando, specialmente nell’industria pesante”, ha affermato in una nota Julian Evans-Pritchard, economista senoior di Capital Economics. “Pertanto, non pensiamo che i timori per l’inflazione tratterranno la Banca popolare cinese (PBOC) da ulteriori misure di allentamento, compresi i tagli dei tassi ufficiali”. Lunedì, la PBOC ha dichiarato che ridurrà il coefficiente di riserva obbligatoria della maggior parte delle banche di 0,5 punti percentuali dalla prossima settimana. LEGGI TUTTO

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    Francia, rallenta crescita occupati nel 3° trimestre

    (Teleborsa) – Rivista leggermente al ribasso la crescita degli occupati in Francia nel 3° trimestre. Secondo l’Istituto di Statistica Nazionale francese (INSEE), il mercato del lavoro ha registrato un incremento dello 0,4% degli occupati che si confronta con il +0,5% della stima preliminare. Nel trimestre precedente si era registrata una crescita dell’1,2%.La variazione è pari ad un aumento in valore assoluto di 108.300 unità contro i 309.500 registrati nel trimestre precedente, che porta la forza lavoro ad un livello leggermente superiore ai livelli pre-crisi (260.900 in più di fine 2019). LEGGI TUTTO

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    Giappone, surplus partite correnti ottobre delude

    (Teleborsa) – Al di sotto delle attese il surplus delle partite correnti del Giappone nel mese di ottobre. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), l’avanzo delle partite correnti si è attestato a 1.180 miliardi di yen, rispetto ai 1.034 miliardi del mese precedente e si confronta con i 1.948 miliardi dello stesso mese del 2020. Il dato è sotto le previsioni che erano per un surplus di 1.309 miliardi.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un deficit di 408,6 miliardi di yen, contro il passivo di 486,9 miliardi di settembre ed i -586,4 miliardi dell’anno prima, a fronte di un aumento delle esportazioni a 7.080 miliardi di yen (+11,7%) e di una crescita delle importazioni a 6.913 miliardi (+28,3%). LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici dell'8 dicembre 2021

    (Teleborsa) – Mercoledì 08/12/202101:50 Giappone: PIL, trimestrale (atteso -0,8%; preced. 0,5%)01:50 Giappone: Partite correnti (atteso 1.309 Mld ¥; preced. 1.034 Mld ¥)07:30 Francia: Occupazione, trimestrale (atteso 0,5%; preced. 1,1%)13:00 USA: Richieste mutui, settimanale (preced. -7,2%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -1,71 Mln barili; preced. -910K barili) LEGGI TUTTO

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    Giappone, PIL 3° trimestre rivisto al ribasso. Ondata Covid colpisce consumi

    (Teleborsa) – Rivista al rialzo la stima del PIL del Giappone nel 3° trimestre, poiché le restrizioni dovute ad una nuova ondata di Covid-19 hanno colpito i consumi e l’ottimismo delle imprese è stato condizionato dalle carenze negli approvvigionamenti. Secondo l’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il Prodotto Interno Lordo (PIL) nei tre mesi ha registrato un decremento dello 0,9% su trimestre, superiore al -0,8% della stima preliminare diffusa a metà novembre. Il dato si confronta con un +0,5% registrato nel 2° trimestre 2020.Anche su base annuale il Prodotto Interno Lordo è stato rivisto al ribasso a -3,6% dal -3% della prima lettura. Il dato si confronta con il +1,9% del trimestre precedente. A frenare il PIL sono soprattutto i consumi interni (-1,3%) e gli investimenti (-2,3%), mentre la domanda estera è stagnante (variazione nulla). LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale ottobre scende a 67,1 miliardi

    (Teleborsa) – Diminuisce il deficit commerciale americano. Nel mese di ottobre la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 67,1 miliardi di dollari, in diminuzione del 17,6% rispetto al passivo di 81,4 miliardi di settembre (dato rivisto da -80,9 miliardi). Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta inferiore alle stime degli analisti, che erano per un disavanzo di 66,8 miliardi di dollari. Le esportazioni sono aumentate a 223,6 miliardi (+8,1%) e le importazioni sono aumentate a 290,7 miliardi di dollari (+0,9%). LEGGI TUTTO