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    USA, spese costruzioni novembre +0,4% m/m +9,3% a/a

    (Teleborsa) – L’aumento delle spese per costruzioni in USA a novembre risulta uguale al mese precedente. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si porta a 1.625 miliardi di dollari, registrando un aumento mensile dello 0,4%, dopo il +0,4% di ottobre (rivisto da +0,2%). Il dato risulta peggiore delle stime degli analisti, che erano per un aumento dello 0,6%. Su base annua si è visto invece un incremento del 9,3%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono cresciute dello 0,6% a 1.273,6 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono salite dello 0,9% a 805,5 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un calo dello 0,2% a 352,3 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI manifatturiero dicembre cala a 57,7 punti

    (Teleborsa) – Si mantiene su un livello elevato l’indice dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti, elaborato da Markit, anche se i problemi alle catene di approvvigionamento continuano a pesare sulle imprese statunitensi. Nel mese di dicembre, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 57,7 punti dai 57,8 della stima preliminare e dai 58,3 del mese precedente. L’indice si rafforza sopra la soglia chiave di 50, che denota espansione dell’attività. Le società hanno registrato l’aumento più contenuto di nuovi ordini in un anno e un ulteriore deterioramento delle prestazioni dei fornitori a causa di gravi carenze di materiali. Tempi di consegna più lunghi per gli input hanno portato anche a un altro forte aumento degli arretrati di lavoro, sebbene il più lento da dieci mesi.”Dicembre ha visto un altro modesto aumento della produzione manifatturiera degli Stati Uniti a causa della carenza di materiale e dei ritardi dei fornitori – ha commentato Sian Jones, economista senior presso IHS Markit – Sebbene si sia vista una tregua, in quanto il deterioramento delle catene di approvvigionamento è stato al minimo da maggio, l’impatto di tempi di consegna sostanzialmente più lunghi per gli input ha ostacolato ancora una volta la capacità delle aziende di produrre beni finiti”.”Alle sfide del settore si è aggiunta la diminuzione della domanda dei clienti rispetto ai massimi registrati all’inizio del 2021, con i nuovi ordini in aumento al ritmo più lento da un anno, in gran parte legati alla riluttanza dei clienti a effettuare ordini prima che le scorte fossero esaurite – ha aggiunto l’economista – Accanto a una leggera ripresa delle assunzioni, le condizioni più deboli della domanda hanno contribuito al più lento aumento degli arretrati di lavoro da dieci mesi”. “Anche se le carenze sono rimaste significative, la fine dell’anno ha portato con sé alcuni segnali di allentamento della pressione sui costi – ha concluso Jones – L’aumento dei prezzi degli input è stato il più lento degli ultimi sei mesi e le aziende hanno registrato aumenti più deboli dei prezzi di vendita nel mezzo degli sforzi per invogliare la spesa dei clienti”. LEGGI TUTTO

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    Corea del Sud, inflazione al +3,7% a/a a dicembre

    (Teleborsa) – Si mantiene su livelli elevati l’inflazione in Corea del Sud a dicembre. Secondo l’ufficio nazionale di statistica (KOSTAT), l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato un +3,7% su base annua. Il valore è uguale al mese precedente e leggermente al di sopra del 3,6% atteso dal mercato. Il dato su base mensile evidenzia un aumento dello 0,2%, rispetto al +0,4% di novembre e al +0,1% del consensus.Il dato che esclude la componente alimentare e l’energia registra un +2,2% a livello tendenziale ed è in aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente. Il tasso medio di inflazione al consumo per l’intero anno è salito al 2,5%, il più elevato dal 2011. La lettura risulta superiore alle attese della banca centrale della Corea del Sud, che erano per un +2,3%, secondo stime pubblicate a novembre. LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI settore manifatturiero sale a 50,3 punti a dicembre

    (Teleborsa) – L’economia cinese cresce inaspettatamente a dicembre, grazie all’avanzamento del settore manifatturiero e dei servizi. Lo indicano i dati dei PMI pubblicati oggi da Pechino. Secondo i dati forniti dal National Bureau of Statistics, il PMI composito è rimasto stabile a 52,2 punti, consolidando oltre la soglia chiave dei 50 punti, dalla quale scatta l’espansione dell’attività. Guadando alle diverse componenti, si nota un rafforzamento del PMI dei servizi, salito a 52,7 punti dai 52,3 precedenti (atteso a 52 punti), e del PMI manifatturiero, salito a 50,3 punti dai 50,1 precedenti, superando i 50 del consensus.L’attività industriale cinese è quindi tornata inaspettatamente ad espandersi a novembre a causa di una migliore situazione dell’approvvigionamento energetico e dei prezzi più bassi delle materie prime. “I tre principali indici – PMI manifatturiero, indice di attività economica e indice composito – sono rimasti tutti nel territorio espansivo, mostrando che l’economia nazionale nel suo insieme mantiene una tendenza alla ripresa e il livello di prosperità è in costante ripresa”, ha affermato lo statistico della NBS Zhao Qinghe. LEGGI TUTTO

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    USA, si rafforza l'attività manifatturiera nell'area di Chicago

    (Teleborsa) – Si rafforza l’attività manifatturiera nell’area di Chicago, confermandosi in zona espansione. Nel mese di dicembre, l’indice PMI Chicago si è attestato a 63,1 punti dai 61,8 punti del mese precedente. Il dato risulta anche superiore alle attese degli analisti che erano per una salita fino a 62 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione a 198.000 unità. Meno delle attese

    (Teleborsa) – Sono in leggero calo e sorprendono il mercato le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 24 dicembre, i “claims” sono risultati pari a 198.000 unità, in diminuzione di 8.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 206.000 (dato rivisto da 205.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti, che erano per richieste in leggero aumento 208 mila.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 199.250 unità, in diminuzione di 7.250 unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (206.500 unità). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Quello diffuso oggi risulta il livello più basso dal 25 ottobre 1969 (quando era di 199.250).Infine, nella settimana al 18 dicembre, le richieste continuative di sussidio sono diminuite a 1.716.000, con decremento di 140 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (1.856.000). Il consensus indicava 1.868.000. Questo diffuso oggi risulta il livello più basso dal 14 marzo 2020 (quando era 1.730.750) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 3,6 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 24 dicembre 2021, sono scesi di circa 3,6 milioni di barili a 420 MBG, contro attese per un decremento di 3,2 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una diminuzione di 1,7 milioni a 122,4 MBG, contro attese per nessuna variazione, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 1,5 milioni a quota 222,7 MBG (non era attesa alcuna variazione).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 1,4 milioni a 595 MBG. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite di case in corso novembre -2,2%

    (Teleborsa) – In USA frenano le compravendite in corso di abitazioni, stando al dato sui compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui. Nel mese di novembre, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), è sceso del 2,2%, dai +7,5%, attestandosi a 122,4 punti dai 125,2 punti registrati a ottobre. Il dato si mostra peggiore delle attese degli analisti che indicavano un +0,5%.”Questo mese ci sono state meno operazioni azioni in sospeso per la vendita di case, cosa che attribuirei alla bassa offerta di alloggi, ma anche agli acquirenti che esitano sui prezzi delle case”, ha affermato Lawrence Yun, capo economista di NAR. “Anche se non mi aspetto né una riduzione dei prezzi, né un altro anno di aumenti di prezzo a ritmo record, il mercato vedrà più inventario nel 2022 e questo aiuterà alcuni consumatori con l’accessibilità”, ha evidenziato.Yun ha fatto notare che la domanda di alloggi continua ad essere elevata, spiegando che le case messe sul mercato per la vendita passano da “in offerta” a “sotto contratto” in circa 18 giorni. “La sola concorrenza tra gli acquirenti è implacabile, ma quest’anno chi cerca casa ha dovuto anche fare i conti con gli impatti negativi delle interruzioni della catena di approvvigionamento e della carenza di manodopera”, ha affermato. “Questi aspetti, insieme ai prezzi esorbitanti e alla mancanza di case disponibili, hanno creato una stagione di acquisto molto più dura”, è la sua conclusione.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO