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    Giappone, leading indicator dicembre aumenta a 104,3 punti

    (Teleborsa) – Sono migliorate le condizioni economiche del Giappone nel mese di dicembre. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 104,3 punti, in aumento dello 0,4% rispetto ai 103,2 punti di novembre.Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in discesa dello 0,2% a 92,6 punti. Si tratta del primo calo in tre mesi. L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è atteso in lieve aumento a 94,2 punti da 93,4. LEGGI TUTTO

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    USA, balzo degli occupati a gennaio. Ben sopra le attese

    (Teleborsa) – Cresce più delle attese, per quanto riguarda il molto osservato dato dei non-farm payrolls, il mercato del lavoro in USA a gennaio 2022. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è salito al 4% rispetto al 3,9% del mese precedente e del consensus. Sono stati aggiunti 467 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a dicembre erano state create 510 mila buste paga (dato rivisto da 199 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è migliore delle attese del mercato che indicava un aumento di 150 mila di posti di lavoro.Il dato è migliore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati aggiunti 444 mila posti di lavoro, contro previsioni di aumento di 150 mila posti e rispetto ai 503 mila rivisti di dicembre. Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 13 mila unità, al di sotto del consensus di 25 mila, e si confrontano con i 32 mila del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 31,63 dollari, registrando un aumento dello 0,7% su mese e del 5,7% su anno dopo il +0,5% mensile e +5% tendenziale registrato a dicembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero gennaio scivola a 59,9 punti

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano continua a indebolirsi. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero si è portato a 59,9 punti da gennaio dai 62,3 punti del mese precedente, facendo tuttavia meglio delle attese del mercato che erano per un calo fino a 59,5 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è scesa a 59,9 punti dai 68,3 del mese precedente e quella sugli ordini a 61,7 punti da 62,1 punti. Quella dell’occupazione è passata a 52,3 punti da 54,7 mentre la componente sui prezzi si è attestata a 82,3 punti da 83,9.(Foto: Carlee Dittemore / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria sotto attese a gennaio

    (Teleborsa) – Frenano oltre attese gli ordini dell’industria americana. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di dicembre gli ordini hanno evidenziato un decremento dello 0,4%, più del previsto (-0,2%), contro il +1,8% registrato nel mese precedente (dato rivisto da +1,6%).Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dello 0,1% dal +0,8% precedente, mentre al netto del settore difesa sono aumentati dello 0,3% (+0,2% nel mese precedente). LEGGI TUTTO

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    USA, Markit: settore servizi si contrae a gennaio

    (Teleborsa) – Si contrae il settore dei servizi negli Stati Uniti a gennaio. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da Markit, si porta a 51,2 punti dai 57,6 del mese precedente, risultando tuttavia superiore ai 50,9 punti della stima preliminare. L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si conferma comunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Diminuisce anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 51,1 punti, rispetto ai 57 punti del mese precedente ed ai 50,8 punti della stima flash. LEGGI TUTTO

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    USA, accelera produttività del settore non agricolo

    (Teleborsa) – Nel 4° trimestre la produttività del settore non agricolo in USA è salita su base annua del 6,6% rispetto al trimestre precedente, dopo il -5% degli tre mesi a settembre (dato rivisto da -5,2%), risultando migliore delle attese degli analisti che erano per un +3,2%. Rispetto allo stesso trimestre del 2020, la salita è stata dell’1,9%. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto dello 0,3% dopo il +9,3% del 3° trimestre 2021 (dato rivisto da +9,6%) e contro il +1,5% del consensus. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in calo a 238 mila unità

    (Teleborsa) – Scendono più del previsto le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 29 gennaio, i “claims” sono risultati pari a 238.000 unità, in diminuzione di 23 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 261.000 (rivisto da 260.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per richieste in calo fino a 245 mila. Si tratta del secondo calo consecutivo dopo che le richieste di sussidio erano tornate a crescere a causa del diffondersi della variante Omicron.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 255.000 unità, in aumento di 7.750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 247.250 (rivisto da 247.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 22 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.628.000, in calo di 44 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (1.672.000). Il consensus indicava una diminuzione fino a 1.620.000. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti Challenger stabili a gennaio. Pesano i no-vax

    (Teleborsa) – Si registra un lieve aumento dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di gennaio 2022. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 19.064 posti di lavoro. Il dato rivela un aumento dello 0,63% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 19.052 licenziamenti, e un decremento del 76% rispetto ai 79.552 dello stesso periodo del 2021.Dei tagli annunciati a gennaio, 5.757 tagli sono stati dovuti alle aziende che hanno tagliato i lavoratori che si sono rifiutati di vaccinarsi contro il Covid-19. Ciò porta il numero totale di tagli dovuti al rifiuto del vaccino a 13.391 da giugno 2021, quando Challenger ha registrato per la prima volta tagli di posti di lavoro per questo motivo. “Molti datori di lavoro che hanno implementato le politiche sui vaccini l’anno scorso hanno concesso ai lavoratori fino all’inizio di gennaio per conformarsi alle nuove policy – ha affermato Andrew Challenger, vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas – I tagli di posti di lavoro rimangono bassi e le aziende hanno ancora difficoltà a riempire le posizioni aperte”.Il settore Health Care ha annunciato il maggior numero di tagli di posti di lavoro a gennaio con 5.053, seguita da Warehousing con 3.051. Il settore Services ha annunciato 1.786 tagli il mese scorso, mentre le aziende Entertainment/Leisure hanno tagliato 1.691 posti di lavoro. I produttori di prodotti di consumo hanno annunciato 1.432 tagli di posti di lavoro il mese scorso. LEGGI TUTTO