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    Giappone, vendite dettaglio in aumento a gennaio

    (Teleborsa) – Aumentano i consumi in Giappone a gennaio. Secondo quanto reso noto dal Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria (METI), le vendite sono aumentate dell’1,6% su base annuale dopo il +1,2% di dicembre.Su base mensile le vendite sono aumentate dell’1,9% dopo il +1,2% registrato il mese precedente. Quanto alle vendite all’ingrosso, riportano un +8,8% su anno ed un +3,8% su mese. Le vendite totali hanno evidenziato così un incremento del 6,7% tendenziale e dell’1,2% congiunturale. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori Università di Michigan febbraio rivisto a 62,8 punti

    (Teleborsa) – Rivisto al rialzo l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di febbraio, l’indice sul consumer sentiment è stato rivisto a 62,8 punti dai 61,7 della lettura preliminare e del consensus, e contro i 67,2 di gennaio. Rivista al rialzo anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 59,4 sopra i 57,4 stimati dagli analisti e dalla prima lettura, mentre quella sulla condizione attuale si posiziona a 68,2 punti al di sotto dei 68,5 dell’indicazione preliminare e degli analisti.”Sebbene il sentiment dei consumatori abbia registrato un leggero aumento nell’ultima metà di febbraio, è rimasto comunque al livello più basso dell’ultimo decennio e la perdita è ancora interamente dovuta a un calo del 12,9% tra le famiglie con un reddito pari o superiore a 100.000 dollari”, ha commentato Richard Curtin, Surveys of Consumers chief economist. “La discesa di febbraio è il risultato del calo inflazionistico delle finanze personali, di una consapevolezza quasi universale dell’aumento dei tassi di interesse, del calo della fiducia nelle politiche economiche del governo e delle prospettive a lungo termine più negative per l’economia nell’ultimo decennio”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite di case in corso gennaio -5,7%

    (Teleborsa) – Scendono, contro attese per una crescita, le compravendite in corso di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai copromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui. Nel mese di gennaio 2022, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), è sceso del 5,7% su base mensile, attestandosi a 109,5 punti dai 116,1 punti registrati a dicembre (dato rivisto da 117,7 punti). Il dato si mostra peggiore delle attese degli analisti, che indicavano un +1% e si confronta con il -2,3% precedente (-3,8% la prima lettura).”Con l’inventario ai minimi storici, gli acquirenti hanno ancora difficoltà a trovare una casa”, ha affermato Lawrence Yun, capo economista di NAR. Oltre ai persistenti vincoli di offerta, Yun ha affermato che chi cerca casa sta affrontando una serie di ulteriori problemi di mercato, tra cui l’aumento dei prezzi e l’aumento dei tassi di interesse. I tassi sono infatti aumentati di quasi un punto percentuale a gennaio rispetto a dicembre, aumentando ulteriormente i costi mensili dei mutui. “Data la situazione del mercato – mutui, costi della casa e inventario – non sarebbe sorprendente vedere un calo della domanda di alloggi”, ha detto Yun.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, a gennaio salgono le spese personali. Piatti i redditi

    (Teleborsa) – Aumentano le spese delle famiglie americane a gennaio 2022, mentre i redditi risultano piatti. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, i consumi personali (PCE) sono saliti del 2,1% dopo il -0,8% del mese precedente (dato rivisto da -0,6%) e si confrontano con il +1,5% stimato dagli analisti.I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0%, rispetto al +0,4% precedente (dato rivisto da +0,3%) e contro il -0,3% del consensus. I cambiamenti dei redditi personali riflettono principalmente un aumento delle retribuzioni , he è stato in parte compensato da una diminuzione delle prestazioni sociali del governo.Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, evidenzia una variazione positiva dello 0,5% su mese e aumenta del 5,2% su anno (+4,9% il mese precedente e +5,1% il consensus). LEGGI TUTTO

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    USA, ordini beni durevoli gennaio +1,6%, core +0,7%

    (Teleborsa) – Sono cresciuti molto più delle attese gli ordinativi di beni durevoli americani a gennaio 2022. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Bureau of the Census), gli ordini hanno evidenziato un incremento mensile dell’1,6% dopo il +1,2% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di -0,9%). Il dato risulta migliore delle stime che indicavano un +0,8%.Il dato “core”, ossia al netto degli ordinativi del settore trasporti, risulta in aumento dello 0,7% rispetto al +0,9% del mese precedente (dato rivisto da +0,4%) e al +0,4% del consensus. Se si esclude il settore della difesa, gli ordinativi sono aumentati dell’1,6%, dopo il +2,7% precedente (dato rivisto da +0,3%) e rispetto al +0,1% atteso. LEGGI TUTTO

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    Giappone, cresce leading indicator a gennaio

    (Teleborsa) – Migliorano le condizioni economiche del Giappone nel mese di gennaio. Il leading indicator è stato rivisto infatti a 104,8 punti sopra i 104,3 punti della stima preliminare. Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali si è attestato a 92,7 punti da 93,8 punti precedenti, mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future è salito a 94,1 punti da 93,3. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare USA, cala vendita case nuove a gennaio

    (Teleborsa) – Calano a gennaio le vendite di case nuove negli Stati Uniti. Il dato ha evidenziato un decremento del 4,5% a 801 mila unità rispetto alle 839 mila unità di dicembre (dato rivisto da 811 mila). Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti che erano per una discesa fino a 806 mila unità. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in calo a 232 mila unità

    (Teleborsa) – Calano più del previsto le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 18 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 232.000 unità, in flessione di 17 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 249.000 (rivisto da 248.000). Il dato è migliore delle attese degli analisti, che erano per richieste in calo fino a 235 mila.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 236.250 unità, in calo di 7.250 unità rispetto al dato della settimana precedente di 243.500 (rivisto da 243.250). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana all’11 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.476.000, in calo di 112 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (1.588.000). Il consensus indicava una diminuzione fino a 1.580.000. LEGGI TUTTO