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    USA, ISM non manifatturiero gennaio scivola a 59,9 punti

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano continua a indebolirsi. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero si è portato a 59,9 punti da gennaio dai 62,3 punti del mese precedente, facendo tuttavia meglio delle attese del mercato che erano per un calo fino a 59,5 punti. Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è scesa a 59,9 punti dai 68,3 del mese precedente e quella sugli ordini a 61,7 punti da 62,1 punti. Quella dell’occupazione è passata a 52,3 punti da 54,7 mentre la componente sui prezzi si è attestata a 82,3 punti da 83,9.(Foto: Carlee Dittemore / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria sotto attese a gennaio

    (Teleborsa) – Frenano oltre attese gli ordini dell’industria americana. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di dicembre gli ordini hanno evidenziato un decremento dello 0,4%, più del previsto (-0,2%), contro il +1,8% registrato nel mese precedente (dato rivisto da +1,6%).Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dello 0,1% dal +0,8% precedente, mentre al netto del settore difesa sono aumentati dello 0,3% (+0,2% nel mese precedente). LEGGI TUTTO

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    USA, Markit: settore servizi si contrae a gennaio

    (Teleborsa) – Si contrae il settore dei servizi negli Stati Uniti a gennaio. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da Markit, si porta a 51,2 punti dai 57,6 del mese precedente, risultando tuttavia superiore ai 50,9 punti della stima preliminare. L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si conferma comunque al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Diminuisce anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 51,1 punti, rispetto ai 57 punti del mese precedente ed ai 50,8 punti della stima flash. LEGGI TUTTO

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    USA, accelera produttività del settore non agricolo

    (Teleborsa) – Nel 4° trimestre la produttività del settore non agricolo in USA è salita su base annua del 6,6% rispetto al trimestre precedente, dopo il -5% degli tre mesi a settembre (dato rivisto da -5,2%), risultando migliore delle attese degli analisti che erano per un +3,2%. Rispetto allo stesso trimestre del 2020, la salita è stata dell’1,9%. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto dello 0,3% dopo il +9,3% del 3° trimestre 2021 (dato rivisto da +9,6%) e contro il +1,5% del consensus. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in calo a 238 mila unità

    (Teleborsa) – Scendono più del previsto le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 29 gennaio, i “claims” sono risultati pari a 238.000 unità, in diminuzione di 23 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 261.000 (rivisto da 260.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per richieste in calo fino a 245 mila. Si tratta del secondo calo consecutivo dopo che le richieste di sussidio erano tornate a crescere a causa del diffondersi della variante Omicron.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 255.000 unità, in aumento di 7.750 unità rispetto al dato della settimana precedente di 247.250 (rivisto da 247.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 22 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.628.000, in calo di 44 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (1.672.000). Il consensus indicava una diminuzione fino a 1.620.000. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti Challenger stabili a gennaio. Pesano i no-vax

    (Teleborsa) – Si registra un lieve aumento dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di gennaio 2022. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 19.064 posti di lavoro. Il dato rivela un aumento dello 0,63% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 19.052 licenziamenti, e un decremento del 76% rispetto ai 79.552 dello stesso periodo del 2021.Dei tagli annunciati a gennaio, 5.757 tagli sono stati dovuti alle aziende che hanno tagliato i lavoratori che si sono rifiutati di vaccinarsi contro il Covid-19. Ciò porta il numero totale di tagli dovuti al rifiuto del vaccino a 13.391 da giugno 2021, quando Challenger ha registrato per la prima volta tagli di posti di lavoro per questo motivo. “Molti datori di lavoro che hanno implementato le politiche sui vaccini l’anno scorso hanno concesso ai lavoratori fino all’inizio di gennaio per conformarsi alle nuove policy – ha affermato Andrew Challenger, vicepresidente senior di Challenger, Gray & Christmas – I tagli di posti di lavoro rimangono bassi e le aziende hanno ancora difficoltà a riempire le posizioni aperte”.Il settore Health Care ha annunciato il maggior numero di tagli di posti di lavoro a gennaio con 5.053, seguita da Warehousing con 3.051. Il settore Services ha annunciato 1.786 tagli il mese scorso, mentre le aziende Entertainment/Leisure hanno tagliato 1.691 posti di lavoro. I produttori di prodotti di consumo hanno annunciato 1.432 tagli di posti di lavoro il mese scorso. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 1 milione di barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 28 gennaio 2022, sono scesi di circa 1 milione di barili a 415,1 MBG, contro attese per un incremento di 1,5 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una decrescita di 2,4 milioni a 122,7 MBG, contro attese per un calo di 1,5 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un incremento di 2,1 milioni a quota 250 MBG (era atteso un aumento di 1,6 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 1,9 milioni a 588,9 MBG. (Foto: skeeze / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, ADP: 301 mila occupati in meno a gennaio a causa di Omicron

    (Teleborsa) – Delude fortemente l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a gennaio 2022, che risulta inferiore rispetto al mese precedente e alle stime degli analisti. Gli occupati del settore privato hanno registrato infatti un calo di 301 mila posti di lavoro, dopo i +776 mila del mese precedente (dato rivisto al ribasso da un iniziale +807 mila). Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 207 mila unità.È quanto indica il report della Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato non agricolo. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo, 4 febbraio 2022.Il calo maggiore è quello del settore dei Servizi (-274 mila), in particolare quello Leisure e Ricettività (-154 mila) e Trasporti (-62 mila). Nel settore manifatturiero i posti di lavoro sono diminuiti di 21 mila unità, mentre in quello delle costruzioni c’è un calo di 10 mila. A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato una diminuzione degli occupati di 144 mila, mentre le imprese di medie dimensioni registrano un decremento di 59 mila e l’industria di grandi dimensioni di 98 mila.”La ripresa del mercato del lavoro ha fatto un passo indietro all’inizio del 2022 a causa dell’effetto della variante Omicron e del suo impatto significativo, anche se probabilmente temporaneo, sulla crescita dell’occupazione – ha affermato Nela Richardson, capo economista di ADP – La maggior parte dei settori industriali ha subito una perdita di posti di lavoro, segnando il primo calo da dicembre 2020. Il tempo libero e l’ospitalità hanno registrato la più grande battuta d’arresto dopo i sostanziali guadagni nel quarto trimestre 2021, mentre le piccole imprese sono state le più colpite dalle perdite, cancellando la maggior parte dei guadagni di posti di lavoro realizzati a dicembre 2021″. LEGGI TUTTO