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    USA, balzano le richieste di mutui settimanali

    (Teleborsa) – In forte aumento le domande di mutuo negli Stati Uniti nella settimana al 28 gennaio 2022. L’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una salita del 12% dopo il -7,1% della settimana precedente.L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è salito del 18,4%, mentre quello relativo alle nuove domande segna un decremento del 4,03%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), precisando che i tassi sui mutui trentennali sono balzati al 3,78% dai 3,72% rilevati in precedenza. LEGGI TUTTO

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    USA, indice ISM manifatturiero gennaio cala a 57,6 punti

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana frena a gennaio. Lo indica l’ISM – Institute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 57,6 punti dai 58,8 di dicembre. Il dato risulta tuttavia superiore alle attese degli analisti che stimavano un calo fino a 57,5 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, resta ben oltre la soglia chiave di 50, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini cala a 57,9 punti da 61, mentre quella sull’occupazione sale a 54,5 da 53,9 e la componente relativa ai prezzi si porta a 76,1 da 68,2.(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, frenano le spese per costruzioni a dicembre

    (Teleborsa) – In calo a dicembre le spese per costruzioni in USA. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.634 miliardi di dollari registrando una crescita dello 0,2% dopo il +0,6% di novembre (dato rivisto da +0,4%) e stimato dagli analisti. Su base annua si è visto invece un incremento del 9%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono salite dello 0,7% a 1.292 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono aumentate dell’1,1% a 810,3 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un decremento dell’1,6% a 347 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, Markit: settore manifatturiero in calo ma sopra attese

    (Teleborsa) – Si riduce ancora l’indice dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti, elaborato da Markit, confermando peraltro una crescita ancora solida del settore.Nel mese di gennaio, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 55,5 punti dai 57,7 del mese precedente, tuttavia in lieve rialzo rispetto ai 55 della stima preliminare.L’indice si conferma sopra la soglia chiave di 50, che denota espansione dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Giappone, tasso di disoccupazione dicembre scende al 2,7%

    (Teleborsa) – Scende leggermente la disoccupazione in Giappone. Il Ministero degli Affari interni delle poste e telecomunicazioni nipponico segnala che nel mese di dicembre 2021 il tasso dei senza lavoro è in diminuzione al 2,7% dal 2,8% del mese precedente e stimato dagli analisti.Il numero di disoccupati è diminuito di 230 mila unità rispetto allo scorso anno, attestandosi a 1,71 milioni. Gli occupati sono pari a 68,31 milioni, in calo di 70 mila unità rispetto all’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Dallas: frena l'attività delle fabbriche a gennaio

    (Teleborsa) – Frena ancora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas nel mese di gennaio, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, è sceso a 2 punti rispetto ai 7,8 del mese precedente (dato rivisto da 19,2 punti). Bisogna tuttavia ricordare che quando la quota di aziende che segnalano un aumento supera la quota che segnala una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero, suggerendo che l’indicatore è aumentato rispetto al mese precedente.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è sceso a quota 16,6 ed i nuovi ordini sono stabili a 20 punti. L’indice della capacità di utilizzo è sceso a 12 punti e l’indice delle consegne a 8,6 punti. LEGGI TUTTO

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    Istat, crescita 2021 +6,5% la più alta dal 1976

    (Teleborsa) – Negli ultimi due anni il PIL Itailano ha registrato una variazione di 15 punti, un fatto storico che non ha molti precedenti. E’ quanto sottolineano i tecnici dell’Istat nella conferenza stampa che ha seguito la pubblicazione dei dati del PIL del 4° trimestre (+0,6% su trimestre e +6,4% su anno).Nel 2021, il Prodotto Interno Lordo ha registrato una crescita del 6,5%, superiore alle previsioni, dopo il crollo di quìasi il 9% registrato nel 2020 per effetto della pandemia, mentre la variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,4%. Per ritrovare una crescita così forte -. si sottolinea – bisogna tornare a 45 anni fa, nel 1976, quando la crescita annuale fu del pari al 6,6%. Ma guardando alle serie ufficiali, che iziano nel 1995, la crescita del 6,5% registrata nel 2021 è la pià alta di sempre perchè la più alta di tale serie. “Per tornare ai livelli pre-crisi – sottolinea l’Istituto di statistica – occorrerebbe una crescita congiunturale dell’economia dello 0,5-0,6% nel primo trimestre 2022” in modo da “riassorbire l’intero gap”, che si è via via ridotto nel corso del 2021 (il PIL era dello 0,5% più basso dei livelli pre-Covis nel IV rimestre 2021 e del 6,1% inferiore nel I trimestre 2021).I dati pubblicati oggi dall’Istat sono fra i migliori nell’Eurozona, dove ha fatto meglio solo la Francia con un +7%, mentre nelle media dell’Eurozona e dell’UE si è registrata una crescita del 5,2%. Nel solo quarto trimestre la crescita dell’Area Euro si è attestata al 4,6%. LEGGI TUTTO

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    Germania, inflazione gennaio sopra le attese: +0,4% mese +4,9% anno

    (Teleborsa) – Si mantiene su livelli elevati l’inflazione in Germania a gennaio 2022. Secondo la stima preliminare pubblicata da Destatis, i prezzi al consumo dovrebbero segnare una variazione congiunturale pari a +0,4%, uguale al +0,4% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +0,5%). Il dato è di molto superiore alle attese degli analisti, che erano per una discesa dello 0,3%. Su base annuale, la variazione dei prezzi è del +4,9%, dopo il +4,9% di dicembre 2021 (dato rivisto da un preliminare di +5,3%) e si confronta con il +4,3% del consensus. L’inflazione armonizzata ha registrato su mese una variazione pari a +0,9%, uguale al mese precedente e anche in questo caso ben sopra le attese (-0,4%). Su anno segna una variazione di +5,1%, superiore al +4,7% atteso e uguale ad dato rivisto del mese precedente.”Il tasso di inflazione rimane elevato nonostante l’assenza degli effetti base causati nel 2021 dalla riduzione temporanea delle aliquote dell’imposta sul valore aggiunto e dal forte calo dei prezzi dei prodotti petroliferi nel 2020 – osserva Destatis – Continuano ad avere un impatto gli effetti legati alla crisi come colli di bottiglia nelle consegne e significativi aumenti dei prezzi a monte e alti prezzi dell’energia”. LEGGI TUTTO