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    USA, prezzi alla produzione crescono più delle attese a gennaio

    (Teleborsa) – Crescono più delle attese i prezzi alla produzione USA nel mese di gennaio 2022. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono cresciuti dell’1% su mese rispetto al +0,4% del mese precedente (rivisto da una lettura preliminare di +0,2%) e al +0,5% atteso dal consensus. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 9,7%, sopra il consensus (+9,1%) e leggermente sotto il +9,8% del mese precedente (rivisto da una lettura preliminare di +9,7%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,8% su mese (+0,6% nella precedente rilevazione e +0,5% atteso), mentre su anno registrano un +8,3% dopo il +8,5% precedente (+7,9% atteso). LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori Università di Michigan febbraio scende a 61,7 punti

    (Teleborsa) – Peggiora la fiducia dei consumatori americani a febbraio. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in calo a 61,7 punti rispetto ai 67,2 punti del mese di gennaio e risulta anche peggiore alle attese degli analisti che si attendevano una discesa più contenuta, ovvero fino a 67,5 punti. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 68,5 punti dai 72 punti precedenti, mentre l’indice sulle attese è calato a 57,4 punti dai 64,1 precedenti.”Il sentiment ha continuato la sua discesa al ribasso, raggiungendo il livello peggiore in un decennio, scendendo di uno sbalorditivo 8,2% rispetto al mese scorso e del 19,7% dallo scorso febbraio – ha commentato l’economista Richard Curtin – I recenti ribassi sono stati guidati dall’indebolimento delle prospettive finanziarie personali, in gran parte dovuto all’aumento dell’inflazione, alla minore fiducia nelle politiche economiche del governo e alle prospettive economiche a lungo termine meno favorevoli dell’ultimo decennio”. LEGGI TUTTO

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    L'inflazione galoppa negli USA: sui massimi dal 1982

    (Teleborsa) – Aumenta ancora e supera le attese, l’inflazione negli Stati Uniti che, a gennaio, si attesa sui massimi da febbraio del 1982. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,6% su base mensile, sopra il +0,5% del consensus allo stesso ritmo del mese di dicembre. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 7,5%, superiore al +7% del mese precedente e al +7,3% atteso dal mercato. Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile, appena superiore al consensus (+0,5%) e come il mese precedente. Il dato tendenziale attesta un aumento del 6%, anche in questo caso superiore alle aspettative (+5,9%). Il mese prima si era registrato un +5,9%. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione calano a 223 mila

    (Teleborsa) – Scendono più del previsto le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 4 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 223.000 unità, in diminuzione di 16 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 239.000 (rivisto da 238.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per richieste in calo fino a 223 mila. Si tratta del terzo calo consecutivo dopo che le richieste di sussidio erano tornate a crescere a causa del diffondersi della variante Omicron.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 253.250 unità, in calo di 2.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 255.250 (rivisto da 247.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 29 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.621.000, stabili rispetto al dato rivisto della settimana precedente. Il consensus indicava una diminuzione fino a 1.615.000. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte magazzino crescono meno delle attese

    (Teleborsa) – Crescono ma meno delle attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di dicembre, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato una variazione positiva dello 0,2% a 790,8 miliardi di dollari, inferiore al +1,7% precedente (dato rivisto da +1,3%). Le stime degli analisti per una crescita dell’1,2%. Su base annua si registra una salita del 2,2%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,2% su base mensile a 634,6 miliardi di dollari, rispetto al +0,4% precedente. Su anno si è registrato un incremento del 21,8%. La ratio scorte/vendite è pari all’1,25 contro l’1,28 di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale dicembre sale a 80,7 miliardi

    (Teleborsa) – Aumenta il deficit commerciale americano. Nel mese di dicembre 2021 la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 80,7 miliardi di dollari, in aumento dell’1,8% (o 1,4 miliardi di dollari) rispetto al passivo di 79,3 miliardi di dollari di novembre (dato rivisto da -80,2 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta inferiore alle stime degli analisti, che erano per un disavanzo in crescita maggiore a 83 miliardi di dollari. Le esportazioni sono aumentate a 228,1 miliardi (+1,5%) e le importazioni sono aumentate a 308,9 miliardi di dollari (+1,6%). LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator dicembre aumenta a 104,3 punti

    (Teleborsa) – Sono migliorate le condizioni economiche del Giappone nel mese di dicembre. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 104,3 punti, in aumento dello 0,4% rispetto ai 103,2 punti di novembre.Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in discesa dello 0,2% a 92,6 punti. Si tratta del primo calo in tre mesi. L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è atteso in lieve aumento a 94,2 punti da 93,4. LEGGI TUTTO

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    USA, balzo degli occupati a gennaio. Ben sopra le attese

    (Teleborsa) – Cresce più delle attese, per quanto riguarda il molto osservato dato dei non-farm payrolls, il mercato del lavoro in USA a gennaio 2022. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è salito al 4% rispetto al 3,9% del mese precedente e del consensus. Sono stati aggiunti 467 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a dicembre erano state create 510 mila buste paga (dato rivisto da 199 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è migliore delle attese del mercato che indicava un aumento di 150 mila di posti di lavoro.Il dato è migliore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati aggiunti 444 mila posti di lavoro, contro previsioni di aumento di 150 mila posti e rispetto ai 503 mila rivisti di dicembre. Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 13 mila unità, al di sotto del consensus di 25 mila, e si confrontano con i 32 mila del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 31,63 dollari, registrando un aumento dello 0,7% su mese e del 5,7% su anno dopo il +0,5% mensile e +5% tendenziale registrato a dicembre. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO