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    USA, vendita di case esistenti dicembre -4,6%. Pesa la mancanza di offerta

    (Teleborsa) – Segnali di indebolimento giungono dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a dicembre un crollo del 4,6%, secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il +2,2% riportato a novembre. Sono state vendute 6,18 milioni di unità rispetto ai 6,48 milioni di novembre e le 6,44 milioni di unità previste dagli analisti. Su base annua, le vendite sono scese del 7,1% (erano state 6,65 milioni di unità a dicembre 2020).”Dicembre ha visto un calo delle vendite, ma il calo è stato più un segno di limitazioni dell’offerta che un’indicazione di un indebolimento della domanda di alloggi – ha affermato Lawrence Yun, capo economista di NAR – Le vendite dell’intero anno hanno chiuso bene, raggiungendo il livello annuale più alto dal 2006″.Yun, tuttavia, si aspetta un leggero rallentamento delle vendite di case esistenti nei prossimi mesi a causa dei tassi ipotecari più elevati, ma ha osservato che i recenti passi avanti del mercato del lavoro e standard di sottoscrizione più severi fanno sì che le vendite di case non corrano il rischio di crollare. L’economista prevede che i tassi rimarranno al di sotto del 4% nell’anno e che i salari rimarranno stabili a causa di un mercato del lavoro rigido.”Quest’anno, i consumatori dovrebbero prepararsi a sopportare alcuni aumenti dei tassi ipotecari”, ha avvertito Yun. “Mi aspetto anche che i prezzi delle case crescano in modo più moderato dal 3% al 5% nel 2022, e quindi allo stesso modo nel 2023 quando una maggiore offerta raggiungerà il mercato”, ha aggiunto.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, Philly Fed gennaio aumenta a 23,2 punti

    (Teleborsa) – Accelera l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia negli Stati Uniti. Nel mese di gennaio l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto FED di Philadelphia (Philly FED) è salito a 23,2 punti dai 15,4 di dicembre. Il dato è superiore alle attese degli analisti, che indicavano un aumento più contenuto fino a 20 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini è salito a 17,9 punti da 13,7 punti, quello sulle condizioni di business si porta a 28,7 da 19, quello sull’occupazione si attesta a 26,1 da 33,9 punti e quello sui prezzi a 72,5 da 66,1 punti, mentre quello sulla spesa per investimenti (capex) aumenta a 26,2 da 20. LEGGI TUTTO

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    USA, aumento inaspettato delle richieste di sussidi alla disoccupazione

    (Teleborsa) – Salgono, contro attese per un calo, le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 15 gennaio, i “claims” sono risultati pari a 286.000 unità, in aumento di 55 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 231.000 (rivisto da 230.000). Il dato è sopra le attese degli analisti, che erano per richieste in calo fino a 220 mila. Inoltre, si tratta del dato più alto da metà ottobre e potrebbe essere l’effetto della variante Omicron sul mercato del lavoro statunitense.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 231.000 unità, in aumento di 20.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 211.000 (rivisto da 210.750). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana all’8 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.635.000, in aumento di 194 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (1.551.000). Il consensus indicava un aumento fino a 1.580.000. LEGGI TUTTO

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    USA, permessi edilizi dicembre +9,1% apertura cantieri +1,4%

    (Teleborsa) – Segnali contrastanti giungono dal mercato edilizio USA a dicembre. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati hanno registrato un aumento dell’1,4%, attestandosi a 1,702 milioni di unità, dopo il balzo dell’8,1% registrato a novembre (dato rivisto da +11,8%). Le attese degli analisti avevano previsto un numero di cantieri in aumento fino a 1,650 milioni. Si stima che nel 2021 siano state avviate 1.595.100 unità abitative. Si tratta del 15,6% in più rispetto alla cifra del 2020 di 1.379.600 unità.I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato nello stesso periodo un incremento del 9,1% a 1,873 milioni di unità, dopo il +3,9% registrato il mese precedente. Le attese degli analisti erano per un aumento dei permessi a 1,701 milioni. Si stima che circa 1.724.700 unità abitative siano state autorizzate da permessi di costruzione nel 2021. Si tratta del 17,2% in più rispetto alla cifra del 2020 di 1.471.100 unità. LEGGI TUTTO

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    USA, si deteriora la fiducia del settore immobiliare

    (Teleborsa) – Si deteriora la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. A gennaio il dato si è attestato a 83 punti rispetto agli 94 punti del mese precedente e del consensus.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali è stabile a quota 90, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è sceso di due punti a 83 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è calato a 69 punti (-2 punti).L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo. “L’aumento dei costi dei materiali e la mancanza di disponibilità stanno aggiungendo settimane ai consueti tempi di costruzioni unifamiliari” – ha affermato Chuck Fowke, presidente della NAHB -. “L’analisi NAHB indica che il costo aggregato dei materiali da costruzione residenziale è aumentato di quasi il 19% da dicembre 2021. I responsabili politici devono agire per riparare le catene di approvvigionamento. L’ottenimento di un nuovo accordo per il legname di conifere con il Canada e la riduzione delle tariffe è un ottimo punto di partenza”. LEGGI TUTTO

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    USA, Empire State index gennaio crolla a -0,7 punti

    (Teleborsa) – Crolla, contro attese per un calo contenuto, l’indice manifatturiero Empire State di New York, che si è portato a gennaio a -0,7 punti dai 31,9 punti di dicembre. Il dato è di gran lunga peggiore delle stime degli analisti, che erano per una diminuzione fino a 25,7 punti. Il dato suggerisce che la crescita si è fermata dopo un periodo di forte espansione: è la prima volta dopo diciotto mesi che l’indice va in territorio negativo.L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini peggiora di 32 punti a quota -5, mentre quella sulle consegne diminuisce a 1 (da 27,1 punti) e quella sulle scorte sale a 10,3 punti. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale novembre rivista al ribasso a +7%

    (Teleborsa) – Risulta peggiore delle attese la produzione delle fabbriche giapponesi a novembre 2021. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è salito del 7% su base mensile, rispetto al +7,2% indicato dalla stima preliminare e dal consensus. Nel mese precedente l’attività industriale aveva registrato una crescita dell’1,8%. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in aumento del 5,1%. La capacità di utilizzo segna una variazione di +8% su base mensile, dal +6,2% precedente. Le consegne registrano un +7,4% e le scorte un +2% su base mensile. La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione del -2,3%. LEGGI TUTTO

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    Allarme Ocse su rischio rallentamento crescita

    (Teleborsa) – La crescita economica potrebbe rallentare nelle principali economie mondiali. A lanciare l’allarme è l’Ocse che ha diffuso il superindice di dicembre.Secondo l’organizzazione il forte rimbalzo della crescita dai minimi della crisi economica causata dal Covid-19 è sulla via del rallentamento, Italia inclusa. Tra i big dell’Ocse – sottolinea l’organismo – una “inflessione del ritmo di crescita è visibile negli ultimi ICA (Indicatori Compositi Avanzati) per il Canada, la Germania, l’Italia e il Regno Unito”. Per il Giappone e l’Eurozona nel suo insieme – continua l’organismo per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale – gli ICA indicano una crescita stabile, anche se il picco è stato anche in questo caso superato”.(Foto: © gilc | 123RF) LEGGI TUTTO