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    USA, vendite di case in corso dicembre -3,8%

    (Teleborsa) – Scendono più del previsto le compravendite in corso di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui. Nel mese di dicembre, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), è sceso del 3,8% su base mensile, attestandosi a 117,7 punti dai 122,3 punti registrati a novembre (dato rivisto da 122,4 punti). Il dato si mostra peggiore delle attese degli analisti, che indicavano un -0,2% e si confronta con il -2,3% precedente (-2,2% la prima lettura).”Le vendite di case in corso sono calate verso la fine del 2021, poiché la diminuzione dell’offerta di alloggi offriva ai consumatori pochissime opzioni”, ha affermato Lawrence Yun, capo economista di NAR. “I tassi dei mutui sono aumentati costantemente nelle ultime settimane, il che purtroppo alla fine spingerà da parte gli acquirenti marginali”, ha aggiunto. Nonostante il rallentamento delle transazioni di dicembre, Yun afferma che l’anno scorso è stato un ottimo periodo per le abitazioni in termini di vendite e apprezzamento dei prezzi. “Il mercato probabilmente subirà una lieve riduzione delle vendite poiché i tassi sui mutui continueranno a salire”, è la sua tesi.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, ordini beni durevoli dicembre -0,9%, core +0,4%

    (Teleborsa) – Sono diminuiti più delle attese gli ordinativi di beni durevoli americani a dicembre. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Bureau of the Census), gli ordini hanno evidenziato un decremento mensile dello 0,9% dopo il +3,2% del mese precedente. Il dato risulta peggiore delle stime che indicavano un -0,5%.Il dato “core”, ossia al netto degli ordinativi del settore trasporti, risulta in aumento dello 0,4% rispetto al +1,1% del mese precedente (dato rivisto da +0,8%) e al +0,4% del consensus. Se si esclude il settore della difesa, gli ordinativi sono aumentati dello 0,1%, dopo il +2,7% precedente (dato rivisto da +2%). LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione calano a 260 mila unità

    (Teleborsa) – Scendono secondo previsioni le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 22 gennaio, i “claims” sono risultati pari a 260.000 unità, in diminuzione di 30 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 290.000 (rivisto da 286.000). Il dato è in linea con le attese degli analisti, che erano per richieste in calo fino a 260 mila. Si tratta del primo calo in quattro settimane, dopo che le richieste di sussidio erano tornate a crescere a causa del diffondersi della variante Omicron.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 247.000 unità, in aumento di 15.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 232.000 (rivisto da 231.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 15 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.675.000, in aumento di 51 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (1.624.000). Il consensus indicava un aumento fino a 1.650.000. LEGGI TUTTO

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    USA, PIL 4° trimestre aumenta più del previsto a +6,9%

    (Teleborsa) – Cresce più delle attese l’economia statunitense nel 4° trimestre del 2021. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, che pubblica oggi i dati preliminari, il PIL americano è salito del 6,9% su base trimestrale, rispetto al +5,5% indicato dagli analisti, dopo il +2,3% registrato nel trimestre precedente. Il miglioramento è stato determinato soprattutto dal rafforzamento dei consumi che segnano un +3,3% dal +2% registrato nel trimestre precedente. Inoltre, l’aumento del PIL riflette l’aumento degli investimenti in scorte private, delle esportazioni e degli investimenti fissi non residenziali, che sono stati in parte compensati dalla diminuzione della spesa del governo federale, statale e locale. Il PCE price index, una misura dell’inflazione, è indicato al 6,5% dal 5,3% precedente, mentre l’indice PCE core registra un +4,9%, in linea con le attese, rispetto al +4,6% precedente.Il PIL è aumentato del 5,7% nel 2021, dopo una diminuzione del 3,4% nel 2020. L’aumento del PIL nel 2021 riflette l’aumento di tutte le principali sottocomponenti, guidate da consumi personali, investimenti fissi, esportazioni, e investimenti in scorte private. Le importazioni sono aumentate. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in aumento di 2,4 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 21 gennaio 2022, sono saliti di circa 2,4 milioni di barili a 416,2 MBG, contro attese per un decremento di 0,7 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una decrescita di 2,8 milioni a 125,2 MBG, contro attese per un calo di 1,3 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un incremento di 1,3 milioni a quota 247,9 MBG (era atteso un aumento di 2,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 1,3 milioni a 590,8 MBG. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite case nuove dicembre +11,9% m/m

    (Teleborsa) – Aumentano più del mese precedente e delle attese le vendite di case nuove negli Stati Uniti a dicembre. Il dato ha evidenziato un incremento dell’11,9% a 811 mila unità rispetto alle 725 mila unità di novembre (dato rivisto da 744 mila). Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti. Il dato risulta superiore alle attese degli analisti che erano per una crescita fino a 760 mila unità. Rispetto a dicembre 2020 si registra un calo del 14%. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori gennaio scende a 113,8 punti

    (Teleborsa) – Cala la fiducia dei consumatori americani a gennaio. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato una discesa dell’indice a 113,8 punti rispetto ai 115,2 punti del mese di dicembre (rivisti da un preliminare 115,8). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per un indice in calo fino a 111,8 punti. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è migliorato a 148,2 punti da 144,8 precedente, mentre l’indice sulle attese è sceso a 90,8 punti da 95,4 punti.”La fiducia dei consumatori è diminuita a gennaio, dopo i guadagni negli ultimi tre mesi del 2021 – ha affermato Lynn Franco, Senior Director of Economic Indicators presso Conference Board – L’indice della situazione attuale è migliorato, suggerendo che l’economia è entrata nel nuovo anno su basi solide. Tuttavia, le aspettative sulle prospettive di crescita a breve termine si sono indebolite, indicando una probabile moderazione della crescita durante il primo trimestre del 2022″.”Tuttavia, la percentuale di consumatori che prevede di acquistare case, automobili e grandi elettrodomestici nei prossimi sei mesi è tutta aumentata – ha aggiunto – Nel frattempo, le preoccupazioni per l’inflazione sono diminuite per il secondo mese consecutivo, ma rimangono elevate dopo aver raggiunto il massimo da 13 anni a novembre 2021. Le preoccupazioni per la pandemia sono leggermente aumentate, in mezzo al dilagare di Omicron. Guardando al futuro, sia la fiducia che la spesa dei consumatori potrebbero continuare a essere messe a dura prova dall’aumento dei prezzi e dalla pandemia in corso”. LEGGI TUTTO

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    USA, indice manifatturiero FED Richmond gennaio scende a 8 punti

    (Teleborsa) – Peggiora a gennaio l’indice FED di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto è diminuito fino a 8 punti dai 16 di dicembre, contro attese per un calo fino a 14 punti. Il dato, pubblicato dal Distretto FED della capitale della Virginia, evidenzia un aumento della componente delle consegne che si porta a 14 punti da 12 del mese precedente, mentre quella dei servizi scende a 4 punti dai 12 precedenti.”Le percezioni delle imprese sui cambiamenti nelle condizioni economiche locali sono rimaste leggermente negative; tuttavia, le imprese sono ottimiste sulle condizioni future”, afferma la FED di Richmond. Le assunzioni sono diminuite a gennaio poiché un minor numero di aziende manifatturiere ha aumentato l’occupazione rispetto a dicembre. “Inoltre, le aziende hanno continuato a segnalare difficoltà nel trovare le competenze di cui hanno bisogno”, si legge nel rapporto. LEGGI TUTTO